Una deriva estetica in cui, per ora, con piacere si annega quella di Sorrentino. Un cinema immaginifico per la solerzia con cui gratifica gli occhi, rinnovando una capacità di confezionare opere di pregiata fattura. Il suo occhio registico scorge il Bello ovunque, elevando ad estetica piena persino i corpi rugosi ammollo, le pance voluminose e i personaggi di spudorata finzione. Tutto è bello nel suo cinema, perché solo le cose belle “vanno raccontate” (ed evidentemente mostrate). Non si scorge un’increspatura, nè nell’ordito delle immagini né nella trama di parola. “Paolo sa sempre dove piazzare la macchina da presa” negando al cinema qualunque imprevisto, la natura esperenziale del set, la scintilla sporca ma sincera. Tutto è squisitamente finto nella mise en scene compiaciuta e un po’ ruffiana, creazione che si diverte a costruire una storia fatta di aforismi altisonanti e perfetti (troppo) , sull’esistenza, sulla giovinezza, sulla creatività. Frasi da taccuino spinte sull’orlo della catarsi e poi furbamente risolte, in una battuta chiosata alla napoletana o in un carrello lento che avanza. Youth – La giovinezza esibisce, comunque, tutti i suoi pregi (e i suoi difetti. Esibiti tanto da divenire pregi anch’essi) e inconsapevole, inevitabilmente, fa emergere le falle della sua opera precedente. Il recupero del racconto, seppur costruito per associazione poetica di temi, e le minori velleità da “opera omnia” giovano al film e all’emozione, riscoprendone “l’importanza” perché, dopotutto, “sono tutto quello che abbiamo”. Una “leggerezza” di fondo, incarnata in risate generate dal grottesco sorrentiniano, che non toglie peso e riflessione al/nel tutto, ma piuttosto lo puntella e lo rende appetibile, senza grandi sotterfugi da vetrina, al palato americano. Una strizzata d’occhio al merket che il titolo e il cast hollywoodiano palesano subito. Da Caine a Keitel, da Weisz a Dano, fino a Jane Fonda (breve e intensissima), volti diversi di un unico bisogno, una ricerca di giovinezza, una rinascita artistica, creativa, vitale. Una fuga montana dalla vecchiaia biologica e quotidiana, dalla stanca di un presente vuoto, a cui ridare un senso, ritrovato in un massaggio, in una minzione soddisfacente, in una Miss Universo al vapore, in una canzone semplice; un albergo ibernante in cui trovare una ragione che polunghi il vagito della rinascita, per non tornare a finire. Tutto ringiovanisce. Tutto fa guardare tutto, un po’ più da vicino. ****
[+] lascia un commento a oz1984 »
[ - ] lascia un commento a oz1984 »
|
angelo umana
|
giovedì 21 maggio 2015
|
la forbitezza
|
|
|
|
la invidio per la sua forbitezza e proprietà di linguaggio, molto aulico e a volte aereo, non per tutti e non per comuni mortali, sicuramente per addetti ai lavori o di nicchia. Meglio però rendersi comprensibili ai più che un esercizio narcistico da super-esperti.
|
|
[+] lascia un commento a angelo umana »
[ - ] lascia un commento a angelo umana »
|
|
d'accordo? |
|
no_data
|
giovedì 28 maggio 2015
|
x angelo umana
|
|
|
|
La ringrazio per i complimenti, che evidentemente manco volevano essere tali, e soprattutto li reputo immeritati. Credo di parlare di cinema in maniera comprensibile, visto che è il mio lavoro. In ogni caso apprezzo sempre i consigli e i suggerimenti. la chiarezza, dpottuto, è qelo che più mi preme. Ma io sono sempre alla ricerca di qualcuno che si esprime meglio di me, mi spinge a migliorarmi, magari ad aprire un dizionario e imparare cose nuove. Poi se ci si accontenta di essere comunimortali, tanto meglio. In pace
|
|
[+] lascia un commento a no_data »
[ - ] lascia un commento a no_data »
|
|
d'accordo? |
|
|