Certe somiglianze sono inquietanti. Come quelle che si colgono tra un visconte ghigliottinato - pipa in bocca - durante il Regime del terrore, un cappellano militare - il torso tatuato come un malvivente - che battezza in serie soldati, predoni e stupratori, un clochard parigino schiacciato da un rullo compressore e un custode - letterato ma anche trafficante d'armi - di un grande edificio. Qui quasi tutti i personaggi si incrociano, eccetto i senzatetto che la polizia trasferisce da un posto all'altro senza tanti complimenti. E tuttavia, in mezzo a questo caos, esistono spazi per il sogno, storie d'amore, amicizie solide che consentono forse di sperare in un domani migliore.