Anime nere

Film 2014 | Drammatico, 103 min.

Regia di Francesco Munzi. Un film Da vedere 2014 con Marco Leonardi, Peppino Mazzotta, Fabrizio Ferracane, Barbora Bobulova, Anna Ferruzzo. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, Francia, 2014, durata 103 minuti. Uscita cinema giovedì 18 settembre 2014 distribuito da Good Films. - MYmonetro 3,41 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 18 maggio 2021

Tratto dal romanzo "Anime nere" di Gioacchino Criaco, il film è girato ad Africo, uno dei centri nevralgici della 'ndrangheta calabrese. Ha vinto 3 Nastri d'Argento, Il film ha ottenuto 16 candidature e vinto 9 David di Donatello, Il film è stato premiato a Premio Amidei, Il film è stato premiato a 8 ½ Cinema Italiano, 3 candidature e vinto un premio ai Globi d'oro, In Italia al Box Office Anime nere ha incassato 936 mila euro .

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Consigliato sì!
3,41/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,75
PUBBLICO 3,47
CONSIGLIATO SÌ
Un lavoro egregio, dall'affondo potente: un film-racconto, dai forti contrasti, il frutto probabilmente di una scrittura approfondita.
Recensione di Dario Zonta
Recensione di Dario Zonta

Leo, figlio irrequieto di Luciano, una notte spara alcuni colpi di fucile sulla saracinesca di un bar protetto da un clan locale, in quel di Africo nel cuore dell'Aspromonte. Una provocazione come risposta a un'altra provocazione. Un atto intimidatorio, ma anche un gesto oltraggioso che il ragazzo immagina come prova di coraggio e affermazione d'identità nei confronti del clan rivale e nei confronti del padre, maggiore di tre fratelli, dedito alla cura degli animali e dei morti, e lontano dalla cultura delle faide. I fratelli di Luciano hanno preso altre strade lontano da Africo, in una Milano permeata di affari criminali lungo la rotta della droga tra l'Olanda e la Calabria. Dopo la provocazione notturna, Leo deve e vuole cambiare aria, e raggiunge lo zio Luigi, il più giovane dei tre fratelli, spavaldo nel correre su e giù per l'Europa stingendo patti "commerciali" con cartelli sudamericani, e lo zio Rocco, ormai trapianto a Milano con aria e moglie borghese, arricchito proprio dai proventi di quei traffici internazionali. L'eco della bravata di Leo giunge in quel di Milano e risveglia la mai sopita attrazione per la vendetta, la faida in un misto di orgoglio represso dal benessere, o da esso alimentato sotto mentite spoglie. Il fratello maggiore infatti viene richiamato bonariamente dal boss del clan rivale, e umiliato nel suo essere uomo, primogenito, padre di famiglia. I fratelli si mettono in viaggio verso il loro Sud, la loro terra, sentendo il richiamo di una cultura antica, richiamo fatale a un destino immutabile che punta dritto verso la tragedia, senza scampo.
Francesco Munzi torna al cinema firmando con questo suo terzo film, una tragedia "greca", di fatto calabrese, ispirandosi al romanzo omonimo di Gioacchino Criaco, edito nel 2008 da Rubettino (coraggiosa casa editrice, da sempre attenta all'indagine della cultura calabrese, e non solo). Munzi arriva a questa opera difficile dopo aver sperimentato storia e stile nei suoi due primi film, Saimir e Il resto della notte. Qui si porta nel cuore della Calabria e della sua cultura ancestrale in odore di 'ndrangheta e lo fa da "straniero", con sguardo aperto, consapevole del rischio, quello di rappresentare luoghi, storie, personaggi quasi mai raccontati prima (la 'ndrangheta è misteriosa anche al cinema). A cosa si è appigliato Munzi per ricreare quel mondo così complesso e misterioso? Qual è l'immaginario di riferimento, laddove uno non c'è? Quanti film d'ambientazione calabrese si ricordano? Quanti che raccontano la cultura della 'ndrangheta? In assenza di una iconografia stratificata (che non sia quella reale e vissuta, ma lì necessariamente esperienziale), Munzi si affida alla scrittura, quella del libro da cui è tratta la storia, e la sua, quella di un regista-sceneggiatore. Poi ci sono i suoi occhi (dei quali è sempre meglio non fidarsi troppo) che hanno visto la Calabria e che hanno visto tanto cinema. E non si sfugge al groviglio di visioni e letture, e sempre una "rete" si cerca per appigliarsi a qualcosa, per trovare una rotta dentro una storia così buia. La struttura è quella della tragedia, e, non a caso, il film a cui si pensa è Fratelli di Abel Ferrara.
Allora, Munzi fa un lavoro egregio e il suo affondo è potente, ma è come se stesse alla continua ricerca di uno stile, di un modo di mettere in scena, tanto sono diversi gli approcci tra un film e l'altro. Qui sembra come "ritrarsi", farsi da parte, lasciare lo spazio alla storia (così abilmente scritta) e agli attori (così abilmente diretti), senza imporre uno sguardo che non sia di "servizio" e al servizio. Un rigore forse un po' troppo rigido, dietro il quale si nasconde forse qualche indecisione, forse una paura, comprensibile, di entrare in un universo sconosciuto ma ben definito nei suoi tratti. Anime nere in questo senso non è un film di denuncia e non è un film realistico. È un film-racconto, dai forti contrasti, che sembra il frutto di una scrittura approfondita, a volte fin troppo, laddove tutto vuole significare qualcosa, sempre e comunque. A tratti questo eccesso di significato emerge e distoglie, ma sempre dentro un flusso continuo dentro cui si è portati incessantemente, facendo esperienza dell'ineluttabile.
Sarebbe un errore quindi considerare Anime nere come la rivelazione di una realtà. Munzi non è Garrone, Criaco non è Saviano, Anime nere non è Gomorra: e soprattutto non vuole esserlo (e non che Garrone sia realistico, anzi il suo scarto verso il fantastico è sempre stato dominante, anche ai tempi di Terra di mezzo). Però siamo come in attesa di un tratto più certo, di uno sguardo più originale. E diciamo questo perché pensiamo che Munzi sia molto bravo, che abbia una qualità rara di scrittura e di "direzione", che si faccia le domande giuste, che guardi le cose con grande curiosità. Tutte qualità importanti, alle quali si deve aggiungere quella di un'autorialità più marcata che si definisca in un stile più proprio.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 5 settembre 2014
eddywnc

Io non sapevo come fosse Africo. Sapevo che esisteva un paese di nome Africo, sapevo che fosse in Calabria. Ma non ne conoscevo il cielo livido, le case con i mattoni a vista, le opere pubbliche fuori scale, le strade come mulattiere, non conoscevo le capre con le corna, la chiesa di cemento in mezzo al paese. Io non sapevo che dialetto si parlasse ad Africo, avrei immaginato un calabrese caricaturale [...] Vai alla recensione »

venerdì 5 settembre 2014
Tiepolo71

Siamo rimasti colpiti dalla bravura degli attori, sia quelli con esperienza che quelli alle prime armi in questo film. Coinvolgente, dal finale inaspettato e fuori dai canoni delle pellicole del suo genere. Il regista riesce ad esaltare il pubblico (13 min. di applausi) grazie ad una narrazione avvincente che tiene con il fiato sospeso e culmina in un finale veramente commovente! Il tutto accompagnato [...] Vai alla recensione »

lunedì 22 settembre 2014
Silvano Bersani

Bisogna essere grati a Francesco Munzi per opere come questa. E' una narrazione potente, lucida e tagliente come l'acciaio. Ma soprattutto bisogna essergli grati per avere con intelligenza scansato i luoghi comuni a cui poteva prestare il fianco. Narra di una Calabria scabra e ostile che fa da sfondo ad un dramma ancestrale. Ma lo fa con il rigore della tragedia classica, evitando l'antropologi [...] Vai alla recensione »

venerdì 19 settembre 2014
Aliosha66

Ho amato moltissimo questo film: coinvolgente, diretto magistralmente e con attori bravissimi. Un crescendo di emozioni fino al finale sconvolgente, ma anche liberatorio. Un film che ti rimane dentro che raccomanderei a tutti di vedere.  

venerdì 26 settembre 2014
Howlingfantod

 Per semplificare è la storia di tre fratelli in una famiglia della ‘ndrangheta Calabrese e delle loro diverse attitudini che portano alla tragedia shakespeariana finale, per esteso è una discesa agli inferi senza risalita che sfrutta il clichè malavitoso ma parla del male  endemico a una famiglia, del suo micidiale funzionamento, il male di  una società, [...] Vai alla recensione »

lunedì 22 settembre 2014
angelo umana

 E’ possibile per chi vive in ambienti dove il regolamento di conti è natura, tradizione, modo di affermare la propria identità desiderosa di “rispetto” e il proprio coraggio, sovvertire la regola ed esimersi dalla vendetta?   Sarebbe possibile ma è difficile, sembra dire il film di valore “Anime nere” di Francesco Munzi (dal libro di Gioacchino [...] Vai alla recensione »

mercoledì 24 settembre 2014
catcarlo

I fratelli Luigi e Rocco hanno esportato gli affari della ‘ndrina di famiglia: il primo traffica in droga su scala europea, il secondo ricicla il denaro nei cantieri milanesi. A casa ad Africo è rimasto il primogenito Luciano, uomo mite che preferisce il lavoro in campagna, ma il cui figlio Leo è una testa calda che finisce per risvegliare vecchi rancori che richiamano tutti al [...] Vai alla recensione »

venerdì 10 ottobre 2014
Dromex

Ho visto questo film conoscendo la realtà della zona, essendo io originario della locride. Va detto ancora che sulla 'Ndrangta poco o nulla era stato filmato finora; solamente articoli di cronaca o letteratura specializzata. Voglio descrivere questo film con 3 aggettivi: realistico, amaro e profondo. Soprattutto, e ne è la morale alla fine che conclude il film, la guerra (qui fra le famiglie locali) [...] Vai alla recensione »

domenica 5 ottobre 2014
kimkiduk

Quando vai a vedere un film elogiato sia dalla critica ufficiale che dal pubblico spesso ti attendi un grande film con quasi la paura della delusione. Poi l'argomento prestava ad un serie di ripetute analisi e ad una monotonia degli argomenti ormai ampiamente trattati. Per Anime Nere invece non si può che confermare quanto di buono è stato detto.

lunedì 16 marzo 2015
Riccardo Tavani

“Africo è un binocolo rovesciato, da Africo si può vedere meglio l’Italia”: questo è il punto di vista che ha cercato di assumere il regista per rendere sullo schermo una vicenda criminale italiana così difficile, sfuggente, segreta ancora più che la mafia siciliana.  Nei termini di un noir dialettale denso, compatto, che ti azzanna [...] Vai alla recensione »

lunedì 17 novembre 2014
Antonietta DAmbrosio

    Anime nere - recensione   Non è il grande schermo che può proteggerci dal nero che scivola da Milano ad Africo, di cui se ne respira quasi l'odore sotto un cielo che ne sfuma appena il tono a dispetto di ogni giorno che nasce e di un amore che balza da padre in figlio, da fratello a fratello, ed è il nero lucido di una bara, di un [...] Vai alla recensione »

mercoledì 8 ottobre 2014
Maramaldo

Niente premi a Venezia. Non ne farei un  dramma. Di solito i riconoscimenti lagunari non giovano al botteghino e spesso rilasciano al film una patente di fumoso e/o pretenziosetto il cui solo vantaggio è quello di farlo cadere immediatamente nel dimenticatoio. E' novità consolante, invece, l'aver scovato in Francesco Munzi un regista di razza.

venerdì 25 dicembre 2015
gianleo67

Lo sgarro fatto dal nipote ed il rancore mai sopito per un'antica faida familiare, conducono i due fratelli più giovani di una n'drina calabrese da tempo emigrati al nord, a ritornare al paese natio per ricongiungersi con il maggiore di loro e vendicare finalmente l'assassinio del padre avvenuto anni addietro. Qualcuno però ha pensato bene di anticiparli nei loro sciagurati [...] Vai alla recensione »

mercoledì 1 ottobre 2014
Maurizio.Meres

Film ad altissimo contenuto emotivo, realistico, dove le riprese girate tutte in presa diretta e in dialetto sono l'essenza del film con una sceneggiatura che fa scorrere il film come se fosse la realtà quotidiana di ognuno noi, tematiche attuali dove noi comuni mortali troviamo difficoltà nel comprendere quelle crudeltà basate solo sul denaro e il potere.

sabato 27 settembre 2014
Francesco Monteleone

Ricordate il tesoretto di Aristotele? Sono sei gli elementi costitutivi di ogni tragedia: la favola, i caratteri, il linguaggio, il pensiero, lo spettacolo e la composizione musicale…il più importante di questi elementi è la composizione dei casi (cioè la favola), in seconda linea vengono i caratteri… Dopo aver visto l’esemplare film di Munzi ci è venuta la voglia di rileggere per intero uno dei libri [...] Vai alla recensione »

domenica 21 agosto 2016
Great Steven

ANIME NERE (IT, 2014) diretto da FRANCESCO MUNZI. Interpretato da MARCO LEONARDI, PEPPINO MAZZOTTA, FABRIZIO FERRACANE, BARBORA BOBULOVA, AURORA QUATTROCCHI Storia di tre fratelli calabresi: Luigi, Rocco e Luciano. Il primo è un narcotrafficante colluso con la ‘ndrangheta; il secondo un imprenditore stabilitosi a Milano che ha costruito un piccolo impero economico piuttosto fiorente [...] Vai alla recensione »

martedì 13 ottobre 2015
Marta Li Sani

Anime Nere è un film che colpisce per il suo tema e per il modo in cui lo affronta. Si incentra sul rapporto di tre fratelli con il mondo della criminalità e con la cultura mafiosa. Ala luce delle loro esperienze adolescenziali e giovanili, che lo spettatore può solo immaginare e che il film non rievoca, Luciano Luigi e Rocco hanno elaborato ciascuno un proprio modo di intendere la loro appartenenza [...] Vai alla recensione »

giovedì 20 agosto 2015
ElTanker

Dopo le trasposizioni relative alla "cosanostra", alla camorra e alla banda della magliana, arriva finalmente una trasposizone cinematografica della 'ndrangheta calabrese. Tratto dall'omonimo romanzo di Gioacchino Criaco il fim è narrativamente potente, teso e crudo, Vi è una maniacale ricostruzione della tradizione e dei costumi tipici della regione aspromontese; a [...] Vai alla recensione »

lunedì 15 giugno 2015
Andreamymovies.it

Un film che parla di mafia, senza dubbio, ma nulla a che vedere con "colleghi americani", dai più classici come Il padrino,  the Untouchables o Casinò, ai più recenti come The departed o molti altri ancora. No, nulla a che fare nel modo più assoluto; oserei dire che Anime Nere appartiene proprio a un altro mondo, o meglio, a un altro modo di fare cinema.

lunedì 29 settembre 2014
veritasxxx

Ora mi dite voi come si deve sentire uno che cerca di dare il suo piccolo contributo al cinema italiano e va al cinema pagando regolarmente il biglietto (ok, di pomeriggio con la tariffa scontata, ma è già qualcosa) per vedere il frutto di cotanta produzione italica contemporanea. Ed è di buon umore, perchè la vita è bella anche se dura poco e il tempo ha finalmente [...] Vai alla recensione »

sabato 24 settembre 2016
Rescart

Tre figli maschi e troppo poco tempo per crescerli come Dio comanda. Citazione cinematografica questa voluta o del tutto casuale? Chi può dirlo. D'altra parte nel cinema, come ci ricorda la frase che scorre alla fine della proiezione, ogni riferimento a fatti realmente accaduti, fosse anche solo nel mondo stesso del cinema, è puramente casuale.

venerdì 27 maggio 2016
Francesco2

La prima parte segna sicuramente una crescita per il cinema di Munzi, e per quello Italiano in generale: rispetto all'ingenuità di "Samir" e alla debole ironia anti-borghese col "Resto della notte", assistiamo ad un esempio di "morte al lavoro" vista solo in Cipri e Maresco e nel "Tano da morire" di Roberta Torre. A costo di apparire il ghezziano della Domenica, è una realtà più che asfittica, [...] Vai alla recensione »

giovedì 14 gennaio 2016
ernandez74

Ottimo film e devo dire anche piuttosto studiato non sicuramente improvvisato o stereotipato. Un plauso alla dizione degli attori non autoctoni che nonostante la non appartenenza hanno molto ben recitato con cadenza quasi ottima e costrutti lessicali tipici della zona, (non in tutti i film questo lavoro viene fatto). Ipotizzo invece che diversi personaggi secondari fossero invece dei locali e [...] Vai alla recensione »

lunedì 12 ottobre 2015
MAURIDAL

DI RITI SACRIFICALI, NE E' PIENA LA TRAGEDIA GRECA, E QUI, NEL FILM ANIME NERE IN FONDO, SI TRATTA PROPRIO DELLA MAGNA GRECIA, DI QUEL TERRITORIO CHE FU CONQUISTA DEI GUERRIERI COLONI DELL'ANTICA GRECIA, E CHE E' DIVENTATO DOPO MILLENNI, UN TERRITORIO COME LA SICILIA, LA CALABRIA, LA CAMPANIA, UNA TERRA ABITATA DA UN POPOLO CHE ABITUATO AI SACRIFICI RITUALI, NON HA SMESSO DI PRATICARLI.

domenica 21 giugno 2015
foffola40

racconto potente, efficace con immagini di grande spessore e attori molto capaci, in particolare Leonardi che svolge il ruolo di Luciano il fratello meno rivolto alla malavita appassionato di animali " il capraro". Quest'attore, che mi ha ricordato molto un grande  del passato Riccardo Cucciolla, sia per la somiglianza fisica che per la bravura, è riuscito  con le espressioni [...] Vai alla recensione »

giovedì 18 settembre 2014
epidemic

Si parla di uomini, di calabria, di situazioni e di territorio. Anime Nere è un film scuro, che scavalca il concetto di trama per indagare sul tessuto sociale di certe terre. Così da Milano ci si ritrova in calabria, in mezzo alla natura selvaggia, alle capre, ai rami famigliari. La storia non rivela ninete di nuovo, semplicemente isola il resto per concentrarsi sui soggetti, è [...] Vai alla recensione »

mercoledì 5 novembre 2014
Pisiran

Mentre "Cosa Nostra" siciliana dopo i fatti del 1992 attirava su di se l'attenzione del mondo intero e delle Istituzioni Italiane, subendo duri colpi con le catture di Boss importanti, la N'drangheta silenziosamente si ingrandiva e espandeva sino a diventare oggi monopolista nella distribuzione della cocaina. Le famiglie calabresi residenti da anni in Colombia erano [...] Vai alla recensione »

venerdì 5 settembre 2014
Nino77

Trovo che il film di Munzi tratto dal bellissimo romanzo di Criaco sia un capolavoro e si candidi a diventare un grande classico. E' innanzitutto il primo film (escluso il docufilm di Frammartino e Corpo Celeste, che però vanno considerati a parte) girato in Calabria e sulla Calabria. Non è come qualcuno ha scritto sopra un film sulla ndrangheta. Le anime nere non sono ndranghetisti ma sono ragazzi [...] Vai alla recensione »

venerdì 5 settembre 2014
SerafinoGubbio

Non vedo l'ora che esca nelle sale per andarlo a rivedere. A Venezia l'emozione è stata tanta, dal primo all'ultimo fotogramma, in un crescendo di tensione che non poteva che esplodere in un lunghissimo interminabile applauso. Impossibile scindere la narrazione dalla fotografia dalla trama dalla recitazione dai volti dai luoghi dalla storia che ti prende allo stomaco.

venerdì 5 settembre 2014
fratas.f

Un film da brividi. Quelli veri, che ti partono dalla schiena e ti girano intorno allo stomaco. Non ho la lacrima facile ma ero li, li per aprire i rubinetti. Insomma mi sono emozionato. Non vedo l'ora di rivederlo il 18 settembre al cinma. 

lunedì 22 settembre 2014
Xerox

"IO NON SONO COME VOI", sbotta Valeria, moglie milanese di Rocco, contro un Africo, una Calabria, un Sud di cui non capisce neanche il dialetto. Ho trovato in questa frase una chiave di lettura del film. Valeria è il simbolo di lombardi, veneti, piemontesi, toscani, emiliani e tutti gli altri italiani che non hanno mai visto nella gente onesta, nella gente perbene del Sud dei FRATELLI. [...] Vai alla recensione »

domenica 21 settembre 2014
melania

L'ho trovato interessante,molto crudo ma realistico.Il linguaggio del film è semplice e colpisce l'animo dello spettatore..Molto bravi gli attori.

sabato 13 giugno 2015
Camillo Triolo

MIGLIOR FILM MIGLIOR REGISTA MIGLIOR PRODUTTORE MIGLIORE SCENEGGIATURA MIGLIRE COLONNA SONORA MIGLIORE AUTORE DELLA FOTOGRAFIA MIGLIOR MONTATORE MIGLIOR FONICO IN PRESA DIRETTA MIGLIOR CANZONE ORIGINALE ******* da vedere la faccia di Nanni Moretti!

mercoledì 24 settembre 2014
Flaw54

Finalmente un film. Potente, duro, realistico con una recitazione pregevole da parte di tutti i protagonisti, con un "Fazio" cheriesce a dare vita ad un personaggio ambiguo e sotto un certo punto di vista problematico. L'uso del dialogo è essenziale per ricostruire la veridicità dell'opera che lascia nello spettatore il senso di un'amara e tragica sconfitta si da [...] Vai alla recensione »

martedì 23 settembre 2014
nomovies

Visto ieri. Cinema di periferia. Sala praticamente vuota. una coppia di trentenni, con lui fastidiosamente bisbigliante, a metà film è uscita. Morale della favola: non dare perle ai porci. Film senza fronzoli, asciutto, bellissimo.

domenica 21 settembre 2014
Filippo Catani

Tre fratelli calabresi vivono tre vite differenti: il maggiore bada al bestiame mentre degli altri due uno è sempre in giro per l'Europa ad occuparsi di loschi traffici e l'altro ne investe i proventi a Milano dove ha assunto un'aria più che rispettabile. Quando il figlio del pastore spara di notte al bar di una famiglia rivale si apre una faida senza esclusione di colpi. Vai alla recensione »

giovedì 25 settembre 2014
pressa catozzo

Latitanza dello stato. Ottimo film gli auguro di essere candidato agli OSCAR nel prossimo anno.

venerdì 14 novembre 2014
Antonietta DAmbrosio

 Anime nere - recensione   Non è il grande schermo che può proteggerci dal nero che scivola da Milano ad Africo, di cui se ne respira quasi l'odore sotto un cielo che ne sfuma appena il tono a dispetto di ogni giorno che nasce e di un amore che balza da padre in figlio, da fratello a fratello, ed è il nero lucido di una bara, di un dolore che si tramanda [...] Vai alla recensione »

giovedì 13 novembre 2014
bericopredieri

Il buono, il bello e il cattivo, non è il film di Sergio Leone, ma si potrebbe adattare benissimo al film in questione, questo Anime Nere di Francesco Munzi, per raccontare la storia di 3 fratelli nati in uno sperduto e misero paesino dell'Aspromonte, Africo, orfani di un padre ucciso in una faida locale ma che poi intraprendono strade completamente diverse.

sabato 18 ottobre 2014
ralphscott

Immagini forti,a volte difficili da dimenticare. Come il viso della rugosa,silenziosa madre di Luigi. La donna,come figli e nipoti,é innanzitutto parte della famiglia. Forti vincoli di sangue,isolamento,ignoranza e disperazione non sembrano dare molte scelte agli attori di questa tragedia rurale. Mi ha colpito molto la scena dove l'attore Marco Leonardi elargisce il ricco bottino,frutto [...] Vai alla recensione »

sabato 11 ottobre 2014
maggie69

Tosto da morire...volevo andar via dopo venti minuti...troppa tensione, troppo duro.,..troppo silenzio... certi film non sono per me, ma il film è bello davvero...l'educazione di un ragazzo, le tradizioni familiari, le tradizioni di una terra... Calabria mai vista e stavolta scoperta... tanto bella, quanto vergine...

lunedì 6 ottobre 2014
davidino.k.b.

ottimo film, recitato benissimo, attualissimo e con la cattiveria giusta che ci introduce nella realtà dei nostri tempi. Finalmente la voce di chi vive il mondo senza fronzoli. consigliatissimo

lunedì 22 settembre 2014
FabioFeli

Anime nere di Francesco Munzi Comincia tutto con una bravata di un ragazzo calabrese, Leo (Giuseppe Fumo), che spara alla vetrina di un bar cercando di dimostrare che ormai è un uomo. Uno sgarro a un clan rivale ed anche una parziale vendetta per l’uccisione del nonno in tempi passati. Leo è figlio di Luciano (Fabrizio Ferracane), un uomo laborioso che si reca ogni giorno nel vecchio paese di Africo [...] Vai alla recensione »

sabato 20 settembre 2014
no_data

Se la tinta nera, anzi nerissima, avvolge il film da capo a coda, pervadendo le anime certo, ma anche gli spazi, i gesti e le parole, va però precisato che Anime Nere è spaccato in due. Una prima parte in cui par d’essere in una puntata di Gomorra – la serie, dirottata “sulla Salerno-Reggio Calabria”, e una seconda che finalmente si apre a risvolti narrativi che [...] Vai alla recensione »

sabato 1 novembre 2014
Nunziettì

Poco dopo l'inizio del film il mio compagno mi dice: "Tu sei facilitata, i sottotitoli non li devi leggere". Non sono calabrese semmai per metà siciliana. E' uguale o forse no. Comunque del sud, per metà. Mi chiedo se il modo di sentire questo film sia diverso a seconda del sangue che scorre nelle vene, delle origini, del padre, delle radici. Un film di sangue, orgoglio, senso di appartenenza [...] Vai alla recensione »

domenica 5 ottobre 2014
BARONE DI FIRENZE

unico come film poichè tratta la nafia in questo caso la 'ndrangheta senza quell'alone romanzesco che si vede in certi film. Qui si tratta della storia di una famiglia di tre fratelli ed nun nipote nati con la divisa mafiosa addosso, solo uno vuol tirarsene fuori ma rimane incastrato dalla spirale di violkenza che solo le mafie sanno instaurare quando lottaqno per il potere.

sabato 24 ottobre 2015
marcodossi

Se un film così ha raccolta quasi la totalità dei premi, allora siamo messi male. Munzi ripete la stanca litania della tragedia greca: fratelli contro fratelli. Noioso e pieno di tempi morti. Sceneggiatura piatta e piena di buchi nella storia. Inguardabile.

sabato 10 ottobre 2015
MAURIDAL

DI RITI SACRIFICALI, NE E' PIENA LA TRAGEDIA GRECA, E QUI, IN FONDO SI TRATTA DELLA MAGNA GRECIA, DI QUEL TERRITORIO  CHE FU CONQUISTA DEI GUERRIERI COLONI DELL'ANTICA  GRECIA, E CHE E' DIVENTATO DOPO MILLENNI, UN TERRITORIO COME LA SICILIA, LA CALABRIA, LA CAMPANIA, UNA TERRA ABITATA DA UN POPOLO CHE ABITUATO AI SACRIFICI RITUALI, NON HA SMESSO DI PRATICARLI.

lunedì 5 ottobre 2015
Barolo

Un bel pugno nelllo stomaco,questo film di Munzi,crudo,brutale soprattutto nel finale,è un'opera interssante che fa un pò di luce sulle questioni malavitose in quel della Calabria.La struttura narrativa è essenziale,tesa senza fronzoli e retorica,la conclusione oltre che scioccante anche un tantinello inverosimile Da vedere

domenica 21 settembre 2014
sirio

Rileggendo la mia nota di ieri sera alle 23 un po' troppo a caldo mi rendo conto che ci voleva una maggiore riflessione: per questo Vi chiedo di rimuoverla; provvederò a riscriverla. Grazie alessandro sirio fei

Frasi
"La prossima volta...sparagli 'n de gambe!!"
Una frase di Luigi (Marco Leonardi)
dal film Anime nere - a cura di Andrea
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Natalia Aspesi
La Repubblica

Anche i critici stranieri hanno apprezzato Anime nere, quasi tutti quelli italiani davano per sicuro alla recente Mostra di Venezia il Leone d'Oro, o un altro premio importante al film di Francesco Munzi. Invece la giuria internazionale ha scelto diversamente, e contrariamente a quanto succede spesso ai registi favoriti che alla fine non vengono premiati, Munzi si è comportato da gran signore, nessuna [...] Vai alla recensione »

Valerio Caprara
Il Mattino

Denso, incalzante, solidamente stmtturato eppure tessuto su una gamma accurata di concordanze e dissonanze comportamentali e psicologiche. «Anime nere», tratto con contenute modifiche dall'omonimo romanzo verità di Gioacchino Criaco (Rubettino editore), è uno dei pochissimi film memorabili in concorso alla Mostra di Venezia. La scelta di Francesco Munzi («Saint», «ll resto della notte») è stata, infatti, [...] Vai alla recensione »

Silvana Silvestri
Il Manifesto

In Calabria è stato accolto in modo sorprendente Anime nere di Francesco Munzi che si è ispirato liberamente al romanzo di Gioacchino Criaco (Rubettino edi, vincitore a Venezia di tre premi (Pasinetti, Schermi di Qualità, premio Akai): alle proiezioni in anteprima di Catanzaro, Reggio e Locri gli spettatori hanno commentato in vario modo l'omertà e il silenzio che circonda fatti antichi e presenti. Ambient [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Pur uscito dall'agone senza premi, Anime nere ha avuto ottima accoglienza al Lido. Un successo meritato per il regista Francesco Munzi che, ispirandosi al libro del calabrese Gioacchino Chiarco (ed. Rubettino), ha messo in scena un asciutto melò familiare con l'occhio al modello di certo nostro grande cinema, dal viscontiano Rocco a Tre fratelli di Franco Rosi.

Massimo Bertarelli
Il Giornale

Come può un film così avvincente, anche se molto cupo, finire, in concorso, alla Mostra veneziana? La crudele storia ruota attorno a tre fratelli dell'Aspromonte: un mite allevatore di capre, un narcotrafficante e un imprenditore che ricicla i soldi sporchi. Ma la bravata di un figlio innesca una spirale di violenza senza ritorno. Ottimi interpreti, tutti presi dalle fiction tv.

Anna Maria Pasetti
Il Fatto Quotidiano

Nel profondo Aspromonte di Africo, una famiglia appartenente alla tradizionale professione della pastorizia divide i propri affari "illeciti" tra la Calabria, Milano e alcune città europee. Quelle dei tre fratelli protagonisti e dei loro ascendenti e discendenti sono "anime nere" per necessità ancestrale, ovvero per ontologica mescolanza tra legalità e criminalità, in ultima sintesi tra il Bene e il [...] Vai alla recensione »

NEWS
NEWS
giovedì 16 luglio 2015
 

Il Premio Internazionale Sergio Amidei alla miglior sceneggiatura 2015 viene attribuito a Francesco Munzi, Maurizio Braucci, Fabrizio Ruggirello, Gioacchino Criaco per Anime nere, diretto da Francesco Munzi, con la seguente motivazione: "Anime nere [...]

NEWS
lunedì 11 maggio 2015
 

Sono state annunciate oggi le candidature della 59esima edizione dei David di Donatello. Tra i favoriti c'è il film di Francesco Munzi Anime nere, che ha ottenuto ben 16 nomination. A seguire Il giovane favoloso di Mario Martone, con 14.

NEWS
venerdì 3 aprile 2015
 

L'8ª edizione di 8 ½ Festa do Cinema Italiano si è conclusa con la anteprima internazionale dell'ultimo film di Gabriele Salvatores: Il ragazzo invisibile presentato per la prima volta fuori dall'Italia.

NEWS
sabato 28 marzo 2015
 

La sesta edizione del Bif&st, il Bari International Film Festival, ha visto trionfare Anime nere, il film di Francesco Munzi, al quale è andato il premio per la miglior regia, il premio per il miglior montatore a Cristiano Travaglioli e il premio per [...]

GALLERY
sabato 30 agosto 2014
 

La terza giornata della rassegna veneziana ha visto sul red carpet Francesco Munzi e il cast del suo Anime nere, primo film italiano in concorso alla 71. Mostra del Cinema. In serata, parata di star hollywoodiane, con Owen Wilson per She's Funny That [...]

VIDEO
giovedì 28 agosto 2014
 

In concorso alla 71a edizione della Mostra del Cinema di Venezia, Anime nere scritto e diretto da Francesco Munzi è ambientato ad Africo: il regista commenta così questa scelta: "Ho girato nel paese che la letteratura giudiziaria e giornalistica stigmatizza [...]

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