Un film uscito nel 2013 dato e ridato in prima serata Tv . Incassi favolosi ma il risultato risulta mediocre oltre che immorale. Il regista Scorsese appartiene ormai alla storia del cinema lasciando una profonda traccia, la sua storia ha avuto alti e bassi ottenendo un Oscar per Departed e ben 8 nomination compreso questo film. Diresse pellicole discutibili (L'ultima tentazione di Cristo) e comunque film di successo di pubblico e critica (Taxi driver, New York New York, Il colore dei soldi, The Aviator, Silence). Scorsese possiede una regia accurata che sa mettere in luce gli aspetti più sgradevoli della società e dell'animo umano, difficilmente nei suoi film ci sono vincitori.
Questo film è un biopic nel senso che è ispirato all'avventura finanziaria di Jordan Belfort che riuscì a carpire la fiducia e truffare innumerevoli investitori guadagnando nell'arco di 10 anni centinaia di milioni di dollari negli anni '90 facendoli investire in società con nessuna prospettiva ovvero giocando sul rialzo del valore delle azioni. Il tutto condito da una vita, sua e dell'anello magico, di eccessi: orge, depravazione sessuale, alcool e un mucchio di droga.
Jordan (Leonardo Di Caprio) inizia come impiegato presso un brooker Mark (McConaughey) che lo educa ad essere aggressivo e a carpire la fiducia dei clienti, Mark fallisce ma grazie alla moglie Teresa in una una piccola società che trasforma in una più grande, grazie alle doti truffaldine che insegna ai suoi collaboratori arruolando il vicino di casa Donnie Azof (Jonah Hill) come vice e alcuni personaggi con fedina penale. Vive nel lusso: yacht di 60 mt, villa con decine di domestici, Ferrari, soprattutto donne e droga (cocaina e pasticche), divorzia e sposa la bella Naomi (Margot Robbie), ma l'avventura finisce male per le indagini del F.B.I. e dell'agente Denham (Kyle Chandler), Jordan per evitare una pena dura denuncia i collaboratori, facendo alcuni anni di carcere.
E' un film molto (troppo) lungo (oltre 3h) appare in più scene prolisso (ad esempio le varie arringhe di Jordan ai dipendenti) , inoltre calca oltremisura i toni della vicenda, con situazioni inverosimili: gli uffici della società appaiono come un gran bordello in cui sono ammessi ogni eccesso. Un'ulteriore critica è l'estrema volgarità, parolacce con profluvio di "fuck" (doppiato in "caxxo") nudità femminili continue, Margot Robbie che doveva ancora imparare a recitare si esprime nuda (lati A e B) con pose oscene. Il finale è simbolico: Denham che era stato deriso da Jordan per i suoi vestiti e la vita modesta lo vediamo nella "metro" sconfortato circondato da "travet" come lui mentre Jordan uscito dal carcere insegna come si fa a vendere. La morale sembra che il furbo sia Jordan che almeno per 10 anni ha vissuto alla grande. Un film che alla fine, fatti salvi la tecnica di Scorsese e la recitazione di Di Caprio, lascia l'amaro in bocca per una grave lacuna: neanche un immagine dei poveri investitori che hanno perduto i propri risparmi
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