Titolo originale | Jeune et jolie |
Anno | 2013 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 94 minuti |
Regia di | François Ozon |
Attori | Marine Vacth, Géraldine Pailhas, Frédéric Pierrot, Fantin Ravat, Johan Leysen Charlotte Rampling, Nathalie Richard, Djédjé Apali, Lucas Prisor, Laurent Delbecque. |
Uscita | giovedì 7 novembre 2013 |
Tag | Da vedere 2013 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,33 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 17 settembre 2020
Ozon racconta, in quattro stagioni e quattro canzoni, la sessualità di un'adolescente che si prostituisce per suo piacere. Il film ha ottenuto 2 candidature a Cesar, In Italia al Box Office Giovane e bella ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 360 mila euro e 160 mila euro nel primo weekend.
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Isabelle è un'attraente studentessa diciassettenne che vive con il fratello minore, la madre e il patrigno. Dopo un'estate al mare durante la quale ha avuto il suo primo (e insoddisfacente) rapporto sessuale torna in città e inizia a prostituirsi fissando appuntamenti via internet. Guadagna molto ma non spende. Un giorno però, durante un rapporto con uno dei clienti più assidui, succede un fatto che muta profondamente il corso della sua vita.
François Ozon torna a suddividere una propria opera in capitoli così come aveva fatto per 5x2. Questa volta non segue cronologicamente al contrario il progressivo deteriorarsi di una coppia. Sono le stagioni, con il loro procedere dall'estate alla primavera, che segnano qui il passaggio all'età adulta di Isabelle (Lea per i clienti). Per questa indagine, in cui mostra di possedere un'acuta capacità di indagine socio-psicologica, utilizza un elemento della cultura che molti ritengono (spesso a torto) 'bassa': la canzone della cosiddetta musica leggera.
Così Françoise Hardy torna per la terza volta in un suo film e ne sottolinea l'evolversi con 4 brani del suo repertorio. Ozon mostra e dimostra in questo modo quanto la cosiddetta cultura popolare possa cogliere il difficile tempo dell'adolescenza con la stessa dignità del poema di Arthur Rimbaud "Nessuno è serio a 17 anni" che viene analizzato nel corso delle lezioni che Isabelle frequenta. Il regista la segue attraverso lo sguardo di quattro personaggi: il fratello, un cliente, la madre, il patrigno. Il loro, però è solo uno sguardo temporaneo e dettato da motivazioni diverse. Subito dopo si torna a lei con la sua profonda solitudine, a cui cerca una soluzione, che è umiliante ma che Ozon non giudica. Non lo fa non perché si rifiuti di esplicitare una propria morale dinanzi alle azioni della sua protagonista. Il motivo è un altro: anche lui, come molti (tranne i falsi moralisti dei settimanali a sfondo gossip) non può fare altro che assistere impotente al mistero perenne dell'adolescenza che ai nostri giorni è però sottoposta a pressioni che si manifestano in misura esponenziale rispetto al passato. È come se Isabelle avesse bisogno ogni volta di dare un valore (anche materiale) alla propria avvenenza andando a cercare in figure adulte quella figura paterna che l'ha rifiutata. Ma questa è solo una delle possibili motivazioni. Solo un quinto sguardo, malinconicamente ferito, come il suo, potrà forse aiutarla a cancellare definitivamente Lea.
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Merito di Marine Vacth, o del regista Ozon. Perché lo sguardo struggente e sfuggente della protagonista traversa tutta la pellicola, con la malinconia atemporale dell'adolescente che si affaccia alla sessualità. E lo spettatore si chiede: a 17 anni non ha ancora compreso la vita, oppure ha appreso con fin troppo cinismo la potenza del proprio corpo e lo usa con spietato potere? La [...] Vai alla recensione »
Sinceramente non ci vedo il brillante intuito psicanalitico del quale si parla nella recensione. Il film è un succedaneo di elementi e situazioni già viste, nel quale orbita un personaggio che poteva essere molto interessante se non fosse stato meramente assemblato ma mai analizzato. La psicologia della protagonista è un composto di elementi spiattellati e non problematizzati né tanto meno inquadrati [...] Vai alla recensione »
Isabelle, giovane, bella, benestante. Lo spettatore potrebbe non capire perché sia mossa e spinta a prostituirsi, lo spettatore, cosi come il genitore non attento alle dinamiche profonde dei figli, quel prototipo di persone che sono ancora dell'idea che questo basti per essere felici e stare bene! La materia, la bellezza esteriore. Drammatici canoni sociali che oscurano l'essenza, il bisogno primario [...] Vai alla recensione »
Giovane e bella di François Ozon Perché Isabelle (Marine Vacth), una bella 17enne, libera in apparenza da problemi, se non una personale inclinazione a respingere rituali e comportamenti dei coetanei, decide di accettare le offerte di un individuo che la segue all’uscita di scuola e le fornisce il numero di telefono? Cede al fascino dei rischi e degli imprevisti dell’incontr [...] Vai alla recensione »
Dal regista di "Nella casa" arriva questa nuova pellicola, in pieno stile Ozon, in cui vengono raccontati i 17 anni di una ragazza molto affascinante. Il racconto si sviluppa in quattro fasi, scandite dalle stagioni ed accompagnate dalle musiche di Françoise Hardy. L'intero film è un quadro francese, apprezzabile il ricordo di Rimbaud con il verso "non si è seri quando si hanno diciassette anni". Vai alla recensione »
Film in cui si racconta di una bella ragazza di 17 anni che, incuriosita dal sesso e dopo anche una prima esperienza negativa con un suo coetaneo durante le vacanze estive, decide di sua volontà di prostituirsi facendosi pubblicità on line. Da questo momento in poi ella si incontrerà con svariati uomini, per lo più molto più anziani di lei, in camere di alberghi [...] Vai alla recensione »
Molto bravi i ragazzi, ma poco altro. Non si capisce cosa voglia dire (o istigare) lo sceneggiatore, il regista, dal momento che l'aspetto "intimo" della cosa, i motivi che spingono o che stanno dietro alla scelta di Lea e le loro fatali conseguenze, sono appena accennati e in maniera superficiale. Resta la cronaca di una bella diciassettenne, disinibita e curiosa, che via via si perde [...] Vai alla recensione »
JEUNE ET JOLIE Il contatto fra il vuoto e la bellezza genera un cortocircuito. È difficile parlare di un film su cui il regista stesso non si esprime se non con lo sguardo di una cinepresa che si limita a registrare. Ozon offre le immagini di un mistero che sappiamo esistere – è un mondo che c’è là fuori o qui dentro di noi – ma che non ci sappiamo [...] Vai alla recensione »
Isabelle è una ragazzina che parla poco e ha spesso il broncio. Durante le vacanze estive dei suoi 17 anni ha la sua prima esperienza sessuale, che la delude e, forse, la convince di quanto poco valga l’atto sessuale. Al rientro a Parigi inizia una vita da prostituta, senza che si comprendano le sue motivazioni e perché le piaccia. Nel suo mondo, la vita è senza domande e senza affetto e la cortesia [...] Vai alla recensione »
A mio avviso è uno straordinario osservatorio sulla nuova era post-moderna "telematica" che vede gli adolescenti online con il mondo, in cui possono essere vittime ma anche consenzienti protagonisti del loro mondo sociale. Il regista non giudica. I protagonisti principali non sono ne' positivi ne' totalmente negativi, ognuno svolge un ruolo ben definito ma che lascia aperta [...] Vai alla recensione »
Questo film ha qualcosa in comune con quello di Kechiche, la vita di Adele. Entrambi hanno un inizio simile (un'adolescente che consuma senza convinzione il suo primo rapporto) e una scena a metà film (un ballo liberatorio). Ed entrambi condividono inoltre l'onestà intellettuale da parte dei registi nel mostrare le diverse esperienze di vita delle protagoniste, molto distanti [...] Vai alla recensione »
Ozon con questo lavoro tocca un argomento davvero scottante ma quanto mai attuale, la prostituzione minorile. Lo fa con l'incisività e la leggerezza tipici dei due suoi film. Isabelle è una diciassettenne bellissima e introversa, con lo sguardo spesso malinconico e inquieto. Durante l'estate ha un flirt con un suo amico tedesco, simpatico a tutti in famiglia, ma la storia non [...] Vai alla recensione »
Qualcuno ha visto un film sulla prostituzione, io ho visto una disobbedienza civile degna di Martin Luther King. Isabelle ha 17 anni e finalmente ha il suo primo rapporto sessuale e scopre che è una cosa normale, come tante. Sarebbe sbagliato affermare che non le è piaciuto, è delusa dalle aspettative, non è stato proprio un momento importante della vita, però l'ha [...] Vai alla recensione »
Buon affresco di Ozon che inquadra il vuoto dell'adolescenza senza quasi speranza, un bivio nel quale se sei bella come Isabelle ti prostituisci se non lo sei ti rifugi nel cibo peggiorando le cose che possono diventare letali in caso di droghe o altre illusioni, tutto questo delirio in un contesto invisibile e apparentemente normale raccontato in un film che diventa assordante nelle scene con [...] Vai alla recensione »
Una giovane e bellissima ragazza con un’innaturale apatia per la vita, per i sentimenti e per le emozioni. Una pellicola che tratta in maniera cruda e profonda la tematica delle baby squillo, senza trascurare gli aspetti psicologici dei vari attori partecipi alla vicenda. La vita di Leà viene presentata così com’è, senza fronzoli, nella sua amara ed annoiata crudezza. [...] Vai alla recensione »
Tutto inizia con uno sguardo attraverso un binocolo, il cinema vuole altri filtri per potersi dare, vuole finzioni non necessarie, come rubare, ma non per soldi, dove non si rubano soldi, lo si era visto bene in Pickpocket,così come prostituirsi dimenticandoli chissà dove, in un armadio, in una mediazione, nello sguardo attraverso un binocolo, uno sguardo mobile.
Una 17enne fredda, scostante, inabile o indisponibile verso l'innamoramento, senza alcuna qualità tranne che l'essere bella. Il personaggio di Isabelle persevera in se stesso, vivendo tutto il film appunto da personaggio e non da persona, prima, durante e dopo l'esperienza della prostituzione, non per colpa sua ma per colpa del film in cui si ritrova.
Dopo l'Estate del suo diciassettesimo compleanno e la sua deludente iniziazione sessuale, la giovane e tormentata Isabelle ritorna al suo consueto menage domestico ed alla sua vita di studentessa con una mutata consapevolezza del suo corpo e dei rapporti con l'altro sesso. Iniziando a prostituirsi, un pò per noia e un pò per soldi, nell'appartata freddezza di anonime stanze [...] Vai alla recensione »
Isabelle è una adolescente che cerca emozioni fuori dal suo mondo giovane e insicuro come la sua età. Non può trovare quel qualcosa di speciale, emozionante e altro nei suoi coetanei. E si avventura consapevolmente e inconsapevolmente in un gioco più grande di lei, che lei stessa non sa dove la può portare. Forse ha paura, ma nello stesso tempo si lancia sicura e decisa senza rimpianti o remore.
Molto lodevole la decisione di rispettare i personaggi. Il regista, qui ottimo, non fa morali se non indirettamente, con raffinatezza e sottile tenerezza per le vicende umane. Assiste e commenta fra sè e sè con notevole sensibilità. Tutto avviene sul corpo di vittime quasi ignare. La realtà è una gigantesca confusione, un intrecciarsi di ruoli che l'umanità [...] Vai alla recensione »
Una giovane ragazza francese di 17 anni vive al mare d'estate la sua prima ed insoddisfacente avventura sessuale. La ragazza allora decide di iscriversi ad un sito online di incontri a pagamento e comincia a presentarsi a vari appuntamenti fino a quando non riamne sconvolta da un avvenimento improvviso. Visti anche i recenti fatti di cronaca che in Italia hanno colpito l'opinione pubblica, [...] Vai alla recensione »
Ozon stavolta si supera. La sua è una critica alla società moderna, borghese, finto-intellettuale degna del miglior Alain Touraine. I protagonisti e la fallacia dei loro comportamenti sono lievemente 'giudicati' in una chiave ironica che però è intelligibile. La mamma, completamente atomizzata dal suo lavoro, devastantemente distante dal dare valori e norme ai suoi [...] Vai alla recensione »
La diciassettenne Isabelle inizia il suo percorso sessuale con una delusione. Freddo e meccanico il rapporto con il coetaneo che la libera dell'impaccio della verginità. Voglio notare in ciò l'analogia evidente con l'iniziazione di Adele nel film "La vita di Adele". Solo che in Adele la delusione è propedeutica alla piena realizzazione nel piacere omosessuale.
“On n’est pas sérioux quando on a 17 ans” è il brano di Rimbaud che si discute nella classe di Isabelle (Marine Vacth), diciassettenne con tanta voglia di darsi finalmente e scoprire il piacere. “E’ fatta” dirà al fratello piccolo, Victor (un Fantin Ravat fedele al ruolo), quando si sarà concessa sulla spiaggia al bel ragazzo tedesco [...] Vai alla recensione »
Isabelle è, come tutti gli adolescenti al cospetto del passaggio all'età adulta, alla scoperta della sessualità e della sua collocazione nella società. Non trovando nella sua famiglia (madre, patrigno e fratello)un sostegno adeguato decide di avventurarsi da sola in questo viaggio verso la maturità. E lo fa cercando di utilizzare la sua arma migliore, il suo corpo, che le permette di entrare in contatto [...] Vai alla recensione »
Omaggio a Rohmer? Mi fa piacere pensarlo. Inizio con amore adolescenziale caro a Rohmer e poi prosegue con lo scandire delle stagioni, altro forse riferimento ad uno dei maggiori esponenti della Nouvelle Vague. Ma il film si dipana attraverso la lettura di una realtà familiare meravigliosa, senza una parola di troppo e senza dover spiegare i perchè di una insofferenza di una 17enne alla [...] Vai alla recensione »
Si fa un gran parlare in questo periodo di Baby squillo e ragazze doccia. Qualcuno non manca di puntare il dito contro il Pop Porn alla Miley Cyrus dicendo che inclulca valori "depravati" nelle nostre adolescenti. Magari sono gli stessi che vanno in visibilio per questo film "raffinato". Purtroppo per loro, confondono la disinibizione sessuale, anche estrema e provocatoria, con [...] Vai alla recensione »
Storia di una giovane e bellissima adolescente che inizia a prostituirsi. Ozon non dà una spiegazione a tutto ciò e questo rappresenta un punto a favore per il film, ma anche il suo limite maggiore perché impedisce di arrivare a comprendere fino in fondo la protagonista della storia. Un bel film da guardare, ma lascia un po' d'amaro in bocca.
Intorno a questo film si è aperto, su questo sito, un dibattito già interessante e vivace. Chi scrive vorrebbe apportare un proprio contributo, puntando ad offrire una differente chiave di lettura rispetto a quanto ha letto su “My Movies”. Quello della protagonista , scandito oltretutto dalle stagioni e quindi da una successione cronologica è il “Dia [...] Vai alla recensione »
ozon non doveva essere il nuovo astro del cinema francese, e invece... la butta sul sesso adolescente e non ne cava niente, se non qualche psicologismo d'accatto
Non mi ha convinto la trama né l'analisi dei personaggi, francamente l'ho trovato un film estremamente manierista che si rifà agli stilemi della Nouvelle Vague e gioca sull'immaginario con echi di Le mépris o le canzoni della Hardy. Anche la suddivisione in stagioni è ripresa dai tableaux di Godard. Non basta però imitare i maestri per produrre qualcosa di convincente, tenendo presente che sono passate [...] Vai alla recensione »
me lo aspettavo diverso. Da genitore si pensa sempre a una miriade di problemi dei loro figli,ma questo è difficile da accettare e gestire. Bel film
In questo"Jeune et Jolie"(François Ozon, anche autore della sceneggiatura, 203), una ragazza diciassettene, che vive con la madre e un patrigno(il padre è andato altrove)d'estate al mare si trova a perdere la verginità in estate con un ragazzo "non interessante"e d'autunno, alla ripresa dell'anno scolastico, fingendosi maggiorenne apre un sito in [...] Vai alla recensione »
Il tema incandescente della prostituzione adolescenziale cade nelle mani di Ozon, che la tratta elaborando il tutto con il consueto garbo, e mestria. Manca nella narrazione lo scatto, il clic decisionale interiore, la frattura tra il prima e il dopo anche se lo snodo tra stimolo e recezione non manca mai. Isabella-Lea galleggia nella vita come una magnifica sirena nel mare estivo e priva o privata [...] Vai alla recensione »
Isabelle è una adolescente che cerca emozioni fuori dal suo mondo giovane e insicuro come la sua età. Non può trovare quel qualcosa di speciale, emozionante e altro nei suoi coetanei. E si avventura consapevolmente e inconsapevolmente in un gioco più grande di lei, che lei stessa non sa dove la può portare. Forse ha paura, ma nello stesso tempo si lancia sicura e decisa senza rimpianti o remore.
L'analisi introspettiva di questa giovane adoloscente prestata, si spera provvisoriamente, al perduto mondo della prostituzione,è il tema del film.Tuttavia la sensazione che si prova alla fine della storia è di qualcosa di incompiuto.Lusinghiero il tentativo di sondare l'animo umano e cercare motivazioni a scelta cosi estrema,ma la sceneggiatura sembra non riuscire o non volere andare fino in fondo, [...] Vai alla recensione »
Buona la fotografia ma montaggio non fluido. I soliti difetti del cinema di Ozon sempre molto piatto e prosaico e che non ha quasi nulla dell'aura francese ..ma che sa sempre trovare una scena clou intorno alla quale girare il tutto..ma in questo caso la scena, per quanto commovente rimane enigmatica e appena abbozzata con un finale in cui appare la solita.
Come quasi tutti i film francesi è lento, e con addentellati poetici e colti. Vi lavora Charlotte Rampling , irriconoscibile a 67 anni. Questa partecipazione è forse la parte più alta del film: la piena giovinezza della ragazza protagonista, accanto alla maturità di una donna, della quale gli adulti ricordano la rara bellezza di attrice.
L'idea è assolutamente interessante. Ma ci fermiamo qui. L'attrice purtroppo non è stata evidentementente all'altezza del personaggio, come il regista, come la sceneggiatura. Un film pieno di buone idee ed intenzioni, ma il cui riscontro pratico è stato un quasi flop. Forse con un'attrice più talentuosa sarebbe stato meglio, e magari anche qualche ripresa [...] Vai alla recensione »
Ottimo film di tipica ambientazione francese , lei bellissima ma insoddisfatta forse del suo sesso ,senza sentimento ,senza ideali ,i soldi per lei sono senza valore attraverso il prostituirsi spera di capire se stessa ma forse neanche si rende conto di quello che fa' ed entra in un vortice di scompenso e solitudine adolescenziale che solo la morte de suo cliente che lei vede come una figura paterna [...] Vai alla recensione »
Senza giudicare,anzi con indulgenza verso la sensuale Isabelle,Ozon mette in scena la lucida analisi del desiderio di un adolescente che si spinge oltre i limiti della morale comune. Un opera così autentica e detonante,scomoda,avrebbe mai potuto esser girata in Italia? Ne ho forti dubbi. La ragazza comincia piena di insicurezze per poi diventare consapevole del proprio potere.
Si trattano temi spinosi diventati d'attualità, purtroppo. Isabel, superando con disinvoltura e senza alcun trauma emotivo qualunque paletto morale, è alla ricerca di un potere che le deriva dalla sua bellezza. Si rifugia quindi nel sesso a pagamento e lo fa in modo impudico ma naturale. Film sempre in equilibrio con se stesso che mai eccede e si fa o melenso o didascalico.
Avere 12 anni a Guanajuato in Messico, l5 a calabasas, sobborgo ricco di Los Angeles, 17 nel quartiere altoborghese di Parigi: essere adolescenti oggi, secondo i film presentati al Festival in un solo giorno, una cosa bruttissima! Se in Messico l'adolescenza di Estella è spaventosa, a Parigi quella di Isabelle potrebbe essere felice, ma allora Francois Ozon non avrebbe diretto Jeune & Jolie, primo [...] Vai alla recensione »
Jeune et jolie di Francois Ozon ed Heli di Amat Escalante: due film totalmente diversi - famiglie agiate e dannati della terra, dramma borghese e tragedia di miseria - accomunati solo dal fatto che ruotano entrambi su storie di giovinezze rapite. Giocato sull'arco di quattro stagioni contrappuntate da altrettante canzoni di Francoise Hardy, Jeune et jolie è il romanzo di formazione sessuale della l7enne [...] Vai alla recensione »
Jeune & Jolie di Francois Ozon, Francia, in concorso. Isabelle compie 17 anni nel corso delle vacanze estive, durante le quali perde la verginità assieme a un fusto tedesco del quale non le importa nulla. Al ritorno a Parigi, la ragazza comincia a prostituirsi: mette un annuncio su internet e raggiunge gli uomini che la contattano in albergo, a 300 euro al colpo.
Mentre Ozon, da sempre attento al nodo che lega famiglia, sessualità e identità, costruisce un mistero senza darcene la chiave, ma lascia intuire due o tre cose decisive al riguardo. Isabelle ha una madre distratta ma affettuosa, un padre lontano, un fratellino ficcanaso - e nessun assillo materiale. Perché fa una scelta così estrema? Cosa cerca - e trova forse - in quella doppia vita, in quei clienti [...] Vai alla recensione »
La doppia vita della 17enne Isabelle: figlia svogliata e, sotto lo pseudonimo Lea, prostituta convinta. Lo fa per soldi, noia o desiderio sessuale? Chissà, ma quando un vecchio cliente ha un infarto, Isabelle viene scoperta. Finirà per smascherare l'ipocrisia della sua famiglia bohemian-bourgeois, e non solo... In Concorso, il prolifico Francois Ozon scandisce in quattro stagioni e quattro canzoni [...] Vai alla recensione »
No, non si può essere seri a diciassette anni, e non può esserlo nemmeno Isabelle, bellissima ragazzina - interpretata con gelida seduzione da Marine Vacht, già icona di Cannes 66 - che soffia sulla torta delle sue diciassette candeline dopo essersi liberata dell'ingombrante verginità una notte d'estate grazie al ragazzone tedesco Victor. Ma lui è troppo stupido per meritarsi l'invito alla tavola di [...] Vai alla recensione »
Un bel ragazzo tedesco per levarsi il pensiero della verginità (il fratello piccolo distrae i genitori, dietro promessa "mi racconti tutto"). Poca soddisfazione, quindi Isabelle comincia a trafficare su Internet. Trecento euro a botta, perlopiù con signori dai capelli bianchi (i francesi non si tingono). Appuntamento in albergo e soldi sul comodino.
Si sa che François Ozon ama spaziare tra generi e soggetti molto diversi. Ma non si poteva immaginare che avrebbe affrontato con disinvoltura il reportage naturalistico. Jeune & jolie è un film di osservazione affascinata e affascinante su una creatura comune quanto inafferrabile: una giovane nel momento di passaggio dall'adolescenza verso la nuova identità di donna matura.
Una bella parigina 17enne, malinconica, elegante, famiglia agiata e progressista, al ritorno dalle vacanze inizia a prostituirsi in accoglienti stanze d'albergo. Senza ragioni speciali, in apparenza, ma con molte ragioni segrete, forse anche a se stessa. E poiché fa tutto da sé, come vuole ogni rivolta, comincia da Internet, il regno del possibile, dove assume un falso nome, posta foto sexy, trova [...] Vai alla recensione »
Isabelle c'est moi! viene alla mente guardando la «giovane e bella» interpretata con grazia superba da Marina Vatch, protagonista del nuovo film di François Ozon. L' adolescente «bunuealiana» che si prostituisce dalle 5 alle 7, per poi tornare nella calda casa borghese, si accorda alla grazia ludica, e alla seduzione infantile che animano i film del regista francese.
Scandito sull'arco di quattro stagioni contrappuntate da altrettante canzoni di Francoise Hardy - assurta al successo nel lontano 1962 con il titolo simbolo del disagio adolescenziale Tous les garcons e le filles - Giovane e bella di Francois Ozon racconta il romanzo di formazione, non solo sessuale, di Isabelle: una diciassettenne della buona borghesia che una notte d'estate, in vacanza al mare, si [...] Vai alla recensione »
Prodigiosamente prolifico per gli standard odierni, il francese quarantaseienne François Ozon è già al suo quindicesimo titolo: in media uno per ogni anno di attività da quando è regista. Ritmi d'altri tempi. Ma a parte questo in Ozon c'è anche da ammirare la fusione tra un certo eclettismo di generi e temperature, e una sostanziale continuità nell'indagare sulle sorprese che possono riservare le relazioni [...] Vai alla recensione »
Ci sono almeno due motivi per andare a vedere Jeune & Jolie di Francois Ozon, ieri in concorso a Cannes. Il primo è la bellezza acerba, solare e insieme scontrosa di Marine Vacth, una sorta di Nastassja Kinski quarant' anni dopo. La seconda è lo struggente commento musicale affidato a quattro canzoni di Francoise Hardy, la cantante per eccellenza degli amori adolescenziali, con le loro connesse illusioni [...] Vai alla recensione »
Scoperto il sesso in vacanza, una 17enne diventa escort. Ma un tragico evento cambia la sua vita. Forse. Ozon si conferma regista di grande sensibilità e raffinato, nonostante temi e situazioni forti. Una "belle de jour" d'oggi con meno anni e più mezzi di contatto. Scavando nei tratti della personalità (specchi ovunque), Ozon cattura sentimenti e pulsioni incontrollabili, in 4 quadri stagionali.
Febbrile, disturbante, disarmante. Non a caso il metodo e lo stile di Ozon sono quanto di più traslucido il cinema, non solo francese, sia in grado oggi di proporre: il regista di «Sotto la sabbia» e «Nella casa» riprende sardonicamente il titolo «Giovane e bella» («Jeune et jolie») di una vecchia rivista per ragazze, per trarne un puzzle dell'anima e della carne aureolato attorno alla superba antieroina [...] Vai alla recensione »