Giovane e bella |
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Un film di François Ozon.
Con Marine Vacth, Géraldine Pailhas, Frédéric Pierrot, Fantin Ravat, Johan Leysen.
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Titolo originale Jeune et jolie.
Drammatico,
durata 94 min.
- Francia 2013.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 7 novembre 2013.
- VM 14 -
MYMONETRO
Giovane e bella
valutazione media:
3,40
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Uno sguardo distaccato già vistodi Emmanouel ΔεπαFeedback: 403 | altri commenti e recensioni di Emmanouel Δεπα |
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martedì 19 novembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dal regista di "Nella casa" arriva questa nuova pellicola, in pieno stile Ozon, in cui vengono raccontati i 17 anni di una ragazza molto affascinante. Il racconto si sviluppa in quattro fasi, scandite dalle stagioni ed accompagnate dalle musiche di Françoise Hardy. L'intero film è un quadro francese, apprezzabile il ricordo di Rimbaud con il verso "non si è seri quando si hanno diciassette anni". Lo sceneggiato racconta di Isabelle che decide apparentemente senza motivo di prostituirsi, per questo Ozon strizza un occhio a "Bella di giorno", ovviamente senza raggiungere l'opera di Bunuel. Si può ritenere stimolante il film in quanto furbamente il regista decide di omettere le vere motivazioni che portano la ragazza ad intraprendere una scelta cosi complicata per Isabelle, scelta furba perché ha evitato di trascinare il film nella banalità delle motivazioni adolescenziali. I temi fonti di dibattito sarebbero tanti. Tuttavia il film è sembrato leggermente privo di coraggio, quasi una cronaca. Notevoli diverse scene, tra cui un'inquadratura che affianca tramite uno specchio due Isabelle e il momento in cui la giovane perde la verginità dove viene mostrato con abilità del regista il conflitto interno della protagonista tramite uno scambio di sguardi con una se stessa replicata che assiste da testimone esterna alla scena; ed anche il tratto metropolitana ed l'attraversamento del corridio dell'albergo inquadrato in modo diverso ad ogni svolta narrativa, prima di spalle, poi di volto e in fine in assenza. Nota sicuramente positiva del film è l'attrice che incanta lo spettatore e riesce ad interpretare egregiamente il ruolo ed a mantenere uno sguardo distaccato, quasi estraneo a se stessa. Concludendo il regista non guadagna prestigio con quest'opera che può essere considerata una "già visto".
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