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Ultimo aggiornamento venerdì 26 giugno 2020
Argomenti: Film contro l'omotransfobia
Un ritratto di Mario Mieli, tra i fondatori del movimento omosessuale italiano. In Italia al Box Office Gli anni amari ha incassato 32,1 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Primi anni ’70. A partire dal liceo milanese in cui Mario Mieli non nasconde la propria omosessualità dicendo di chiamarsi Maria, si affrontano le tappe della vita privata e pubblica di una personalità che sia nel campo della liberazione sessuale sia in quello artistico ha trovato il modo di esprimersi senza remore, provocando nella società del tempo dei necessari scontri ma anche dei confronti che hanno inciso sul futuro.
Andrea Adriatico con questo film ha riempito un vuoto: ha cioè saputo portare sullo schermo qualcuno che, come lui stesso afferma “era un genio, che ci ha sedotto come riusciva a sedurre tutti coloro con cui entrava in relazione.”
Grazie alla performance di Nicola Di Benedetto che offre a Mieli tutti i diversi stati emotivi di una personalità complessa su più versanti, stimola chi vedrà il film ad andarsi a leggere o a ri-leggere quanto accadeva nella società italiana dei primi anni ’70, a scoprire cos’era il FUORI, a cercare filmati in cui il vero Mieli esprime il proprio pensiero. Adriatico riesce non solo a raccontare con aderenza, anche sul piano filologico, quegli anni e ciò che si muoveva all’interno del mondo omosessuale ma anche a rendere con grande acutezza il clima che si respirava nella famiglia Mieli. Sarebbe stato facile, come a volte accade, trasformare padre, madre, fratelli di Mario in macchiette retrive e ridicole. Invece no. Grazie ad un minuzioso lavoro di casting troviamo Antonio Catania che ci mette di fronte al personaggi di un industriale della seta incapace di accettare questo figlio troppo ‘diverso’ ma al contempo gli inietta una dose di amarezza che nasce proprio da questo sentirsi privo di strumenti di comprensione. Lo stesso accade per fratelli e sorelle a cui vengono concesse poche battute che delineano però un distacco auto protettivo o una avversione dettata da quella norma che Mario combatteva. Insieme a una zia che non parla ma che osserva e tutto comprende abbiamo poi la madre di Sandra Ceccarelli (va ringraziato ogni regista che ce la fa ritrovare sullo schermo) che ha nello sguardo tutto l’amore e tutta la tensione di chi comprende e vorrebbe anche sostenere ma è costretta a non oltrepassare i limiti imposti da un ruolo familiare che non può essere mai del tutto dimenticato.
GLI ANNI AMARI disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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€9,99 | – | |||
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Intento mirabile con molte potenzialità interessanti, ma confezionato in una realizzazione penosa quasi imbarazzante. Gli attori sono tutti, nessuno escluso, delle macchiette circensi, con dialoghi stereotipati da "manuale dei diritti gay delle giovani marmotte", con una regia molto vicina alle "fiction Rai" e un susseguirsi interminabile (155 minuti non sono pochi) di tutti [...] Vai alla recensione »
Le 2 stelle sono più che altro per i costumi (molto belli) e per la fotografia. L'idea sarebbe stata molto interessante ma lo svolgimento è stato piuttosto penoso con pessime prove attoriali e di scrittura. a metà film pensavo di essere in sala da circa un pomeriggio intero. La recitazione è il più delle volte maccheittistica, davvero fastidiosa.
Il film esalta e affronta il concetto di "LIMITE" che Mario Mieli intese superare in modo estremo, Era nella condizione di farlo , grazie alla sua condizione sociale di estremo privilegio che lo sgravava da qualsiasi assunzione di responsabilità per la sua sopravvivenza. Un lusso riservato a pochissimi.
Diretto da Andrea Adriatico e interpretato da un incantevole Nicola Di Benedetto, Gli anni amari è un intenso mosaico sulla vita e la personalità di Mario Mieli, fondatore del movimento di liberazione omosessuale italiano, e insieme un viaggio nell'Italia degli anni '70, tra contraddizioni e stille di cambiamento. Gli "anni amari" sono, secondo la lettura del regista e degli sceneggiatori Grazia Verasani [...] Vai alla recensione »
Atteso con curiosità, il film che Andrea Adriatico ha dedicato alla figura di Mario Mieli è stato presentato al pubblico ieri sera come pre -apertura della Festa del cinema di Roma. Gli anni amari, questo il suo titolo, ripercorre le tappe principali della vita troppo breve di un genio che ha ancora molto da dire al nostro mondo confuso in cui la violenza contro ogni forma di alterità convive con l'apparent [...] Vai alla recensione »
Per uno strano scherzo del caso, mentre Gabriele Muccino spopola con la solita epopea generazionale edulcorata, Gli anni più belli, nelle sale approda anche l'ottimo Gli anni amari di Andrea Adriatico: che sembra, neanche a farlo apposta, il contraltare del dramedy nazional-popolare mucciniano, tanto nel titolo quanto nella sostanza. Da una parte, un film mainstream e consolatorio, dall'altra un impegnato [...] Vai alla recensione »
Il film ripercorre la vita e i luoghi di Mario Mieli, tra i fondatori del movimento omosessuale nostrano nei primi anni 70. Nato nel 1952 a Milano e morto suicida nel 1983, prima dei trentun anni, Mario fu attivista, intellettuale, scrittore, performer, provocatore, ma soprattutto pensatore e innovatore dimenticato. Figlio di genitori benestanti e penultimo di sette figli, vive una vita intera in un [...] Vai alla recensione »
Doveva uscire nei cinema giovedì 12 marzo, dopo l'anteprima alla Festa di Roma 2019, e già allora quelli del quotidiano "La Verità", sia pure sotto l'incubo del Coronavirus, avevano preso di mira "Gli anni amari" . Ricordo un commento di prima pagina dell'ultrareazionario Francesco Borgonovo, secondo il quale Mario Mieli sarebbe stato solo "un cattivo maestro", in quanto "profeta del pensiero Lgbt [...] Vai alla recensione »
Rievocare la figura di Mario Mieli significa rievocare un'epoca. Nato nel 1952 a Milano, appartenente ad una famiglia alto borghese di numerosa prole, Mieli ha vissuto una stagione politica e culturale del paese di transizione e di lotta, dentro un contesto mondiale diviso in blocchi dalla guerra fredda. L'omosessualità, grazie alla spinta dei movimenti giovanili del '68, rompe i tabù di riservatezza, [...] Vai alla recensione »
Fa male pensare che, a mezzo secolo dal decennio libertario e variopinto dei Settanta del Novecento, la cultura popolare di un'Italietta sempre più fascistoide e intransigente nel difendere il Non-Pensiero Unico dell'Ignoranza, abbia integrato e neutralizzato nel suo circo mediatico sempre più tetro e sfibrato personaggi allora potenzialmente scomodi come Renato Zero o Cristiano Malgioglio, riscattati [...] Vai alla recensione »
Si chiamava Mario. O, se preferite, Maria. Fu un pensatore estremo e fortemente provocatorio (per rendersene conto basterebbe sfogliare le pagine della sua tesi di laurea, da poco ristampata dopo un lungo oblio editoriale, nella quale elabora la teoria della transessualità universale, o provare a recuperare qualcuno dei suoi numerosissimi interventi su dimenticati quanto vitalissimi fogli di stampa, [...] Vai alla recensione »
Al di là di tutto, Gli anni amari ha il merito di rimettere al centro dell'attenzione Mario Mieli, tanto determinante per la storia italiana quanto oggi poco ricordato. Nel rimetterne in scena la turbolenta esistenza, va da sé che Andrea Adriatico tratteggia anche un bignami storico del movimento omosessuale nel nostro Paese (cosa rara per il cinema italiano), di cui Mieli fu tra i pionieri.
La quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma si apre in anteprima con il film di Andrea Adriatico Gli Anni Amari. Il primo film biografico su Mario Mieli, fondatore e leader del Movimento omosessuale italiano. Un film che mancava, perché mentre il mondo intero conosce la storia di Harvey Milk, grazie al cinema e alla magnifica interpretazione del premio Oscar Sean Penn, la vita e le [...] Vai alla recensione »