Andrea Adriatico firma il ritratto di uno dei fondatori del movimento omosessuale italiano nei primi anni 70. Prossimamente al cinema.
Gli anni amari è la storia di Mario Mieli, tra i fondatori del movimento omosessuale nostrano nei primi anni 70.
Con il suo quinto lungometraggio, il regista Andrea Adriatico rilegge gli anni 70 attraverso la vita di uno dei suoi protagonisti più originali ed estremi: Mario Mieli, ideologo di una sessualità oltre gli schemi, attivista del nascente movimento omosessuale, intellettuale, scrittore, performer, morto suicida a 30 anni il 12 marzo 1983.
Nato nel 1952 a Milano e morto suicida nel 1983, prima dei trentun anni, Mario fu attivista, intellettuale, scrittore, performer, provocatore, ma soprattutto pensatore e innovatore dimenticato.
Figlio di genitori benestanti e penultimo di sette figli, vive una vita intera in un rapporto complicato con il padre Walter e la madre Liderica. Ne seguiamo i passi a partire dall'adolescenza al liceo classico Giuseppe Parini di Milano. La gioventù e la vita notturna sfrenata, quando ancora omosessualità era sinonimo di disturbo mentale. Il viaggio a Londra e l'incontro fondamentale con l'attivismo inglese del Gay Revolution Front. Il ritorno in patria e l'adesione al "Fuori!", prima associazione del movimento di liberazione omosessuale italiano- La fondazione dei "Collettivi Omosessuali Milanesi" e la pubblicazione del saggio Elementi di critica omosessuale. La popolarità mediatica ma anche le turbe mentali.
Il film Gli anni amari, diretto da Andrea Adriatico, sarà al cinema da giovedì 12 marzo, in occasione del trentasettesimo anniversario della morte di Mario Mieli.