Nel 2005 Hollywood dà il battesimo a un suo nuovo, giovane figlio: è Timothy Kevin Story, scelto dalla major 20th Century Fox come responsabile della regia dell'adattamento cinematografico de I Fantastici 4, fumetto creato da Stan Lee e Jack Kirby sempre per i tipi della Marvel Comics.
Per il cineasta in erba è un'occasione irripetibile: l'epidemia cinematografica del momento è proprio quella della stasi dei fumetti adattata al dinamismo della celluloide (solo di quell'anno sono anche Elektra e Batman Begins); inoltre, Story ha modo di lavorare a stretto contatto con Mark Frost, uno dei due sceneggiatori, fervida mente creativa già dai così lontani così vicini tempi di Twin Peaks.
Diplomato prima alla Westchester High School di Los Angeles, insieme al pianista jazz Eric Reed e alle attrici Regina King e Nia Long, e laureato poi al celeberrimo dipartimento di cinema della University of Southern California (USC) sempre di Los Angeles, Tim Story non sembra condividere le istanze di polemica sociale né l'aggressività visiva dei colleghi afroamericani. A dispetto del suo cognome, solitamente non sceneggia i film che poi dirige e, tuttavia, il suo stile rimane quello di uno storyteller dai modi garbati e dalla poetica semplice ma convincente.
La sua formazione è alla scuola dei videoclip musicali - ha girato per Tyrese Gibson, Ginuwine, Sonique, India Arie, Beenie Man, Before Dark, Avant, Pete Rock - e Tim Story, di fatto, è rimasto un regista artigiano, umile nel mettersi consapevolmente al servizio della storia e dei personaggi creati o adattati da qualcun altro. "Penso di essere un regista, ed essere un bel po' impauriti è la maniera in cui si dovrebbero girare i film", ha detto dopo la sua prima esperienza dietro la macchina da presa.
Esecutore in una Hollywood che tende sempre più alla mostra dell'Autore, Tim Story non chiede né offre allo spettatore niente di più di ciò che lui stesso si aspetterebbe di vedere da un film, poniamo il caso, sui supereroi. Proprio questa è la sua carta vincente: capace di frenare le ambizioni personali per restare sui binari stilistici imposti dalla produzione, Story non rinuncia in ogni caso a rivelare la sua personalità e la sua particolare visione del mondo, naïf e per questo curiosamente efficace.
Dopo una partenza critica negativa, l'inaspettato successo di pubblico del film sui Fantastici 4, forse anche in virtù di questo approccio onesto, non arriva a caso, facendo guadagnare al regista la nomination per la miglior regia ai Black Movie Awards e, soprattutto, la possibilità di dirigere anche il suo seguito, I fantastici 4 e Silver Surfer (2007). Tra il 2012 e il 2014 torna alla commedia dirigendo Think Like a Man e Poliziotto in prova, seguito nel 2016 da Un poliziotto ancora in prova. Come produttore esecutivo, cura il progetto di First Sunday (2008) e alcune serie televisive (Standoff, The 12th Man). Tim Story vive a Los Angeles con la moglie e la figlia.