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Un grido di rivolta contro un regime oppressivo. Un film dalla scrittura solida e dalla recitazione intensa. Thriller, Germania, Austria2024. Durata 100 Minuti.
Co-scritto e montato da Jafar Panahi, il dramma di una donna coraggiosa che sfida il potere. Espandi ▽
Tarlan è un'anziana insegnante e sindacalista che ha adottato, quando era ancora una bambina, Zara. Ora costei è una donna che ha una scuola di danza, attività che il marito ritiene disonorevole. Un giorno Zara viene uccisa e Tarlan sa che l'assassino è il marito. Ha infatti visto ciò che non doveva vedere e questo la rende una testimone che va tacitata.
Jafar Panahi, qui co-sceneggiatore e montatore, dà ancora una volta il suo contributo ad un grido di rivolta contro un regime pervasivo ed oppressivo.
Sviluppando una trama che potrebbe, in altri contesti, finire con il limitarsi al genere del cosiddetto giallo qui veniamo portati oltre. Le minacce, più o meno velate, la consapevolezza dell'impunità, un universo femminile che cerca, nonostante tutto, una solidarietà che si tenta costantemente di dissolvere. Tutto questo e anche di più emerge grazie ad una scrittura solida e ad una recitazione, quella di Maryam Gobani nel ruolo di Tarlan, che ci offre, spesso anche solo con sguardi e silenzi, tutta la drammaticità di una società in cui le donne hanno solo i diritti che gli uomini 'magnanimamente' concedono loro. Recensione ❯
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Un attore condizionato da una neurofibromatosi che gli segna il volto vuole provare un trattamento sperimentale per cambiare aspetto. Espandi ▽
Edward vive a New York con l’ambizione di fare l’attore, ma il suo aspetto fisico è pesantemente condizionato dalla neurofibromatosi che gli segna il volto. L’uomo si invaghisce della norvegese Ingrid. I due sembrano avviare un rapporto autentico, ma Edward sente di non avere speranze con lei. A meno che non accetti di provare un nuovo trattamento medico che sembra potergli donare un aspetto “normale”.
Brillante satira dei temi della rappresentazione nel mondo dello spettacolo, oltre che viscerale e grottesca esplorazione di identità e gelosia, il terzo film di Aaron Schimberg sfoggia un tono decisamente originale, mescolando il sapore autentico della commedia newyorchese vecchia scuola con delle riflessioni ardite sulla mise en abyme di personaggi che si specchiano l’uno nell’altro alla ricerca di sé.
Certamente si ride, non solo per i pregevoli dialoghi tra i protagonisti ma per la cura appassionata verso i tanti ruoli minori che tratteggiano un bozzetto di vivace e bizzarra vita newyorchese. Ma la profondità più oscure dell’opera non va sottovalutata. Recensione ❯
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Thriller psicologico al cardiopalma che segue la caccia tra un killer e la sua vittima, esplorando il lato oscuro delle relazioni umane in un'atmosfera carica di tensione. Espandi ▽
Una giovane donna vestita di rosso corre nel bosco. Si tiene la mano su un orecchio insanguinato e si nasconde nella vegetazione, da un uomo armato di fucile che è sulle sue tracce. Poco più in là c'è una casa isolata, nel mezzo del bosco, ma sarà abitata? E chi la abita l'aiuterà? La notte prima la donna e il suo inseguitore si sono conosciuti in un locale, hanno parlato a lungo in macchina e poi si sono dati a giochi sessuali BDSM in un motel. Come si è arrivati da quella situazione intima e questo inseguimento disperato?
Strange Darling è un thriller dalla costruzione a incastro, dove la narrazione non lineare svela ogni volta un pezzo in più di un mosaico che sovverte brutalmente le aspettative. Mollner si è affiancato a un direttore della fotografia insolito ma qui capace di dimostrare un sorprendente talento: l'attore Giovanni Ribisi, che per la prima volta firma in questa veste un lungometraggio e non uno qualsiasi, bensì un titolo attentissimo all'uso del colore.
A contribuire a un tono molto originale c'è poi la colonna sonora, firmata dalla cantautrice indie americana Z Berg, con la partecipazione della voce di Keith Carradine e della madre del regista, che è stata una apprezzata cantante negli spettacoli di Las Vegas. Recensione ❯
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Una donna intraprende una relazione con il suo giovane assistente mettendo a repentaglio la sua vita professionale. Espandi ▽
Con l’intento dichiarato di aggiornare il genere del thriller erotico secondo una prospettiva contemporanea la regista olandese Halina Reijn continua in realtà un lavoro iniziato già nel 2019 con il suo primo film Instinct, di cui Babygirl riprende anche una dinamica di gioco di potere intrecciato, per il quale parte dell’appeal sensuale nasce dal pericolo reciproco per i due amanti.
Ciò ha portato alla scrittura del personaggio di Romy, a cui Kidman dà vita con entusiasmo e trasporto, e che conferma la ricerca attoriale non banale della diva, sempre aperta a sfide rischiose.
Franca e fresca, la sceneggiatura ci mostra tutte le incertezze e il livello di negoziazione richiesto da un esperimento del genere, che non arriva sullo schermo già irrealisticamente formato ma deve passare attraverso l'imbarazzo, il ridicolo e le tantissime variabili della situazione. Insomma, il thriller erotico che si risveglia agli anni venti è un po’ meno thriller di come lo ricordavamo, e più buffo e autoironico. Recensione ❯
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Un thriller ambientato nel mondo della Chiesa e ispirato all'omonimo romanzo di Robert Harris. Espandi ▽
“Sede vacante!”, annuncia il cardinale statunitense Tremblay: il che significa che il pontefice è spirato, e che un conclave dovrà riunirsi a breve per decidere chi dovrà succedergli. Conclave, basato sul romanzo omonimo di Robert Harris, entra nel mondo della Chiesa come in una società segreta ricca di misteri, rivalità e tensioni, e affida alla magnifica recitazione di Ralph Fiennes nei panni del cardinale Lawrence il compito di fare da timoniere fra le correnti infide delle elezioni papali.
Gli scrutini papali si susseguono in un crescendo di tensione emotiva, rivelando tanto le debolezze personali quanto le finalità politiche del conclave. Al centro c’è la sopravvivenza della Chiesa in un’epoca in cui è messa in grande discussione e i fedeli sono sul punto di abbandonarla per sempre.
Come thriller filosofico il film lascerà soddisfatti i fan del best seller da cui è tratto. Un adattamento adulto ed elegante ancorato da interpretazioni solide e da una visione geometrica di come gli equilibri di potere si spostino lungo rette che modificano continuamente la figura iniziale. Recensione ❯
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La vita perfetta di una donna nella pittoresca Holland, nel Michigan, crolla quando lei e un'amica scoprono un contorto segreto tra loro. Espandi ▽
Holland, Michigan, è una cittadina americana ispirata a un villaggio olandese del XVIII secolo, con tanto di mulini a vento, tulipani e case col graticcio. Per Nancy Vandergroot è un posto ideale dove crescere il figlio preadolescente e vivere nel modo più placido possibile il matrimonio con l'ottico Fred. Se non fosse che qualcosa comincia a stonare e che Nancy si sia convinta che il marito le nasconda un segreto. O forse è lei stessa che, desiderando tradire Fred con l'insegnante d'arte della scuola in cui lavora, ha immaginato tutto pur di giustificare il proprio desiderio. O forse c'è dell'altro ancora, nascosto dietro la patina di un mondo fin troppo perfetto.
Nicole Kidman riprende il ruolo già affrontato in La donna perfetta, remake del classico distopico inglese La fabbrica delle mogli, e rompe ancora una volta la cornice dell'American Way of Life. Holland si situa nel solco di film come American Beauty o il più recente Don't Worry Darling, che nel corso degli anni hanno raccontato il sogno americano come un incubo indistinguibile dall'idillio (o un idillio pronto a sfociare nell'incubo). Recensione ❯
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Un giallo ricco di colpi di scena e dal finale imprevedibile. Espandi ▽
Rebecca Zuin, una ricca imprenditrice nel settore framaceutico, viene trovata morta nella sua lussuosa villa, ma il suo corpo sparisce dall'obitorio, e l'ispettore capo Cosser è chiamato a investigare sulla misteriosa sparizione. Bruno, il vedovo, è un uomo più giovane di Rebecca che grazie a lei ha fatto carriera. Dunque comincia a sospettare che la sua scomparsa sia uno scherzo di pessimo gusto della consorte capricciosa, che sembra continuare a lasciargli messaggi che riguardano la loro vita privata.
La svolta finale rende più comprensibili le numerose implausibilità della trama che la precede, ad esempio il fatto che Bruno, per quanto sospetto, possa circolare liberamente all'interno di un obitorio.
Ma la vicenda risulta comunque poco convincente e molto artefatta, e rimane del tutto in superficie anche quando tratta di sofferenze personali profonde e di dilemmi morali. Ed è un peccato, perché la scena iniziale in cui Rebecca, il giorno del matrimonio con Bruno, gli fa un perfido scherzo, avrebbe fatto sperare in una narrazione più ironica e meno improntata al... melodramma noir in salsa asiatica (nonostante la matrice originale fosse ispanica). Recensione ❯
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Un puzzle tripartito dalle atmosfere soffuse, che parla di sorveglianza, immagini e soprattutto dell'atto del vedere. Thriller, Singapore, Francia, Taiwan, USA2024. Durata 125 Minuti.
Dopo la scomparsa di sua figlia, un uomo comincia a ricevere misteriosi DVD. Espandi ▽
La piccola Bo, figlia della giovane coppia formata da Junyang e Peiying, scompare da un parco di Singapore, dove la famiglia risiede. A nulla valgono i primi tentativi di indagine sul rapimento della polizia, e i genitori rimangono in un limbo per settimane. Un giorno però ricevono a casa il primo di una serie di misteriosi DVD con dei nuovi filmati che ritraggono i due. Uno stalker li sorveglia, e per giunta le sue immagini rischiano di compromettere il rapporto della coppia portando alla luce i segreti di ciascuno.Una seconda regia in grande stile per Yeo Siew Hua, che torna dopo aver a Locarno con il precedente A land imagined nel 2018. Il suo terzo lungometraggio è un puzzle tripartito dalle atmosfere soffuse, che parla di sorveglianza, immagini e soprattutto dell'atto del vedere.
Le sue radici affondano orgogliose nel tradizionale genere del surveillance movie, ma in particolare la premessa evoca quella molto simile di Caché di Haneke, in cui la coppia parigina protagonista riceveva dei nastri misteriosi che li ritraeva a casa loro. A Yeo Siew Hua però interessa meno il senso di paranoia e di angoscia e più l'idea generale di una società in cui la sorveglianza è quasi un mezzo relazionale, un tramite che nasconde e tramanda il non detto dell'esperienza umana. Recensione ❯
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La bella idea di partenza si dissolve in un film che trasforma i personaggi in involontarie caricature. Thriller, Gran Bretagna2023. Durata 101 Minuti.
Una storia di ambizione, ricatto e desiderio con un antieroe affascinante. Espandi ▽
Londra 1934. Jimmy Erskine è il critico teatrale più influente dell'epoca. Per gran parte della sua vita ha scritto per il The Daily Chronicle e ha il potere di consacrare o distruggere la carriera di un attore o il destino di una pièce anche con un solo articolo. Le cose cambiano quando David Brooke, che ha ereditato il giornale dal padre, ha iniziato a fare alcuni importanti cambiamenti rendendolo patriottico, vicino ai valori della famiglia e soprattutto interrompendo ogni appoggio all'Unione Britannica dei Fascisti di Oswald Mosley.
Lo stile di vita di Erskine e la sua omosessualità non vanno a genio a Brooke e la stroncatura dell'interpretazione di Nina Land, astro nascente del teatro britannico che lui ha preso di mira da tempo e il suo arresto per ubriachezza e comportamento molesto gli offrono il pretesto per licenziarlo. Ma Jimmy ha un'intuizione per riottenere il suo posto e si serve proprio dell'attrice per mettere in atto il suo piano.
Il critico - Crimini tra le righe non entra mai nelle stanze segrete come invece era riuscito a un altro film sempre con McKellen protagonista, Demoni e dei. Qui viene smantellato ogni tentativo di ambiguità. Per questo il film smarrisce malamente la bella idea di partenza e trasforma i personaggi in delle (in)volontarie caricature, protagoniste di un ballo in maschera incontrollato nella parte finale dove la musica stavolta è stonata. Recensione ❯
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Un'indagine nell'animo umano che racconta con profondità i legami di sangue e le dinamiche dei rapporti. Thriller, Italia2020. Durata 101 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Vera, scomparsa da bambina, ritorna due anni dopo nel corpo di una donna, e con una memoria che vacilla tra due personalità. Cosa le è accaduto? Espandi ▽
Vera è una bambina di 10 anni che un giorno, mentre è in compagnia di un suo insegnante, scompare, come si teme, in mare. Contemporaneamente un addetto al controllo di enormi antenne paraboliche in Cile sembra morire per poi tornare in vita sentendo di essere Vera. Recensione ❯
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Un film costantemente sopra le righe. Dalla sua parte ha però la grande maestria registica di Muccino. Thriller, Italia2024. Durata 118 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia d'amore che diventa un thriller adrenalinico che racconta come tutto può cambiare in un attimo. Espandi ▽
Sophie è una ragazza americana che ha un passato problematico del quale porta i segni fisici ed emotivi, e la sorella Rachel la tiene sotto controllo. Il giorno prima del ritorno negli Stati Uniti Sophie vuole andare al mare, Rachel cede alla sua richiesta “per mezz’ora” ma Sophie si allontana verso una scogliera, dove incontrerà Giulio e i suoi spericolati amici. L’attrazione con Giulio è intensa e immediata. Sarà l’inizio di una notte brava che porterà la ragazza a compiere azioni per lei inimmaginabili.
Fino alla fine cambia spesso registro, passando dal film romantico, al thriller mozzafiato al melodramma, e segue un ritmo concitato che spinge la narrazione costantemente sopra le righe. Ed è proprio questo uno dei problemi del film, che non trova mai un momento di pausa o un cambio di passo, necessari per rendere più gestibile la visione per gli spettatori. Il punto a favore del film resta invece la regia muscolare di Muccino, che come pochi altri in Italia sa gestire le scene di azione, i movimenti di macchina e la collocazione spaziale dei suoi personaggi. Recensione ❯
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Al termine di una battuta di caccia in un bosco sconosciuto, Bruno perde l'orientamento
smarrendo inspiegabilmente la via del ritorno.
Tuttavia, al calar della notte, l'inquietante canto di una donna attira la sua attenzione
conducendolo nei pressi di una casa nascosta tra gli alberi. Recensione ❯
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Durante un prelievo di routine, un anziano tassista vietnamita viene preso in ostaggio sotto la minaccia di una pistola da tre detenuti della contea di Orange recentemente evasi. Recensione ❯
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In un paesino del centro della Sardegna Anna Carreras, insieme al suo sottoposto Fiorenzo Vargas, investiga su una serie di femminicidi: una delle ragazze e sua sorella Claudia. Espandi ▽
Nell'agro di Norbello, un paese nel centro della Sardegna, diversi femminicidi di giovani donne sono al centro dell'attenzione dell'indagine di Anna Carreras, ispettore dell'Unità Analisi Crimine Violento poco propensa al rispetto delle regole. Al suo fianco un ispettore novizio, Fiorenzo Vargas, la aiuta a districare il bandolo di una sanguinosa matassa che vede tra le vittime anche Claudia Carreras, sorella della giovane ispettrice. Quante regole sarà disposta ad infrangere Anna per catturare il colpevole? Recensione ❯
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Il regista torna con un thriller-poliziesco solido e cupo che regge fino in fondo. Espandi ▽
Quando i suoi superiori scoprono che partecipa a combattimenti clandestini, il giovane e irrequieto agente di polizia Antoine Cerda viene allontanato dalla BRI (Brigade de Recherche et d'Intervention) di Parigi e trasferito alla squadra anticrimine di Bobigny, dipartimento di Seine-Saint-Denis. Nei mesi successivi recide i legami con gli ex colleghi di brigata (compresa la fidanzata, con cui ha un rapporto altalenante) ma, quando due di loro vengono uccisi e un terzo sparisce misteriosamente, Antoine si mette ad indagare per conto proprio. Scoprirà che il confine tra il bene e il male, tra buoni e cattivi, è più labile di quanto pensasse.
Il regista Olivier Marchal (classe 1958) è stato per oltre dieci anni un poliziotto in una Brigata Anticrimine, e si è poi imposto dietro la macchina da presa come uno dei maggiori eredi del ‘polar’ nel cinema francese del nuovo millennio, restando sempre fedele al genere lungo tutta la sua filmografia.
In Bastion 36 Marchal torna con una storia di corruzione e vendetta, muovendo il tormentato Antoine (Victor Belmondo, il nipote di Jean-Paul) in una Parigi cupa e notturna dove non può fidarsi di nessuno. Recensione ❯
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