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L'intero mondo intorno a noi, piante e insetti, organismi microscopici e grandi predatori, cielo e terra, le vie delle nostre città e la performance di alcuni danzatori si uniscono in una spettacolare coreografia che accompagna le sensibili composizioni sonore di Eugeniusz Rudnik, pioniere della musica elettroacustica. Recensione ❯
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La vitalità delle nuove generazioni di nati dopo il comunismo in una Varsavia che vuole rigenerarsi ma rimane profondamente ancorata ai suoi problemi
. Documentario, Polonia2016. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La terza opera di Michal Marczak, documentarista inserito nella top ten dei registi più innovativi dal Dazed and Confused Magazine. Espandi ▽
Forti dei loro vent'anni, due studenti di arte, Christopher e Michal, sperimentano un'estate di eccessi, alla continua ricerca di se stessi e di un loro posto nel mondo, passando per esperienze al limite. La rottura di Christopher con la fidanzata è come se sancisse un'epoca in cui tutto è possibile per i ragazzi, che vagano per le vie buie di Varsavia passando da una festa all'altra, in una danza scatenata senza tempo, lontana dalle responsabilità che caratterizzano l'età adulta. Michal Marczak presenta un documentario che racconta, attraverso lo sguardo dei giovani, una città che ha voglia di lasciarsi i traumi del passato alle spalle per proiettarsi con energia nel futuro delle nuove generazioni. Recensione ❯
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Un documentario creativo di found footage, il cui materiale di partenza sono film e nastri registrati da ufficiali dei servizi di sicurezza comunisti polacchi fra gli anni Sessanta e Ottanta. Espandi ▽
Erano ovunque, anche se cercavano di essere invisibili. Riprendevano di nascosto nei ristoranti, per strada, nei negozi. Registravano il travaso illegale di carburante, gli incontri clandestini fra amanti negli hotel. Intercettavano le telefonate di un uomo che viveva all'estero, a cui dei cittadini polacchi ordinavano una pomata per le emorroidi. Filmavano gli interrogatori durante i quali, con il ricatto, torturavano un detenuto fino a convincerlo a collaborare. Oppure interrogavano una donna per chiederle un resoconto dettagliato delle spese domestiche, compreso il tipo di carne e il numero di cubetti di burro usati.
An Ordinary Country è un documentario creativo di found footage, il cui materiale di partenza sono film e nastri registrati da ufficiali dei servizi di sicurezza comunisti polacchi fra gli anni Sessanta e Ottanta. Recensione ❯
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Un lungo viaggio dall'Argentina alla Polonia, per imparare i valori della vita. Espandi ▽
Janek 8 anni lascia la Polonia per vivere in Argentina, dove sua madre insegnerà polacco ai discendenti degli immigrati polacchi. Arriva in un piccolo villaggio nel bel mezzo del nulla. Per Janek sarà una lezione sulla solitudine, una lezione di umiltà e di amicizia. Recensione ❯
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Due fratelli riusciti a fuggire nel 1944 da un campo di lavoro sovietico, sono però incapaci di fuggire l'uno dall'altro. Documentario, Polonia2015. Durata 70 Minuti.
Mieczysaw e Alfons, due fratelli riusciti a fuggire nel 1944 da un campo di lavoro sovietico, sono però incapaci di fuggire l'uno dall'altro. Vincitore al festival di Locarno e Lipsia. Espandi ▽
Mieczyslaw e Alfons, due fratelli riusciti a fuggire nel 1944 da un campo di lavoro sovietico, sono però incapaci di fuggire l'uno dall'altro!
Si amano, ma allo stesso tempo si odiano. Uno è un artista, l'altro è uno scienziato. Vincitore ai festival di Locarno e Lipsia. Recensione ❯
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Una parabola sulla ricerca di una vita "radicalmente altra", uno sguardo affettuoso su uno scorcio di umanità che vive fuori dal mondo, in armonia con le leggi della natura. Espandi ▽
Danusia e sua figlia Basia vivono lontano dal mondo del tempo presente, in armonia con il ritmo e le leggi della natura, tra gli animali e le anime di chi non è più tra noi. Ma la pace e il senso di sicurezza offerti da questa loro enclave, a tratti si scontra con il desiderio di entrare in contatto con altre persone. Bukolika è una parabola sulla ricerca di una vita "radicalmente altra", uno sguardo affettuoso sulle persone che portano avanti questa ricerca, capace di infondere curiosità e voglia di guardare da vicino questo scorcio di umanità fuori dal mondo. Recensione ❯
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Cosa significa essere se stessi? Qual è il prezzo da pagare per raggiungere un tale stato? Espandi ▽
Sul palcoscenico di un teatro si sta provando uno spettacolo. Sono presenti due attori e una donna su sedia a rotelle che ha ancora visibili i postumi di un ictus. È Marianna che li coadiuva nella messa in scena della sua storia. È stata Wojtek, sposato con figli, che a un certo punto della vita ha preso la decisione, non più rinviabile, di cambiare sesso. Recensione ❯
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In Abcasia, una zona post sovietica, il patriottismo è profondo. Mentre il Ministro dello Sport Rafael è occupato nell'organizzazione di un evento internazionale di domino per inserire la sua madrepatria nella mappa mondiale, la sua amata moglie russa è una ospite non benvenuta. Una commedia nera ambientata sul Mar Nero a sfondo sociopolitico. Recensione ❯
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Il racconto della quotidinità polacca dal balcone del regista. Espandi ▽
Il grande documentarista Pawel Lozinski racconta cosa accade nella Polonia di oggi semplicemente interagendo con le persone che passano sotto il balcone della sua casa a Varsavia. Un punto di vista (quasi) fisso che produce in realtà una grande ricchezza e profondità di sguardi su un paese controverso. Recensione ❯
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Un saggio sublime di cinema documentario. Con un lascito al mondo e un finale luminoso. Documentario, Polonia2021. Durata 75 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un dialogo tra Roman Polanski e Ryszard Horowitz, amici separati dalla persecuzione nazista. Espandi ▽
Roman Polanski e Ryszard Horowitz, circa sei anni di differenza, hanno frequentato lo stesso liceo artistico a Cracovia. Polanski (1933) è nato a Parigi, Horowitz (1939) a Cracovia. Entrambe le loro famiglie sono state testimoni della costruzione del ghetto e delle deportazioni nei campi di concentramento dalla città polacca. A fine anni Cinquanta entrambi hanno lasciato la Polonia, trovando affermazione professionale rispettivamente l'uno come regista, l'altro come fotografo (o meglio photocomposer, come si dichiara) negli Stati Uniti (Polanski prima in Europa). Da allora non sono più tornati insieme nella loro città natale, dove, a oltre sessant'anni di distanza, si danno appuntamento. È l'occasione per ricordare, anche quando non si vorrebbe, per ovvi motivi. Recensione ❯
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È possibile conciliare i rischi dell'alpinismo con la scelta di diventare genitori? Ma soprattutto, è giusto decidere di affrontare situazioni potenzialmente molto rischiose, mettendo a rischio la propria vita, nel momento in cui c'è un figlio a casa che aspetta? La regista decide di affrontare questa domanda invitando un gruppo di persone accomunate dall'aver perso durante l'infanzia un genitore sul K2. La montagna si mostra qui come luogo ultimo, in più sensi: sia come limite estremo a cui tendere, sia come luogo conclusivo di un'esistenza. Attraverso il montaggio di materiali d'archivio, interviste e riprese di questa insolita spedizione, la regista ci interroga sul significato della sfida, della montagna e della genitorialità. Recensione ❯
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La storia di tre ragazzi che devono entrare nell'età adulta prima di altri. Espandi ▽
La fantasiosa Zosia, il sensibile Oskar e l'indipendente Kinga devono entrare nell'età adulta prima dei loro coetanei. Accompagnano lo spettatore in un viaggio, nel loro mondo fatto di compassione, creatività, senso dell'umorismo e forza d'animo. Un mondo in cui l'amicizia, l'amore e la vicinanza a un'altra persona sono come ossigeno, che li trasporta attraverso i momenti più difficili. Recensione ❯
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Berlino e il suo muro. La storia è nota, ma è un racconto insolito se la prospettiva è quella degli occhi dei conigli selvatici, i leprotti vissuti nella terra di nessuno. Non è un racconto per ragazzi: è la storia nostra, nel cuore d'Europa. Quel Muro ha spezzato per decenni una città, storie, affetti, relazioni. Lì, nella terra di nessuno, sorvegliata da due eserciti in guerra fredda, è prosperata una colonia di leprotti. E' questa la storia che racconta un insolito documentario di un regista polacco, Bartek Konokpa, "Mauerhase o Rabbit à la Berlin", girato nel 1009. La costruzione, l'orrore, la distruzione del Muro visto dagli occhi stupefatti dei leprotti. E il dopo, la fatica della ricostruzione della normalità per i berlinesi e anche per i conigli selvatici: tanto sfacciati da osare invasioni di campo di calcio, ma minacciati dalla normalità urbana, anche in una città piena di zone verdi - e di animalisti - come Berlino. Recensione ❯
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