Titolo originale | Mów mi Marianna |
Titolo internazionale | Call me Marianna |
Anno | 2015 |
Genere | Documentario |
Produzione | Polonia |
Durata | 60 minuti |
Regia di | Karolina Bielawska |
Attori | Mariusz Bonaszewski, Jowita Budnik, Katarzyna Klapczynska, Marianna Klapczynska . |
Tag | Da vedere 2015 |
MYmonetro | Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento martedì 30 novembre 2021
Cosa significa essere se stessi? Qual è il prezzo da pagare per raggiungere un tale stato?
CONSIGLIATO SÌ
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Sul palcoscenico di un teatro si sta provando uno spettacolo. Sono presenti due attori e una donna su sedia a rotelle che ha ancora visibili i postumi di un ictus. È Marianna che li coadiuva nella messa in scena della sua storia. È stata Wojtek, sposato con figli, che a un certo punto della vita ha preso la decisione, non più rinviabile, di cambiare sesso.
Karolina Bielawska ci offre il ritratto intimo e partecipato di un essere umano e della sua lotta, pacata ma ferma, per conquistare il diritto ad avere l'identità che il suo corpo e la sua mente esigono.
Colpisce lo spettatore non polacco innanzitutto l'idea che un adulto debba ottenere l'autorizzazione dai propri genitori per poter accedere alla necessaria terapia ormonale e chirurgica rischiando l'internamento in clinica psichiatrica e dovendo giungere, come nel caso di Marianna, a citarli in tribunale.
Il film è costituito da un flashback in cui si inseriscono le prove dello spettacolo con i due attori che hanno bisogno dell'aiuto di Marianna per poter considerare come realmente accadute situazioni che altrimenti sembrerebbero assurde o inventate. Perché se si possono anche comprendere le reazioni della moglie e delle figlie (una delle quali non la invita al suo matrimonio) resta più difficile capire l'ostinazione da parte della madre nel non voler almeno cercare di comprendere ed incontrare quel figlio divenuto figlia.
Questo è il dolore che sembra radicarsi più profondamente nell'animo di chi, nel cambio di sesso, aveva trovato la propria completezza e deve ora superare un periodo di rieducazione fisica in seguito ad un sovradosaggio di ormoni che ha causato il deficit neurologico improvviso.
Bielawska non punta alla commozione facile ma, a partire dall'abitazione di Marianna prima dell'operazione (un complesso abitativo che ricorda non troppo alla lontana quello in cui Kieslowski aveva ambientato il suo Decalogo) e dal suo lavoro legato alla sicurezza dei convogli della metropolitana, ci invita a chiederci quanti pregiudizi debbano ancora cadere nelle cosiddette 'civiltà' occidentali.