Il one man show di Edoardo Pesce, che non imita ma evoca Alberto Sordi. Biografico, Italia2020. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il raacconto dei vent'anni in cui il giovane Alberto Sordi è diventato l'Albertone nazionale, l'uomo che - come disse Ettore Scola - "non ci ha mai permesso di essere tristi!" Espandi ▽
Alberto Sordi viene cacciato dall’Accademia a Milano e torna a Roma accettando ogni piccolo ruolo pur di coronare il sogno di diventare attore. Ma sulle prime l’unica sua dote apprezzata è la voce, con la quale doppia Oliver Hardy inventandosi quel buffo accento anglosassone rimasto memorabile. Tanto varietà, tanta radio, e finalmente arrivano le prime opportunità al cinema, grazie anche all’amicizia con il coetaneo Federico Fellini: e tutto nonostante quel faccione che nessuno aveva mai definito “faccia da cinema”. Recensione ❯
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Un noir sulla tracotanza (e le debolezze) dei ricchi. Buona la regia, troppe le implausibilità. Drammatico, Italia2020. Durata 88 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una splendida famiglia borghese e una ricca cittadina del nord Italia. Di giorno le virtù, di notte i vizi. Espandi ▽
In un paese non meglio identificato del Nordest italiano una famiglia altoborghese fa il bello e il cattivo tempo. L'erede della fortuna famigliare, Diletta, è una donna fragile che cerca di dare un senso alla sua vita impegnandosi in cause che vedono protagonista don Carlo, il prete con un debole per le parrocchiane. Suo marito Giorgio, romano, le è infedele e approfitta delle ricchezze della moglie a scapito dell'azienda di famiglia. La figlia Beatrice è un'adolescente arrabbiata, e la nonna è severa e taccagna. Intorno a loro si aggirano un poliziotto napoletano corrotto, un medico venduto e una famiglia di immigrati rumeni: Sonja, cameriera della famiglia altoborghese, il fratello Ilia, che traffica in affari loschi, e il figlio Adrian, combattuto fra l'onestà della madre e la furbizia dello zio. Recensione ❯
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Una fiaba semplice e antica raccontata secondo codici scomparsi, con gentilezza ed empatia. Drammatico, Francia, Italia2022. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film è l'adattamento del romanzo del 1923 "Vele scarlatte" incentrato sull'emancipazione di una donna negli anni '20 e '30. Espandi ▽
Il soldato Raphael torna dalla Grande guerra al suo villaggio normanno, identificandosi come "l'uomo di Marie". Marie non c'è più, ma c'è una bambina di cui Raphael ignorava l'esistenza: è sua figlia Juliette, che diventerà la sua ragione di vita. Per lei l'uomo ricomincerà a fare il falegname, dimostrandosi l'artigiano migliore della zona e un eccellente intagliatore. Ad aiutarlo c'è Madame Adeline, una vedova di buon cuore che accoglie entrambi nella sua fattoria. Ma Raphael, Juliette e Madame Adeline non sono ben visti nel villaggio, che considera l'uomo colpevole di omissione di soccorso, e le donne due streghe - come ogni "femmina non addomesticata". Il loro è tuttavia un percorso di speranza, in attesa del passaggio delle vele scarlatte pronosticato a Juliette dalla maga del paese.
"Vele scarlatte" è un racconto dello scrittore russo Alexandr Grin che è un incoraggiamento a non arrendersi di fronte alle difficoltà, e Pietro Marcello ne rispetta la dimensione favolistica, valorizzandone però anche quella documentaria: fin dall'inizio la narrazione è intessuta di immagini d'archivio che mostrano il ritorno dei soldati e la vita dei primi anni del secolo scorso come un misto di operosità e ristrettezze.
Le vele scarlatte è una fiaba semplice e antica, raccontata secondo codici scomparsi, fedele a ritmi e relazioni che non ci sono più, e che invece sarebbe importante ritrovare. Recensione ❯
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L'originalità anche bizzarra di un grande autore fa da omaggio a Pirandello su molteplici livelli e ricorda con affetto un fratello scomparso. Drammatico, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il racconto della rocambolesca avventura delle ceneri di Pirandello e il movimentato viaggio dell'urna da Roma ad Agrigento, fino alla tribolata sepoltura avvenuta dopo quindici anni dalla morte. Espandi ▽
Luigi Pirandello riceve il premio Nobel per la letteratura nel 1934, e muore nel 1936. Lascia detto di non volere un funerale in pompa magna, e le sue ceneri vengono custodite modestamente al cimitero del Verano a Roma. Ma nei desideri dello scrittore c'era anche di ricongiungersi alla sua Sicilia, e così, dopo la guerra, un emissario del comune di Agrigento parte da Roma con una cassa di legno che ne custodisce i resti, pronto a salire su un aereo messo a disposizione da De Gasperi. Il viaggio, però, si rivelerà da subito più complesso del previsto. A tre anni dalla morte di Vittorio, Paolo Taviani si rimette al lavoro in solitaria con un film in cui la presenza del fratello è ancora straordinariamente viva. Con i suoi ritmi espansi e le particolari scelte di recitazione e di struttura, Leonora addio lascia a volte perplessi nella fruizione ma rimane un'opera ostinatamente originale, capace di trasformarsi nel finale in un ulteriore adattamento pirandelliano. Recensione ❯
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Un padre si trova a dover fronteggiare l'amore malato di un adolescente violento per sua figlia. Espandi ▽
Sergio, infermiere del 118 inizia a notare comportamenti strani in sua figlia Mia, alle prese con il suo primo amore. Un amore ossessivo e possessivo, morboso, che minaccia seriamente la sua serenità e finisce per usarle violenza fisica e psicologica. Qual è il ruolo di un padre in tutto questo? Si può proteggere una figlia dai pericoli e dalle esperienze più dolorose della vita? Sono gli interrogativi che solleva questo dramma familiare angosciante che procede in un crescendo di tensione, sfruttando la bravura dei suoi interpreti. Un film doloroso, umano, tenero e raccapricciante al tempo stesso, angosciante come pochi nella sua screziata verosimiglianza. Eppure, grazie alla sua ostinazione a mettere in questione ogni certezza senza dare nulla per scontato nel delicato mondo degli affetti familiari, capace di rimanere impresso a lungo. Recensione ❯
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Un'opera giocosa, che in pieno accordo con gli stilemi parodistici, sfrutta gli stereotipi per esprimersi al meglio. Drammatico, Italia, Ucraina2022. Durata 103 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Coproduzione italo-ucraina, nel cast Irma Vitovska e Giovanni Calcagno. Espandi ▽
Vlada Koza, donna di mezz'età ucraina, diventa nonna per la prima volta e piena di entusiasmo decide di prendere un aereo e di andare a trovare sua figlia in Italia, piombandole in casa senza preavviso. La ragazza però non apprezza le attenzioni della madre, tanto premurosa quanto invadente, e la mette alla porta, lasciandola sola nell'entroterra siciliano. A causa di un incidente d'auto Vlada si trova catapultata a Villa Laganà, dove diventa la governante di Don Fredo, capo clan di un'anomala famiglia mafiosa che lotta per non essere eliminata dall'organizzazione. Vlada che ama prendersi cura degli altri, non tarda a rendersi utile e per un po' regna il benessere a casa Laganà. Questo finché la donna non capisce davvero chi sono Don Fredo e i suoi tre giovani figli.
Giovanni Dota esordisce con il suo primo lungometraggio e lo intitola Koza Nostra, giocando così con il cognome della sua biondissima protagonista, interpretata dall'attrice ucraina Irma Vitovska.
Koza Nostra è un film che riesce a far ridere, anche e soprattutto per il fatto che i suoi interpreti sanno gestirsi abilmente nei tempi comici, capacità più che mai fondamentale per film di questo genere. Infatti, una nota dolente nel film di Dota, potrebbe riguardare non tanto i tempi comici degli attori, quanto il ritmo comico della scrittura stessa. Recensione ❯
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Una sintesi libera e drastica della parabola di Mia Martini, all'insegna di un nuovo lustro alle sue hit. Biografico, Italia2019. Durata 130 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ci sono artisti che, come pochi, hanno saputo esprimere lo spirito del proprio tempo e, anzi, persino anticiparne il corso. Tra questi c'è Mia Martini. Espandi ▽
Domenica Berté detta Mimì è quel tipo di artista che gli anglofoni definiscono unsung hero (ops, heroine): un talento non adeguatamente riconosciuto e sostenuto dall'industria discografica e di conseguenza anche dal pubblico. Sacrosanto e meritorio, quindi, che la RaiFiction di Eleonora Andreatta abbia voluto portare al grande pubblico la sua biografia: parziale, simbolico risarcimento alla vittima di un pregiudizio mortificante e fatale, ma anche veicolo di divulgazione di un modello femminile indipendente e anticonvenzionale. Recensione ❯
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Un'operazione coraggiosa che rivitalizza il musical italiano e celebra con rispetto il genio di Lucio Battisti. Commedia, Italia2019. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Sulle note delle intramontabili canzoni scritte da Lucio Battisti e Mogol, Matteo e Francesca scoprono l'amore, si perdono, si ritrovano, si rincorrono, ognuno inseguendo il proprio sogno. Espandi ▽
Puglia, anni '70. Matteo è innamorato di Francesca, ma lei vuole abbandonare la vita di provincia e conoscere il mondo. Quando torna al paese natio, dopo quattro anni, Matteo è ben deciso a riconquistarla e a vivere accanto a lei. Non sarà un'avventura, forse, ma è un'operazione che di coraggio ne richiede davvero tanto. Un musical per celebrare il genio di Lucio Battisti e raccontare una storia d'amore, seguendo le note delle sue canzoni. Il repertorio di Battisti è materiale assai delicato, fragile e prezioso, che richiede una cura e un rispetto speciali. Il progetto si presenta da subito come ardito con una trama che svolge una funzione meramente strumentale. Ma, girato con tecnica mirabile, il film di Danieli preserva lo spirito di S. Valentino e quello di un compositore indimenticabile. Recensione ❯
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Un film dall'intensità davvero fuori dal comune, con due attori che delineano caratteri credibili dall'inizio alla fine. Drammatico, Italia2018. Durata 88 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Antonio e del suo sogno di diventare un calciatore per una squadra importante. Espandi ▽
Antonio ha diciassette anni e un sogno: diventare calciatore in una grande squadra. Vive con la madre Miriam, una donna fortemente problematica, mentre il padre li ha abbandonati quando lui era molto piccolo. All’improvviso la vita sembra regalare ad Antonio e Miriam un’occasione: un talent scout sta cercando giovani promesse da portare nella Primavera del Parma e sta puntando sul ragazzo. Il cinema ha narrato in molti modi il rapporto madre figlio. Sembrerebbe dunque che non ci possa essere più nulla da mostrare in materia, ma questa supposizione viene smentita da due attori come Anna Foglietta e Giampiero De Concilio, che si confrontano con un'intensità davvero fuori dal comune. Carica di slanci e di improvvise chiusure lei, costretto a crescere prima del tempo lui, delineano due caratteri credibili dalla prima all'ultima scena. Recensione ❯
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Una regia empatica e consapevole del mezzo per un excursus 'mucciniano' sul senso di colpa. Drammatico, Italia2019. Durata 103 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'amore di una coppia tra emozioni lecite e illecite, disillusioni e asprezze di un quotidiano sempre più duro. Espandi ▽
La piccola Lucilla Attorre soffre di asma e appare subito evidente che sia un'affezione psicosomatica: la madre Susi, insegnante di danza ad un gruppo di "culone che vogliono dimagrire", è sempre di corsa, dimentica le proprie cose dappertutto e trascina qua e là la sua bambina come un carrello della spesa; il padre Luca è un giornalista freelance "stronzo e sfigatello" con un debole recidivo per le donne; e il fratellastro Pierpaolo è il ricco e viziato erede (da parte di sua madre Azzurra) di una dinastia di avvocati ammanicati con la politica. In questo quadretto disfunzionale si inserisce Mary Ann, una au pair irlandese cattolica che scardina definitivamente i già precari equilibri domestici. Testimone (quasi) silenzioso degli andirivieni della famiglia è il vicino Perind (soprannome che sta per perito industriale), un tipo inquietante dalle strane abitudini. Riusciranno gli Attorre a sopravvivere o il loro nucleo familiare esploderà definitivamente? Recensione ❯
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Un piccolo film artigianale che valorizza il patrimonio archeologico italiano e le bellezze incontaminate del nostro Nord. Avventura, Fantasy - Italia2018. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
L'undicenne Kip è un ragazzo come tanti per cui il tempo dell'infanzia sta finendo. Negli ultimi giorni prima di lasciare per sempre Bolzano vive un'esperienza straordinaria. Espandi ▽
Kip ha undici anni e vive in Sud Tirolo. Suo padre è deciso a trasferirsi a Dublino, ma Kip non vuole lasciare il luogo dove è cresciuto e dove vivono i suoi due migliori amici, che si autodefiniscono "cacciatori di tesori”. Il passato viene inaspettatamente in suo soccorso: la mummia Ötzi viene infatti rubata da una strega dai capelli bianchi e sarà proprio il ragazzino il primo ad accorgersi che la mummia è tornata in vita e a comunicare con lei. Partendo da una scoperta scientifica nazionale, il regista racconta una storia fantastica per giovanissimi senza rinunciare agli effetti speciali. Il film piacerà ai bambini in grado di apprezzare non solo i blockbuster, ma anche un piccolo film artigianale che valorizza il patrimonio archeologico italiano e le bellezze incontaminate del nostro Nord. Recensione ❯
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La docufiction di Mimmo Calopresti su Marco Pannella interpretata da Andrea Bosca. Espandi ▽
Romanzo radicale è il racconto dell'avventura politica e umana di Marco Pannella, attraverso le risorse espressive della fiction per i momenti più intimi, il repertorio, per i gesti che hanno fatto epoca e che nessuna rappresentazione riuscirebbe a restituire con la stessa forza e, infine, le testimonianze degli amici o di chi a lui si è opposto. Un controcanto utile e necessario per restituire, almeno in parte, la vita e la complessità di uno straordinario uomo del Novecento.
Nel 1959 l'Italia è un Paese dove prevale una mentalità chiusa ai cambiamenti. Non è possibile divorziare. L'aborto è un reato. Il servizio militare un obbligo. Meno di vent'anni dopo, divorzio, aborto, obiezione di coscienza sono diventati diritti irrinunciabili. Marco Pannella riesce a scuotere l'Italia mosso dalla convinzione, semplice e rivoluzionaria, che la politica debba occuparsi della vita delle persone e della loro felicità. E per farsi ascoltare, inventa un nuovo linguaggio della politica fatto di digiuni, arresti, provocazioni. Recensione ❯
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Affettuoso omaggio al cinema e alla sua capacità di reinventare la realtà. Un gioco molto scritto, di gusto rétro. Commedia, Italia, Francia2018. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il misterioso furto - realmente avvenuto a Palermo nel 1969 - di un celebre quadro di Caravaggio, La Natività. Espandi ▽
Valeria Tramonti è la timida segretaria di un produttore cinematografico ed è innamorata di uno sceneggiatore per cui scrive i soggetti. A travolgere la sua riservata esistenza è l'incontro con Rak, un anziano sconosciuto, che le offre una storia irresistibile da trasformare in film: quella legata al furto della Natività sottratta dalla mafia nel 1969 a Palermo e mai ritrovata. Peccato che tra i finanziatori del film ci sia un affiliato a Cosa nostra. Commedia buffa di dichiarato gusto rétro, venata di giallo e di tocchi felliniani, affettuoso omaggio da parte del regista Roberto Andò alla storia del cinema e alle persone che i film li pensano e li amano. Un'opera dedicata alla volontà di affidare al dispositivo cinema la possibilità di divertire e al contempo di investigare sulla verità. Recensione ❯
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Moretti crede ancora nel cinema e balla e canta sulle note di un'apoteosi (s)canzonata e struggente. E noi andiamo con lui. Drammatico, Italia2023. Durata 95 Minuti.
Il cinema, il circo, gli anni '50 nel film di Nanni Moretti presentato in concorso a Cannes 2023. Espandi ▽
Giovanni, regista italiano in ambasce tra una moglie in analisi e un produttore sull'orlo del fallimento, ha smesso di credere nell'avvenire. La consorte ha deciso di investire su un giovane regista de-genere, la figlia di sposare un uomo (molto) più vecchio di lei, la sua attrice principale di improvvisare l'amore in un racconto politico e poi c'è Netflix che produce cinema in scatola. Tra una canzone e un refrain, arriva in fondo al suo film, ambientato nella Roma del '56, quella della nevicata storica, delle prime luci elettriche e delle sezioni comuniste in subbuglio dopo l'ingresso dei carri armati sovietici e Budapest.
Il sol dell'avvenire è la fine e l'inizio di qualcosa, una sorta di apoteosi (s)canzonata e struggente in cui l'autore materializza i suoi pensieri senza ostacoli, si lancia in brevi e squisite sfuriate contro la violenza al cinema, contro le piattaforme, i sabot, l'improvvisazione, Stalin, ridimensiona il compiaciuto sussiego, chiede alla moglie di non lasciarlo e all'improvviso si mette a cantare come in un film di Demy, a ballare, a tirare calci ad un pallone. Si lascia portare dalla musica e noi andiamo con lui, i suoi attori vanno con lui, girando come i dervishes tourners di Franco Battiato.
La voce off del diario intimo acquista ne Il sol dell'avvenire lo statuto di 'corpo' dietro al quale avvertiamo costantemente l'espressione incerta e fragile di una posizione esistenziale, quella di un artista e di un intellettuale che crede nel cinema. Recensione ❯
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Opera interessante tra modernità e paganesimo che inserisce elementi innovativi nella tradizione dell'horror. Horror, Italia2022. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Angoscianti disturbi del sonno vengono affiancati a oscure leggende popolari per raccontare la storia inquietante di una mamma che cerca di fare la cosa migliore per il bene della propria bambina. Espandi ▽
Il regista costruisce un horror che presenta sì degli aspetti fortemente innovativi e contemporanei, ma che risente d’altro canto di una tradizione millenaria: alla base dell’intreccio sta infatti la leggenda abruzzese della Pantafica, una presenza mostruosa ed evanescente che turberebbe le notti dei bambini. Sebbene la vicenda sia ambientata ai giorni nostri, riecheggiano perennemente i detti dialettali, le formule per scacciare il malocchio, e nel susseguirsi delle ritualità il mood acquisisce un sapore quasi medievale e pagano. La regia di Scaringi resta sempre sapientemente e fiabescamente a metà tra vero e immaginato, tra modernità e paganesimo, tra manifesto e occulto. Un lavoro molto interessante, sia riguardo le intuizioni che stanno alla base del progetto e sia in merito all’efficacia registica e narrativa in base agli esiti che il film vuole dare. Pecca forse un po’ di unilateralità: il tentativo di rimanere entro i confini del genere horror ne impedisce il riconoscimento nella luce di una realtà più alta e composita. Recensione ❯
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