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Nina è una giovane ballerina del New York Ballet, brava, disponibile, bellissima. Il suo sogno è la perfezione tecnica nella sua disciplina e nella sua missione di vita, il balletto, ma inconsciamente vuole uscire da una adolescenza morbosa che le si stringe al collo da vent'anni, con la madre dall'altro capo del guinzaglio. Leroy, coreografo di New York, presenta al balletto una versione rivisitata de "Il Lago Dei Cigni", dove il cigno nero e quello bianco combaciano nella stessa ballerina. Nina, dopo essere stata messa alla prova emotivamente, coronerà il suo sogno di primo cigno o, per meglio dire, di prima ballerina, la sua ambizione per eccellenza, ma scoprirà che l'interpretazione del ruolo del cigno nero metterà duramente alla prova la sua emotività, poichè manifesta il lato selvaggio del suo carattere schematico, pacato ed introverso, trascinandola negli angusti sentieri della perdizione e dell'incertezza, dove la via di uscita sarà veramente difficile da scorgere.
Un film con una trama semplice, talmente semplice che quando sullo schermo compaiono i titoli di coda non sembra vero che possa aver scatenato in noi una fortissima implosione emotiva. Già, implosione. Siamo vittime di una bellissima e bravissima Portman, che ci violenta emotivamente e in continuazione, ma quando ce ne accorgiamo, è già troppo tardi, comincia a farsi sentire l'amaro in bocca per un'esperienza che in pochi potranno dire di aver vissuto. Questo film ci percuote costantemente, ma la nostra sensibilità sarà l'unica a provare il dolore. Aronofsky ci ha regalato un affascinante "thriller emotivo", genere che avrete sicuramente potuto apprezzare se avete visto il capolavoro di Allen: Match Point, unico nel suo genere, fino ad oggi. Lasciatevi violentare da questo film, lasciate che la vostra emotività si accapponi per 110 minuti, perchè l'unico modo per capire a pieno questo capolavoro è quello di lasciarsi trascinare, lasciarsi coinvolgere emotivamente. Fate in modo che le paure, le incertezze, le sensazioni della bella Portman si ripercuotano nella vostra sensibilità, ed ammirate quei momenti di perfezione che potrete percepire unicamente in un pieno coinvolgimento emotivo.
L'allegoria del film non è da sottovalutare minimamente, perchè è vero che il segreto della comprensione sono gli elementi che costantemente abbiamo sotto gli occhi, ma non è detto nè dovuto che questi debbano balzarci autonomamente. Sono i colori e la fotografia di tutto il lungometraggio a darci la giusta chiave di lettura, specialmente i colori metteranno a nudo la verità: è il cigno bianco il nemico, quello che scatena in noi inquietudine, paure, incertezze, a differenza del tanto temuto cigno nero, irrazionale, passionale e cruento, che lascia presagire nulla in più di quello che ci possiamo aspettare da una tale psicologia. Qui ha sede la verità, l'essere umano è pericolosamente debole, ma ancora il vero pericolo risiede nel fascino che il lato oscuro esercita su di noi, tanto da permettere una certa empatia e stabilità negli atteggiamenti avuti dal nostro cigno, ritenuti moralmente avversi e ostili.
Questo film gode di quella che a me piace definire una "bellezza-passiva", dell'astenersi dal sentirsi belli o, per meglio dire, di sentirsi investiti di una bellezza che non appartiene a noi, una bellezza riflessa, in questo caso dalla nostra Nina, terribilmente stupenda ed insicura, un cocktail dal retrogusto, appunto, amaro. Questo film ci spoglia di ogni certezza, di ogni sicurezza, di ogni "bellezza", ma il solo modo per poterci mettere a nudo e quello del coinvolgimento emotivo, lasciate che Nina siate voi, e di conseguenza capirete che di quale cigno avete paura, e bisogno, di affrontare. Lasciatevi bagnare dalla vera essenza di bellezza passiva, lasciatevi astenere dal sentirvi belli, perchè qui di bello c'è già troppo, e forse è proprio questo "troppo" che compromette la piena comprensione di una bellezza ideale, di una bellezza per eccellenza, di una bellezza vera.
Lasciatevi bagnare dalla bellezza, ma soprattutto, lasciatevi violentare emotivamente, perchè altrimenti questo film sembrerà un'altro dei tanti film che potrete dire di aver visto, ma non di aver vissuto.
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