Decisamente un nuovo volto cinematografico, spigoloso e introverso, ma anche colloquiale, molteplice e ubiquo. Si concede al cinema dopo anni da piccolo attore televisivo stabile, imponendosi di fronte alla cinepresa come un interprete intellettuale tout court che ha ancora tutto da mostrare.
Gli inizi con Spiral
Nel 2008, prende parte ad alcuni episodi del telefilm Spiral di Gilles Bannier, nel ruolo di Mister Aziz; è una parte piccolissima ma lo rende abbastanza noto.
La carriera francese
Tanto da essere notato da Jacques Audiard che lo vuole nel cast del suo romanzo criminale Il profeta (2009) con Tahar Rahim, Niels Arestrup, Adel Bencherif e Hichem Yacoubi, stavolta presta il suo volto allo zingaro Jordi che gli permetterà di offrire il meglio di sé con i duetti-scontro con il personaggio di Malik, interpretato da Rahim, ma anche quelli violentissimi con un veterano del cinema europeo come Niels Arestrup. Una nuova speranza del cinema francese? Intanto, è stato confermato come protagonista del film di Léa Fehner Qu'un seul tienne et les autres suivront (2010). Nel 2013 partecipa alla commedia di Guillaume Gallienne Tutto sua madre e nel 2015 vince un Cesar come miglior attore non protagonista per il film Hippocrate di Thomas Lilti. Nel 2016 Wim Wenders lo chiama per il suo The Beautiful Days of Aranjuez, e sarà poi il jazzista Django Reinhardt nel biopic a lui dedicato Django (2017), film d'apertura della 67esima Berlinale.
Nel 2018 è protagonista insieme a Matthias Schoenaerts di Fratelli nemici - Close Enemies, mentre nel 2019 è diretto da Matthias Schoenaerts in Wolf Call - Minaccia in alto mare e dalla coppia Olivier Nakache/Eric Toledano in The Specials - Fuori dal comune, in cui affianca Vincent Cassel.
Inoltre nel 2021 affianca Isabelle Huppert ne La promessa - Il prezzo del potere di Thomas Kruithof.