Paola Freddi ha lavorato come montatrice
Poche registe, dietro alle macchine da presa che contano. Tante scrittrici invisibili. Costumiste senza budget, attrici sottoutilizzate, produttrici eterno braccio destro, tecniche eccellenti costrette ad espatriare. Donne rare come i panda nei posti di comando e folle di lavoratrici che soffocano reparti deboli nelle trattative, deboli per definizione perché declinati al femminile. Il cinema italiano, che per primo nella storia degli Oscar ha avuto una regista candidata in cinquina (Lina Wertmuller, Pasqualino Settebellezze, 1976), sembra essere diventato un'industria quasi completamente rivolta al maschile