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Lajos Balázsovits

Lajos Balázsovits è un attore ungherese, è nato il 4 dicembre 1946 a Nagykanizsa (Ungheria) ed è morto il 19 luglio 2023 all'età di 76 anni a Budapest (Ungheria).

Il '68 e Jancsó

A cura di Fabio Secchi Frau

Non tutti sanno che fine ha fatto. Poco male, ve lo diciamo noi. È finito a teatro, come molti della sua generazione. Ha lasciato il cinema e ha trovato una sua dimensione artistica sul palcoscenico. Ha perso i capelli, è maturato, si è fatto crescere una ispida barba grigia, ma non ha mai smesso di stupire gli spettatori con ruoli ribelli, battuti, stracciati dalla vita. Personaggi che vivono ai margini della vita sociale e civile: omosessuali, travestiti, re senza scrupoli e borghesotti pervertiti dell'Ottocento. Lajos Balázsovits, attore ungherese molto noto in un'Italia che profumava di rivoluzione sessuale e di '68 e in particolare nel circuito underground cinematografico.
Marito dell'attrice Éva Almási (dalla quale ha avuto una figlia, l'attrice Edit Balázsovits), debutta cinematograficamente nel film di Márta Mészáros Holdudvar del 1968.
In brevissimo tempo, diventa l'attore prediletto della stessa regista, nonché di un altro notevole autore Miklós Jancsó. Nel 1969, appare in Venti lucenti, mentre l'anno successivo è il protagonista di Agnus dei (1970). Dopo aver fatto un provino per la parte di Tadzio in Morte a Venezia (1971) di Luchino Visconti (dal quale poi fu scartato), venne notato da Liliana Cavani che pensò immediatamente a lui come protagonista del suo film Milarepa (1974, ma girato nel 1972). Molto stimato da Pier Paolo Pasolini, doveva essere lui il suo il protagonista in un film su San Paolo che non fu mai realizzato.
In seguito a Salmo rosso (1972) ed Elettra amore mio (1974) Lajos Balázsovits dà il meglio di sé accanto a Laura Betti, Pamela Villoresi, Franco Branciaroli e Ilona Staller nello scandaloso Vizi privati, pubbliche virtù (1976) di Jancsó, trasposizione cinematografica della nota tragedia di Mayerling, dove interpreta con splendore il ruolo del principe ereditario Rodolfo che, non potendo impadronirsi del potere paterno, lo mette in discussione, provocando gravi scandali a corte.
Dopo questa grande prova di attore, nel 1977, lo ritroviamo in Una notte molto morale, seguito da Maternale (1978). Dopo una lunga pausa dalle scene italiane, torna nella nostra patria attraverso il tubo catodico, diretto da Franco Giraldi nella miniserie Nessuno torna indietro (1987). Infine, si adatta a piccoli ruoli ne La stagione dei mostri (1987) e il ben fatto, ma poco conosciuto, Diario per mio padre e mia madre (1990).

Ultimi film

Drammatico, (Italia - 1974), 108 min.
Drammatico, (Ungheria - 1971), 88 min.
Drammatico, (Ungheria - 1970), 84 min.
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