I protagonisti del manga: Edward e Alphonse Elric, erano dei bambini che vivevano in un villaggio di campagna chiamato Resembool. Il padre dei ragazzi Hohenheim, un alchimista straordinario, se ne era andato di casa quando Edward era ancora molto piccolo e Alphonse era praticamente un neonato. I due ragazzi iniziarono a studiare l'alchimia tramite i libri trovati nello studio del padre. Anni dopo, la madre dei ragazzi, Trisha Elric, morì a causa di una grave malattia. Dopo la sua morte, Edward e Alphonse vissero insieme a Winry e sua nonna, e decisero di raffinare le loro doti di alchimisti trovando un'insegnante di alchimia. Dopo aver completato il tirocinio impostogli da quest'ultima, tornarono a casa con l'intenzione di riportare in vita la defunta madre attraverso il cerchio alchemico che avevano trovato fra gli appunti del padre, una alchimia proibita. Il tentativo di trasmutazione umana fallisce, e al posto della madre si ritrovano con un corpo di carne ed ossa informe, questo costò la gamba di Edward e l'intero corpo di Alphonse. Nel disperato tentativo di salvare suo fratello, Edward sacrificò il suo braccio destro per legare l'anima di Al ad un'armatura. Il braccio e la gamba di Edward furono sostituiti da due arti meccanici chiamati automail. Leggendo gli appunti del padre, Edward scopre che esiste una pietra chiamata "pietra filosofale", che permette di effettuare uno scambio senza cedere nulla, insomma di creare la materia dal nulla. Incominciò così il viaggio di Edward e Alphonse alla ricerca di questa pietra per riavere indietro i loro corpi. Nella versione originale giapponese, il termine "Fullmetal" è usato per descrivere una persona tenace ed ostinata. Nel sesto volume del manga, come nell'ottavo episodio dell'anime del 2003, viene rivelato che quando un alchimista diviene un Alchimista di Stato gli viene conferito un titolo; a Edward è stato assegnato il titolo di "Fullmetal", facendolo così diventare "Fullmetal Alchemist", l'alchimista d'acciaio Recensione ❯
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La famiglia Moretti partecipa al reality "Fuori la verità", dove sincerità assoluta è l'unica regola. Tra segreti, ambizioni e bugie, la verità rischia di distruggere tutto. Espandi ▽
La famiglia Moretti decide di partecipare ad un nuovo reality show dal titolo “Fuori la verità”. La conduttrice rampante Marina Roch porrà a tutti componenti del nucleo famigliare, in diretta televisiva, sei domande alle quali dovranno rispondere in maniera assolutamente onesta. In palio c’è un milione di euro che potrebbe fare comodo a tutti, ma se uno solo mentirà andranno tutti a casa. Il regista Davide Minella e la sua squadra di cosceneggiatori hanno trovato una buona idea per una black comedy sulla scia di Perfetti sconosciuti, che però parte da una premessa impossibile. Se si decide di sorvolare sul gigantesco “elefante in salotto” ci si può divertire a seguire questo ottovolante mediatico, coadiuvato da una bella squadra di attori, che vede svettare come al solito Claudia Pandolfi. Fuori la verità strizza l’occhio al cinema di Ruben Östlund senza però mai affondare fin in fondo il coltello nella satira. Ma intrattiene con abilità per le due ore del tempo di proiezione, alimentando continuamente la storia con nuove rivelazioni. Recensione ❯
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I fratelli Dardenne, scavando nell'umanità delle proprie protagoniste, offrono uno spazio a una speranza. Drammatico, Belgio, Francia2025. Durata 104 Minuti.
Le storie di cinque ragazze madri che si trovano ad affrontare difficoltà diverse ma solo apparentemente insuperabili. Espandi ▽
Jessica, Perla, Julie, Arianne e Naïma sono cinque adolescenti che hanno trovato rifugio ed assistenza, ognuna per motivi diversi, in una casa rifugio per ragazze madri. Se ne seguono i percorsi che le vedono rischiare di arrendersi o cercare di superare le difficoltà che stanno alla base della loro scelta di dare alla luce una creatura.
Il film trae origine da un’indagine che i due registi hanno compiuto in una ‘maison maternelle’ nella zona di Liegi avendo in mente di realizzare un film con al centro una sola giovane madre. Le storie che hanno potuto ascoltare nel corso di quella visita li hanno spinti a scrivere una sceneggiatura in cui si seguono cinque storie tenendo sempre come punto di riferimento il centro di assistenza al quale le giovanissime protagoniste finiscono con il fare ritorno.
I Dardenne si sono imposti, in questa occasione, di lasciare qualche spazio all’imperfezione in favore di una maggiore leggerezza. Recensione ❯
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Harry ha scritto un libro autobiografico e ha messo in crisi tutti. Il mondo viene a sapere che seduce le pazienti della moglie, ha rapporti con la cognata, odia la sorella eccetera. Espandi ▽
Harry ha scritto un libro autobiografico e ha messo in crisi tutti. Il mondo viene a sapere che seduce le pazienti della moglie, ha rapporti con la cognata, odia la sorella eccetera. Tutti lo odiano. Fortuna che la sua vecchia università ha deciso di onorarlo. È una bella compensazione al blocco creativo che è sopraggiunto. E poi c'è la ragazzina che lo abbandona, gli analisti che lo vessano, e alla fine persino una visita all'inferno, perché Harry ritiene di meritarlo, essendo il peggiore di tutti gli esseri umani dopo Hitler, Goerings e Goebbels. Il regista ha dichiarato "è un momento felice della mia vita, non vado nemmeno dall'analista", in realtà questo film ha sostituito l'analista. Recensione ❯
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Un viaggio che reinterpreta con freschezza e immaginazione il capolavoro senza tempo di Johanna Spyri. Espandi ▽
La libera Heidi si trova ad affrontare forze ben più grandi della sua età per proteggere il nonno e la natura alpina che ama da un uomo d'affari spietato e dalle fauci affamate della sua nuova segheria. Recensione ❯
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Una famiglia si ritrova a condividere una vecchia casa nella Normandia rurale. Espandi ▽
Nella Francia di oggi, un gruppo di sconosciuti viene riunito in quanto discendente di Adèle, donna di fine ottocento che dalla Normandia era partita alla volta di Parigi in cerca della madre che l’aveva abbandonata. Dovendo ispezionare la casa in rovina di Adèle per decidere cosa fare della proprietà, gli emissari del gruppo - Guy, Céline, Seb e Abdel - mettono insieme pezzo dopo pezzo il lontano passato della loro famiglia. Parallelamente, durante la Belle Époque, Adèle si avventura nella grande città assieme ai nuovi amici Lucien e Anatole, scoprendo una capitale nel vortice del cambiamento, tra zone ancora rurali e i salotti della borghesia moderna, e tra le arti figurative e l’avvento della fotografia.
Con La venue de l’avenir, il regista francese ritrova uno smalto che gli mancava da un po’, dirigendo con brio un grande cast corale che si rincorre dalle taverne di una Montmartre fin de siècle ancora campagnola fino ai mosaici digitali di una riunione su Zoom, passando per la prima mostra dei pittori impressionisti raggiunta da viaggi nel tempo psichedelici grazie a un trip di ayahuasca. Recensione ❯
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Un documentario pensato come omaggio corale alla manifestazione: un progetto con protagonisti i 300.000 partecipanti della fiera. Espandi ▽
Un gruppo di visitatori alla ricerca di qualcosa o di qualcuno, come in un gioco da tavolo; sciami di persone bardate nei costumi più impensabili, come in un film d’epoca; una cinta muraria che avvolge la città, come in un’illustrazione medievale. Anzi, no, non semplici spettatori ma VisitAutori, capaci di scrivere da soli la propria storia; non riduttive comparse ma Cosplayer, portatori di una lore più grande di loro; e non un qualsiasi centro storico ma una location degna dell’immaginario fantasy. Insieme, sono tutte parti di quel grande affresco corale, orizzontale e passionale, forse irripetibile, che è Lucca Comics & Games. I numeri della passata edizione: 275 mila paganti, 900 ospiti, 600 espositori. E più di 140 treni aggiunti. Il film di Castagna non tenta minimamente di andare oltre la sfera emotivo-relazionale: si tratta di un manifesto più che di un pamphlet, denunciato già in quel “I love” iniziale, e che sembra collocare ancora di più Castagna nel mazzo dei narratori puri tutti dentro al lore, al mito, alla fabula del racconto. O in questo caso, nel racconto dei racconti che è Lucca Comics & Games. Recensione ❯
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Fine anni '80: il giovane tennista Felice viaggia con l'ex campione Raul tra tornei, sconfitte e bugie, scoprendo libertà e un legame inatteso. Espandi ▽
Estate, fine anni Ottanta. Dopo anni di allenamenti duri e regole ferree, Felice, tredici anni e sulle spalle tutte le aspettative del padre, arriva finalmente ad affrontare i tornei nazionali di tennis.
Per prepararlo al meglio il padre si affida al sedicente ex campione Raul Gatti, che vanta addirittura di un ottavo di finale al Foro Italico.
Di partita in partita, i due iniziano un viaggio lungo la costa italiana, che tra sconfitte, bugie e incontri bizzarri porterà Felice a scoprire il sapore della libertà e Raul a intravedere la possibilità di un nuovo inizio.
Così, in questa strana estate, tra i due nasce un legame profondo e inatteso. Recensione ❯
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È incentrato sui fatti realmente accaduti a Nevenka Fernández, una giovane donna che nella Spagna degli anni '90 denuncò coraggiosamente le molestie sessuali subite dal suo datore di lavoro. La sua tenacia ha aperto la strada alla lotta contro la cattiva condotta sul posto di lavoro nel suo paese. Recensione ❯
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Il dramma di una donna che al termine di una nuova gravidanza sente il richiamo di un bambino che ha perduto tempo prima. Espandi ▽
Ada è una docente di filosofia incinta. Con il compagno Rino si trasferisce in una villa immersa nella natura e comincia ad allestire la stanza per il piccolo che arriverà. Per la coppia è il secondo figlio, dopo che il primo, Andrea, è tragicamente morto qualche anno prima. Ada sembra aver superato il trauma, ma le ultime settimane di gravidanza la riportano al ricordo del figlio perduto e poco alla volta la fanno scivolare in uno stato di paranoia e terrore. Ada si convince che Andrea è tornato e che è venuto per impedire la nascita di un altro bambino. Sempre più scollegata dalla realtà, Ada mette in pericolo la propria vita e quella che porta dentro. Recensione ❯
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L'atteso ritorno della star dei BTS sul grande schermo. Espandi ▽
Il film cattura un'esperienza unica per i fan, registrata durante le due spettacolari serate finali del tour al Goyang Stadium in Corea del Sud, e celebra il gran finale del primo tour mondiale da solista di j-hope, che ha toccato 16 città, con 33 spettacoli e 524.000 army presenti. Recensione ❯
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Un furto di diamanti riunisce gli illusionisti in pensione dei Cavalieri con i nuovi artisti Greenblatt, Smith e Sessa, impegnati a catturare pericolosi criminali. Recensione ❯
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Quando un illustratore britannico resta vedovo tutto sembra crollare. Alla disperazione per la perdita della moglie si accompagnano molteplici difficoltà di gestire i due figli. Espandi ▽
Quando un illustratore britannico resta vedovo tutto sembra crollare. Alla disperazione per la perdita della moglie si accompagnano le molteplici difficoltà, pratiche come emotive, di gestire i due figli e nel frattempo provare a elaborare il suo lutto. Lo farà attraverso la sua passione per le illustrazioni e in particolare attraverso una sua creatura che prenderà vita, con insospettabili conseguenze. Struggente, inquietante, a tratti spaventoso, il film di Dylan Southern tratto dal romanzo di Max Porter Grief is the thing with feathers ha sicuramente il merito di restare impresso. Intanto per il suo protagonista e coproduttore Benedict Cumberbatch, che in The Thing with Feathers (letteralmente: la cosa con le piume) regala una performance di rara intensità nell'interpretare un uomo devastato dalla perdita di sua moglie. Southern dimostra di saper raccontare bene il senso di profonda alienazione quando si perde l'amore della propria vita e tuttavia la vita deve continuare: i figli devono essere nutriti e accompagnati a scuola, i lavori d'illustrazione portati a termine. Ma * non ce la fa, è un uomo spezzato che malgrado la terapia non riesce a risollevarsi dal suo dolore. Funziona l'idea originale di inserire quel tocco di black fantasy che sfocia nel thriller cupo per raccontare le inquietanti deviazioni che la labirintica mente umana è in grado di seguire. Un film che ha il merito di intrattenere, intenerire, stupire, spaventare persino, accompagnando lo spettatore lungo l'abisso in cui inevitabilmente cade il disperato protagonista. Recensione ❯
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Maxi processo di Palermo, 1987: otto giurati chiusi 36 giorni in camera di consiglio decidono su 470 imputati, tra tensioni, sorprese e conflitti. Espandi ▽
Dopo un anno e dieci mesi del Maxiprocesso per crimini di mafia che si è svolto a Palermo, dove per la prima volta lo Stato è riuscito a infliggere una condanna collettiva a Cosa Nostra, l’11 novembre 1987 la corte si riunisce in camera di consiglio. Otto giurati, blindati in un appartamento-bunker del carcere dell’Ucciardone, devono decidere condanne e assoluzione per oltre 460 imputati. “Il mondo resterà fuori da queste mura. Nessuno può uscire, nessuno può entrare”. Sono queste le parole che il presidente della giuria interpretato da Sergio Rubini dice a tutti gli altri componenti prima di iniziare a stabilire la colpevolezza o l’innocenza degli imputati. I materiali di repertorio della parte iniziale introducono la ricostruzione di quei 36 giorni d’isolamento, in un cinema di dichiarata impostazione teatrale basato soprattutto sulla forza della parola. Infascelli ritorna a un cinema di mafia a dieci anni da Era d’estate. L’impeto civile resta autentico e intatto, l’effetto claustrofobico e drammatico risulta invece più balbettante. Recensione ❯
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