Un'agente carceraria vede arrivare nella sua prigione un ragazzo del suo passato. Espandi ▽
Nel suo lavoro di guardia carceraria Eva ha una scorza dura ma sembra capace di fare la differenza trattando i detenuti con cui lavora ogni giorno con una certa umanità. Dallo studio alla meditazione, la donna si spende come può nella sua missione. Un giorno però scorge una faccia nuova in cortile, quella di Mikkel, riconoscendo subito in lui il giovane uomo che qualche anno prima, durante una lite proprio in carcere, ha accoltellato e ucciso suo figlio, anche lui detenuto. Sopraffatta dall’odio verso chi le ha tolto il suo Simon, Eva inizia a oltrepassare dei confini prima professionali e poi morali per punire ulteriormente Mikkel, senza però riuscire a fermarsi.
Con il suo esordio del 2018, The guilty, il giovane cineasta danese Gustav Möller si era ritrovato tra le mani un piccolo caso - un thriller serrato e ben costruito con una premessa insolita, finito poi con il classico remake americano superfluo.
Vogter è il suo passo successivo, a qualche anno di distanza ma con alcune somiglianze che tracciano le forme del profilo artistico di Möller fino a questo punto. Il suo cinema è pressione e controllo, tensione e claustrofobia. Recensione ❯
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Davanti all'ascesa di Donald Trump si respira tutto l'orrore di Abbasi. Una freccia avvelenata contro l'ethos americano. Biografico, USA, Danimarca, Irlanda, Canada2024. Durata 120 Minuti.
Il giovane Donald Trump inizia il suo apprendistato con Roy Cohn, un avvocato che gli insegnerà come costruire il suo impero. Espandi ▽
Donald Trump non ha ancora trent’anni ma è già divorato dal desiderio bruciante di diventare il re dell’immobiliare nella Grande Mela. Viene preso d’occhio da Roy Cohn che vede nel giovane Trump un suo alter ego ancora da sviluppare. Nel film dell’iraniano-danese Ali Abbasi il giovane Donald è nella posizione di essere promosso o bocciato, e per la prima parte della storia viene ritratto in modo favorevole, come un giovane ambizioso in una città fortemente competitiva animato dal desiderio di rivalsa. La scelta di Abbasi, da osservatore non americano, è quella di avvicinarci al suo soggetto con gentilezza e solo più avanti affondare il coltello per rivelarcene la natura sempre più crudele. Il grande pubblico penserà di trovarsi davanti ad una innocua, e a tratti persino benevola, biografia. Invece gradualmente si respira l’orrore di Abbasi davanti ad una figura della quale non ha potuto raccontare ascesa e caduta ma solo ascesa e irriducibilità, nonché mancanza totale di rimorsi. Ed è contro l’ethos americano (e occidentale) del successo a tutti i costi che il regista punta la sua freccia avvelenata. Recensione ❯
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Un'opera dalla splendida messa in scena che per tematiche finisce per assomigliare a un romanzo di Dickens. Drammatico, Danimarca2024. Durata 115 Minuti.
Karoline è una giovane donna che, nella Copenaghen al termine della Prima Guerra Mondiale, nel giro di poco tempo si ritrova sfrattata dall’appartamento in cui viveva, sedotta e abbandonata dal suo datore di lavoro nonché successivamente licenziata. C’è però una donna che si dichiara disposta ad aiutarla. La sensazione di trovarsi davanti a una di quelle storie che appassionavano i lettori di inizio secolo scorso è forte. Ma a tenerla a distanza ci sono da subito due elementi. Innanzitutto la splendida fotografia in bianco e nero, ci sono poi i volti che compaiono nella lunga sequenza di apertura, destinati a deformarsi in maschere dell’orrore costituendo un potente segnale di messa in guardia. Van Horn, anche grazie alla scelta di un cast che si dimostra sempre all’altezza delle aspettative, riesce a portare sullo schermo la lotta, spesso impari, per conservare una purezza d’animo in un inferno in cui i volti sono coperti dalle maschere del perbenismo o della superiorità di classe. Recensione ❯
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Uno scienziato si innamora. Ma sa anche che la fine del mondo è vicina. Espandi ▽
Già nel suo film d’esordio - il rabbioso e potente Sons of Denmark - il danese Ulaa Salim aveva mostrato una prospettiva originale sulla contemporaneità che sfruttava il clima politico europeo di questi anni con vibrante intensità. A confronto, Eternal è un’opera più meditativa e romantica, benché ugualmente originale per come mescola i generi della fantascienza, del disaster movie e del dramma sentimentale. Il cinema di Salim continua comunque a danzare sul baratro della catastrofe, stavolta direttamente, immaginando un evento catalizzatore di un cambiamento climatico ancor più aggressivo di quello che viviamo al momento. E per un’era che fatica a processare emotivamente la posta in gioco, la risposta è sempre quella di legarla a una metafora del sentimento. Sembra infatti una versione scandinava e più pacata di una storia alla Christopher Nolan, che lega i destini del mondo alla dimensione intima e personale, giocando con il tempo e con un futuro non vissuto. Recensione ❯
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Un giovane, Aren, viene reclutato in una società segreta di neri magici che dedicano la propria vita a una causa della massima importanza: rendere più facile la vita dei bianchi. Recensione ❯
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Una donna ha deciso di andare a cercare la nipote scomparsa da tempo. Espandi ▽
Lia, un'insegnante in pensione, ha promesso di ritrovare la nipote Tekla, scomparsa da tempo. La sua ricerca la porta a Istanbul dove incontra Evrim, un avvocato che lotta per i diritti dei trans. Recensione ❯
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Il destino di una famiglia benestante si intreccia misteriosamente con quello del nuovo enigmatico amico del figlio, in una Cina post "politica del figlio unico". Espandi ▽
Il destino di una famiglia benestante si intreccia misteriosamente con quello del nuovo enigmatico amico del figlio, in una Cina post "politica del figlio unico". Recensione ❯
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In Egitto un gruppo di ragazze decide di formare una compagnia di teatro di strada. Espandi ▽
In un villaggio del sud dell'Egitto, un gruppo di giovani ragazze si ribella formando una compagnia di teatro di strada. Sognando di diventare attrici, ballerine e cantanti, sfidano le loro famiglie copte e i residenti locali con le loro audaci esibizioni. Recensione ❯
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Un film che mostra quanto la guerra abbia inciso sulla crescita dei bambini in Kosovo. Espandi ▽
I bambini si trasformano in adulti davanti ai nostri occhi. Eppure rimangono nel limbo, ossessionati dai ricordi della guerra in Kosovo. Combinando realismo grezzo e performance scenica, il film è una meditazione sulle ripercussioni a lungo termine della guerra. Recensione ❯
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Un diario ritrovato, una famiglia ungherese composta da tre generazioni di cinefili, unite dal desiderio di fuga e da una cultura cinematografica scomparsa. Espandi ▽
Un anonimo operaio nell'Ungheria comunista registra meticolosamente nel suo diario i 2158 film visti al cinema dal 1942 al 1994. Ai giorni nostri, la regista danese Ida Sørensen ritrova il diario in una soffitta di Budapest e si imbarca in un viaggio nei sentieri della profonda passione per il Cinema. La sua strada incontra quella di una famiglia divisa da segreti e traumi nascosti e unita dalla passione per il Cinema - in particolare, quello d'azione.
Con l'uso di clip dai titoli registrati nel diario, il film illustra i sogni e i desideri segreti della famiglia ungherese e compone un tributo al potere taumaturgico del Cinema: strumento per viaggiare, per trovare giustizia e per tenere assieme una famiglia. Recensione ❯
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Una panoramica all'interno dell'unica scuola di giochi di ruolo della Danimarca e i giochi di ruolo aiutano gli e le studenti a capire chi sono. Espandi ▽
Luca, Ask e Josefine erano degli outsider nelle loro vecchie scuole. Ma alla Østerskov Efterskole di Hobro c'è molto spazio per essere diversi. È l'unica scuola di giochi di ruolo della Danimarca e i giochi di ruolo aiutano gli e le studenti a capire chi sono. Combattono l'insicurezza e l'ansia indossando costumi e brandendo spade. È un viaggio dall'infanzia all'indipendenza, pieno di vulnerabilità, coraggio e asprezza della gioventù. Capirà Ask che non deve essere sempre bravo in tutto per essere bravo abbastanza? Oserà Josefine essere se stessa, anche quando non interpreta un ruolo? La ritrovata fiducia di Luca reggerà quando si trasferirà in un appartamento tutto suo? Recensione ❯
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Un film divertente e commovente sulla vita, la creazione e l'amore di due artisti. Espandi ▽
Trent'anni dopo un incontro fortuito, Maggie e Joel, 75 e 84 anni, sono ancora molto innamorati. Ma la loro relazione non è priva di complicazioni. Nato nel Bronx, Joel Meyerowitz è un fotografo di fama mondiale che vanta mostre importanti e 40 libri. Maggie Barrett, inglese di nascita, è un'artista e scrittrice di talento, ma meno conosciuta. C'è un elemento di disagio nel loro rapporto, che si acuisce quando Maggie cade e si rompe una gamba e Joel si prende cura di lei. All'ombra della mortalità, ognuno con una lunga e drammatica vita alle spalle, Maggie e Joel tentano di trovare una pace interiore condivisa, finché sono ancora in tempo. Recensione ❯
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