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Ultimo aggiornamento lunedì 11 settembre 2023
Vincenzo Malinconico è un avvocato semi-disoccupato. Più psicologo che avvocato. Il suo portafoglio clienti è leggero: si occupa di contenziosi non molto impegnativi. Solo una cosa che sa fare: filosofeggiare.
CONSIGLIATO SÌ
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La fiction segue le vicissitudini di Vincenzo Malinconico, un po'avvocato sui generis, un po' filosofo osservatore dell'esistenza, che si destreggia tra l'ex moglie Nives che lo cerca sempre -e non solo come amante-, e Alessandra Persiano, bellissima e desiderata da tutto il foro di Salerno; i suoi due figli Alfredo e l'impronunciabile Alagia, la sua ex suocera, e vari altri personaggi che gli occupano il tempo senza che lui riesca, di fatto, a procedere da nessuna parte. La decisione di difendere un esecutore della camorra, Mimmo 'O Burzone e l'incontro con Tricarico, un fedele e spassionato Virgilio che lo guida negli inferi della camorra, lo faranno crescere, non solo professionalmente.
La serie segue una struttura ricorrente: quattro puntate divise in due parti, un caso che si conclude nell'arco della puntata e un altro che le attraversa tutte. La sceneggiatura affidata allo stesso Diego De Silva insieme a Massimo Reale, Gualtiero Rosella, Valerio Vestoso è ben articolata e riesce a far entrare lo spettatore nel variegato mondo del protagonista, tenendo l'attenzione, articolando e dosando bene i ritmi della narrazione.
L'operazione di tradurre in immagini una scrittura così particolare come quella di De Silva non deve essere stata semplice ma la mano dell'autore in questa serie si sente e ha sicuramente dato la possibilità di un grande avvicinamento a quel personaggio letterario di Malinconico che tanto si fa amare proprio per le sue peculiarità. In questo diamo atto anche alle prove interpretative degli attori, in primis Massimiliano Gallo che ha fatto suo il protagonista e lo ha reso a tutto tondo; Nives poi nella lettura di Teresa Saponangelo è quella che si avvicina di più al personaggio dei romanzi.
Quello più caratterizzato, invece, è Tricarico, completamente in giallo, dove Francesco di Leva si conferma essere un fuoriclasse nel panorama dei grandi attori italiani che dopo Il sindaco del rione Sanità e Nostalgia di Mario Martone, gioca in casa con le ambientazioni legate alla camorra, ma questa volta in un registro decisamente più comico e bizzarro. I personaggi e le loro sfaccettature sono, quindi, la parte più godibile della serie, da quelli principali a quelli meno importanti con attori del calibro di Michele Placido nel ruolo dell'avvocato Ugo Maria Starace Tarallo o Lina Sastri nel ruolo di Assunta, ex suocera di Malinconico. Bellissima anche la trovata di Mister Fantasy e del suo repertorio musicale, un alter ego del protagonista, guida e terapeuta che a suon di canzonette lo aiuta a riflettere su di sé.
Tutto è quindi molto curato e riesce a dare degli elementi di originalità al panorama delle fiction come la sigla che ricorda la Linea e la voce fuori campo con riflessioni filosofiche che accompagnano il narrato. Il registro, anche se prevale quello della commedia, lascia il giusto spazio al lato crime quindi alla suspense e a quello drammatico.
La fiction anche se si pone come una serie leggera riesce a divertire con intelligenza e ad affrontare alcune tematiche come quelle della camorra e dei luoghi della giustizia con uno sguardo trasognato, quello del protagonista, che addolcisce ed estremizza e poi sorride sornione.