Da un racconto di Joe Hill, il ritorno all'horror di Scott Derrickson è un film catartico e ricco di pathos. Horror, USA2021. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il regista Scott Derrickson torna alle sue radici e collabora di nuovo con il marchio più importante del genere, Blumhouse, per un nuovo thriller horror. Espandi ▽
A otto anni di distanza dal suo ultimo horror come regista (Liberaci dal male), Scott Derrickson torna al suo genere prediletto e lo fa adattando per lo schermo un racconto di Joe Hill, nientemeno che figlio dell’incontrastato re dell’horror letterario, Stephen King. È facile notare influssi e influenze dell’opera di King, con la presenza di una famiglia disfunzionale in un tipico milieu da cittadina americana e i ragazzini protagonisti che non diversamente da tanti personaggi di King (da It a Stand By Me) sono consapevoli di doversela sostanzialmente cavare da solo e pronti a farlo. Derrickson dirige con stile e abilità piazzando qualche momento di soprassalto e generando nel complesso una buona suspense. In un cast complessivamente buono, Ethan Hawke è un cattivo di adeguato spessore, ma spiccano in particolare le prove dei due giovani protagonisti. Recensione ❯
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Un appassionato melodramma sull'impedimento amoroso che riflette sul concetto del tempo. Drammatico, Francia, Belgio2021. Durata 112 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una donna riscopre l'attrazione nei confronti di un uomo conosciuto quindici anni prima. Espandi ▽
Shana e Pierre si incontrano in ospedale: lei, più anziana di vent'anni, accudisce un'amica in punto di morte, lui è il medico della donna. Quindici anni dopo, i due si rincontrano e l'interesse nato in quel breve incontro diventa un'inattesa, intensa storia d'amore. Pierre ha cinquant'anni e un matrimonio in crisi da tempo; Shana è malata ma ancora forte e preoccupata dall'instabilità sentimentale della figlia quarantenne. La loro relazione sconvolge gli equilibri acquisiti delle rispettive vite, scontrandosi contro abitudini e pregiudizi. Riusciranno i due amanti impossibili a resistere?
L'idea originale del film è della regista franco-islandese Solveigh Anspach, scomparsa nel 2015: il pensiero della morte apre e chiude inevitabilmente il racconto, ma l'amore fra i due protagonisti celebra la vita e la sua imprevedibilità.
Come ogni melodramma, anche I giovani amanti è costruito attorno all'espediente narrativo dell'impedimento amoroso, ma per fortuna non si ferma al semplice "scandalo" della storia tra un cinquantenne e una donna più matura (già entrata in una fase della vita che di norma si considera scevra dal desiderio) e allarga il quadro. Recensione ❯
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La vita di una ragazza viene sconvolta dall'incontro di un ragazzo in un bar. Espandi ▽
Nadia ha 16 anni (quasi diciassette come tiene a precisare), frequenta l'Istituto Alberghiero con buoni risultati e tende a condurre una vita solitaria. L'incontro con un ragazzo incontrato in un bar cambierà completamente la sua vita. Mentre segue il percorso e le scelte di Nadia, chi conosce il cinema di Wilma Labate non può fare a meno di riandare con la memoria a Domenica.
Sono trascorsi esattamente vent'anni ma lo sguardo della regista è ancora, come allora, intenso e partecipe nei confronti di una figura femminile 'forte' alla cui consistenza hanno contribuito, in fase di sceneggiatura, i fratelli D’Innocenzo. Grazie all'intensità costantemente controllata (e quindi mai sopra le righe) di Alma Noce, Labate ci offre un ritratto di un'adolescente che soffre ma sa anche scegliere, superando in consapevolezza gli adulti che le dovrebbero fare da guida. Recensione ❯
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Un'opera intima e personale. Un ritratto umano e commovente di un'icona senza tempo. Documentario, Francia2021. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'attrice racconta sua madre Jane Birkin in un intimo ritratto. Espandi ▽
Come si può raccontare un'icona senza usare parole già dette e immagini già viste? Attraverso lo sguardo unico al mondo di un figlio, anzi una figlia. Lo dimostra Charlotte Gainsbourg in Jane par Charlotte, documentario-tributo alla madre Jane Birkin che parte con delle riprese scomposte da backstage di quest'ultima al suo ennesimo concerto di successo. Poche scene dopo si svela la vera anima del film: non un fan movie ma un confronto serrato tra madre e figlia che è insieme un dialogo artistico, o meglio un monologo a due voci. Le unisce il sangue, il talento, la passione per l'arte, per la fotografia, per la musica, per quel Serge Gainsbourg che nel documentario citano a più riprese e di cui mostrano la casa-museo lasciata intonsa a Parigi.
Al suo debutto alla regia Gainsbourg firma un'opera intima e personalissima, mai priva di stile e di interesse, giocando con la formula di archivio biografico familiare che nel suo caso specifico è anche profondamente artistico.
Portatrici sane della stessa filosofia di vita libera, lontana da pregiudizi e convenzioni, Jane e Charlotte affrontano davanti alla macchina da presa temi esistenziali, ricordi, paure. Ne esce un ritratto umano insieme lieve e potente, senz'altro commovente, che dice molto della donna, più che dell'artista, Jane Birkin. Recensione ❯
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Weerasethakul porta il suo universo visivo, auditivo e formale in un paese straniero: nulla succede eppure tutto si compie. Drammatico, Colombia, Tailandia2021.
Il viaggio di scoperta di una donna inglese in Colombia, attratta da un misterioso rumore che proviene da lontano. Espandi ▽
Jessica, una donna inglese in visita alla sorella a Bogotà, viene attirata da un misterioso suono che la sorprende più volte: di notte, per strada, in un ristorante. È reale il suono o è solo nella testa di Jessica? La ricerca dell'origine dello strano fenomeno, prima da un medico poi in uno studio di registrazione, e la visita ad Agnes, archeologa che studia resti umani scoperti durante uno scavo, porta Jessica dalla città alla foresta, dove incontra un pescatore che le fa capire come ogni persona è connessa alle altre e le mostra ricordi di vite mai vissute. Rasserenata, Jessica accetta l'esistenza del suono, mentre la radio dà la notizia di un terremoto forse causato dal decollo di una navicella aliena...
Prima esperienza fuori dal suo paese per il regista tailandese Apichatpong Weerasethakul (Palma d'oro a Cannes nel 2010 con Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti), che in una città e in una terra che non gli appartengono registra l'alienazione di una donna anch'ella straniera e la sua progressiva accettazione della totalità del cosmo.
Nella seconda parte di Memoria, nulla succede eppure tutto si compie. La memoria abbraccia il cosmo, che essendo una totalità senza forma non può che manifestarsi in maniera così ampia da diventare invisibile, inconoscibile in termini razionali. Recensione ❯
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Dall'omonima graphic novel, una storia di speranze e tormenti retta da due interpreti perfettamente in parte. Drammatico, Italia, Francia2021. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di due fratelli, separati dal tempo e dal loro carattere, e del loro viaggio di ritorno in Italia, verso casa, nell'estate del 1957. Espandi ▽
Estate 1956. Dieppe, Francia. André ha finalmente trovato, dopo 17 anni, il fratello maggiore Fabio. Quest’ultimo aveva lasciato Procida e la famiglia per arruolarsi con i fascisti. André, così come il padre, militava sul versante opposto. Ora l’uomo, come viene comunicato a Fabio, è morto e lui può rientrare a casa. Le distanze tra i due però sembrano incolmabili.
La fonte di ispirazione del film è l’omonima graphic novel del fumettista francese Alfred che ha vinto il Fauve d’or al Festival International de la Bande Dessinée ad Angouléme. Tommy Weber la mette in scena come una sintesi di ciò che accadde nel secondo dopoguerra quando, con grande fatica e dolore per le ferite profonde lasciate dal conflitto, si poteva e doveva tentare una riconciliazione tra persone, ideologie e anche nazioni che si erano duramente combattute.
Occorrevano due interpreti che ‘reggessero’ con verosimiglianza lo schermo e soprattutto i primi e primissimi piani che Weber non lesina. Li ha trovati in Francesco di Leva e Antonio Folletto. Recensione ❯
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Un film godibile e autonomo che si distingue per la spettacolarità degli scontri. Animazione, Fantasy - Giappone2021. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Uno degli anime con gli incassi maggiori di sempre in Giappone e nel mondo. Espandi ▽
Un timido sedicenne giapponese, di nome Yuta Okkotsu, è vittima di bullismo ma riceve la protezione di un potentissimo spirito. Gli stregoni intervengono ma inizialmente non hanno successo e valutano di condannarlo a morte. Satoru Gojo, professore alla scuola di Jujutsu di Tokyo, li convince però a sospendere la pena e a lasciare che sia lui ad addestrare il giovane, aiutandolo a spezzare la maledizione. Lo spirito che affianca il ragazzo è infatti un mistero: appartiene a Rika, una bambina che era innamorata di lui ed è morta in un incidente stradale, ma come può essere diventata così potente? Tale potere fa gola anche a Suguru Geto, che vuole impossessarsene per cambiare il mondo e portare gli stregoni al potere...
Dal punto di vista tecnico l'animazione è discreta, molto fluida e dinamica negli scontri. Pur se povera negli sfondi vanta una qualità a metà tra cinema e Tv che ne giustifica la visione in sala.
La durata contenuta, la velocità dell'intreccio e la spettacolarità degli scontri, contengono però il senso di déjà vu e mantengono godibile la visione. Recensione ❯
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Un thriller soprannaturale che esplora la natura artigianale del cinema e trova felici intuizioni visive. Thriller, Horror - Italia2021. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Costretto allo sfratto, Pietro mette a punto una strategia per continuare a vivere dentro casa sua. Un giorno, però, una madre disperata stravolgerà i suoi piani. Espandi ▽
La casa non è più un rifugio ma una minaccia. Come in Avati (La casa dalle finestre che ridono) e Argento (Profondo rosso), è lei la principale protagonista di L’angelo dei muri. Viene invasa da sconosciuti, diventa potenziale luogo di visioni (lo stesso passato del protagonista?), ma anche di contatti segreti come quello tra Pietro e la bambina. Bianchini, più che un horror, firma un thriller soprannaturale dove, come nei suoi precedenti lungometraggi, mostra la materia del set (la polvere nell’appartamento) e utilizza in modo efficace la componente sonora come nel rumore del vento che apre le finestre. L’angelo dei muri è l’esempio di un cinema di genere indipendente che, a prima vista, può anche apparire quasi silenzioso e sottratto perché non cerca il facile effetto sorpresa, ma alla fine riesce a portare a casa il risultato. Recensione ❯
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Uno sguardo affettuoso e divertito su un lavoro spesso oggetto di facili ironie: l'idraulico. Commedia, Spagna2021. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una settimana nella vita di Moha, Valero e Pep - lavoratori in una piccola azienda idraulica ed elettrica nella periferia di Barcellona. Espandi ▽
Barcellona. Valero e Pep sono i due operai di una piccola impresa di riparazioni idrauliche ed elettriche di cui la moglie di uno dei due è la contabile. Nel momento in cui Pep deve andare in pensione diventa necessario trovare un sostituto che viene individuato in Moha, un giovane marocchino. Valero non riesce a nascondere la diffidenza nei confronti di questo immigrato con cui dovrebbe collaborare e gli concede sei giorni per dimostrare ciò che vale.
Neus Ballús non dimentica le sue origini e, attraverso questi tre personaggi, ci racconta come si possa superare l'ostacolo del pregiudizio senza fare sermoni sulla fratellanza umana.
Chi ha avuto modo di incontrare i protagonisti al Festival di Locarno nel 2021 ha avuto modo di comprendere che Valero Escolar, Pep Sarrà e Mohamed Mellali non hanno conservato solo i loro nomi nella finzione cinematografica ma vi hanno portato se stessi. Recensione ❯
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Judith conduce una doppia vita tra la Svizzera e la Francia. Poco a poco, questo equilibrio fragile fatto di menzogne, segreti e andirivieni va pericolosamente in frantumi. Espandi ▽
Sotto le apparenze del thriller convenzionale, La doppia vita di Madeleine Collins esplora un’identità doppia fino al punto di rottura. Ma questa volta non si tratta di gestire un’esistenza domestica e un’altra clandestina, il film di Antoine Barraud pratica nel genere un sottogenere più incline alla follia, quello in cui i protagonisti coniugano alla luce del sole due famiglie e due identità pubbliche appoggiate sulle sabbie mobili e i pretesti professionali. Ma mentire non è cosa da poco e la traiettoria dell’eroina, in movimento permanente, tradisce progressivamente il suo squilibrio. La vernice si crepa e l’angoscia risale la superficie, la libertà permessa dall’identità plurale diventa una trappola. Sofisticato e discreto, il film di Barraud articola il suo soggetto interrogando con l’identità di una donna i mostri interiori. Recensione ❯
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Un diario personale che si interroga sulla propria educazione sentimentale. Espandi ▽
Enrico ha da sempre guardato al mondo che lo circondava attraverso la lente di una videocamera. All'indomani del pensionamento dei suoi genitori, entrambi magistrati, il giovane regista indaga il suo rapporto con loro e ne scopre le fragilità, ritrovandosi in procinto della sua definitiva trasformazione in adulto. Il risultato è un diario intimo e personale che rappresenta le diverse fasi del distacco e della ricostruzione della relazione genitore-figlio, unite a una più ampia riflessione sul cinema. Recensione ❯
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Un road movie per raccontare un'altra Sicilia. Espandi ▽
Chi conosce Giovanna Taviani e ne apprezza l'opera non poteva non aspettarsi un'apertura in cui il mare fosse dominante. Questa attesa viene soddisfatta perché Giovanna prende le mosse dalle profondità marine per narrare e far narrare di donne, cavalier, arme ed amori mostrando come non si tratti di archeologia culturale ma di tesi ed azioni teatrali che mordono sul presente. Perché le vicende di Ulisse o dei Paladini di Francia hanno una presa che travalica il tempo. Così come le cantate sui morti di mafia o sulla madre di Salvatore Carnevale (prima donna a costituirsi come parte civile in un processo contro mafiosi) ci parlano di un passato prossimo che non ha smesso, purtroppo, di essere attuale. Gli interpreti che incontra nel suo viaggio mostrano con la loro voce e i loro corpi, nonché con i pupi, che non sono più personaggi ma vere e proprie persone, la passione artistica e civile che li anima. Recensione ❯
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Un ipnotico viaggio che trasporta lo spettatore in una seducente e affascinante realtà altra. Drammatico, Francia, Italia, Svizzera2021. Durata 86 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ragazzo abbandona tutto per cercare fortuna ma scoprirà le difficoltà del profitto. Espandi ▽
Jorge è un giovane di belle speranze che guida un moto-taxi alla periferia di Lima, in Perù, ma cova sogni di maggior gloria e opportunità. Padre di famiglia, decide di tentare la fortuna alla ricerca dell’oro che si nasconde nelle miniere delle Ande. Il viaggio verso le montagne è lungo e difficile: l’obiettivo è La Rinconada, la città a cinquemila metri di altezza che attrae chi è disposto a rischiare tutto in nome di una scommessa col diavolo, e dove molti uomini finiscono per scomparire. Opera di un regista italiano, Matteo Tortone, e frutto di un’importante co-produzione europea, Mother Lode è l’ipnotico racconto di un viaggio che ha il fascino del racconto popolare, a metà tra la mitologia e il monito contro i pericoli della hubris umana. Membro di un sempre più nutrito contingente di documentaristi italiani che costruiscono opere ibride basate su ricerca sul campo e sofisticazione visiva, Tortone coglie appieno le sfumature tra realtà e folklore che governano l’universo della miniera, trasportando lo spettatore in una realtà altra che seduce in modo sottile. Recensione ❯
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Un delizioso racconto di vite e drammi quotidiani nello spirito dello studio Ghibli. Animazione, Giappone2021. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Una commovente commedia drammatica su una madre e una figlia non convenzionali. Espandi ▽
Nei casi migliori, gli anime possono vantare un peculiare potere: la capacità di affrontare i sentimenti e stemperare la tragedia con un tocco leggero e mai retorico. In questo senso La fortuna di Nikuko rappresenta un modello ideale, a partire da una sensazionale sequenza di apertura. Il velocissimo incipit imprime al film un ritmo indiavolato per introdurci alla psicologia di Nikuko, credulona obesa di buon cuore ma corto intelletto, che si fida di chiunque e finisce costantemente nelle mani di truffatori e balordi che se ne approfittano. Lo studio 4°C si candida così fortemente a erede dello studio Ghibli, che omaggia a più riprese, accostando le fattezze e i modi di Nikuko a quelli dell’amato Totoro. Anche se molti giochi di parole faticano a essere compresi nella traduzione in un’altra lingua, La fortuna di Nikuko ha il pregio di rivolgersi a tutti, come sempre più raramente capita anche in ambito di titoli di animazione. Recensione ❯
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Un diario potente che celebra la fiducia nelle possibilità del singolo e insieme la potenza del gruppo. Documentario, Gran Bretagna, USA2021. Durata 107 Minuti.
L'incredibile storia del salvataggio di dodici ragazzi e del loro allenatore di calcio dalle profondità della grotta thailandese di Tham Luang. Espandi ▽
Distretto di Mae Sai, Thailandia. Il 23 giugno del 2018 un'improvvisa, violentissima pioggia, sorprende dodici ragazzi tra gli 11 e i 16 anni. Stanno festeggiando con il loro allenatore di calcio e si riparano dentro la grotta di Tham Luang, dove rimangono bloccati, mentre il livello dell'acqua si innalza a una velocità impressionante. La prima preoccupazione dei soccorritori è pompare l'acqua fuori e deviare il corso di quella pluviale; salvare il gruppo sembra un'impresa impossibile. Il governo e le forze armate thailandesi si mobilitano, ma né i Navy Seals, il reparto speciale dell'Esercito Reale Thailandese, né le unità speciali dell'aviazione statunitense hanno l'esperienza che quel tipo di intervento richiede.
Il caso rimbalza nei programmi d'informazione nel mondo, centinaia di volontari si attivano e un gruppo spontaneo e amatoriale di speleologi subacquei si mette a disposizione: vorrebbero tentare di immergersi per capire se i tredici sono ancora vivi e se si può riportarli in superficie. Con gli occhi di tutto il mondo addosso e la minaccia di critiche in caso di fallimento, il governo deve decidere se affidare loro l'impresa.
Con un'alta definizione delle immagini e l'andamento diaristico lungo un arco di diciotto giorni tesissimi, The Rescue definisce e circoscrive con la stessa precisione le caratteristiche psicologiche, le paure e l'altruismo della squadra di volontari. Recensione ❯
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