Titolo originale | The Black Phone |
Anno | 2021 |
Genere | Horror, |
Produzione | USA |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Scott Derrickson |
Attori | Mason Thames, Madeleine McGraw, Jeremy Davies, James Ransone, Ethan Hawke Kellan Rhude, E. Roger Mitchell, Chris TC Edge, Andrew Farmer, Troy Rudeseal, Megan Petersen, Rebecca Clarke, Mike Bailey, Miguel Cazarez Mora, J. Gaven Wilde, Spencer Fitzgerald, Jordan Isaiah White, Brady Ryan, Tristan Pravong, Jacob Moran, Brady Hepner, Banks Repeta, Parrish Stikeleather, Kristina Arjona. |
Uscita | giovedì 23 giugno 2022 |
Tag | Da vedere 2021 |
Distribuzione | Universal Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,14 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 20 giugno 2022
Il regista Scott Derrickson torna alle sue radici e collabora di nuovo con il marchio più importante del genere, Blumhouse, per un nuovo thriller horror. Il film ha ottenuto 2 candidature a Critics Choice Super, In Italia al Box Office Black Phone ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 738 mila euro e 279 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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North Denver, 1978. Finney è un ragazzino che pensa al baseball e alle cose tipiche dei ragazzini della sua età, ma deve affrontare una bella quota di difficoltà a partire dai classici bulli della scuola che lo prendono di mira per arrivare a un padre alcolizzato, autoritario e ben poco supportivo nei confronti suoi e della sorella Gwen, che ha degli strani sogni, delle visioni che a volte misteriosamente si realizzano. Anche sua mamma, morta suicida, aveva delle visioni e il babbo cerca di impedire a Gwen di seguire lo stesso percorso. Un serial killer pedofilo, denominato il Rapace, sta mietendo vittime nella zona e diversi ragazzini sono già scomparsi. Anche Finney viene rapito e si ritrova prigioniero in uno scantinato dove c'è un vecchio telefono nero a muro. È scollegato, ma comincia a squillare, mettendo Finney in contatto con gli spiriti dei ragazzini precedentemente uccisi dal killer, desiderosi di aiutarlo.
A otto anni di distanza dal suo ultimo horror come regista (Liberaci dal male), Scott Derrickson torna al suo genere prediletto e lo fa adattando per lo schermo un racconto di Joe Hill, nientemeno che figlio dell'incontrastato re dell'horror letterario, Stephen King.
A titolo di curiosità possiamo ricordare che Joe Hill, da bambino, ha interpretato (ancora con il nome di Joe King) un ruolo piccolo, ma significativo in Creepshow, frutto della collaborazione tra suo papà e George A. Romero. È facile notare influssi e influenze dell'opera di Stephen King, con la presenza di una famiglia disfunzionale in una tipico milieu da cittadina americana e i ragazzini protagonisti che non diversamente da tanti personaggi di King (da It a Stand By Me) sono consapevoli di doversela sostanzialmente cavare da solo e pronti a farlo.
Il clima plumbeo e opprimente nel quale è ambientata la storia fornisce uno sfondo significativo e adeguato a un tipico racconto di formazione nel quale i giovani protagonisti devono superare una prova terribile o cercare di farlo, per poter crescere. Se i personaggi di contorno sono piuttosto di maniera, i due fratelli protagonisti sono caratteri ben delineati e descritti con sapienza e sensibilità. L'empatia che in questo modo i personaggi creano con lo spettatore, portato a tenere per le loro sorti, aiuta il film a mantenere alto il tasso di pathos.
La trovata del telefono che permette ai morti di cercare una rivincita al loro triste destino attraverso il tentativo di aiutare il loro compagno ancora vivo è abbastanza interessante e si unisce al classico espediente della "sensitiva" per dare un supporto soprannaturale sempre efficace, anche se un po' facile dal punto di vista narrativo. Il gioco tra rapitore e rapito resta comunque adeguatamente misterioso sino a una soluzione finale forse un po' forzata, ma sicuramente catartica.
Derrickson dirige con stile e abilità piazzando qualche momento di soprassalto e generando nel complesso una buona suspense. In un cast complessivamente buono, Ethan Hawke è un cattivo di adeguato spessore, ma spiccano in particolare le prove dei due giovani protagonisti: Mason Thomas è molto bravo nel rendere la determinazione di Finney e Madeleine McGraw è straordinaria nel dare vivacità e credibilità alla giovane sensitiva pronta a tutto pur di salvare l'amato fratello.
Finney è un tredicenne timido e vessato dai bulli della scuola, oltre ad avere un padre alcolizzato che picchia lui e sua sorella Gwen. Quando viene rapito dal “Rapace”, un serial killer che terrorizza la sua scuola, noto alle cronache per rapire adolescenti della sua età, e segregato in uno scantinato, per Finney la sola via di comunicazione con l’esterno è [...] Vai alla recensione »
Una trama semplice e un soggetto largamente abusato nei film di genere, con il solito psicopatico criminale che rapisce bambini, per un tipico horror adolescenziale del 2021 e tuttavia non del tutto banale per una ambientazione familiare drammatica che aggiunge orrore reale a quello della vicenda fantastica, tratto da un racconto soprannaturale scritto dal figlio di Stephen King e diretto da Scott [...] Vai alla recensione »
Un bel horror (leggero), anni 80. Come fare bei film anche a basso budget. Brava la sorellina ( Maddeleine McGraw ) quando piange per colpa del padre, mi ha colpito. Consigliato.
Un bel thriller originale, Stephen King e' sempre una garanzia
Tratto da Joe Hill, il figlio di Stephen King, il nuovo film di Scott Derrickson, per il quale il regista ha rinunciato al sequel del suo Doctor Strange, è a suo modo interessante e contraddittorio. Da un lato il materiale permette una ricreazione quasi seventies di un mondo fatto di paura e mitologia senza rischiare il versante nostalgia e vintage praticato invece da Stranger Things.
Sembra un po' di rivedere in filigrana la carriera dello stesso Scott Derrickson in questo Black Phone: la filiazione è da un racconto di Joe Hill, figlio del più noto Stephen King, il che rimanda agli esordi di Hellraiser 5, film che proseguiva la saga creata da un altro nome forte come Clive Barker. C'è poi un certo gusto per una formula horror vintage, resa evidente già dall'ambientazione anni Settanta [...] Vai alla recensione »
Dal telefono nero arrivano le chiamate dei ragazzi morti, uccisi da un serial killer sadico e pedofilo che li imprigiona nel sottoscala della sua casa di Denver. "Stranger things" ha fatto scuola, perché il giovane protagonista che cerca di salvarsi con i consigli delle vittime precedenti vive negli anni Settanta alle prese con i bulli e ha una sorella col potere di sognare il vero.
Finney, un tredicenne timido ma perspicace, viene rapito dal sadico assassino che terrorizza il circondario e che lo rinchiude in un seminterrato insonorizzato dove urlare serve a poco. Quando un telefono scollegato appeso alla parete della sua cella inizia a squillare, Finney scopre di poter sentire le voci delle precedenti vittime dell'assassino. Pronte a fare di tutto perché ciò che è successo a [...] Vai alla recensione »
I primi trenta minuti di Black Phone sono bellissimi e fanno sperare in un capolavoro, speranza che la parte centrale del film disattende e che la parte finale di nuovo soddisfa. Protagonisti un fratello, Finney, e una sorella, Gwen, il cui viscerale rapporto, sincero, intelligente, ironico e indissolubile illumina il film finché il regista lo segue con dolcezza e delicatezza commoventi.
Dopo essere stato "fatto fuori" dalla Marvel (che ha preferito affidare il sequel di "Doctor Strange" a Sam Raimi) Scott Derrickson ha deciso di tornare alle origini e di dedicare tutte le sue energie al cinema horror. E, per l'occasione, il regista americano ha richiamato Ethan Hawke con il quale aveva realizzato, nel 2012, l'ottimo "Sinister". Questa volta il progetto consiste nella traduzione cinematogra [...] Vai alla recensione »
Sinister (2012) è considerato da molti appassionati uno dei più spaventosi horror moderni. I suoi autori, il regista Scott Derrickson e lo scrittore C. Robert Cargill tornano sul genere con l'adattamento del racconto di Joe Hill e si affidano alla stessa struttura del precedente film: un incubo pieno di ragazzi fantasma, tanta violenza e tre interpretazioni indimenticabili.
Siamo nella provincia americana, anno 1978. I fratelli Finney e Gwen vivono con il padre alcolizzato, dopo la morte di mamma. Intanto, nella cittadina dove vivono, spariscono dei coetanei, per opera del «Rapace» bravissimo Ethan Hawke). Sorte che tocca anche a Finney. Il suo destino sembra segnato, ma un telefono sconnesso potrebbe diventare la sua via di salvezza.
Scott Derrickson entra in contatto con quello che sarà Black Phone quando è ancora nelle fasi progettazione di Doctor Strange nel multiverso della follia. È lo sceneggiatore C. Robert Cargill, a parlargli di un affascinante racconto horror di Joe Hill, figlio di Stephen King, che incrocia evidentemente tanto le linee di It quanto quelle di Stand By Me.
Dopo l'abbandono (momentaneo?) dell'ombrello produttivo Marvel, col passaggio a Sam Raimi del testimone di regia di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, Scott Derrickson torna con questo Black Phone a una dimensione produttiva più piccola, oltre che al genere - da sempre da lui privilegiato - del thriller/horror. Una scelta che riporta il regista a quella Blumhouse Productions che aveva già [...] Vai alla recensione »
In bilico tra il ghigno di Pennywise e le carnevalate di La notte del giudizio, il "Rapitore" (in originale "the Grabber") imprigiona ragazzini nella sua tana e li sevizia psicologicamente e fisicamente, prima di liberarsene. Al sicuro dietro una serie di maschere che sfigurano i tratti di Ethan Hawke, gioca sadicamente al gatto con i suoi topolini, alternando melliflua dolcezza e scoppi d'ira, e lascia [...] Vai alla recensione »
Dopo la parentesi Doctor Strange (2016), Scott Derrickson torna nel suo ambito d'elezione, l'horror, genere che lo portò alla ribalta internazionale dapprima con L'esorcismo di Emily Rose (2005), poi con Sinister (2012), film quest'ultimo che vedeva Ethan Hawke protagonista. L'attore torna stavolta nelle vesti del macabro villain, "The Grabber" (il rapitore letteralmente, il "rapace" nella versione [...] Vai alla recensione »