Titolo originale | Stockholm |
Anno | 2018 |
Genere | Biografico, Storico, |
Produzione | USA |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Robert Budreau |
Attori | Noomi Rapace, Ethan Hawke, Mark Strong, Christopher Heyerdahl, Bea Santos Thorbjørn Harr, John Ralston, Mark Rendall, Gustaf Hammarsten, Hanneke Talbot, Ian Matthews, Shanti Roney, Christopher Wagelin, Vladimir Jon Cubrt, Nonnie Griffin, Anders Yates, Linzee Barclay, Michael Rinaldi (II), Nick Stojanovic, Shay Santaiti, Nora Prinzen-Klages, Lars Classington, Scott Mccrickard, Jonelle Gunderson, David Christo, Jessica Sherman (II), Clive Walton, John Jarvis, Daniel Falk. |
Uscita | giovedì 20 giugno 2019 |
Distribuzione | M2 Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,36 su 27 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 12 luglio 2019
La vera storia della rapina avvenuta nel 1973 e che creò un caso mediatico internazionale. Da lì viene il nome della patologia Sindrome di Stoccolma. In Italia al Box Office Rapina a Stoccolma ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 306 mila euro e 95,6 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Stoccolma, 1973. Un uomo vestito come Capitan America in Easy Rider estrae un mitragliatore nella Kreditbank. Gli scopi non sono chiari, sembra quasi che la rapina sia una copertura. Tra lui e uno dei suoi ostaggi, Bianca, si sviluppa a poco a poco una mutua comprensione, come tra due animali in gabbia.
Sorprendentemente il fatto di cronaca che ha portato a coniare l'espressione "sindrome di Stoccolma" ancora attendeva una trasposizione cinematografica. Ci pensa Robert Budreau, dopo aver premesso esplicitamente l'assurdità di una vicenda storica su cui si prenderà più di una libertà.
I cambiamenti non rendono meno verosimile un fatto che già parte da una notevole dose di singolarità; semmai tendono a spettacolarizzare il tutto, americanizzando Lars e facendo leva su standard fenotipici a stelle e strisce ampiamente rivisitati. Anziché dover essere Ethan Hawke ad aderire al personaggio realmente esistito, è la versione fittizia di quest'ultimo a doversi modellare sulle fattezze e la gestualità di Hawke, che Budreau ha voluto con sé dopo Born to be Blue.
In pochi minuti di film abbiamo così Easy Rider (i costumi di Lars, un mix di Fonda e Hopper), Bob Dylan (le canzoni su cui Budreau si sofferma incessantemente, tanto sul piano diegetico ed extradiegetico), Steve McQueen (la Mustang guidata in Bullitt, richiesta dai banditi per prendere il volo). Il mito è quindi servito, così come lo stereotipo del bandito americano in terra straniera (anche se talvolta non si direbbe sia tale, visto che tutti i poliziotti parlano in inglese anche quando sono tra loro).
Ma il punto ovviamente non riguarda l'attendibilità storica di Rapina a Stoccolma, riguarda la ragione per cui questa viene messa da parte. È la "sindrome di Stoccolma" in primis, evocata esplicitamente all'inizio e poi presenza immanente del caveau in cui i personaggi si asserragliano, a non convincere sul piano narrativo, a costringere il film in una direzione e bloccare ogni possibile effetto sorpresa.
Un fenomeno già di suo opinabile, dai confini labili e oggetto di eterni dibattiti, finisce per stridere con la verosimiglianza di una storia che ci viene raccontata come "assurda ma vera". Dove un regista visionario sarebbe stimolato ad approfondire il meccanismo misterioso e invisibile che finisce per instaurarsi tra predatore e preda, in un microcosmo avulso dal proprio tempo e dal proprio spazio come quello della Kreditbank, Budreau confida in ellissi che lasciano più di un dubbio sulla loro completa volontarietà.
Succede quel che deve succedere, ma niente fa sembrare che debba succedere. L'impressione è che, da qualche parte sotto il caveau della Kreditbank, si nasconda una storia più interessante da raccontare di Rapina a Stoccolma e più difficile da incasellare. Capace di condurci in terreni psicologici impervi e inaspettati, che seguono regole non convenzionali. Ma Robert Budreau non è il regista destinato a scoprire quella storia e, soprattutto, a riportarla.
RAPINA A STOCCOLMA disponibile in DVD o BluRay |
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Robert Budreau replica grazie a “Rapina a Stoccolma” il sodalizio di “Born to be Blue” con Ethan Hawke, inarrivabile campione introspettivo dalla strabiliante carriera, divisa tra recitazione, regia, scrittura e sceneggiatura, concludendo ognuna di queste imprese dando il massimo delle sue enormi potenzialità, che equivale a rendere di nicchia ogni interpretazione, [...] Vai alla recensione »
La frase "una storia assurda tratta dalla realtà" è l'incipit del film e rappresenta bene la vicenda. Il film tratta della c.d. "Sindrome di Stoccolma" ovvero quell'atteggiamento di simpatia, di giustificazione, addirittura di collaborazione tra la vittima e il suo carnefice, nel caso trattato dal film, il comportamento dei sequestrati nei confronti del rapinatore [...] Vai alla recensione »
"Rapina a Stoccolma" sta tutto nei tatticismi tra polizia e criminali, nei siparietti comici e soprattutto nelle dinamiche del dramma. Manca tuttavia un punto di vista privilegiato, nonostante il regista conduca con metodo fino alla fine un racconto accattivante, ma che non riesce né a catturare con dovuta personalità il particolarismo del rapporto della citata sindrome, né [...] Vai alla recensione »
Rapina a Stoccolma racconta di un caso di cronaca ispirato ad una storia vera. Nel 1973 a Stoccolma Lars Nystrom (Ethan Hawke) per far scarcerare il suo amico Gunnar(Mark Strong) decide di irrompere nella banca centrale della città prendendo alcuni impiegati come ostaggi. Lars con i suoi modi da rapinatore bizzarro, eccentrico ed imprevedibile riesce a conquistare le simpatie [...] Vai alla recensione »
Un’improbabile rapina in banca si trasforma in un improbabile sequestro che termina con un ancora più improbabile amore tra il rapinatore e l’ostaggio. Il film è tratto da una storia vera e Budreau ne trae lo spunto per proporre agli spettatori un film divertente, anche se spesso, anche lui, improbabile. Ethan Hawke è un fuoriclasse e riesce a rendere verosimile la [...] Vai alla recensione »
E' un biografico che sconfina spesso e volentieri nella commedia ciò che questa pellicola mostra. Il denaro assume un'importanza del tutto secondaria rispetto ad altri aspetti; come quello del legame empatico che si crea tra rapiti e rapitori, oppure del rapporto personale tra i due criminali, per non parlare della finestrella che viene aperta sulla scarsa fiducia che il cittadino svedese [...] Vai alla recensione »
Nel 1973, un uomo armato (Ethan Hawke) irrompe nella sede centrale della Kreditbank di Stoccolma. Dopo aver fatto uscire i clienti, tiene in ostaggio tre persone, chiedendo la liberazione di un amico detenuto e una macchina per fuggire. Il sequestro si protrae anche per il braccio di ferro con le autorità e finisce col creare un rapporto stretto fra ostaggi e sequestratore, in particolare con una donna. [...] Vai alla recensione »
Da cosa nasce la definizione "sindrome di Stoccolma"? Da un assalto alla Sveriges Kredit Bank della capitale svedese nel 1973, quando gli ostaggi dichiararono di fidarsi più dei rapinatori che della polizia... Il regista si prende una certa libertà sui fatti e trasforma Ethan Hawke (capellone con baffi e giacca di pelle) nel ladro di buon cuore Lars che crea una connessione con l'impiegata Bianca (Noomi [...] Vai alla recensione »
Da dove viene la sindrome di Stoccolma? Dalla capitale svedese, ebbene sì. La data di nascita ufficiale è il 23 agosto del 1973, quando tale Jan-Erik Olsson fece irruzione con un complice in una banca e prese quattro dipendenti in ostaggio. Finì che, nei cinque giorni insieme, i rapiti si affezionarono ai rapitori: quando furono liberati dalla polizia, non ebbero nulla da ridire sul trattamento subito. [...] Vai alla recensione »
This bizarre period piece is based on Daniel Lang's 1974 New Yorker article The Bank Drama, about an armed robbery in Stockholm. A hyperactive Ethan Hawke plays Lars Nystrom, a mustachioed, bewigged, leather-jacketed ex-convict who bustles into the Kreditbanken with a machine gun, demanding one million US dollars and "a Mustang like Steve McQueen had in Bullitt" in exchange for his hostage, bank teller [...] Vai alla recensione »
Il 23 agosto del 1973, Jan-Erik Olsson tentò di rapinare la filiale della Kreditbanken, nel centro di Stoccolma, in Svezia. Le cose non andarono secondo i piani e Olsson restò bloccato nel caveau della banca per cinque giorni, con un complice e quattro ostaggi. I racconti degli ostaggi liberati e i resoconti sui loro rapporti con i due rapinatori portarono alla nascita dell'espressione "sindrome di [...] Vai alla recensione »
"Rapina a Stoccolma" di Robert Budreau racconta la (poco nota) vicenda all'origine dell'espressione (al contrario molto celebre) "sindrome di Stoccolma", quel particolare stato di dipendenza psicologica che si instaura tra il carnefice (spesso un rapitore) e la sua vittima, sebbene si tratti di un fenomeno la cui classificazione scientifica e nosografica rimane labile, usato per lo più in ambito giornalisti [...] Vai alla recensione »
La sindrome di Stoccolma, illustrata a chi vuole andare al cinema di giugno, magari anche di luglio. Le stagioni non sono più quelle di una volta, la desolazione dei cartelloni resta: "Toy Story" sarà bellissimo; ma non basta, con uno "Spider -Man" di luglio e un "Fast & Furious" d'agosto, a risollevare l'estate. Un rapinatore con i baffi, i capelli lunghi, gli occhiali scuri, il giubbotto di Peter [...] Vai alla recensione »
Invece di cliccare Wikipedia, voce «Sindrome di Stoccolma», e scoprire di cosa si tratta e perché così si chiama si può visitare questa ricostruzione (in costume e maldestra polizia) della rapina alla Sveriges Kredit Bank della capitale. Squinternato ex galeotto con cappello da cowboy e mitra, parafrasando Dennis Hopper un nevrotico Hawke fa il vero Olsson che, nell'agosto '73, sequestrò alcuni ostaggi [...] Vai alla recensione »
Se qualcuno, dando per scontato il significato, si chiede da dove nasce l'espressione "sindrome di Stoccolma", può trovare un illuminante, vivace anche se non troppo originale suggerimento nell'energetico e cupamente divertente Rapina a Stoccolma, basato su un fatto realmente accaduto (una rapina in banca con conseguente crisi di ostaggi) nella capitale svedese nel 1973.
Tratto da "un'assurda storia vera", Rapina a Stoccolma racconta dell'irruzione del criminale eccentrico Lars Nystrom (Ethan Hawke), datata 1973, nella banca centrale della capitale svedese. Dopo aver preso in ostaggio alcuni impiegati, costringe la polizia a scarcerare il suo amico Gunnar (Mark Strong). Con i suoi modi bizzarri, Lars riesce ad accattivarsi nel frattempo le simpatie e l'aiuto dei suoi [...] Vai alla recensione »
La sindrome di Stoccolma fu un termine coniato nel 1973 al termine di una rapina alla Sveriges Kredit Bank, durante la quale i 4 ostaggi ebbero un trasporto emotivo e affettuoso per il sequestratore, perché si dimostrò, durante quelle ore drammatiche, più sensibile e rassicurante delle forze dell'ordine. La famosa rapina ebbe una risonanza mediatica eccezionale per l'epoca, fu seguita con apprensione [...] Vai alla recensione »
Rapina a Stoccolma Regia di Robert Budreau voto aabcc Una crime-comedy non eccezionale, ma che almeno illustra le origini dell'espressione "sindrome di Stoccolma", il fenomeno psicologico per cui i sequestrati sono solidali con i propri sequestratori. L'episodio, autentico, si svolge nella città del titolo nel 1973. Quando Lars Nystrom, rapinatore eccentrico, fa irruzione in una banca e prende in ostaggio [...] Vai alla recensione »
I personaggi di Rapina a Stoccolma di Robert Budreau, canadese, sono quelli di un crimine realmente accaduto nell'agosto 1973, la cui rilevanza spinse a intervenire nelle trattative per liberare gli ostaggi anche il primo ministro svedese Olof Palme. In quel momento a Palme restavano meno di tredici anni da vivere: il 28 febbraio 1986, all'uscita di un cinema, aveva appena congedato la scorta quando [...] Vai alla recensione »
Cosa diede origine al fenomeno della «Sindrome di Stoccolma»? Una rapina, avvenuta nel 1973, in una banca della città svedese, quando due rapinatori presero in ostaggio alcuni dipendenti che finirono per affezionarsi a loro più che ai poliziotti. E'quello che cerca di riprodurre questo film, con Ethan Hawke nei panni del ladro, che gigioneggia neanche fosse Johnny Depp.
Di nuovo in sodalizio dopo la riuscita esperienza di Born to Be Blue, l'attore Ethan Hawke e il regista/sceneggiatore Robert Budreau si rifanno con Rapina a Stoccolma al nutrito filone hollywoodiano dei film sui colpi grossi ispirandosi a un «evento reale seppur assurdo» come recita una scritta sui titoli di testa: ovvero la rapina alla Kreditbanken svedese, goffamente tentata nell'agosto 1973 dal [...] Vai alla recensione »
I fatti raccontati sono realmente accaduti. La rapina alla Sveriges Kreditbanken, nel 1973 a Stoccolma, fu un clamoroso caso mediatico, senza precedenti: Lars Nystrom (Hawke) irrompe armato in banca, sequestra gli impiegati presenti e costringe la polizia a scarcerare il suo amico Gunnar (Strong) in cambio del rilascio di alcuni di loro. Poi i 2 rapinatori tengono in ostaggio le 4 persone rimaste per [...] Vai alla recensione »
C'è un rapinatore dal cuore tenero che non vuole sparare. Ci sono degli ostaggi che anziché collaborare con la polizia preferiscono stare dalla parte del loro aguzzino. E una delle sequestrate si innamora perfino di lui. Al cinema tutto si può. Ma la cosa più assurda è che questa storia paradossale è veramente successa nel 1973 alla Kreditbank di Stoccolma.
Agosto 1973, Stoccolma. Un tizio conciato come un biker americano entra in una grande banca: è armato e dice di voler fare una rapina. Dopo aver fatto uscire quasi tutti, l'uomo resta con due donne in ostaggio: a quel punto chiede alla polizia di rilasciare un suo ex compagno di cella, ancora in galera, di ricevere molti soldi e una Mustang su cui fuggire.
Since this diagnosis was invented, Stockholm syndrome has become almost a cliche: the psychological disorder making captives feel irrational loyalty and even love for the people holding them prisoner. But why? The victims' unconscious need to rationalise their own humiliating submission? The brutal power relation of oppressor and oppressed creating its own attachment? Canadian film-maker Robert Budreau [...] Vai alla recensione »
Rapina a Stoccolma è un gioco, di ruoli. Lars Nystrom indossa una parrucca, diventa Kaj Hansson e si attribuisce il suo ruolo, ripetendo "sono il fuorilegge". È un fuorilegge e un americano, tanto che il capo della polizia lo chiama "cowboy". Un fuorilegge americano in Svezia, intento a rapinare una banca e a sequestrare ostaggi. Una vicenda di cronaca.
C'è rapina e rapina. Quella del 23 agosto 1973 alla Sveriges Kredit Bank di Stoccolma, per esempio, è tacitamente passata alla storia permeando linguaggio e immaginario. Non tanto per le circostanze in cui ebbe luogo - nell'insieme abbastanza comuni: un malvivente, una banca, un compagno galeotto del tempo che fu da liberare e degli ostaggi da usare come merce di scambio - quanto piuttosto per la piega [...] Vai alla recensione »
There's a moment in the movie "Stockholm" when the protagonist, a man named Lars (Ethan Hawke), introduces a friend of his (Mark Strong) to a woman named Bianca (Noomi Rapace) and her female co-worker, as if they're all out on a double date. But here's the thing: The two men are, in fact, bank robbers, and the two women their hostages. Such is the movie's strange tone, which skews more toward a rom-com [...] Vai alla recensione »
Recent years have seen a renewed dramatic interest in the chestnuts we all remember from Introduction to Psychology. TV has its Masters of Sex, Sundancers get dueling features about the Stanford Prison Experiment and the cruel discoveries of Stanley Milgram. While we wait for a good biopic on Ivan Pavlov, writer/director Robert Budreau examines the Stockholm Syndrome by reenacting the hostage crisis [...] Vai alla recensione »
Anybody wondering where the phrase "Stockholm syndrome" originated, much less what it means (hostages who come to sympathize with their captors), will find the energetic, darkly amusing "Stockholm," based on a real-life, 1973 Swedish bank heist-hostage crisis, an enlightening, lively, perhaps not unfamiliar outing. (The latter may be because it resembles a kind of "Dog Day Afternoon"-lite.
Ethan Hawke is the best thing about "Stockholm," but the moment he strides into a bank things begin going haywire. With strained comedy, unearned sobriety and Bob Dylan on the soundtrack, the movie revisits the 1973 Swedish robbery that inspired the coinage Stockholm syndrome. That term is often used when hostages - or victims of any kind, including of relationships and of long novels - develop an [...] Vai alla recensione »
Stockholm Syndrome is a phenomenon we're all familiar with - at least, in the abstract. In a hostage situation, some ordinary folks will start to sympathize and identify with the people holding them hostage; it's a survival technique that carries a weird undercurrent of transgression, as if they secretly wanted to be their captors. In the most legendary and spectacular case of Stockholm Syndrome - [...] Vai alla recensione »