Tutto è fuori posto, tutto è diverso da come logica vorrebbe: proprio per questo, tutto è giusto. La commedia di Mr. Oizo ci insegna ad accettare l'insensatezza della vita. Al cinema.
di Giovanni Bogani
Due scemi trovano una mosca nel bagagliaio di un’auto, una mosca enorme grande come un mastino napoletano. E sognano di addestrarla, per usarla come un drone. Se lo racconti così a un amico, quello ti prende per matto. E invece Mandibules è un bel film. E mentre rivedi lo screener sul computer, ti ritrovi a ridere da solo, in piena notte. Funziona.
“Toro-torò!” dicono i due sciagurati. E le loro mani si congiungono, facendo il segno delle corna. È un saluto che si sono inventati, che non significa niente e che significa molto. Un po’ come il film. “Torò-bonjour, torò-émotion, torò-bonne nuit”. Una parola che si riempie di ogni significato: a sottolineare ogni momento di complicità, di sintonia, i due si scambiano il segno del toro. Perché? Non lo sanno neanche loro. Loro, in effetti, non sanno niente, navigano nella vita a casaccio. Ingenui, infantili, irresistibili.
Mandibules è scritto e diretto da Quentin Dupieux – anche musicista e produttore discografico, che molti conoscono come Mr. Oizo, una storpiatura per “oiseau”, uccello. È stato presentato Fuori Concorso lo scorso settembre alla Mostra del Cinema di Venezia, e aveva regalato un po’ di leggerezza a giornalisti e appassionati, in una Mostra più cupa e lugubre, per ovvi motivi. Ora, il 17 giugno, esce nelle sale con I Wonder Pictures. Ed è un’occasione per innamorarsi di un film molto meno scombinato e naif di quanto possa sembrare.
Manu – Grégoire Ludig – lo incontriamo in una spiaggia vicino a Saint Tropez. La luna si desta con lui, ma non c’è nessuno a ballare il twist, come nella canzone di Peppino Di Capri. È lui che dorme sulla spiaggia, d’inverno, avvolto in un piumone, e scivola nottetempo verso l’acqua. Ma non se ne cura. Ha il capello lungo, la trasandezza e la flemma del drugo Jeff Bridges ne Il grande Lebowski dei fratelli Coen. Un tipo gli propone di trasportare una valigetta: soldi in contanti e niente domande. Fin qui, tutto regolare. Potrebbe essere Tarantino, Wenders, Samuel Fuller.
Manu ruba una vecchia Mercedes forse già rubata; si ferma per raccogliere l’amico Jean-Gab – lo interpreta David Marsais; i due sono celebri su Youtube come il duo Palmashow. E via, insieme. Sentono uno strano rumore nel bagagliaio: aprono, e trovano una mosca. Enorme. Roba da animazione anni ’50, B-movies di fantascienza, ma poco importa. La mosca la chiameranno Dominique, avrà perennemente fame, mangerà scatolette di cibo per gatti.