Un documentario sul significato di debito e credito nell'economia moderna. Espandi ▽
La creazione del debito, ovvero la creazione e lo sviluppo della relazione di potere tra creditori e debitori, è stata concepita e programmata come il cuore strategico della politica neoliberista. Il film di Carmen Losmann parte per un viaggio in questo cuore strategico interrogandone gli esperti. Recensione ❯
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Presentato alla 70esima edizione del Festival di Berlino. Espandi ▽
Romania 1981. Il sedicenne Mugur Calinescu traccia con un gesso delle scritte sui muri contro il regime di Ceausescu. Quando la polizia politica riesce ad arrivare a lui inizia una lenta ma inesorabile persecuzione fino a quando, quattro anni dopo, morirà per una leucemia dalle origini sospette. Recensione ❯
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Presentato alla 70esima edizione del Festival di Berlino. Espandi ▽
In una normale città iraniana, due misteriosi sconosciuti in un'auto iniziano a parcheggiare ogni giorno nello stesso punto per ore. Questo evento insolito provoca la paranoia tra i locali, che iniziano a sospettare che facciano parte della sicurezza nazionale. Recensione ❯
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Un progetto dedicato alla scultrice Camille Claudel di cui si ricostruisce la vita privata e la carriera. Espandi ▽
La vicenda umana e artistica di Camille Claudel. Scultrice di precoce talento, frequenta l'Accademia Colarossi a Parigi dove conosce Auguste Rodin, di cui diventa allieva e modella e con il quale intreccia una relazione tormentata, dall'epilogo doloroso per entrambi. Nonostante il successo, si isola sempre più. Dopo la morte del padre viene internata su richiesta della madre e del fratello. L'anno successivo viene trasferita in un altro istituto per alienati mentali, dove resta fino alla morte, il 19 ottobre del 1943. Viene sepolta in una fossa comune. Nemmeno il suo nome sulla lapide, ma l'anno del decesso e il suo numero di matricola: 392. Da questo particolare biografico, tragico e commovente, prende spunto il titolo del progetto cinematografico "MOI 392", tratto dal monologo teatrale "MOI" di Chiara Pasetti. Nel lungometraggio figurano dei disegni di Mimmo Lombezzi e dei filmati realizzati da Giacomo Doni in diversi ex manicomi italiani dal 2007 al 2016. Recensione ❯
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Presentato alla 70esima edizione del Festival di Berlino. Espandi ▽
Margarita Fernández, pianista argentina, è una leggenda: l'artista ha attraversato la seconda metà del XX secolo immersa nell'amore assoluto per la musica come forma di vita, come ritmo e respiro del mondo. Lo sguardo di Cozarinsky accompagna quello di Margherita, in un film che è un racconto del secolo appena passato e una riflessione sul presente, sulla possibilità di un mondo visto attraverso la musica. Non un ritratto dunque, ma il racconto di una guida, che ci accompagna verso una diversa percezione (e ascolto) del mondo. Recensione ❯
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Un'attenta e sperimentale riflessione sul genere horror. Espandi ▽
Il film è un adattamento visivo di "The Philosophy of Horror", il libro del 1990 in cui Noël Carroll propone un'attenta disamina del genere. I due registi, utilizzando la pellicola rovinata e dipinta a mano di Nightmare - Dal profondo della notte (1984) e Nightmare 2 - La rivincita (1985), rielaborano una riflessione astratta e sperimentale sullo stesso genere. Recensione ❯
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Damien Samedi ha quarantatré anni ed e ha una tossicodipendenza cronica. Lavora per farsi e se non si fa non riesce a lavorare. Nonostante questo ha intenzione di ripulirsi e ha mantenuto un rapporto affettivo molto stretto con la madre Ysma, che a sua volta è legatissima a lui. Sono l'uno la ragione di vita dell'altra, e il loro rapporto fatto di antiche cicatrici si rivela in una serie di brevi visite casalinghe, dialoghi al tavolo di cucina, messaggi in segreteria. Nel piccolo centro di Sclayn, in Vallonia, dove vivono entrambi, non è stato facile per entrambi sopravvivere: lei a un marito violento e assente e a difficoltà economiche, lui a un'adolescenza burrascosa, che però resta fuori campo, viene evocata solo da una prima sequenza, presa da una serata elettronica alterata di fine anni Novanta allo Sportpalaeis di Antwerp. Recensione ❯
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Un viaggio di 10 anni attraverso i paesi della Bosnia Erzegovina. Espandi ▽
Nel 2008 e nel 2009, Clarissa Thieme ha viaggiato attraverso la Bosnia Erzegovina e ha installato la sua macchina fotografica in luoghi in cui si erano verificati crimini di guerra negli anni '90. Dieci anni dopo torna in quei luoghi per vedere cosa è cambiato. Recensione ❯
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Il documentario esplora uno spazio apparentemente vietato al cinema: l'esperienza interna dello spettatore. In uno spazio simile a un laboratorio, Maia Levy, una giovane donna americana, guarda video che ritraggono la vita nella città di Hebron in Cisgiordania, mentre verbalizza i suoi pensieri e sentimenti in tempo reale. Da entusiasta sostenitrice di Israele, le immagini nei video, diffuse in gran parte dall'organizzazione per i diritti umani B'Tselem, contraddicono alcune convinzioni radicate di Maia. Empatia, rabbia, imbarazzo, pregiudizi innati e curiosità salutare sono tutti sentimenti che prendono vita davanti agli occhi dello spettatore esterno, mentre la guarda guardare le immagini create dall'occupazione. Mentre Maia naviga tra le immagini che minacciano la sua visione del mondo, riflette anche sul modo in cui le vede. Le sue reazioni schiette e immediate formano una testimonianza cinematografica unica nel suo genere nella psicologia dello spettatore nell'era digitale. Recensione ❯
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Un'intervista sui generis alla regina della letteratura sadomasochistica brasiliana che si ramifica in una serie voluttuosa di aneddoti erotici. Espandi ▽
Un salotto con pareti color salmone, arredato da arazzi, busti, piante e un manichino da sarta. Su una poltrona di velluto siede Wilma Azevedo/Edivina Ribeiro, 74 anni, la "regina della letteratura sadomasochistica" brasiliana. Racconta la sua storia che si ramifica in una serie di aneddoti erotici che includono banane non troppo mature, dildo di carta vetrata e nervi sovrastimolati. Quando la memoria recalcitra interviene Wanda, un'attrice che dovrebbe interpretarla in un film di prossima realizzazione, cui è affidata la lettura dei suoi racconti e delle lettere degli ammiratori. Dall'intervista traspare la creazione, dalla rievocazione il processo compositivo. Wilma è Edivina, un unico corpo che racchiude in sé bene e male, fede ed erotismo, finzione e documentazione, e i suoi racconti animano inerti manichini con la forza dirompente del desiderio. Recensione ❯
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Un montaggio costituito interamente da foto d'archivio e documenti relativi al pogrom del 1941, con fotografie delle vittime e una colonna sonora che accompagna ed esplicita il loro destino. Recensione ❯
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