Il film nasce da un laboratorio di cinema tenutosi all'interno di un carcere femminile, vicino a Bologna. Le condizioni della detenzione non sono oggetto di giudizio, piuttosto l'opera indaga e inscena alcune problematiche legate alla prigionia, quali la solitudine, la paura di sparire dal mondo, la vergogna e la difficoltà di raccontare al mondo la verità su di sé nel momento in cui il sé è preda di un errore tanto evidente nella conduzione della propria esistenza.