Titolo originale | 12 Years a Slave |
Anno | 2013 |
Genere | Biografico, |
Produzione | USA |
Durata | 134 minuti |
Regia di | Steve McQueen (II) |
Attori | Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Paul Giamatti Lupita Nyong'o, Sarah Paulson, Brad Pitt, Alfre Woodard, Bryan Batt, Chris Chalk, Dwight Henry, Anwan Glover, Marc Macaulay, Mustafa Harris, Michael Kenneth Williams, Quvenzhané Wallis, Ruth Negga, Scoot McNairy, Taran Killam, Garret Dillahunt. |
Uscita | giovedì 20 febbraio 2014 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 2,90 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 18 maggio 2020
La schiavitù in Louisiana durante l'Ottocento e la storia di un uomo libero fatto prigioniero. Il film ha ottenuto 9 candidature e vinto 3 Premi Oscar, 1 candidatura a David di Donatello, 7 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 10 candidature e vinto 2 BAFTA, 1 candidatura a Cesar, 13 candidature e vinto 3 Critics Choice Award, 4 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office 12 anni schiavo ha incassato 4,8 milioni di euro .
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Stati Uniti, 1841. Solomon Northup è un musicista nero e un uomo libero nello stato di New York. Ingannato da chi credeva amico, viene drogato e venduto come schiavo a un ricco proprietario del Sud agrario e schiavista. Strappato alla sua vita, alla moglie e ai suoi bambini, Solomon infila un incubo lungo dodici anni provando sulla propria pelle la crudeltà degli uomini e la tragedia della sua gente. A colpi di frusta e di padroni vigliaccamente deboli o dannatamente degeneri, Solomon avanzerà nel cuore oscuro della storia americana provando a restare vivo e a riprendersi il suo nome. In suo soccorso arriva Bass, abolizionista canadese, che metterà fine al suo incubo. Per il suo popolo ci vorranno ancora quattro anni, una guerra civile e il proclama di emancipazione di un presidente illuminato.
Da più di un anno il cinema americano prova a fare (veramente) i conti con la mostruosità della schiavitù, peccato originale della nazione che fa il paio col genocidio indiano. Lincoln, Django Unchained e 12 anni schiavo sono opere diverse e discordanti, la cui prossimità sortisce letture maggiori ed è qualcosa di più di una coincidenza. Il soggetto, affrontato, aggredito, sfidato e condiviso, sottolinea la delicatezza di una vicenda storica lontana dall'essere assorbita nel Paese di Barack Obama. Se nel film di Steven Spielberg la figura e la condizione dello schiavo è nascosta tra discorsi, proroghe e mediazioni, in quelli di Quentin Tarantino e di Steve McQueen è un visione eversiva che sfida l'impero o lo subisce per dodici anni. Distinti nelle maniere, Django è loquace e carnevalesco, Solomon è greve e silente, l'uno abbraccia l'eroismo sonante, l'altro in sordina, uno castiga, l'altro attende, i protagonisti di Jamie Foxx e Chiwetel Ejiofor condividono nondimeno un'espressione decisiva e ambigua, un'eccezionalità. Django e Solomon sono nigger speciali, schiavi fuori dal comune che finiscono proprio per questa ragione per sfuggire al destino del loro popolo. Se Tarantino riscrive il passato e libera l'invenzione concretizzando un sogno che intercetta gli avvenimenti storici attraverso il piacere soggettivo, McQueen decide per la denuncia attraverso una rappresentazione esplicita, esibita, oscena, che mira evidentemente a risvegliare la coscienza intorpidita dello spettatore.
Adattamento del romanzo omonimo e biografico di Solomon Northup, di cui il regista britannico contempla i dodici anni del titolo e affida alle didascalie conclusive la battaglia legale sostenuta e persa dall'autore contro gli uomini che lo hanno rapito e venduto, 12 anni schiavo corrisponde perfettamente l'ossessione di McQueen: lo svilimento progressivo del corpo sottomesso alla violenza del mondo. Dentro un affresco romanzesco e un infernale meccanismo kafkiano, un uomo dispera di ritrovare la propria libertà, rassegnandosi giorno dopo giorno alla schiavitù, sopportando torture fisiche e psicologiche sulla carne e nell'anima, che il padrone di turno vuole annullare. Come in Hunger e poi in Shame, che descrivono l'oppressione e l'isolamento, l'universo carcerario il primo, la dipendenza sessuale il secondo, in 12 anni schiavo la messa in scena si rivela virtuosa e discutibile, ostinata ad avanzare, a vedere e a sentire tutto. Indifferente al fuori campo e alla rinuncia ma fedele ai suoi 'motivi' (supplizio, assoggettamento, alienazione, agonia), McQueen ci (ri)propone percosse, fustigazioni, violazioni, torture che trovano in un piano sequenza infinito un compiacimento sadico ed estremo, appendendo il protagonista ad una corda e lasciandolo in equilibrio sulla punta dei piedi, disperatamente puntati per evitare il soffocamento. E nella 'durata' il regista ottiene il malessere dello spettatore a cui sbatte letteralmente in faccia la responsabilità di questa Storia. Senza cedere alla pietas e preferendo l'intimidazione. Il sovraccarico drammatico, l'addizione di orrori, la pesantezza dei corpi martirizzati dalla violenza e dai frequenti colpi di scena, che si appagano soltanto nei (malickiani) piani notturni e nelle stasi irreali della Louisiana, finiscono per essere l'argomento privilegiato della sua requisitoria e per trascurarne la dimensione sostanziale. Radicata nel fervore positivista, che forniva spiegazioni scientifiche allo schiavismo e produceva una classificazione barbara degli esseri umani, la schiavitù aveva un carattere istituzionale e rispondeva a bisogni economici precisi. Disporre di altri uomini per arricchirsi o per soddisfare perversioni e pulsioni era la deplorevole conseguenza. McQueen liquida la complessità del passato e di un sistema abominevole a favore della sua spettacolarizzazione e dei suoi effetti perversi, tutti incarnati dallo schiavista sadico e compulsivo di Michael Fassbender, interprete per la terza volta del pensiero ossessivo dell'autore.
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Steve McQueen, in collaborazione con John Ridley, scrive una sceneggiatura puntigliosa che riporta agli onori del successo contemporaneo il best seller di Solomon Northup, “Twelve Years a Slave” pubblicato negli USA nel 1853, che racconta la terribile disavventura dell’uomo nero libero Solomon, artista newyorkese di successo, ridotto con l’inganno in schiavitù da bianchi [...] Vai alla recensione »
Quando in poco meno di dieci anni riesci a portare alla luce due lavori come Hunger e Shame, pellicole apprezzate dalla critica mondiale e considerate dei veri e propri capolavori, sembra quasi naturale che Hollywood reclami il tuo talento e che ti voglia affidare un film su misura.Steve McQueen, il cui nome, per chi non lo sapesse, è identico a quello del noto attore [...] Vai alla recensione »
Solomon Northup è un giovane afroamericano abile con il violino. Ha una moglie, dei figli che ama e una casa in cui vivere felicemente la sua vita. Un giorno, ingannato da due malfattori, viene rapito e portato al Sud a lavorare come schiavo nelle piantagioni di cotone dove vi rimarrà per dodici anni. Senza famiglia, senza casa e senza un vero nome che gli appartiene, Solomon combatterà [...] Vai alla recensione »
La storia è vera e ormai nota. Siamo nel 1841, Stato di New York. Solomon Northup è un affermato violinista che conduce una vita agiata e confortevole insieme alla moglie Anne e ai suoi due figli Margaret e Alonzo. Ma soprattutto, Solomon è un uomo nero, merce assai preziosa negli Stati del Sud, dove la schiavitù è un affare a dir poco redditizio.
Solomon Northup (Chiwetel Ejiofor) è un violinista nero, ma soprattutto un uomo libero. Un giorno, con un inganno, viene venduto come schiavo e da lì vivrà dodici anni da schiavo lavorando prima per il gentile Ford (Benedict Cumberbatch) finendo poi nella piantagione di cotone del perfido Edwin Epps (Michael Fassbender). Terzo film per Steve McQueen, terzo capolavoro, terza [...] Vai alla recensione »
Certamente non è un film per deboli di cuore: commuove, irrita e mette anche in un certo imbarazzo. Mentre in Django, di Tarantino, il nero è l'eroe della vicenda, colui che combatte contro l'ordine prestabilito degli stati del sud, per salvare la sua donna, Salomon è, invece, la vittima di questo mondo assurdo, ingiustificato e crudele (rapito e fatto schiavo da uomo [...] Vai alla recensione »
Forse chi dice che questo film non è da Oscar avrà anche ragione ma Steve McQueen si dimostra sempre e comunque uno dei migliori registi contemporanei. In tutto il film ci sono scelte registiche interessantissime, che se anche vanno a discapito dell'intattenimento del pubblico generalista e danno al film quel suo stile inconfondibile già visto sia in Hunger sia in Shame.
Saratoga 1841. Solomon Northup è un bravissimo violinista di colore, che seppur sia povero, vive una dignitosa esistenza con la sua famiglia. Non immaginerebbe mai che a lì a poco sarà truffato da due loschi individui che lo sfrutteranno per guadagnare soldi tramite i suoi spettacoli dal vivo per poi venderlo come schiavo. Solomon trascorrerà dodici anni in schiavitù, [...] Vai alla recensione »
Dopo Hunger e Shame, il 3° film di Steve McQueen (omonimo del noto attore) si rivela essere un altro ottimo film, sicuramente migliore del suo secondo. 12 anni schiavo è un lungo (più di due ore), lento (ma non noioso) e angoscioso racconto, tragico e potente, che si propone di descrivere senza mezzi termini le terribili condizioni a cui erano sottoposti gli schiavi nelle tremende [...] Vai alla recensione »
Saratoga 1841. Un violinista di colore vive tranquillamente la propria vita tra concerti in giro per il paese e l'amata famiglia. Una sera, due finti impresari di un circo gli promettono un notevole ingaggio. Una volta a cena i due fanno ubriacare l'uomo che al risveglio si ritrova incatenato in una nave: inizieranno per lui 12 anni di schiavitù. Da una storia vera.
Splendido, un Steve McQueen fenomenale. Tratto da una storia vera questo film narra le vicende di Solomon Northup, un violinista che diventa schiavo dopo essere stato preso in giro da 2 sconosciuti che gli offrono un posto di lavoro ad circo. Ambientato nel 1841, (prima della liberalizzazione dei Neri con LIncoln) un film molto crudo e triste che fa capire quanto l'essere umano può essere [...] Vai alla recensione »
Il film racconta la storia di Salomon Northup,uomo nero libero con moglie e due figli che di mestiere fa il violinista.Un giorno due uomini bianchi gli propongono di lavorare con loro per una specie di circo,ma alla fine si rileverà una trappola che lo renderà schiavo per dodici anni. L'Inizio del film è molto frettoloso, il protagonista non ci viene descritto neanche [...] Vai alla recensione »
12 anni schiavo di Steve Mc Queen è un film di grande spessore emotivo che ha per tema la condizione della schiavitù dei neri d'America. Ambientato nella metà dell’1800 il film si ispira alla storia vera del musicista di colore Solomon Northup. Uomo libero con una moglie fedele e con una famiglia alle spalle, Solomon è il prototipo dell’uomo “raggiunto [...] Vai alla recensione »
Tutto comincia quando si vede un trailer spettacolare e tutto finisce quando si vede il film. E' questa la frase che meglio riassume questo ... L'inizio è buono, se non eccellente, un'ottima idea sulla quale costruire un film (sono felice di ammetterlo). Durante il primo quarto del film gli ambienti, la scenografia e le battute degli attori attraggono più che mai. Vai alla recensione »
Solomon Northop è un uomo di colore, che vive a Saratoga: si guadagna da vivere suonando il violino in alcuni spettacoli, e mantenendo la famiglia in maniera decorosa. Dopo avere fatto amicizia con due all'apparenza impresari, viene da loro venduto come schiavo e per 12 anni passa attraverso varie piantagioni sperimentando l'orrore della perdita di libertà, lui uomo libero, e maltrattamenti indicibili [...] Vai alla recensione »
12 anni schiavo è il film più crudo e completo di Steve McQueen. Un pugno allo stomaco continuo, una storia bellissima. Cast di attori e interpretazioni di altissimo livello, ma il vero fuoriclasse sta dietro la macchina da presa. McQueen coglie sempre il dettaglio più disturbante, l’inquadratura più straziante, riuscendo a trasportare lo spettatore nel mondo che viene [...] Vai alla recensione »
Nel 1841 un uomo di colore di New York viene ingannato, rapito e venduto come schiavo nel sud degli Stati Uniti. Rimarrà in questa condizione per 12 anni, fra abusi, torture psicologiche e fisiche, violenze, paure, aberrazioni. Solo il fortuito incontro con un abolizionista canadese riuscirà a riportarlo a riabbracciare la libertà e la propria famiglia.
1841 Saratoga, stato di New York. Solomon Northup è un uomo di colore libero, musicista, padre di famiglia; conduce una vita dignitosa grazie ai guadagni del suo lavoro e quello della moglie. Ingaggiato per un tour di spettacoli viene drogato e venduto come schiavo da due uomini che credeva amici. Inizia così un incubo che durerà 12 lunghi anni, durante i quali verrà [...] Vai alla recensione »
Torna al cinema il sorprendente regista Steve McQueen, che dopo alcuni importanti cortometraggi ha esordito nel 2008 con «Hunger», un lungometraggio sulle condizioni dei detenuti politici nell’Irlanda del nord, e nel 2011 ha stupito gli appassionati con il capolavoro «Shame». Con questi lavori il regista ha destato l’attenzione dei cinefili, divenendo fin da subito [...] Vai alla recensione »
Solomon Northup è un ottimo musicista, un abile artigiano, un marito esemplare, uno splendido padre di famiglia. Ma tutto ciò non basta per garantirgli una vita serena e tranquilla perchè, imbrogliato e drogato da una banda di delinquenti affaristi, si ritrova catapultato, in un attimo, dalla splendida vita di Saratoga Spring alla cruda e dolorosa schiavitù [...] Vai alla recensione »
New York, 1841. Solomon Northup (Ejiofor) è un uomo libero, un musicista e un nero senza gerarchia tra i fattori. Agli occhi di altri è invece un nero in prima istanza, un musicista in seconda e per nulla un uomo libero. Tradito da falsi amici, il povero Solomon viene venduto come schiavo presso un ricco proprietario del Sud. Inizia così un'odissea di sventure durante le quali [...] Vai alla recensione »
1841 Saratoga, stato di New York. Solomon Northup è un uomo di colore libero, musicista, padre di famiglia, conduce una vita dignitosa grazie ai guadagni del suo lavoro e quello della moglie. Ingaggiato per un tour di spettacoli viene drogato e venduto come schiavo da due uomini che credeva amici. Inizia così un incubo che durerà 12 lunghi anni, durante i quali verrà [...] Vai alla recensione »
La storia ha le classiche "lacune" delle storie vere e i classici pregi delle storie vere. Sapere che quello che si vede è accaduto ha un effetto di coinvolgimento morale e sentimentale sicuramente potente e ovviamente porta a riflettere, ma come quasi sempre accade con le storie vere non riesce a stimolare pienamente la parte meno nobile ma più entusiasmante del cervello che [...] Vai alla recensione »
Quando fra qualche anno si riguarderà questo film "a freddo", superando l'ovvia (si spera) indignazione che le sue scene suscitano, ci si renderà conto di aver premiato con l'Oscar l'intenzione, ma certo non il film in sé per sé. Il risultato finale, in effetti, è decisamente scadente da molti punti di vista. Sarebbe anche superfluo, almeno da un punto di vista prettamente cinematografico, sottolineare [...] Vai alla recensione »
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L'argomento e' conosciuto e trattato da Mcqueen secondo i soliti canoni dello schiavismo. Sinceramente il film genera poco pathos per una regia piuttosto uniforme e una recitazione abbastanza scolastica ( mi chiedo come il protagonists possa essere candidato all' Oscar visto che mantiene ls stessa espressione in tutto il film). Il tutto appare fuori dalla storia piu' ampia della realta' [...] Vai alla recensione »
Nel 1841, Solomon Northup viene rapito a New York, dove vive libero assieme alla famiglia e si guadagna da vivere suonando il violino, e viene deportato come schiavo negli Stati del sud, in crisi di manodopera per le difficoltà sulle rotte negriere dall'Africa. Per raccontarne il lungo incubo prima di ritrovare la libertà, l'inglese Steve McQueen cambia alcune coordinate del suo [...] Vai alla recensione »
Se McQueen ci ha fatto provare emozioni forti con Hunger e Shame, qui ci fa uscire dal cinema come se avessimo subito anche noi le frustate, si esce dalla sala provati fisicamente. Attori meravigliosi veramente straordinari, Ejiofor e Lupita su tutti, ti trasportano in questa incredibile storia di schiavitù e ingiustizie, Brad Pitt si infila visto che è produttore ma con scarsi [...] Vai alla recensione »
L'unica spiegazione possibile a questo Oscar a "miglior film" conferito a "12 anni schiavo" risiede nel debito che la popolazione statunitense paga ancora al suo passato. E' l'unica. Il film non solo non merita l'Oscar ma non avrebbe meritato neanche la nomination.. aggiungo, non vale gli 8 euro del biglietto. Grondante di stereotipi (il negro buono, il bianco cattivo) [...] Vai alla recensione »
Steve McQueen con questo film, tratto purtroppo da una storia vera, si è riconfermato un grande regista e tutto il suo cast ha lavorato molto bene, soprattutto Michael Fassbender che ha dato prova ancora una volta, della sua bravura, interpretando magistralmente il ruolo di Edwin Epps. Il tema della storia, lo schiavismo, è uno dei più imbarazzanti per il genere umano, e al di [...] Vai alla recensione »
Visto che è dalla parte del pubblico, è inutile dilungarsi nelle chiacchiere, tipiche della critica, molto meglio una cronaca della sala cinematografica durante la proiezione di questo bellissimo film di Steve Mc Queen. All’inizio silenzio, il film ha diverse sovrapposizioni temporali che creano un po’ di sconcerto, poi la storia si ricompone sullo schermo e lo spettatore [...] Vai alla recensione »
Film assolutamente di livello, con interpretazioni degne di menzione (al netto di qualche facile ed eccessiva stereotipazione: ma in un film - che non ha a disposizione 600 pagine per calarci nella mente dei personaggi - ci sta). E però, però... personalmente, dopo 15 minuti mi è venuto istintivamente di volgere lo sguardo; mi sono detto "vuoi davvero vedere di quali nefandezze è capace un essere umano [...] Vai alla recensione »
Steve McQueen, dopo aver esposto in maniera cruda le sofferenze e le debolezze dell'essere umano nei suoi precedenti successi "Hunger" e "Shame", capisce che per ambire all'Oscar deve dirigere qualche fim incentrato su tematiche delicate e/o patriottiche, per le quali l'Academy sembra avere sempre una perversa considerazione.
Decide di mostrare il regista britannico Steve McQueen (Hunger, Shame), mostrare l’indicibile che scava dentro l’animo umano. Mostrare è il verbo che regge l’impianto di 12 anni schiavo, un predicato che s’avvinghia strenuamente alle sue radici etimologiche di monere: avvertire, ricordare. Ricordare con l’evidenza delle immagini quel che è stata la schiavitù [...] Vai alla recensione »
Nel (lontanissimo) luglio del 1853 viene pubblicato un libro scritto da un uomo all'apparenza comune (ma con un'incredibile storia vera da raccontare), Solomon Northup. Il manoscritto, destinato a smuovere le coscienze di più di 30.000 americani, appare a prima vista una tra le tante autobiografie presenti sul mercato, distinguendosi soltanto per via del nome crudo e lapidario:&n [...] Vai alla recensione »
Solomon è un nero libero ai tempi della schiavitù, è un apprezzato violinista e stimata persona. Viene raggirato e drogato da chi credeva amico e venduto come schiavo a un ricco proprietario terriero del sud, alcolista e ben poco tenero. Passerà ingiustamente da schiavo 12 anni della sua vita perdendo tutto ciò che aveva costruito, ma ritrovando il bene assoluto: [...] Vai alla recensione »
Non ci si spiega il perché di tanto successo di questo film. Che gli statunitensi abbiano sempre una certa difficoltà a prendere le misure con la propria storia, avendone poca, specie quando questa va contro lo stereotipo di guida del mondo libero che hanno di sé, è innegabile; ma sopravvalutare per questo solo motivo un film così scadente è comunque inspiegabile.
Nessuna descrizione può risultare tanto appropriata come quella data da Steve McQueen in merito alla sua ultima, olimpica,fatica registica, 12 anni schiavo: il film evento dell’anno è “una storia d’amore”. Uscito a febbraio nelle sale cinematografiche italiane, la pellicola, vincitrice di 3 Academy Awards (miglior film, miglior attrice non protagonista e miglior sceneggiatura non originale), basandosi [...] Vai alla recensione »
Che cos'é la patria ? Forse un insieme di valori e di ideali che riescono a tenere uniti popoli e individui tanto diversi : schiavisti o liberali, sfruttatori o filantropi, generosi o intolleranti, psicopatici o saggi . Anche il più nefasto sfruttamento dell'uomo sull'uomo , lo sterminio di un popolo e la distruzione di un enorme patrimonio culturale, come [...] Vai alla recensione »
Il film appartiene a quel filone nobile, che attraverso la rappresentazione di violenze, soprusi e angherie varie, illustra gli abissi dell'abiezione umana, con lo scopo di rinfocolare nelle coscienze il rigetto verso le peggiori manifestazioni di inumanità, soprattutto verso quelle che la storia ha tramandato, costringendo i posteri a farne un dolorosa elaborazione e a fissarle nella memoria [...] Vai alla recensione »
12 ANNI SCHIAVO (USA/UK, 2013) diretto da STEVE MCQUEEN. Interpretato da CHIWETEL EJIOFOR, MICHAEL FASSBENDER, BENEDICT CUMBERBATCH, PAUL DANO, PAUL GIAMATTI, BRAD PITT, LUPITA NYONG'O, ALFRE WOODARD, GARRET DILLAHUNT, SARAH PAULSON Nel 1841, prima della Guerra di Secessione, il talentuoso violinista di colore Solomon Northup è un uomo libero che vive con la moglie Anne e i figli Margaret [...] Vai alla recensione »
Ci sarebbe quanto basta per potere gridare al film di altissimo livello : storia tragica,schiavitù,inganni,sofferenze,ottimi costumi,buoni attori,etc.etc. Purtoppo,almeno personalmente,sono arrivato a fine film con una certa difficoltà. Non ho provato grandi emozioni,non sono riuscito a "soffrire" con il protagonista e a tratti mi sono anche annoiato.
12 ANNI SCHIAVO (USA, 2014) diretto da STEVE MCQUEEN. Interpretato da CHIWETEL EJIOFOR, MICHAEL FASSBENDER, BENEDICT CUMBERBATCH, LUPITA NYONG'O, PAUL DANO, PAUL GIAMATTI, BRAD PITT, SARAH PAULSON, ALFRE WOODARD Ispirato ad una commovente e lancinante storia vera. Quando corre l’anno 1841, Solomon Northup è un violinista di corte molto apprezzato per il suo talento fuori dal comune. [...] Vai alla recensione »
Il film è interamente dedicato alla descrizione delle terribili condizioni in cui dovevano vivere i neri ridotti in schiavitù negli stati americani nei quali ancora tale pratica inumana era consentita, prima della sua abolizione avvenuta oltre venti anni dopo i fatti narrati nella pellicola: vengono messi a fuoco gli aspetti più odiosi e truci.
Decisamente buona e convincente la nuova pellicola favorita agli oscar 2014: 12 anni schiavo,per la regia di Steve McQueen. Sceneggiatura originale tratta dall'autobiografia di Solomon Northup,uomo nato libero,rapito a Washington nel 1841 e fatto schiavo per dodici anni. Il film vanta indubbiamente di un' ottima regia, presente e accurata:camere fisse,ottimi piani sequenza e inquadratur [...] Vai alla recensione »
12 anni schiavo è la vera storia di Solomon Northup, un talentuoso violinista di colore che conduce una vita agiata con sua moglie e i due figli. Ma siamo nel 1841 e in America i neri sono ottimi animali da impiegare nei campi e da frustrare per mero divertimento, e Solomon non fa eccezione; rapito con l’inganno e privato dei documenti, il violinista diventerà [...] Vai alla recensione »
Nessuna descrizione può risultare tanto appropriata come quella data da Steve McQueen in merito alla sua ultima, olimpica,fatica registica, 12 anni schiavo: il film evento dell’anno è “una storia d’amore”. Uscito a febbraio nelle sale cinematografiche italiane, la pellicola, vincitrice di 3 Academy Awards (miglior film, miglior attrice non protagonista e miglior sceneggiatura non originale), basandosi [...] Vai alla recensione »
“12 anni schiavo” è la drammatica storia di un uomo nero libero americano di nome Solomon Northup. Il film è ambientato in una cittadina dello stato nordista di New York nel 1841. Solomon è un musicista di colore, libero e sposato con una moglie e due figli. Illuso ed ingannato da due brutti ceffi, si ritrova nella condizione di [...] Vai alla recensione »
quando un giovane artista inglese, colto ed intellettuale come steve mc queen, di formazione molto britisch ,studi in college a londra, ha poi una svolta newyorkese , riscopre le sue origini nere e inizia il lavoro di regista cinematografico, allora riusciamo a comprendere meglio, le sue scelte nella riscoperta della tematica dello schiavismo americano [...] Vai alla recensione »
Riguardo questo film sono state dette tante cose, tra cui ho sentito pronunciare la parola "spettacolarizzazione". Ora, io non vedo come si possa parlare di questo film in termini di superficialità e spettacolo. Lo trovo a dir poco inappropriato. Sembra davvero che le persone non tollerino la crudeltà "nuda", spiattellata davanti agli occhi in tutta la sua forza, neppure [...] Vai alla recensione »
Candidato a nove Oscar, il film di Steve McQueen racconta di Solomon Northup, un uomo di colore nato libero, che vive come i bianchi, se non per l'impossibilità di votare, con una moglie, due figlie e un cane, nello Stato di New York. Ma siamo nel 1841, l'importazione di schiavi dall'Africa è proibita e dal Sud hanno bisogno di manodopera per i campi di cotone e di canna da zucchero.
Se riusciamo, almeno in sede critica, a liberarci dal fardello di Oscar e premi simili per definire qualità e importanza del film (faccenda sempre più insopportabile, specie nel farla capire a chi si affaccia ogni tanto in una sala cinematografica), allora si può anche dire che "12 anni schiavo", candidato a 9 statutette e in pole position per la vittoria, è deludente, sostanzialmente sbagliato e a [...] Vai alla recensione »
Il protagonista del primo film storicamente accurato sullo schiavismo negli Stati Uniti non è uno schiavo qualunque. Solomon Northup infatti è nato libero. Fa il violinista a Saratoga, Stato di New York. Ha 33 anni, una casa, una famiglia. E guadagna bene se in una scena lo vediamo acquistare una lussuosa borsa da viaggio alla moglie. Quando un altro nero, uno schiavo, in compagnia del suo padrone, [...] Vai alla recensione »
Qualora esista uno spettatore che sappia poco o niente della storia della schiavitù dei neri nell'Ottocento americano, potrà usufruire di un corso accelerato grazie a «12 anni schiavo», grande favorito con le sue nove nominations ai prossimi Oscar. Non senza avere dovuto patire, però, un'overdose di sequenze eleganti, gelide, studiatissime, nonché ricolme di ogni tipo di atrocità e nefandezze programmate [...] Vai alla recensione »