Titolo originale | Never Let Me Go |
Anno | 2010 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA, Gran Bretagna |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Mark Romanek |
Attori | Carey Mulligan, Andrew Garfield, Keira Knightley, Izzy Meikle-Small, Ella Purnell Charlie Rowe, Charlotte Rampling, Sally Hawkins, Nathalie Richard, Andrea Riseborough, Domhnall Gleeson, Hannah Sharp, Lydia Wilson, Oliver Parsons, Gareth Derrick, Kate Bowes Renna, Christina Carrafiell, Luke Bryant (II), Fidelis Morgan, Damien Thomas, David Sterne, Anna Maria Everett, Monica Dolan, Chidi Chickwe. |
Uscita | venerdì 25 marzo 2011 |
Tag | Da vedere 2010 |
Distribuzione | 20th Century Fox Italia |
MYmonetro | 3,68 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 5 ottobre 2017
Storia ambientata in una realtà in cui alcuni ragazzi sfortunati vengono messi al mondo ed allevati per fornire riserve di organi. In Italia al Box Office Non lasciarmi ha incassato 425 mila euro .
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Kathy H. è una badante che affianca i pazienti durante le donazioni degli organi. In un lungo flashback ricorda l'infanzia e l'adolescenza trascorse nel college inglese di Hailsham, l'amicizia con Ruth e l'amore per Tommy. Durante quegli anni i protagonisti vennero informati da una tutrice che il loro destino era già stato pianificato.
Kathy si presenta con l'iniziale del suo cognome: 'H'. Questa mutilazione anagrafica (oltre che citazione kafkiana) prefigura già una privazione dell'identità. I tre protagonisti non accenneranno mai ad un'origine o ad un legame di parentela. Vivono questa condizione di orfani, assuefatti alla grigia e silente crudeltà di Hailsham, un college mengheliano che li riduce a polli da batteria per servire il progresso scientifico. Sono creature che non diranno mai 'io'.
Il film è un thriller soffuso, cadenzato, con tinte fosche e angoscianti. Prevalgono tonalità grigie dalle divise collegiali alle mura degli ospedali. La scenografia firmata da Mark Digby (The Millionaire) è tutt'uno con lo stato d'animo e la condizione larvale della vita.
L'unica vibrazione che scuote lo stato emotivo, destando sogni e desideri, è espressa dal ritornello di una canzone :'Darling, hold me and never never never let me go'.
Dalla penna di Kazuo Ishiguro, scrittore nato a Nagasaki e cresciuto nel Paese dove è avvenuta la clonazione della pecora Dolly, non poteva mancare un confronto con le conseguenze del progresso scientifico. Un confronto che diviene interrogativo sulla condizione umana, sull'omologazione, la libertà individuale e la pressione di un potere che vorrebbe livellare il pensiero. Il suo romanzo 'Never let me go' al quale ha lavorato per quindici anni, anche se descrive un mondo parallelo dominato dalla clonazione, è tragicamente umano. Ci sono dentro gli interrogativi sulla scienza, sul senso dell'amore, dell'amicizia e dell'arte.
La regia di Mark Romanek (celebre autore di video musicali come 'Bedtimestories' di Madonna o 'Scream' di Michael Jackson) fedele alle intenzioni di Hishiguro, riesce a condurre l'esperienza reale e ordinaria della vita di un college inglese, verso un piano sempre più astratto e metaforico. La tragedia di questa lenta rassegnazione al destino è tramata con un'eleganza tipicamente nipponica, senza contrasti, atti di forza o ribellione. La scelta degli attori adulti è suggestiva oltre che ispirata. La coppia Ruth - Tommy (interpretata da una metafisica Keyra Knightley e uno stilizzato Andrew Garfield) è lunare e consunta. Entrambi sembrano emergere dal dolore dei dipinti di Munch, Kirchner e Kokoschka. Nessuno di loro metterà al mondo bambini perché 'generare' è un atto creativo e la 'creatività' è bandita dalle loro vite. Per questo c'è una sessualità triste, frustrata come quella immortalata dagli espressionisti. Si tratta di una prigionia psichica, più affilata e capillare di quella schiavistica, che non contempla la salvezza.
L'immagine dell'uomo che non può più mettersi in viaggio e cercare, è espressa dalla nave sdraiata sulla sabbia, arrugginita ed in-ferma. Una nave che non può più sperare l'orizzonte.
Vale la pena vivere se l'identità è censurata? Cosa resta all'uomo se può fare a meno della creatività per rispondere ad una volontà estranea al cuore? Se perdiamo noi stessi a che vale il progresso scientifico? Veniamo consegnati alla morte se le idee si spengono, sembra svelarci sottovoce questo film esangue e magnifico.
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Non lasciarmi (Never Let Me Go), diretto da Mark Romanek, nasce dal romanzo omonimo del 2005 di Kazuo Ishiguro, già autore di Quel che resta del giorno, diventato film nel ’93 per mano di Ivory. Presentato nell’ottobre 2010 al London Film Festival, uscirà nelle sale a marzo. I protagonisti Carey Mulligan, Keira Knightley e Andrew Garfield recitano in stato di grazia, soprattutto la Mulligan, guidati [...] Vai alla recensione »
"Quello di cui non sono sicura è che le nostre vite siano tanto diverse da quelle delle persone che salviamo...tutti completiamo un ciclo...forse nessuno ha compreso veramente la propria vita, né sente di aver vissuto abbastanza". Queste le parole finali della protagonista, questo è il senso del film. Un film potente e doloroso, la cui forza si esprime attraverso atmosfere minimali,una recitazione [...] Vai alla recensione »
Il film sposta di lato dolcemente e insesorabilmente lo spettatore, e mostra quegli angoli di realtà negati e trascurati dallo sforzo di affermazione. Non toglie, ma aggiunge grazia alla grazia, critica alla critica, sublime al sublime, tempo al tempo. La vera falsa vita e la falsa vera vita si cercano senza volersi. Una forma all'anima. Impossibile, grande.
Capolavoro di essenzialità . Apologo di un'umanità esanime. Metafora dell'esistenza. Divoranti, divorati; dalla vita , verso il nulla. Ci si potrebbe chiedere,forse , che cosa rimane del libero arbitrio; se sia mai esistito. Ci si potrebbe chiedere dov'è la speranza . Ma è troppo tardi. Il divorato giace ,inanimato, senza che il suo sacrificio sia stato officiato.
Dopo Moon ecco un altro bel film di fantascienza, che merita le cinque stelle. E' un film toccante, angosciante per alcuni, perchè tocca delle corde sensibili ed è calato in una realtà molto vicina alla nostra, non nel futuro, ma nell'appena passato. E' una storia di clonazione, di una scuola dove vengono educati ragazzi che poi saranno utilizzati per donare i propri organi fino al "completamento". [...] Vai alla recensione »
Tratto dall’omonimo capolavoro letterario di Kazuo Ishiguro, Never Let Me Go è una drammatica parabola sul senso della vita. Melodramma fantascientifico, narra la vita di tre ragazzi, Kathy, Tommy e Ruth, uniti dalla medesima angosciante esistenza. Compagni all'apparentemente ordinario college inglese Hailsham, essi vengono gradualmente a conoscenza [...] Vai alla recensione »
tratto dal romanzo di Kazuo Ishiguro. tratta di una società, futuribile eppure "retrodatata" agli anni 70-90, in cui cloni umani vengono allevati come donatori di organi, e destinati a rapida morte dopo pochi prelievi. troviamo così Kathy, Tommy e Ruth, prima adolescenti in un collegio inglese e poi giovani adulti, seguiamo lo sviluppo dei loro sentimenti, e li vediamo avviarsi [...] Vai alla recensione »
Clonati per donare i loro organi, fino a morirne. I cloni visti come macchine di ricambio per gli umani, quelli veri, quelli generati e non creati. Ma siamo sicuri che i "nostri" cloni siano effettivamente prodotti di laboratorio e basta? Mark Romanek si schiera decisamente contro questa teoria, spedendo un chiarissimo messaggio contro l'onnipotenza e la fredda, razionale lucidità della scienza.
Il film è un viaggio che ci rende partecipi, in modo sottile ma doloroso, non lama ma punteruolo, dell'eventualità che gli esseri clonati abbiano i nostri stessi sentimenti, e nemmeno per loro sia facile accettare il fatto di dover morire, seppure la loro intera vita è studiata e preimpostata affinché assolvano al compito che, inevitabilmente, porrà fine alla [...] Vai alla recensione »
Mark Romanek porta in sala una storia che è fatta di amore, amicizia, passione, rassegnazione. Siamo nell’Inghilterra della seconda metà degli anni ’70, Kathy , Tommy e Ruth sono tre amici e vivono ad Hailsham, un collegio che si trova in piena campagna inglese, delimitato da recinzioni che i bambini credono essere invalicabili, poiché non sanno cosa potrebbero trovare al di fuori.
e invece non l'ha fatto. i tempi sono sbagliati, non sono riusciti a creare la sequenzialità idonea per far in modo che chi guarda arrivi a dire: ohhh mamma chi l'avrebbe mai detto. Non che dovesse essere fatto di suspance come un action o un thriller...ma una storia dai retroscena tanto profondi non può essere svelata nei primi venti minuti del film.
Dopo l’acclamato successo di “Quel che Resta del Giorno” un nuovo romanzo di Ishiguro torna ad essere trasposto sul grande schermo; stavolta tocca a Non Lasciarmi, libro dato alle stampe nel 2005 e che grazie a Mark Romanek, per la sceneggiatura di Alex Garland, con un cast che comprende l’allora (semi) emergente Andrew Garfield, Carey Mulligane& [...] Vai alla recensione »
Il contesto Siamo in un college inglese negli scorsi anni ’70, dove predomina una disciplina severa ma apparentemente non violenta. I ragazzi interagiscono, giocano, amoreggiano ma evitano di avvicinarsi al muro di recinzione. Girano strane voci su chi lo ha scavalcato; sono solo voci ma il muro incute un certo timore ed è meglio starne alla larga.
that keeps me from dancing with the one I love, but my mind holds the key". Il mio corpo è una prigione, che mi impedisce di danzare con la persona che amo, ma la mia mente è la chiave. Il film mi ha fatto pensare a questa canzone degli Arcade Fire. Kathy, Tommy e Ruth sono nati con la consapevolezza, in loro non chiara, appena accennata, che dovranno morire poco dopo essere diventati [...] Vai alla recensione »
Inghilterra. Un ragazzo e due ragazze stringono una tenera amicizia ma i loro destini subiranno una tragica svolta quando scopriranno una serie di inquietanti verità; sono stati infatti clonati per essere avviati a diventare donatori di organi. I tre proveranno a modo loro a ribellarsi a un destino ineluttabile. Meraviglioso e davvero struggente questo film tratto dall'omonimo romanzo di [...] Vai alla recensione »
Tratto da un romanzo di ishiguro il film inzia in una scuola inglese apparentemente normale.Cominciamo a capire che qualcosa di diverso c'e,' gia' da quelli esami medici approfonditi,e quei braccialetti,poi a meta' film la bomba: questi ragazzi non faranno mai niente,ricorda loro un insegnante scrupolosa,perche' il loro futuro sara' solo quello di fare da donatori di organi, [...] Vai alla recensione »
Pur sapendo fin dall’inizio come andrà a finire, perciò privo di sorprese, il film è lento, troppo lento, si trascina stancamente al suo ineluttabile epilogo, senza sussulti, senza che qualcuno tenti di sovvertire la propria sorte. Nel film viene dato risalto al fatto che ogni clone, in quanto essere umano a tutti gli effetti, sia dotato di una propria anima, con dei propri sentimenti, dei propri [...] Vai alla recensione »
Racconto, delicato e triste, di un futuro possibile e terribilmente insopportabile. Flebile trama sotto la quale si nasconde il dramma moderno dell'efficienza povera di umanità, segno della disperata ricerca dell'anima umana che il nostro tempo non sa più come riconoscere. Al centro di questa storia non c'è semplicemente il fantascientifico problema della clonazione, [...] Vai alla recensione »
La storia ènarrata è in sé di una crudeltà assoluta : bambini clonati sono allevati all'interno di strutture tipo college inglesi per essere destinati a donare gli organi. Ma non ci sono atti di violenza o di forza o immagini ...repellenti, no. C'è invece una struggente malinconia che pervade ogni immagine parola paesaggio emotivo. Tanti sono i possibili piani di lettura di questo magnifico film. [...] Vai alla recensione »
ASCOLTARE COME BATTE IL CUORE, PER NON PERDERE LA VITA CHIAMATA AMORE. Affrontare, il tema della vita costantemente in bilico, e minacciata dalla morte, può portare alla banalità se non si è scaltri e sensibili nelle corde giuste, in fase di sceneggiatura;oppure cadere nei luoghi comuni.Invece qui, Mark Romanek, e gli sceneggiatori, riescono ad essere per niente invasivi e sopra [...] Vai alla recensione »
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Tratto dal capolavoro letterario di Kazuo Ishiguro, Never Let Me Go è una drammatica parabola sul senso della vita. Melodramma fantascientifico, narra la vita di tre ragazzi , Kathy, Tommy e Ruth, uniti dalla medesima angosciante esistenza. Compagni all'apparentemente ordinario college inglese Hailsham, essi vengono gradualmente a conoscenza - come del [...] Vai alla recensione »
Mark Romanek, alla sua prima vera prova, si dimostra capace di attenersi alla delicatezza del romanzo del nippo-britannico Ishiguro ed esaltarne al contento il drammatico impatto emotivo. Il suo ottimo lavoro è supportato da una grande fotografia e dalle toccanti interpretazione della Mulligan e di Garfield.
Ci sono film che li puoi guardare con attenzione, con gli occhi e con la mente, ci sono film che ti trascinano per qualche minuto per qualche ora o per qualche giorno, ci sono film che ti emozionano che ti regalano sorrisi o lacrime dolci o amare che siano e poi ci sono film che ti segnano... Ci sono film che li guardi e ti sembrano estranei alla vita e al tempo, sono film che probabilmente torneranno [...] Vai alla recensione »
Buon film, anche se in quanto all'idea di uomini e donne cresciuti per donare gli organi sembra un po' una ripresa di un tema già presente in the island, lo supera alla gran lunga non solo perchè in the island erano individui creati, clonati, e qui invece altro non sono che veri e propri uomini e donne nati naturalmente e non artificialmente, ma soprattutto per il grandioso [...] Vai alla recensione »
Un film che è stato una delusione (se non un tradimento, ma questa è una questione personale) e che si descrive con una sola parola: superficiale. Tutto il contrario di un romanzo che non fa che scavare a fondo, tra i pensieri e i sentimenti della sua protagonista. Non voglio essere fraintesa, sono consapevole delle differenze che inevitabilmente intercorrono tra un'opera letteraria e la sua versione [...] Vai alla recensione »
Chi ha letto il libro di hishiguro, giapponese inglesizzato ma non troppo, non rimarrà deluso, dunque un plauso allo sceneggiatore: la storia è un lungo flashback di kathy, assistente alle donazioni di organi e lei stessa clone destinato a donare i propri; già, perché questa Inghilterra futuribile vede dei bembini creati e allevati per essere sani, fare un certo numero di [...] Vai alla recensione »
E' la trattazione del tema della clonazione: alcuni ragazzi sono "predestinati" alla loro funzione che li costringe a confrontarsi con se stessi e con i bisogni dell'umanità. Hanno relazione a termine e il pensiero che pervade lo spettatore riguarda principalmente lo scopo che ognuno di noi ha nella propria esistenza, con la consapevolezza di essere soli con noi stessi.
Racconto, delicato e triste, di un futuro possibile e terribilmente insopportabile. Flebile trama sotto la quale si nasconde il dramma moderno dell'efficienza povera di umanità, segno della disperata ricerca dell'anima umana che il nostro tempo non sa più come riconoscere. Al centro di questa storia non c'è semplicemente il fantascientifico problema della clonazione, peraltro nemmeno così nuovo, bensì [...] Vai alla recensione »
I protagonisti di questo film non c'entrano con quelli ell'"Attimo fuggente", che fanno causa comune, prima in nome della poesia e poi in nome di una persona; né (tanto) con quelli dell'"Orco" di Schoendlorf, forse già "Invasati", presi di mira dal classico pifferaio magico. No. Sono dei (Pre)destinati, a rinunciare a loro stessi, al LORO [...] Vai alla recensione »
Nell' istituto Hailsham vengono allevati dei ragazzi il cui scopo è quello di essere donatori "precoci", in un fututo non precisato dove la soglia di vita si è alzata oltre i cento anni gli esseri umani sono clonati in modo da assicurare ad altri l'utopia di "eternità". Kathy (Mulligan), Tommy (Garfield) e Ruth (Knightley) sono tre amici che dai tempi di Hailsham instaurano tra di loro un particolare [...] Vai alla recensione »
In un collegio di dickensiana memoria disperso nella campagna inglese troviamo alla fine degli anni '70 tre ragazzini, Tommy, Ruth e Kathy. Come tutti gli altri bambini del collegio obbediscono scrupolosamente alle rigide regole della vita in comune: studiano, giocano, assistono a proiezioni di film in bianco e nero, organizzano feste. Fanno tutto entro i confini della scuola.
C’erano una volta un gruppo di esseri umani clonati a partire da altri, allevati in posti isolati per diventare riserve di organi freschi e pulsanti, pronti per essere sacrificati a vantaggio dei malati del mondo. Lo stesso spunto fu impiegato qualche anno fa in un film d’azione fantascientifico piuttosto riuscito nel genere: “the Island”.
Io non conosco il libro da cui è tratto questo flm. Quindi la mia non sarà una recensione dotta ma mi limiterò ad esprimere le sensazioni che il film mi ha evocato. Io per esempio non ho provato angoscia, come altri hanno detto, mentre si dipanava la storia. Ma piuttosto un senso di malinconica ineruttabilità, qualcosa che riguarda l'uomo nelle sue aspirazioni più [...] Vai alla recensione »
Ciao. Film davvero molto interessante, ma difficile da apprezzare come puro e semplice intrattenimento. Volutamente privato di un ritmo elevato e formalmente impostato sulla falsariga di realizzazioni in stile “Jap-anime”, ritengo che difficilmente possa risultare appetibile a quella parte di pubblico più incline a sollecitazioni emotive più rapide, dirette e meno ambigue. [...] Vai alla recensione »
Film molto coinvolgente. Assolutamente fatto molto bene. Gli attori recitano in modo molto professionale e la colonna sonora è molto bella.
Questo film è un bel pugno nello stomaco. Devo ammettere che non è di impatto immediato, nel senso che quando esci dalla sala ti resta un senso di rabbia e di incompiutezza. Ma col passare del tempo capisci che ti è rimasto pesantemente dentro. Non c’è un destino a cui ribellarsi se si è concepiti apposta per quel destino e formati per essere [...] Vai alla recensione »
Leggo che qualcuno è preoccupato della mancanza di ribellione dei cloni, di come questo minerebbe la coerenza del film. A me sembra perfettamente normale che persone cresciute ed educate in un meccanismo di college che reprimono in loro qualsiasi aspettativa di futuro (l'arte non vi servirà a nulla, dice ai ragazzi l'unica insegnante che abbia a cuore la loro coscienza), non siano [...] Vai alla recensione »
Ho letto un pò di commento e mi sembrano un pò troppo negativi. Mi sembra un'ottimo film, magari la trama non è originalissima ma il regista, a mio avviso, ha fatto un gran lavoro.
Non conosco il libro. Finito il film sono corso a leggermi qui la recensione e alcuni commenti, ero curioso di vedere altri pareri. Film che spiazza molto per la sua trama alquanto surreale. In una realta' parallela, dove e' stata resa legale la possibilita' di crescere bambani, probabilmente creati in provetta, e cresciuti in un'apposita scuola con la consapevolezza che il loro [...] Vai alla recensione »
window.parent.CKEDITOR._["contentDomReadytextarea_recensione"]( window ); Il film all’apparenza tratta un tema già portato sul grande schermo da ultimo dal film The Island seppur con toni profondamente differenti.Ebbene se questo fosse solo un film di fantascienza sarebbe poco credibile.Migliaia di cloni umani di bell’aspetto che parlano ,amano ecc del tutto indistinguibili [...] Vai alla recensione »
Se siete depressi e non avete il coraggio di suicidarvi guardate questo film.
immagino il libro che sarà come sempre esaustivo più della pellicola,questo film merita un'oscar che gli dò personalmente,lo trovo assolutamente perfetto,attori superbi nella recitazione e nel loro "travestimento ambientale",bei colori,struggente per alcuni versi,riflessione sulle ultime battute della protagonista,noi e i cloni quale differenza? per entrambi esiste [...] Vai alla recensione »
Il film è lento, non lo metto in dubbio, senza pause tra una battuta e l'altra, a parer mio, sarebbe durato almeno una mezz'ora in meno. Ma sono rimasta così tanto incantata dalla trama che tutto il resto è passato in secondo piano. Originale e meraviglioso.
ho letto il libro e l'ho trovato fantastico perciò il film deve essere un capolavoro
scrivi bene e puo andare che questo film non ti sia piaciuto ma poi citi come film piu riuscito di questo "the island" e come se non bastasse quasi definisci "il cigno nero" "un comune espletamento delle funzioni intestinali!".. insomma tratti 2 dei migliori film degli ultimi 5 anni uno peggio di un michael bay qualunque l'altro una mer.
Ci sono due modi di guardare questo film: con gli occhi della mente e con gli occhi del cuore. Considerando il punto di vista della razionalità ci si accorge che nei protagonisti c'è un insensata assenza di qualsiasi istinto di sopravvivenza e quindi è assente ogni modo più probabile di sfuggire ad una morte lenta e atroce, ad esempio non è presente nanche un'idea lontana di fuga o di ribellione dei [...] Vai alla recensione »
in genere sono abbastanza diffidente quando devo guardare un film tratto da un libro che ho amato. Sarà una forma di difasa, sarà che di fatto il contenuto dei libri viene spesso snaturato (oops! "reinterpretato"!) dai vari registi. Confesso dunque di essere partita un pò prevenuta quando ho schiacciato play! Ma ben presto mi sono resa conto di non trovarmi davanti a una delle tante "reinterpretazioni". [...] Vai alla recensione »
Agghiacciante! Sono uscito dal cinema coi brividi...... Mi ha lasciato senza fiato. La cosa bella è che sono entrato al cinema(biglietto gratis della "3")senza sapere nulla:non conescevo il libro nè l'autore,non avevo visto nessun trailers nessun commento...insomma,non sapevo cosa mi aspettava.E dal titolo ero convinto che si sarebbe trattato della solita(sdolcinata-melodram [...] Vai alla recensione »
Basato sull'omonimo romanzo di Kazuo Ishiguro del 2005 è un film bellissimo, la prima parte con i bambini è un piccolo capolavoro. Il tema è senza dubbio scioccante, allevare essere umani come pezzi di ricambio destinati a facoltosi riceventi, ma l'ambientazione quasi - contemporanea riesce ad alleggerire il tutto.
Bambini come gli altri, ma non proprio: quelli che crescono chiusi nel cupo dickensiano collegio di Haisham, non hanno genitori ma non sono orfani, e al posto del cognome hanno solo una lettera dell' alfabeto come personaggi kafkiani: non sanno da chi e da dove vengono, i loro ricordi non hanno passato, il loro presente è chiuso tra le stanze e i campi e il giardino del grande vecchio collegio oltre [...] Vai alla recensione »
È fondamentalmente un film di atmosfera, questo adattamento cinematografico del best seller di Kazuo Ishiguro Non lasciarmi: un’atmosfera rarefatta e sospesa che può incantare o esasperare lo spettatore, ma che corrisponde perfettamente al contenuto del film, non facile da assimilare né da digerire. Quel che infatti sembrerebbe nelle prime scene l’ennesima storia di formazione di tre ragazzini in [...] Vai alla recensione »
I bambini sono bellissimi, il coro impeccabile, la preside Charlotte Rampling, dritta e severa nel suo tailleur di tweed, emana autorità e insieme fiducia. E allora perché ci assale una tristezza che non ci lascia fino alla fine? Lo capiamo qualche scena dopo, quando una maestra coraggiosa spiega agli increduli allievi di Hailsham che cosa faranno da grandi.
Sarà, ma a noi piace assai il film cosiddetto in costume, di ricostruzione d'ambiente e d'abiti, di trasformazione dei tagli di luce e di tagli dei capelli. E non c'è bisogno di secoli di distanza, basta qualche decennio di lontananza, come in Non lasciarmi ("Never let me go") per trovarci immersi in un idilliaco collegio inglese tardo anni '70, dove il massimo della modernità, oggettisticamente parlando, [...] Vai alla recensione »
Going defiantly against the grain of a hyperbolic movie culture, "Never Let Me Go" is passionate about deliberation and restraint. Starring Carey Mulligan, Andrew Garfield and Keira Knightley, the A Team of young British acting talent, this is a moving and provocative film that initially unsettles, then disturbs and finally haunts you well into the night.
Una giovane donna, stretta in un soprabito che potrebbe essere di oggi o di ieri, racconta (voce fuori campo) della sua esperienza di «assistente», svolta con partecipe impegno per oltre dieci anni, mentre attraverso un vetro divisorio guarda con occhi tristi un giovane uomo steso su un lettino operatorio. Lui ricambia lo sguardo con una sorta di complicità, poi parte il flashback.
Questo adattamento dell’amatissimo best seller del 2005 di Kazuo Ishiguro, purtroppo, sembra un po’ rigido. Alex Garland, il romanziere britannico che ha scritto la sceneggiatura, e il regista statunitense Mark Romanek hanno cercato chiaramente di creare qualcosa di analogo al celebre equilibrio di Ishiguro: quello stile calmo e meditativo che lascia qualcosa di inquietante e sinistro farsi strada [...] Vai alla recensione »
Sembra futuro, ma è passato. O è passato che potrebbe essere futuro. Sta qui - in questa indeterminatezza temporale - l’aspetto più inquietante della trasposizione cinematografica di Non lasciarmi, il romanzo di Kazuo Ishiguro adattato per il grande schermo dallo sceneggiatore Alex Garland (28 giorni dopo, Sunshine) e dal regista Mark Romanek (One Hour Photo).
All’inizio quei ragazzini allevati in un prestigioso e idilliaco college inglese, costretti a una strana, misteriosa sottomissione, costantemente sotto controllo medico, sembrano solo gli studenti decisamente speciali di una scuola destinata a rampolli di famiglie ricche, nobili e particolarmente esigenti in fatto di educazione. Solo che loro genitori non ne hanno.
La sci-fiction ha sempre trattato grandi temi e grandi domande: chi siamo, da dove veniamo, quale è il nostro futuro, qual è il nostro destino, la natura del tempo e dello spazio, il senso della vita. Sono domande filosofiche a cui la migliore letteratura, quella cosiddetta alta, ha cercato di dare risposte, anche se è stata proprio la fantascienza, un genere letterario di serie B, a definire gli orizzonti [...] Vai alla recensione »
Nel romanzo di Ishiguro, da cui è tratta questa tragedia del corpo come fine e della morte come mezzo, nel tema della donazione e del trapianto d’organi (al cinema, “The Island”, “Il sesto giorno”), una scrittura volenterosa, ma inadeguata, si muove per cercare soprattutto un sentimento individuale del tempo, nel dolore di crescere privi della coscienza di una vera identità, con un destino nell’amore. [...] Vai alla recensione »
Ambientato verso la fine del ‘900 in un universo paralllelo dove non esiste malattia, Non lasciarmi è introdotto dal racconto fuori campo di Kathy, l’adolescente interpretata dalla sensibile Carey Mulligan che vive nel collegio sperimentale di Hallsham con i suoi amici Tommy (Andrew Carfield) e Rudi (Keira Knighdey). Sospettano, suppongono, infine sapranno di essere persone speciali, senza futuro, [...] Vai alla recensione »