Non lasciarmi |
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Un film di Mark Romanek.
Con Carey Mulligan, Andrew Garfield, Keira Knightley, Izzy Meikle-Small, Ella Purnell.
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Titolo originale Never Let Me Go.
Drammatico,
durata 103 min.
- USA, Gran Bretagna 2010.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 25 marzo 2011.
MYMONETRO
Non lasciarmi
valutazione media:
3,72
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Distopia Dolorosadi ValerrFeedback: 100 |
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martedì 29 marzo 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film è un viaggio che ci rende partecipi, in modo sottile ma doloroso, non lama ma punteruolo, dell'eventualità che gli esseri clonati abbiano i nostri stessi sentimenti, e nemmeno per loro sia facile accettare il fatto di dover morire, seppure la loro intera vita è studiata e preimpostata affinché assolvano al compito che, inevitabilmente, porrà fine alla loro esistenza.
I sentimenti sono quelli di un trittico creato da Carey Mulligan (An Education), Keira Knightley (Pirati dei Caraibi) e Andrew Garfield (The Social Network), ed includono l'ampio spettro dei sentimenti umani, amore, gelosia, paura, rabbia, dolore, collera (quasi liberatorio l'urlo finale).
Un film che inquieta, se si è pronti ad accettare la mancanza di desiderio di sfuggire al proprio destino (emblematica la scena in cui un insegnante spiega ai ragazzi il loro destino, ricevendo una silente indifferenza come replica), cosa che peraltro è resa accettabile dal complesso modo con cui i cloni vengono trattati. Non va preso a paragone The Island, in cui ai cloni la verità viene negata e mistificata.
Un film che emoziona, strugge, addolora e lascia il profondo amaro di una prospettiva in cui l'etica cede il passo alla necessità, in cui "nessuno sente di aver vissuto abbastanza".
Consigliato per la recitazione intensa dei tre, chi già affermato (Knightley), chi promessa emergente di altissimo livello (Mulligan, Garfield).In una società (retro)futurista, le scoperte dell'ingegneria genetica e della clonazione permettono un'aspettativa di vita di più di 100 anni e la remissione delle malattie mortali (sclerosi, tumori). Tutto ciò al costo dell'istituzione di "allevamenti" di cloni, da "utilizzare" per sostituire le parti malate delle persone "normali".
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