Non lasciarmi |
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Un film di Mark Romanek.
Con Carey Mulligan, Andrew Garfield, Keira Knightley, Izzy Meikle-Small, Ella Purnell.
continua»
Titolo originale Never Let Me Go.
Drammatico,
durata 103 min.
- USA, Gran Bretagna 2010.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 25 marzo 2011.
MYMONETRO
Non lasciarmi
valutazione media:
3,72
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Non lasciarmi, una profonda riflessione sulla vitadi FedericoLippiFeedback: 210 | altri commenti e recensioni di FedericoLippi |
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domenica 27 marzo 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Mark Romanek porta in sala una storia che è fatta di amore, amicizia, passione, rassegnazione. Siamo nell’Inghilterra della seconda metà degli anni ’70, Kathy , Tommy e Ruth sono tre amici e vivono ad Hailsham, un collegio che si trova in piena campagna inglese, delimitato da recinzioni che i bambini credono essere invalicabili, poiché non sanno cosa potrebbero trovare al di fuori. O meglio, quel che hanno raccontato loro del mondo esterno, è davvero terribile. I tre amici, come tutti gli alunni di Hailsham, credono di vivere in un mondo idilliaco, tra ore di ginnastica, letteratura ed arte, sempre pronti a stimolare la loro creatività per mandare i loro disegni alla Galleria di Madame . In realtà, il destino di ogni bambino è segnato: una volta completata la loro educazione nel collegio, diventeranno degli “assistenti” e subito dopo dei “donatori”. Tutti gli alunni di Hailsham sono dei cloni, nati e cresciuti al fine di donare i propri organi a chiunque ne abbia bisogno, carne da macello buona per la scienza in continua evoluzione. I loro disegni, come i loro corpi, servono alla scienza, che tenta di capire-come se non lo sapesse già- se anche i cloni possono avere dei sentimenti. La realtà di fronte alla quale ci mette di fronte Ishiguro, prima, e Romanek, poi, è davvero terribile ed angosciante. I tre amici costruiscono un legame solido, che però non manca di ostacoli, tra la gelosia di Ruth e l’incapacità di Tommy di relazionarsi “normalmente” agli altri, soprattutto a Kathy. Ogni clone cresce con la consapevolezza di dover morire lentamente, una donazione dopo l’altra, e di non poter condurre una vita normale. I tre ragazzi, dopo gli studi ad Hailsham, finiscono nei Cottages, in attesa di scoprire quale sarà il loro destino, anzi, quando sarà. L’amore tra Kathy e Tommy, nato fin dal primo sguardo, non avrà modo di vivere e le loro strade si separeranno per molti anni, fin quando Kathy, ormai diventata un’assistente, non incontrerà Ruth, debole e fiacca, pronta ad andarsene. Per quanto possa definirsi “presente alternativo” o “realtà distopica“, la storia di “Never let me go” si incastra perfettamente nella vera realtà, quella che viviamo quotidianamente, quella degli esperimenti scientifici volti a trovare una soluzione alle malattie che ci affliggono. I protagonisti sono dei pezzi di ricambio, messi al mondo solo ed esclusivamente per assolvere a questo compito perverso. Mark Romanek, inoltre, lascia scoperti molti punti della trama senza approfondirli, lasciando che sia lo spettatore a mettere insieme i pezzi del puzzle e capire le origini di questo assurdo meccanismo che si consuma ogni giorno davanti ai nostri occhi. Una denuncia? Quale messaggio vuole inviare l’autore della storia? Quello che più appare palese a prima vista, è la rassegnazione dei personaggi. Quasi come se non ci fossero pulsioni vitali, i ragazzi non sfuggono al loro destino ma lentamente gli vanno incontro, consapevoli di non poter far nulla per cambiare le cose, di non poter vivere normalmente e di non poter nemmeno amare normalmente. Kathy e Tommy riescono a vivere la loro storia solo quando il loro percorso è quasi giunto al termine, mentre Ruth riesce ad ammettere i propri-umani- errori, solo quando la consapevolezza della morte inizia a divorarla. Opera delicata ma di forte impatto emotivo, ottima interpretazione di Mulligan E Garfield, opaca la Knightley.
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