simone spitaleri
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sabato 15 gennaio 2011
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fincher sperimenta
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Questo è un film in cui Fincher ha sperimentato un nuovo tipo di cinema. Diciamo che Fincher sta ancora sperimentando e con la sua ultima opera ha sperimentato anche piuttosto bene (The social network). Per quanto riguarda questo curioso caso, devo dire di averlo apprezzato, ma purtroppo anch'io mi associo al gruppo dei "troppo lungo". Eh sì! Fincher si è perso in una maniera che non è da lui. Alla prima ora ho pensato "se il film è tutto così, beh, sarà il nuovo Forrest Gump". Ma così non è stato. Il film si cade in un allungo mostruoso, un po per colpa della storia d'amore con la Blanchett narata in modo troppo noioso e anche ripetitivo.
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Questo è un film in cui Fincher ha sperimentato un nuovo tipo di cinema. Diciamo che Fincher sta ancora sperimentando e con la sua ultima opera ha sperimentato anche piuttosto bene (The social network). Per quanto riguarda questo curioso caso, devo dire di averlo apprezzato, ma purtroppo anch'io mi associo al gruppo dei "troppo lungo". Eh sì! Fincher si è perso in una maniera che non è da lui. Alla prima ora ho pensato "se il film è tutto così, beh, sarà il nuovo Forrest Gump". Ma così non è stato. Il film si cade in un allungo mostruoso, un po per colpa della storia d'amore con la Blanchett narata in modo troppo noioso e anche ripetitivo. Purtroppo Fincher ha perso tempo nelle parti in cui non doveva e poi si è liberato della storia con 2 minutini in cui la Blanchett invecchia tutta in una volta, e il povero Brad ringiovanisce troppo in fretta. Insomma, una mezza delusione, ma una delusione apprezzata.
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ivan91
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sabato 30 ottobre 2010
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una straordinaria esistenza
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un che ti entra nell' anima una storia belllisimaglia toori son tutti bravissimi un film che tyratta della vita della morte ma anche di persone e di quanto possa essere straordianria una vita di qualsiasi persona!!! commovente e significativo!!da vedere
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lelius
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domenica 18 aprile 2010
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il mistero della vita .....
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In questo film si affronta in maniera originale e da un punto di vista inusuale e fantastico lo scorrere del tempo ed i suoi effetti sulla nostra vita mettendo in risalto soprattutto nel finale come il bagaglio esperenziale che tutti noi facciamo spesso sfumi nel nulla, tutto questo enfatizzato dall'involuzione biologica di Benjamin nelle sue ultime fasi di vita dove lui stesso dichiara di aver avuto l'impressione di aver vissuto una vita, ma di non ricordarsi nulla. Questa verità che io vedo quotidianamente (sono neurologo) in pz che vanno incontro a sindromi involutive cerebrali e quindi con una continua perdita di ricordi di esperienze fatte, ci annichilisce e per questo la scotomizziamo, la rimuoviamo vivendo la nostra vita come se fossimo immortali e come se non esistesse un gran finale.
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In questo film si affronta in maniera originale e da un punto di vista inusuale e fantastico lo scorrere del tempo ed i suoi effetti sulla nostra vita mettendo in risalto soprattutto nel finale come il bagaglio esperenziale che tutti noi facciamo spesso sfumi nel nulla, tutto questo enfatizzato dall'involuzione biologica di Benjamin nelle sue ultime fasi di vita dove lui stesso dichiara di aver avuto l'impressione di aver vissuto una vita, ma di non ricordarsi nulla. Questa verità che io vedo quotidianamente (sono neurologo) in pz che vanno incontro a sindromi involutive cerebrali e quindi con una continua perdita di ricordi di esperienze fatte, ci annichilisce e per questo la scotomizziamo, la rimuoviamo vivendo la nostra vita come se fossimo immortali e come se non esistesse un gran finale. E' un film sublime anche se triste che affronta il mistero più profondo della vita e la morte in fascie di Benjamin nelle braccia della amica, compagna, amante, madre e nonna Daisy è straziante.
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lelius
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domenica 18 aprile 2010
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il mistero della vita ....
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In questo film si affronta in maniera originale e da un punto di vista inusuale e fantastico lo scorrere del tempo ed i suoi effetti sulla nostra vita mettendo in risalto soprattutto nel finale come il bagaglio esperenziale che tutti noi facciamo spesso sfumi nel nulla, tutto questo enfatizzato dall'involuzione biologica di Benjamin nelle sue ultime fasi di vita dove lui stesso dichiara di aver avuto l'impressione di aver vissuto una vita, ma di non ricordarsi nulla. Questa verità che io vedo quotidianamente (sono neurologo) in pz che vanno incontro a sindromi involutive cerebrali e quindi con una continua perdita di ricordi di esperienze fatte, ci annichilisce e per questo la scotomizziamo, la rimuoviamo vivendo la nostra vita come se fossimo immortali e come se non esistesse un gran finale.
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In questo film si affronta in maniera originale e da un punto di vista inusuale e fantastico lo scorrere del tempo ed i suoi effetti sulla nostra vita mettendo in risalto soprattutto nel finale come il bagaglio esperenziale che tutti noi facciamo spesso sfumi nel nulla, tutto questo enfatizzato dall'involuzione biologica di Benjamin nelle sue ultime fasi di vita dove lui stesso dichiara di aver avuto l'impressione di aver vissuto una vita, ma di non ricordarsi nulla. Questa verità che io vedo quotidianamente (sono neurologo) in pz che vanno incontro a sindromi involutive cerebrali e quindi con una continua perdita di ricordi di esperienze fatte, ci annichilisce e per questo la scotomizziamo, la rimuoviamo vivendo la nostra vita come se fossimo immortali e come se non esistesse un gran finale. E' un film sublime anche se triste che affronta il mistero più profondo della vita e la morte in fascie di Benjamin nelle braccia della amica, compagna, amante, madre e nonna Daisy è straziante.
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el tronco
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sabato 13 marzo 2010
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fincher stavolta "gioca" col tempo
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Il film, diretto dal bravo David Fincher (“Seven”, “Fight Club”), è basato su un racconto di F.S.Fitzgerald, datato anni '20. In passato, già altri registi (tra cui anche Spielberg) avevano tentato di portare sul grande schermo la storia, non riuscendo però nell'intento. Si parte con lo shock del neonato-anziano e la sua tendenza al ringiovanimento: premessa sicuramente originale, che rende la pellicola interessante già dai primi frangenti. Ma Fincher scivola poi un po' nel banale. In pratica, prende il personaggio principale e gli fa compiere le classiche cose che fanno gli orfanelli nei romanzi. Benjamin impara a suonare il pianoforte, Benjamin va per la prima volta in un bordello, Benjamin lascia casa in cerca di nuove esperienze, etc.
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Il film, diretto dal bravo David Fincher (“Seven”, “Fight Club”), è basato su un racconto di F.S.Fitzgerald, datato anni '20. In passato, già altri registi (tra cui anche Spielberg) avevano tentato di portare sul grande schermo la storia, non riuscendo però nell'intento. Si parte con lo shock del neonato-anziano e la sua tendenza al ringiovanimento: premessa sicuramente originale, che rende la pellicola interessante già dai primi frangenti. Ma Fincher scivola poi un po' nel banale. In pratica, prende il personaggio principale e gli fa compiere le classiche cose che fanno gli orfanelli nei romanzi. Benjamin impara a suonare il pianoforte, Benjamin va per la prima volta in un bordello, Benjamin lascia casa in cerca di nuove esperienze, etc.etc.. Il diverso sta appunto nel fatto che qua l'orfanello è (dal punto di vista estetico) un vecchietto. Può risultare certamente curioso, ma il timore che una buona idea sia stata buttata alle ortiche comincia a crescere. Fortunatamente, il secondo tempo del film, dominato dalla drammatica (altro non poteva essere...) storia d'amore tra Benjamin e Daisy, va più in profondità. Al di là dell'intreccio sentimentale, allora diviene chiaro che il film è una malinconica meditazione sulla vecchiaia, sull'inesorabile scorrere del tempo (simbolico l'orologio della stazione) e, come diretta conseguenza, sulla morte. Il legame tra i due protagonisti è certamente forte già nei primi incontri, ma paiono veramente uniti solo quando le loro età si incrociano: nel resto della pellicola sono pervasi da una cupa solitudine degli animi. Se per Benjamin questo è ovvio, per Daisy, la ballerina mondana, non dovrebbe essere altrettanto, ma la condizione del suo amato pare le si rifletta. Stravolti dai magnifici effetti speciali che li fanno quando più vecchi quando più giovani, gli attori si muovono davanti alla cinepresa in modo esemplare, ma forse, più della superstar Pitt, colpisce l' interpretazione della bellissima Blanchett, capace, trasmettendo sempre semplicità, di calarsi dal ruolo di ragazza trasgressiva a quello di apprensiva madre. Da non passare inosservati i giochi di colore nelle suggestive inquadrature del regista.
troncocinema.blogspot.com
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luca scialò
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venerdì 12 marzo 2010
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una storia d'amore che lotta contro il tempo
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Siamo alla fine della guerra Mondiale. Il costruttore di un grande orologio destinato a sancire l'orario di una grande stazione inglese, decide di costruirlo con una particolarità: l'orologio ha le lancette che vanno all'indietro, a simboleggiare il desiderio del costruttore di veder tornato suo figlio morto in guerra, riportando il tempo indietro. Il tutto, non curandosi del fatto che alla sua inaugurazione avrebbe partecipato anche il Presidente inglese Churchill.
Lo stesso giorno però accade qualcosa di magico. Nasce un neonato che ha tutte le patologie di un uomo anziano, che però non viene accettato dai genitori che lo abbandonano in una casa di cura per anziani.
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Siamo alla fine della guerra Mondiale. Il costruttore di un grande orologio destinato a sancire l'orario di una grande stazione inglese, decide di costruirlo con una particolarità: l'orologio ha le lancette che vanno all'indietro, a simboleggiare il desiderio del costruttore di veder tornato suo figlio morto in guerra, riportando il tempo indietro. Il tutto, non curandosi del fatto che alla sua inaugurazione avrebbe partecipato anche il Presidente inglese Churchill.
Lo stesso giorno però accade qualcosa di magico. Nasce un neonato che ha tutte le patologie di un uomo anziano, che però non viene accettato dai genitori che lo abbandonano in una casa di cura per anziani. Il bambino crescendo acquista le sembianze di un anziano, patendo gli stessi loro acciacchi. Ma più passano gli anni e più l'anziano ringiovanisse, come se per lui il tempo andasse all'indietro, tanto quanto per quell'orologio.
Da giovane, incontrerà una bambina conosciuta nell'ospizio, essendo lei nipote di un'anziana che era lì come paziente. La bambina, cresciuta normalmente, ha la sua stessa età e finiscono per innamorarsi. Qui comincia una storia d'amore e un legame profondo, che però deve fare i conti con il tempo che passa in modo opposto per entrambi. Lui diventa sempre più piccolo e lei ovviamente invecchia...
Una storia d'amore che colpisce, coinvolge, rattrista proprio per il suo essere impossibile. Può sembrare stupida ed esagerata. Ma in fondo, è giusto ogni tanto lasciarsi coinvolgere anche da storie fantastiche ma al contempo profonde come questa...
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obiscan
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lunedì 8 marzo 2010
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molto triste!
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(di lelius)
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burton99
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giovedì 18 febbraio 2010
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la vita all'incontrario
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Per tutti quelli che questo film sia una schifezza, questo film è bellissimo, è il mio preferito, e nessuno può dire che fa schifo. Sì, questo è cinema. Ogni scena di questo film ha qualcosa dentro. Ma ci vuole far capire la vita all'incontrario, una cosa terribile se ci pensate. La storia d'amore è bellissima, il film ottimo, 3 premi oscar su 13 nomination, cosa volete di più?
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marmellata25
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domenica 14 febbraio 2010
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molto toccante e profondo.
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Eccellente Brad Pitt in questo film. Nonostante sia un film abbastanza lungo, io non l'ho reputato per niente pesante. Una trama fuori dal comune soprattutto.
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viktor-prj
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domenica 14 febbraio 2010
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storia senza tempo. (o magari, al contrario !! )
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Le tre ore scorrono senza quasi accorgersene...poesia allo stato puro, come solo un grande regista come David Fincher poteva fare. La storia è narrata con grande delicatezza e racchiude tutti gli elementi che una grande storia d'amore ( e non ) deve avere. Il finale poi, la ciliegina sulla torta, con la commovente scena di lei che culla il suo amato " bimbo", con gli occhi consapevoli di chi sa che quello, probabilmente, sarà l'ultimo grande gesto d'amore che potrà regalargli. Superlativi i due attori, con Pitt che qui ritrova gli antichi splendori di "vento di passioni" o "in mezzo scorre il fuime".Complessivamente un gran bel film davvero.
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Le tre ore scorrono senza quasi accorgersene...poesia allo stato puro, come solo un grande regista come David Fincher poteva fare. La storia è narrata con grande delicatezza e racchiude tutti gli elementi che una grande storia d'amore ( e non ) deve avere. Il finale poi, la ciliegina sulla torta, con la commovente scena di lei che culla il suo amato " bimbo", con gli occhi consapevoli di chi sa che quello, probabilmente, sarà l'ultimo grande gesto d'amore che potrà regalargli. Superlativi i due attori, con Pitt che qui ritrova gli antichi splendori di "vento di passioni" o "in mezzo scorre il fuime".Complessivamente un gran bel film davvero.
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