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Attreversando quasi un secolo di storia,dalla fine della Prima Guerra Mondiale fino ai primi anni del Nuovo Millennio,la vita di Benjamin Button è un viaggio unico e irripetibile che ci fa riflettere intensamente sull'essenza della nostra esistenza.La sua è una vita al contrario,che parte dalla vecchiaia e torna bambina,come un fiume che dalla foce risalisse,facendosi sempre più piccolo,verso la sorgente.Qual è dunque il significato di questo viaggio?Cosa vuole bisbigliare alla nostra anima?Sarebbe desiderio di ognuno di noi ringiovanire invece che invecchiare;molti lo riterebbero il vero segreto della felicità,ma sarebbe davvero tale?La risposta è no:la vita è in entrambe le direzioni un cerchio che si chiude.Anche andando verso la giovinezza è un percorso che comporta rinunce,sacrifici e sofferenze, ma proprio qui sta la sua bellezza;non è il perigrinare verso la vecchiaia la fonte della nostra paura o della nostra infelicità,bensì lo è il rendersi conto di non aver vissuto in modo pieno ogni attimo del nostro tempo.La vita è sempre un insieme di opportunità e la felicità dipende solamente dalla nostra capacità di ascoltarle e di coglierle.Come?Amando.Desiderando.Lottando per ciò in cui crediamo.Perdonando.Diventando quello per cui sentiamo di essere nati,ed infine vivendo ogni età non in base agli ostacoli che ci si presentano,ma in base alle novità che possiamo scoprire.
Un film dunque importante per la società moderna,sempre più acciecata dall'estetica e dal materialismo,peccato però che questi messaggi,nell'ultima parte della pellicola,invece che guadagnare spessore vadano dissolvendosi in un finale monotono e un po' ambiguo.
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