Lo sceneggiatore del film è Eric Roth, quello di Forrest Gump.
Ecco, a parte il fatto che questo “curioso” film è un polpettone infarcito di tutte le sdolcinerie possibili, tutti i personaggi sono sempre perfetti e belli, sempre baciati dal sole con perfetti tramonti sempre al momento giusto, (perfetto perfino il brutto tempo), muoiono in maniera perfetta, TUTTO perfetto, nella migliore tradizione american; a parte il fatto che tutti i dialoghi, anke i più semplici, sono frasi fatte e aforismi sul senso della vita (..così il film è profondo!)…. ecco, a parte questo, questo film è una bruttissima copia di Forrest Gump, che gioca sporco tentando di ripetere il film di Zemeckis in tutto.
Sono cambiati solo gli attori e il soggetto di base. Si racconta la storia della vita di un uomo facendo al contempo una riflessione sull’esistenza (se qualcuno ha visto il film con Tom Hanks… è proprio la stessa cosa, la stessa modalità di raccontare), il “non sai mai quello che ti capita” qui diventa “non sai mai cosa c’è in serbo per te”, lì c’era una piuma, qui c’è un colibrì (messo così, dai, per fare il “bel film”).
Forrest Gump funzionava, colpiva per la sincerità, semplicità e ingenuità del personaggio, qui è la stessa identica cosa e proprio per questo non funziona, anzi, sa tutto di operazione di marketing e le frasi fatte, le riflessioni sull’esistenza non reggono più in un film che mi da l’impressione di VOLER risultare profondo e impegnato. Le potenzialità affascinanti del tema trattato sono sprecate con superficialità, come pretesto per costruire una pagliacciata melensa e ripetere il successo di Zemeckis.
Fastidiosa poi la madre nel letto d’ospedale, nell’aspetto e nella voce, esagerato ed esasperata, l’immancabile classica americanata. Brad Pitt monoespressivo (ringrazia la motion capture!)
Fincher ha detto di voler cambiare genere nei film che fa per non essere etichettato, ma non mi pare una valida giustificazione per fare delle porcate simili. D’accordo, la colpa è anke dello sceneggiatore, caduto proprio in basso, ma questo regista ha fatto un film come Fight club: o piglia tutti per i fondelli, oppure non lo so.
La mia considerazione finale è che, come al solito, nel cinema americano trovare idee e fantasia sia sempre più “pura fantasia”.
PS- NON LEGGA CHI NON HA VISTO IL FILM: il vecchio neonato Pitt che prima di morire guarda negli occhi la Blanchett “come se si ricordasse chi ero” o qualcosa di simile; il capitano della nave che, morendo in maniera impeccabile, trova pure il tempo di fare un discorso esistenzialista a Benjamin; il colibrì che si sofferma davanti alla finestra dell’ospedale con fuori l’uragano Kathrina che imperversa (un colibrì… -_-) proprio nel momento in cui la Blanchett stà per morire; Benjamin che va… in India! (è, ti pareva!) per trovare se stesso ecc ecc…
ma dai, ma per favore.
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anto
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sabato 21 febbraio 2009
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basta con sto forrest gump!!
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non è affatto una brutta copia di forrest gump, è un paragone senza senso non ci ho visto nulla di simile... guardiamo avanti!!!
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marco
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domenica 22 febbraio 2009
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devo dire che capisci di cinema
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No davvero... ma quello che dici è solo un'errata interpretazione del film che non c'entra niente con Forrest Gump... e poi centrano i gusti personali.
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ermete
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martedì 24 febbraio 2009
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ma deve piacere per forza?
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Io l'ho trovato prolisso e con una costruzione narrativa inadeguata al tema e al tipo di racconto da cui è tratto. Insomma un'idea interessante che viene portata avanti per ore e con inutili effetti speciali da kolossal. Nessun approfondimento sul tema del tempo, che passa comunque anche se se ne inverte il corso e non muta il destino degli uomini. Se questo è considerato un film profondo allora siamo davvero messi male... American entertainment, tutto qui.
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metamax
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sabato 28 febbraio 2009
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meglio piangersi sempre addosso
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Come se la vita non fosse già troppo dura e realista, vogliamo che anche i film rispecchino la nostra solitudine, infelicità, mancato appagamento e poca autenticità.. possibile che non riusciamo nemmeno a goderci la gioia, l'allegria, il sentimentalismo e la spensieratezza di un film?? Viva Dio per il cinema Americano, che ci fa vivere momenti di leggerezza, serenità e sognare, come dovremo sempre fare nella vita reale!
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(di giacomo)
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..
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domenica 8 marzo 2009
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ma va.. questo film è commovente
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