des_demona
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mercoledì 10 febbraio 2010
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una favola sul tempo
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Si comincia dalla nascita di un bambino strano in una giornatastrana - la fine della Grande Guerra - nella vecchia New Orleans: un neonato dalle fattezze così insolite da risultare insopportabile alla vista del padre, che lo abbandona sulle scale di una casa per anziani. La responsabile dell’ospizio, Queenie, decide di prendersene cura e di accudirlo fino al suo ultimo giorno che, data la salute terribilmente precaria del piccolo, sembra ormai prossimo. Ed invece no. Più passa il tempo e più Benjamin riacquisisce le forze, i capelli, la vitalità. In una parola: la giovinezza. Mentre tutti invecchiano e vanno via, Benjamin ringiovanisce, procede verso gli anni più splendenti della vita.
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Si comincia dalla nascita di un bambino strano in una giornatastrana - la fine della Grande Guerra - nella vecchia New Orleans: un neonato dalle fattezze così insolite da risultare insopportabile alla vista del padre, che lo abbandona sulle scale di una casa per anziani. La responsabile dell’ospizio, Queenie, decide di prendersene cura e di accudirlo fino al suo ultimo giorno che, data la salute terribilmente precaria del piccolo, sembra ormai prossimo. Ed invece no. Più passa il tempo e più Benjamin riacquisisce le forze, i capelli, la vitalità. In una parola: la giovinezza. Mentre tutti invecchiano e vanno via, Benjamin ringiovanisce, procede verso gli anni più splendenti della vita. Tuttavia, è proprio questa sua esistenza a non poter essere differente da quella degli altri suoi simili: Benjamin ama, ha paura, soffre, è felice. Sebbene per lui le lancette dell’orologio corrano all’indietro, non v’è una sostanziale differenza fra ciò che egli vive e quello che vivono gli altri. E’ piuttosto il come che varia, ma quello - potrebbe obiettare qualcuno - è sempre diverso per tutti.
Fincher ci tiene a sottolineare questo aspetto della storia: il punto di vista del Tempo che ci soggioga e ci incatena, un’ansia costante che spesso ci devia da ciò che conta di più. Lo fa, però, con l’espediente della struggente storia d’amore fra Button e la ballerina Daisy - filiforme ed elegante Cate Blanchett -, mescolando il tutto in uno shaker di tagli e ritagli melodrammatici, saltando di continuo dal reale al fiabesco e tentando invano di montare un filo fra le due dimensioni che, stanco di essere ripetutamente strattonato, finisce per spezzarsi.
Il film medesimo si dimostra ciclico, un unico cerchio di immagini e di persone congiunte fra di loro da un qualcosa che rimane indefinibile ma che tuttavia si avverte e, in alcuni casi, diventa perfino evidente.
Niente è lasciato al caso, come nella finzione così nella vita vera: ciascun personaggio, anche se secondario, possiede un proprio insostituibile ruolo nel fluire degli eventi. Lo sguardo onnisciente del regista osserva il lento divenire di oggetti, anime e luoghi, conviventi sullo stesso palcoscenico e destinati a rimanere sotto la luce per quel tanto che viene loro concesso, finché non arriverà un taxi nero, un fulmine, un uragano, a spegnere i riflettori.
Così, il passaggio dal color seppia del ricordo alla nitidezza del tempo attuale appare meno ostico agli occhi dello spettatore, che il film lascia affascinato, trasognato, frastornato da domande di mastodontica portata.
Resta una manciata di indizi, tracce sparse della poesia di Fitzgerald ben metabolizzate dalla macchina hollywoodiana: primo fra tutti, il piccolo colibrì, che riassume il senso di tutto nell’oscillazione delle sue ali.
Un po’ come Mr. Jingles, il topolino de Il Miglio Verde, di kinghiana memoria.
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lestrange96
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martedì 29 dicembre 2009
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storia romantica, bella ecc.... ma è di una noia mortale... 3 ore di film x cosa ? x far vedere uno vecchietto che diventa giovane.... mamma mia ! orribile
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janos mark szakolczai
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giovedì 10 dicembre 2009
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trama sprecata, simbolismo affascinate
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Quello che si puo dire decisamente che Fincher aveva mano la possibilita' di fare un capolavoro, poiche l'idea principale della storia, un uomo che nasce vecchio e ringiovanisce nel tempo, e' a dir poco affascinate. Eppure lo sviluppare della trama non convince, Benjamin pare lasciarsi passar gli anni senza combinare quasi niente, in effetti, poche sono le sequenze memorabili della sua vita. va in guerra si, ma all'ombra degli evente, su una nava da trasporto. vive gli anni sessanta, ma nel film vengono raffigurati di sfuggita sullo schermo della televisione nel suo appartamento. Si accenna che sia andato in India, dove trascorre la sua adoloscenza/pensione, ma solo a parole, poiche non viene raffigurato nessun episodio particolare.
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Quello che si puo dire decisamente che Fincher aveva mano la possibilita' di fare un capolavoro, poiche l'idea principale della storia, un uomo che nasce vecchio e ringiovanisce nel tempo, e' a dir poco affascinate. Eppure lo sviluppare della trama non convince, Benjamin pare lasciarsi passar gli anni senza combinare quasi niente, in effetti, poche sono le sequenze memorabili della sua vita. va in guerra si, ma all'ombra degli evente, su una nava da trasporto. vive gli anni sessanta, ma nel film vengono raffigurati di sfuggita sullo schermo della televisione nel suo appartamento. Si accenna che sia andato in India, dove trascorre la sua adoloscenza/pensione, ma solo a parole, poiche non viene raffigurato nessun episodio particolare. quello che viene a pensare che Fincher ha assolutamente sprecato le idea e le possibili trame, lasciando troppo il film incentrato sull'anomalo scorrere del suo tempo.
Ma se non e' la trama a colpire,il simbolismo che il direttore usa e' molto accurato e particolare. Il come ogni momento di svolta o cambiamento capita durante l'alba, come la nascita di Benjamin, la morte del padre, l'abbandono dell'amata e la figlia. Che Fincher abbia voluto mostrare come il protagonista non solo ringiovaniva fisicamente, ma anche nel cuore e nei pensieri dalle sue esperienze? dopotutto, il sorgere del sole pare simbolizzare una rinascita, una continuita', opposta al tramonto.
l'immagine del colibri' e' anche ricorrente, come descritta nel film per la sua straordinaria qualita' di muovere le ali a forma di '8', simbolo dell'infinto. Ed infinite sono le parole che non riusciva ad eprimere alla sua amata da giovane/anziano, i loro incontri, il proseguire della storia fino alla stranziante camera dell'ospedale dove madre racconta alla figlia la storia del padre e della sua nascita. Benjamin dunque e' riuscito a farsi beffe del tempo fino alla fine, prolungando la sua vita nelle memorie e nei pensieri.
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ultimoboyscout
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domenica 15 novembre 2009
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grandioso!!
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Veramente bello ben fatto alternando emozioni passioni sentimenti contrastanti momenti difficili culminanti nella scena in cui lei stringe tra le bracca il vecchio bambino morente. Bravissimi e dico poco Pitt e la Blanchett per una pellicola da vedere rivedere e collezionare. Considerando che poi non è il mio genere si capisce quanto io abbia apprezzato.
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liuk©
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domenica 1 novembre 2009
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capolavoro assoluto
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Ci sono film che si distinguono per trama, recitazione, effetti speciali ed altre particolarità che li rendono immortali, lasciando un segno indelebile nella memoria degli spettatori. "Benjamin Button" li ha tutti ed è degno di entrare nell'olimpo cinematografico.
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antarka
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martedì 13 ottobre 2009
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l'incredibile viaggio della vita
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Sebbene il film sia lungo e che a tratti potrebbe sembrare pesante ma che lo caratterizza, credo che questo film sia uno dei più belli che abbia mai visto. Credo che superi qualsiasi altro film non solo per gli effetti speciali usati con prestigio e poesia, ma sopratutto per la morale che trasmette. Se devo essere sincera,il film mi ha davvero commossa e lo dico perchè io sono una che non esprime i propri sentimenti. Un incredibile viaggio della vita con gioie e dolori raccontati con maestria e poesia senza eccessi e con un realismo a luci soffuse. Il film è pura poesia e,alla fine,lascia senza parole ma con una grande emozione.
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gulp!
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giovedì 10 settembre 2009
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suggestioni: volate via come un colibrì...
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Che cosa è questo film?
Tratta e approfondisce qualche tema in particolare (il tempo, la vecchiaia/giovinezza, l'amore, il sesso, l'essere genitori, l'essere figli)? No.
E' un film di genere (avventura, fantascienza, favola...)? No.
Vorrebbe essere entrambe le cose? Si ....ma non è davvero mai nessuna delle due cose.
Ho apprezzato molto alcune suggestioni che mi ha trasmesso il film oltre al ruolo che interpreta Brad Pitt (il suo modo pacato e distante di relazionarsi col mondo a tratti mi ha ricordato un'altro personaggio da lui stesso magistralmente interpretatato: Joe Black) ....ma aldilà di questo nulla più.
Il film manca di vera originalità, e soprattutto non è coinvolgente.
E davvero così "strano" il caso di Benjamin nella storia del film?
Alla fine, non ci sono implicazioni di sorta che gli evitino di avere una vita tutto sommato normale (o che gli chiedano di impegnarsi):
Nasce, ha una famiglia e trascorre l'infanzia al sicuro con la mamma, conosce gente del paese, ha le sue prime esperienze in fatto di ragazze e di sesso, lavora in giro per il mondo, scopa in giro per il mondo, si innamora, ha una figlia.
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Che cosa è questo film?
Tratta e approfondisce qualche tema in particolare (il tempo, la vecchiaia/giovinezza, l'amore, il sesso, l'essere genitori, l'essere figli)? No.
E' un film di genere (avventura, fantascienza, favola...)? No.
Vorrebbe essere entrambe le cose? Si ....ma non è davvero mai nessuna delle due cose.
Ho apprezzato molto alcune suggestioni che mi ha trasmesso il film oltre al ruolo che interpreta Brad Pitt (il suo modo pacato e distante di relazionarsi col mondo a tratti mi ha ricordato un'altro personaggio da lui stesso magistralmente interpretatato: Joe Black) ....ma aldilà di questo nulla più.
Il film manca di vera originalità, e soprattutto non è coinvolgente.
E davvero così "strano" il caso di Benjamin nella storia del film?
Alla fine, non ci sono implicazioni di sorta che gli evitino di avere una vita tutto sommato normale (o che gli chiedano di impegnarsi):
Nasce, ha una famiglia e trascorre l'infanzia al sicuro con la mamma, conosce gente del paese, ha le sue prime esperienze in fatto di ragazze e di sesso, lavora in giro per il mondo, scopa in giro per il mondo, si innamora, ha una figlia..... non c'è nulla di strano.
70 anni vissuti al contrario, e neppure un momento di riflessione.... dov'è la la profondità di questo film?
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[+] 10 e lode
(di sinkro)
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giovedì 10 settembre 2009
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suggestioni: volate via come un colibrì...
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Che cosa è questo film?
Tratta e approfondisce qualche tema in particolare (il tempo, la vecchiaia/giovinezza, l'amore, il sesso, l'essere genitori, l'essere figli)? No.
E' un film di genere (avventura, fantascienza, favola...)? No.
Vorrebbe essere entrambe le cose? Si ....ma non è davvero mai nessuna delle due cose.
Ho apprezzato molto alcune suggestioni che mi ha trasmesso il film oltre al ruolo che interpreta Brad Pitt (il suo modo pacato e distante di relazionarsi col mondo a tratti mi ha ricordato un'altro personaggio da lui stesso magistralmente interpretatato: Joe Black) ....ma aldilà di questo nulla più.
Il film manca di vera originalità, e soprattutto non è coinvolgente.
E davvero così "strano" il caso di Benjamin nella storia del film?
Alla fine, non ci sono implicazioni di sorta che gli evitino di avere una vita tutto sommato normale (o che gli chiedano di impegnarsi):
Nasce, ha una famiglia e trascorre l'infanzia al sicuro con la mamma, conosce gente del paese, ha le sue prime esperienze in fatto di ragazze e di sesso, lavora in giro per il mondo, scopa in giro per il mondo, si innamora, ha una figlia.
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Che cosa è questo film?
Tratta e approfondisce qualche tema in particolare (il tempo, la vecchiaia/giovinezza, l'amore, il sesso, l'essere genitori, l'essere figli)? No.
E' un film di genere (avventura, fantascienza, favola...)? No.
Vorrebbe essere entrambe le cose? Si ....ma non è davvero mai nessuna delle due cose.
Ho apprezzato molto alcune suggestioni che mi ha trasmesso il film oltre al ruolo che interpreta Brad Pitt (il suo modo pacato e distante di relazionarsi col mondo a tratti mi ha ricordato un'altro personaggio da lui stesso magistralmente interpretatato: Joe Black) ....ma aldilà di questo nulla più.
Il film manca di vera originalità, e soprattutto non è coinvolgente.
E davvero così "strano" il caso di Benjamin nella storia del film?
Alla fine, non ci sono implicazioni di sorta che gli evitino di avere una vita tutto sommato normale (o che gli chiedano di impegnarsi):
Nasce, ha una famiglia e trascorre l'infanzia al sicuro con la mamma, conosce gente del paese, ha le sue prime esperienze in fatto di ragazze e di sesso, lavora in giro per il mondo, scopa in giro per il mondo, si innamora, ha una figlia..... non c'è nulla di strano.
70 anni vissuti al contrario, e neppure un momento di riflessione.... dov'è la la profondità di questo film?
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hal 9000
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giovedì 3 settembre 2009
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un gioiellino affascinante e delicato
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Affascinate ed estremamante originale, raccontato con una cura dei dettgli sorprendente, "Il curioso caso di benjamin Button" è stato uno dei film più interessanti del 2009. David Fincher ha saputo stupire con una regia così delicata fatta di inquadrature e carrellate controllatissime e grazie ad una confezione davvero di gran classe con bellissime scenografie, un'eccellente fotografia e un trucco davvero sorprendente; e sono molte le sequenze memorabili da quella iniziale dell'orologio a quella davvero magistrale dell'incidente.
Ottimo anche il cast con una grande prova di Brad Pitt anche se la Blanchett è un po' meno brillante del solito.
Il risultato finale è quindi un gioiellino forse troppo ben confezionato, che rischia di rimanere prigioniero della sua perfezione compositiva per riuscire a trasmettere dei sentimenti forti, e se nella prima parte il ritmo lento è perfetto e necessario pe rendere la ripetitività della vita, nella seconda metà si accumula una leggera pesantezza narratiav a cui 10-15 minuti in meno avrebbe giovato.
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Affascinate ed estremamante originale, raccontato con una cura dei dettgli sorprendente, "Il curioso caso di benjamin Button" è stato uno dei film più interessanti del 2009. David Fincher ha saputo stupire con una regia così delicata fatta di inquadrature e carrellate controllatissime e grazie ad una confezione davvero di gran classe con bellissime scenografie, un'eccellente fotografia e un trucco davvero sorprendente; e sono molte le sequenze memorabili da quella iniziale dell'orologio a quella davvero magistrale dell'incidente.
Ottimo anche il cast con una grande prova di Brad Pitt anche se la Blanchett è un po' meno brillante del solito.
Il risultato finale è quindi un gioiellino forse troppo ben confezionato, che rischia di rimanere prigioniero della sua perfezione compositiva per riuscire a trasmettere dei sentimenti forti, e se nella prima parte il ritmo lento è perfetto e necessario pe rendere la ripetitività della vita, nella seconda metà si accumula una leggera pesantezza narratiav a cui 10-15 minuti in meno avrebbe giovato.
Avendo ottenuto ben 13 nominations sembrava uno dei favoriti per la Notte degli Oscar, ma vinse solamente 3 statuette: miglior scenografia, miglior trucco, migliori speciali. Avrebbe meritato l'Oscar anch la fotografia di Claudio Miranda.
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spalla
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lunedì 24 agosto 2009
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un buon film, anche se un po' sopravvalutato
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Ottima idea di base. Su questo non ci sono dubbi. Nonostante i numerosissimi viaggi nel tempo che ci ha proposto la storia del cinema, nonchè invecchiamenti e ringiovanimenti di ogni tipo, a nessuno finora era mai venuta in mente la storia di un uomo la cui evoluzione fisica segue semplicemente la direzione opposta. E per lo sfruttamento di questa idea sono stati impiegati moltissimi mezzi, nonchè un trucco davvero impressionante. E' davvero incredibile la metamorfosi di Brad Pitt da vecchio a giovane, sempre convincente. Purtroppo però, devo aggiungere che questa eccellente idea a mio parere non è stata sfruttata a fondo. E' vero che il risultato è comunque buono e la storia ci presenta quasi ottant'anni di storia americana visti attraverso gli occhi di Benjamin Button, l'uomo che ringiovanisce anzichè invecchiare.
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Ottima idea di base. Su questo non ci sono dubbi. Nonostante i numerosissimi viaggi nel tempo che ci ha proposto la storia del cinema, nonchè invecchiamenti e ringiovanimenti di ogni tipo, a nessuno finora era mai venuta in mente la storia di un uomo la cui evoluzione fisica segue semplicemente la direzione opposta. E per lo sfruttamento di questa idea sono stati impiegati moltissimi mezzi, nonchè un trucco davvero impressionante. E' davvero incredibile la metamorfosi di Brad Pitt da vecchio a giovane, sempre convincente. Purtroppo però, devo aggiungere che questa eccellente idea a mio parere non è stata sfruttata a fondo. E' vero che il risultato è comunque buono e la storia ci presenta quasi ottant'anni di storia americana visti attraverso gli occhi di Benjamin Button, l'uomo che ringiovanisce anzichè invecchiare. Ma in fondo in fondo, gli unici messaggi che sembra davvero volerci comunicare questo film sono il fatto che bisogna sempre vivere al meglio le proprie esperienze indipendentemente dall'età e che niente nella vita può durare in eterno. Temi più validi che mai, certo, ma che erano comunque già stati trattati. E da un kolossal di oltre due ore e mezza (il film è infatti anche un po' prolisso) con un così massiccio impiego di mezzi era forse lecito aspettarsi qualcosa di più. Tuttavia, dinnanzi alla grande abilità con cui è stata ricostruita l'america di diverse epoche, dal 1918 ad oggi, ed alla bravura del protagonista in tutte le sue età, da vecchio a ragazzino, accompagnato da una brava Cate Blanchett, non si può non considerare questo film almeno discreto. Ed originale, naturalmente.
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