kevindennis
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martedì 30 giugno 2009
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stupendo
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C'è tutto.....storia, realtà(da una parte), ed è molto commovente e toccante! Un grande complimenti agli effetti speciali...molto credibili! Bravi gli attori...non c'era altro da aspettarsi d Pitt e Blanchett!
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lilith
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giovedì 25 giugno 2009
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un film bellissimo
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il film è stato molto bello, sia per la bravura degli attori, sia per la storia di fondo.
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salvatore vitale
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martedì 23 giugno 2009
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film drammatico con una storia che fa pensare
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Un film con una storia complessa ma sopratutto che fa pensare tanto, ma tanto che questi 159 minuti davanti al grande schermo o davanti alla televisione sono come 159 giorni! Il nfilm presenta una storia che vuole far capire che tutto quello che è male o bene non ce lo creiamo noi ma il destino e sopratutto il tempo, che se quella cosa fosse successa due secondi dopo quello che è avvenuto dopo non avveniva in quel modo ma diversamente o nel bene o nel male. Il film si ferma molto sulla storia di Benjamin, un ragazzo che nasce con gli arti ed il corpo da vecchio e che crescendo diventa sempre più giovane fino a morire neonato...
In questo film non poteva mancare la storia d'amore che c'è in quasi tutti i film.
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Un film con una storia complessa ma sopratutto che fa pensare tanto, ma tanto che questi 159 minuti davanti al grande schermo o davanti alla televisione sono come 159 giorni! Il nfilm presenta una storia che vuole far capire che tutto quello che è male o bene non ce lo creiamo noi ma il destino e sopratutto il tempo, che se quella cosa fosse successa due secondi dopo quello che è avvenuto dopo non avveniva in quel modo ma diversamente o nel bene o nel male. Il film si ferma molto sulla storia di Benjamin, un ragazzo che nasce con gli arti ed il corpo da vecchio e che crescendo diventa sempre più giovane fino a morire neonato...
In questo film non poteva mancare la storia d'amore che c'è in quasi tutti i film. il film è tutto raccontato da lei che è vecchia, in ospedale e vuole far conoscere la storia alla giovane figlia. Un CAPOLAVORO!!!
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paride86
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domenica 31 maggio 2009
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bello ma non eccezionale
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"Il curioso caso di Benjamin Button" è un film che conquista e ammalia, ma solo se preso per quello che è: ovvero una fiaba. Niente di più, visto che la storia non si ferma a riflettere su nulla e tenendo conto che ringiovanire invece che invecchiare è un tema che non porta da nessuna parte.
E' innegabile invece il fascino visivo e narrativo del film, a cominciare dalle scenografie, dai colori e dalla fotografia che riportano ad un cinema classico.
L'atmosfera, infatti, è quella del kolossal; peccato che a tanta forma manchi il giusto corrispettivo di sostanza, sia per quanto riguarda la vita di Benjamin che la vicenda di Caroline. Credo che dialoghi migliori (soprattutto quelli del protagonista/narratore esterno) avrebbero potuto aumentare di parecchio lo spessore del film.
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"Il curioso caso di Benjamin Button" è un film che conquista e ammalia, ma solo se preso per quello che è: ovvero una fiaba. Niente di più, visto che la storia non si ferma a riflettere su nulla e tenendo conto che ringiovanire invece che invecchiare è un tema che non porta da nessuna parte.
E' innegabile invece il fascino visivo e narrativo del film, a cominciare dalle scenografie, dai colori e dalla fotografia che riportano ad un cinema classico.
L'atmosfera, infatti, è quella del kolossal; peccato che a tanta forma manchi il giusto corrispettivo di sostanza, sia per quanto riguarda la vita di Benjamin che la vicenda di Caroline. Credo che dialoghi migliori (soprattutto quelli del protagonista/narratore esterno) avrebbero potuto aumentare di parecchio lo spessore del film.
Comunque rimane una storia molto particolare e fuori dagli schemi, e penso che valga la pena vederla, se non altro per le ottime interpretazioni degli attori.
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dado1987
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giovedì 14 maggio 2009
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si meritava l'oscar per il miglior film
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Questo è senz'altro un film che secondo me dovrebbe assolutamente essere visto , impeccabile in ogni suo aspetto. Una recitazione fantastica, sia da Brad Pitt che da Cate Blanchett, entrambi due attori che stimo moltissimo (in particolare Brad per Fight Club, sempre di Fincher).
La regia è ottima, sono particolarmente legato a David Fincher, dato che mi sono piaciuti molte delle sue vecchie pellicole, appunto Fight Club, Seven, The game ecc.
Benjamin Button, doveva essere un trampolino di lancio verso molte più statuette e di maggior importanza di quelle che ha preso in realtà, mi vien da ridere se penso che questo film sia stato penalizzato alle nomination, quando ci sono state le premiazioni, ed ho visto che "Slumdog Millionaire" ha fatto il botto accaparrandosi ben 8 immeritatissimi Oscar (il film in se non è male, ma a parer mio si sarebbe meritato solo il premio per miglior film straniero.
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Questo è senz'altro un film che secondo me dovrebbe assolutamente essere visto , impeccabile in ogni suo aspetto. Una recitazione fantastica, sia da Brad Pitt che da Cate Blanchett, entrambi due attori che stimo moltissimo (in particolare Brad per Fight Club, sempre di Fincher).
La regia è ottima, sono particolarmente legato a David Fincher, dato che mi sono piaciuti molte delle sue vecchie pellicole, appunto Fight Club, Seven, The game ecc.
Benjamin Button, doveva essere un trampolino di lancio verso molte più statuette e di maggior importanza di quelle che ha preso in realtà, mi vien da ridere se penso che questo film sia stato penalizzato alle nomination, quando ci sono state le premiazioni, ed ho visto che "Slumdog Millionaire" ha fatto il botto accaparrandosi ben 8 immeritatissimi Oscar (il film in se non è male, ma a parer mio si sarebbe meritato solo il premio per miglior film straniero..), sarà anche una questione di gusti, ma mi sembra veramente di paragonare un'opera d'arte ad un esperimento di una storia tenera, ma mediocre.. Avrei potuto accettare se l'Oscar per miglior film per il 2008 l'avessero vinto The Wrestler, The Dark Knight, The Changeling, o Gran Torino, ma farsi fregare da un filmetto a basso costo è un rospo troppo grande da mandare giù, mi sa che dietro al giudizio della Giuria, ci sia lo zampino di Spielberg e dei Capoccia di Bollinwood...
Il curioso caso di Benjamin Button è entrato nella lista dei miei top 100.
Voto : 9
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(di marvelman)
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fabrix
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giovedì 7 maggio 2009
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un film originale ed umano
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Spero che tutti possano godere, questo film con sana e naturale spensieratezza.
Io......sono stato fortunato. La mia mente era libera dalla quotidianità....altrimenti,
non avrei apprezzato a pieno questo piccolo capolavoro dell' era moderna.
Bravi tutti. Da vedere!
Fabrizio De Lorenzi
Chiampo (Vi)
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lindab
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sabato 18 aprile 2009
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tematica originale ma film poco scorrevole
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L'impressione che si ha guardando questo film, è che gran parte della storia sia già stata raccontata oltre ad esser stata ben pubblicizzata, durante la proiezione dei provini. Da questi emerge infatti una tematica sul ciclo della vita vissuta dal protagonista al contrario, una trovata dal mio punto di vista geniale, o per lo più orginale, ma che poi delude l'aspettativa dello spettatore con la mancanza di scorrevolezza della storia in sè, un film troppo lento per i miei gusti, se pur commovente nel finale, quando si assiste all'infanzia sofferente di Benjamin come quella di un vecchio.Impeccabile come sempre l'interpretazione della Blanchett,noiose a mio avviso e poco necessarie, le numerose interruzioni del ritorno al presente della protagonista invecchiata con la figlia accanto che legge il diario del padre per raccontare la vicenda, soprattutto in partenza, ricordandomi l'apertura del film Titanic.
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L'impressione che si ha guardando questo film, è che gran parte della storia sia già stata raccontata oltre ad esser stata ben pubblicizzata, durante la proiezione dei provini. Da questi emerge infatti una tematica sul ciclo della vita vissuta dal protagonista al contrario, una trovata dal mio punto di vista geniale, o per lo più orginale, ma che poi delude l'aspettativa dello spettatore con la mancanza di scorrevolezza della storia in sè, un film troppo lento per i miei gusti, se pur commovente nel finale, quando si assiste all'infanzia sofferente di Benjamin come quella di un vecchio.Impeccabile come sempre l'interpretazione della Blanchett,noiose a mio avviso e poco necessarie, le numerose interruzioni del ritorno al presente della protagonista invecchiata con la figlia accanto che legge il diario del padre per raccontare la vicenda, soprattutto in partenza, ricordandomi l'apertura del film Titanic.Apprezzabili le citazioni nei dialoghi, ricche di aforismi sul senso della vita.
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dony64
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venerdì 17 aprile 2009
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interessante ma.......lento
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Film ben interpretato da attori gia' noti quali B.Pitt e C.Blanchett.Il film anche se interessante e' un po' lento e molto lungo.Nel complesso,vista la scenografia ambientata all'epoca e la bravura degli attori complessivamente regge.Voto 7
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/bizzarrevisioni.iobloggo.com
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martedì 14 aprile 2009
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la vita a ritroso
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Prendendo spunto da un’idea Francis Scott Fitzgerald: « La vita sarebbe infinitamente più felice se potessimo nascere già ottantenni e gradualmente diventare diciottenni », David Fincher (Seven, Fight Club) ci racconta la storia Di Benjamin Button, nato vecchio e morto in fasce. Nel mezzo "l' adolescenza", gli amori, la guerra, la vita di un uomo abbandonato alla nascita da una ricca famiglia borghese e cresciuto da una mamma nera responsabile di un ospizio.
La sceneggiatura è firmata (e si vede!) da Eric Roth, già premio oscar con Forrest Gump. Le similitudini sono numerose: l’epopea di un uomo, il passaggio attraverso la storia del 900, l’amore per l’amica d’infanzia e l’elemento simbolico della piuma trasformato in colibrì.
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Prendendo spunto da un’idea Francis Scott Fitzgerald: « La vita sarebbe infinitamente più felice se potessimo nascere già ottantenni e gradualmente diventare diciottenni », David Fincher (Seven, Fight Club) ci racconta la storia Di Benjamin Button, nato vecchio e morto in fasce. Nel mezzo "l' adolescenza", gli amori, la guerra, la vita di un uomo abbandonato alla nascita da una ricca famiglia borghese e cresciuto da una mamma nera responsabile di un ospizio.
La sceneggiatura è firmata (e si vede!) da Eric Roth, già premio oscar con Forrest Gump. Le similitudini sono numerose: l’epopea di un uomo, il passaggio attraverso la storia del 900, l’amore per l’amica d’infanzia e l’elemento simbolico della piuma trasformato in colibrì.
Quello che ne esce è un film ben fatto e godibile, nonostante i 160 minuti e qualche lungaggine di troppo nella parte centrale. Una riflessione sul tempo, le occasioni perse e la possibilità di cambiare. Ma soprattutto sul fatto che, di tutto ciò, si raggiunge la piena consapevolezza solo in età adulta, quando ormai (forse!) non si hanno più le forze per riprendere in mano il proprio destino. Un classico prodotto “major” con indiscussi meriti tecnici (ottimo il trucco, che ha obbligato Pitt a quotidiane quanto estenuanti sedute e la fotografia firmata da Claudio Miranda) ma forse un po’ freddo per suscitare emozioni vere nello spettatore.
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thegame
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lunedì 13 aprile 2009
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le risorse 2008 dell'academy...
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produzione sballata e furbetta per il gioellino hollywoodiano 2008...David Fincher in versione Oscar, senza abbandonare il suo stile e la sua fotografia molto patinata, confeziona, senza nè arte nè parte, un prodottino molto ruffiano e poco convincente, ignorando del tutto o quasi la miriade di tematiche e approfondimenti che potevano insorgere dall'interessantissimo soggetto proposto e reo inoltre di avere come punto di riferimento un Brad Pitt che offre una performance ben distante da quella vista in "Burn after reading"...molto probabilmente il progetto in altre e più esperte mani, come per esempio in quelle di Chris Nolan o Tim Burton, avrebbe garantito un elaborato di gran lunga più efficace.
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produzione sballata e furbetta per il gioellino hollywoodiano 2008...David Fincher in versione Oscar, senza abbandonare il suo stile e la sua fotografia molto patinata, confeziona, senza nè arte nè parte, un prodottino molto ruffiano e poco convincente, ignorando del tutto o quasi la miriade di tematiche e approfondimenti che potevano insorgere dall'interessantissimo soggetto proposto e reo inoltre di avere come punto di riferimento un Brad Pitt che offre una performance ben distante da quella vista in "Burn after reading"...molto probabilmente il progetto in altre e più esperte mani, come per esempio in quelle di Chris Nolan o Tim Burton, avrebbe garantito un elaborato di gran lunga più efficace...al termine di questi lunghi 160 minuti di pellicola, quello che rimane è la speranza che "il curioso caso di Benjamin Button" e "The millionaire" non siano veramente gli unici punti di riferimento dell'academy quest'anno...
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