box
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mercoledì 4 marzo 2009
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autoreferenziale.
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Lunga e sterile masturbazione cinematografica.Per oltre due ore e quaranta minuti,fincher mette in posa con cura maniacale i logori clichées hollywoodiani e invita lo spettatore a rimirare le cartoline che allinea,senza preoccuparsi di dare pathos o spontaneità alla narrazione.Sembra uno spot del mulino bianco diretto da Spielberg.
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bradfan
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mercoledì 4 marzo 2009
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sorprendente e splendido
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ma cos'altro deve inventarsi BRADLEY per guadagnarsi l'Oscar? assolutamente divino in questo film,Sean Penn,un'altro grande attore ma qui la statuetta stava a Pitt, quei 4 fessi che destinano ogni anno gli OSCAR O NON CAPISCONO UN CORNO O SONO LE CASE CINEMATOGRAFICHE A FARLA DA PADRONI,film grandioso per le tematiche e il coinvolgimento,effetti speciali fenomenali,bello sotto tutti i punti di vista,mi è sembrato di percorrere insieme il cammino a ritroso di un'uomo seppur bizzarro il contesto,ottimi attori , lungo ma scorrevole e mai diluito nel contesto,diverso film da tutti gli altri,adatto a chi fa lavorare i propri sentimenti mentre lo guarda, magnifico e splendido 45enne Brad,ma nel contempo grande attore,degno degli dei di questo mestiere.
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ma cos'altro deve inventarsi BRADLEY per guadagnarsi l'Oscar? assolutamente divino in questo film,Sean Penn,un'altro grande attore ma qui la statuetta stava a Pitt, quei 4 fessi che destinano ogni anno gli OSCAR O NON CAPISCONO UN CORNO O SONO LE CASE CINEMATOGRAFICHE A FARLA DA PADRONI,film grandioso per le tematiche e il coinvolgimento,effetti speciali fenomenali,bello sotto tutti i punti di vista,mi è sembrato di percorrere insieme il cammino a ritroso di un'uomo seppur bizzarro il contesto,ottimi attori , lungo ma scorrevole e mai diluito nel contesto,diverso film da tutti gli altri,adatto a chi fa lavorare i propri sentimenti mentre lo guarda, magnifico e splendido 45enne Brad,ma nel contempo grande attore,degno degli dei di questo mestiere.voto 10
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[+] tra penn e pitt..un'abisso.
(di mar)
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[+] vero meritava l'oscar ,pitt è molto meglio di penn
(di atlante)
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mauro
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mercoledì 4 marzo 2009
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un film difficile
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E' indubbiamente un film difficile da criticare e forse anche da capire nella sua integrità.Per fare una critica seria bisogna tentare a sezionarlo il procedimento ve lo risparmio poichè noioso,diciamo che essendo tratto dal racconto di un grande scrittore era ovvio che fornisse una trama appassionante
ma questo è un merito che va allo scrittore non agli autori del film per cui un punto in meno.Le riprese sono molto belle ed anche se c'è un massiccio utilizzo di effetti speciali sono usati con gusto e dove serve non così un pò a caso per spettacolarizzare il tutto.Beh la Blanchett è a dir poco fantastica
il personaggio di Daisy lo fa proprio vivere ci entra dentro mentre Pitt è il solito Pitt che faccia Benjamin oppure ocean's eleven non cambia nulla gli calza a pennello la definizione che davano di Eastwood un tempo due espressioni con e senza il cappello ma che ci volete fare quando uno è così bello può anche non saper recitare che va bene lostesso.
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E' indubbiamente un film difficile da criticare e forse anche da capire nella sua integrità.Per fare una critica seria bisogna tentare a sezionarlo il procedimento ve lo risparmio poichè noioso,diciamo che essendo tratto dal racconto di un grande scrittore era ovvio che fornisse una trama appassionante
ma questo è un merito che va allo scrittore non agli autori del film per cui un punto in meno.Le riprese sono molto belle ed anche se c'è un massiccio utilizzo di effetti speciali sono usati con gusto e dove serve non così un pò a caso per spettacolarizzare il tutto.Beh la Blanchett è a dir poco fantastica
il personaggio di Daisy lo fa proprio vivere ci entra dentro mentre Pitt è il solito Pitt che faccia Benjamin oppure ocean's eleven non cambia nulla gli calza a pennello la definizione che davano di Eastwood un tempo due espressioni con e senza il cappello ma che ci volete fare quando uno è così bello può anche non saper recitare che va bene lostesso.Bella l'interpretazione del pigmeo ospite della casa mentre non convince per nulla quella del padre adottivo di Benjamin anche se marginale.Il film secondo me perde troppo tempo nel descrivere l'avventura di Benjamin sul rimorchiatore
non era così fondamentale raccontarne una larga parte il succo della storia è poco in quel caso il capitano che suo malgrado fa una vita che non voleva fare
perchè nato per fare altro è incapace di cambiare il proprio destino e si consola pensando che il fatto di essere un'artista non glielo può togliere nessuno e niente.Non mi piace per niente la scena del padre seduto al tramonto davanti al figlio direi basta con le cartoline cinematografiche hanno rotto i coglioni.Bruttina anche la scena della proposta sessuale di Daisy surreale.bellissima invece la scena della casualità dell'incidente di Daisy con l'incastro delle casualità che l'hanno di fatto provocato.Alla fine i temi sono: la diversità e la capacità dei bambini di riconoscerla ed accettarla acnhe se non c'è cosa meno vera di questa i bambini in realtà sono molto crudeli tra di loro,il fatto che se potessimo invertire le cose di fatto non cambierebbe nulla poichè nell'arco di tempo in cui si è molto vulnerabili lo si sarebbe comunque in maniera diversa ma con risultati simili e poi c'è il tentativo di spiegare l'amore in tutte le sue forme e livelli padre figlio figlio che perdona il padre,madre adottiva nera quindi amore nonostante la diversità padre adottivo che accetta un figlio non suo per amore della sua donna l'amored i Benjamin per Daisy insomma alla fine un bel messaggio del film ok banale ma bello è che una vita spesa nell'amore e nell'accettazione del prossimo è sempre vincente e sono concorde.Molti hanno trovato banale il film però va visto con l'ottica di una trama scritta tantissimi anni fa in un'epoca dove nella letteratura i moralismi ed i buoni sentimenti sventolati da tutte le parti la facevano da padrone e che è una favola con ille simbolismi non capire questo sostanzialmente significa non aver capito il film secondo me
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che brutto
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martedì 3 marzo 2009
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che film!
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Davvero sono incomprensibili le vostre recensioni. Questo film è un melodrammone mediocre e molto noioso. punto. Tra forrest gump e big fish, senza un'idea, senza stile (davvero fincher non ci ha messo nemmeno il mestiere). E Fitzgerald non c'entra na sega. Povero Fincher, chissà quante cagate gli faranno girare dopo il fallimento commerciale dello splendido Zodiac.
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andreac
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martedì 3 marzo 2009
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vita e morte
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Vita e Morte. Morte che è presente in ogni momento del film, non come tragedia, ma come parte integrante della vita stessa. Tutto il film appare come una parabola per riflettere sulla vita, sulla transitorietà del presente. “Niente è per sempre” viene ripetuto piu’ volte. L’incontro fugace nel punto di mezzo tra la dinamica normale della via di lei e quella a ritroso della vita di lui sottolineano in modo efficacissimo l’urgenza del cogliere l’attimo. Cosi vanno le cose, dice il film, e arrabbiarsi per questo o per i “Se fosse stato”, per le concatenazioni di cause accidentali che generano conseguenze irreversibili (vedi incidente di lei) serve a poco, alla fine occorre sempre arrendersi alla realtà e seguire il corso delle cose, alla fine, viene ripetuto, occorre “mollare”, l’accettazione è l'unico mezzo per ottenere la serenità e la pace con se stessi.
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roby
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martedì 3 marzo 2009
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mah...
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...che dire...Fincher è Fioncher, grnde regista...ma il film, secondo, me non è ottimo. Bello ma non commuove (a differenza di Forrest Gamp per esempio). Occasione sprecata..
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erika
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martedì 3 marzo 2009
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straordinario
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Davvero un bellissimo film, molto commovente e toccante con una storia d'amore fuori dall'ordinario! Assolutamente da vedere! Nota dolente direi un pò troppo lungo ma vale la pena vederlo, ottimo lavoro! Ottima interpretazione degli attori e quanto a Brad Pitt... non c'è che dire, bello come un Dio anchè a 45 anni compiuti!
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(di alby)
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the game
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lunedì 2 marzo 2009
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ottimo film
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Un film bellissimo, commovente che finalmente fa riflettere ognuno a modo proprio perchè dal film è possibile tarre diverse letture e diversi significati..non è simile a Forrest Gump perchè Forrest è conosciuto dalla società, dal mondo per quello che fa..il mondo di Benjamin è la casa in cui è cresciuto..nessuno sa chi è e cosa lo rende diverso eccetto le persone che lo amano!
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non importa
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lunedì 2 marzo 2009
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per tutti i genitori
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non sono in grado di esprimere un giudizio obiettivo sul film, dico solamente che emotivamente per me è stato straziante. il film scorre lento ed è a volte anche noioso, ma nell'ultimo quarto d'ora, sono stato travolto dal sentimento di questa donna che si cura del piccolo Benjamin e che lo accompagna, nella sua regressione, fino alla fine, e riesce a guardarlo ed amarlo con l'intensità dell'amante che era e della madre che è. lo consiglio a tutti
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rick
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lunedì 2 marzo 2009
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il curioso caso di un film
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L’ultimo giorno della Prima Guerra Mondiale nasce Benjamin, un neonato con gli acciacchi di un novantenne, abbandonato da tutti e accolto solo da un’amorevole donna di colore che gli farà da mamma andando oltre la sua diversità (“anche lui è una creatura di Dio” dice). Crescendo in una casa di riposo Benjamin non viene mai scoperto e la sua diversità mai notata. Vive al contrario, più passano gli anni e più ringiovanisce, conosce una sua coetanea bambina quando anche lui è bambino ma col corpo di un settantenne, i due si piacciono, si comprendono, lei vede subito che Benjamin è speciale; si lasceranno e rincontreranno prima di poter vivere il loro amore. Il lavoro di invecchiamento fatto su Brad Pitt è veramente notevole e senza dubbio molto credibile, da lodare è l’accuratezza dedicata all’estetica delle varie fasi della sua vita, dall’estrema vecchiaia all’adolescenza in età avanzata.
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L’ultimo giorno della Prima Guerra Mondiale nasce Benjamin, un neonato con gli acciacchi di un novantenne, abbandonato da tutti e accolto solo da un’amorevole donna di colore che gli farà da mamma andando oltre la sua diversità (“anche lui è una creatura di Dio” dice). Crescendo in una casa di riposo Benjamin non viene mai scoperto e la sua diversità mai notata. Vive al contrario, più passano gli anni e più ringiovanisce, conosce una sua coetanea bambina quando anche lui è bambino ma col corpo di un settantenne, i due si piacciono, si comprendono, lei vede subito che Benjamin è speciale; si lasceranno e rincontreranno prima di poter vivere il loro amore. Il lavoro di invecchiamento fatto su Brad Pitt è veramente notevole e senza dubbio molto credibile, da lodare è l’accuratezza dedicata all’estetica delle varie fasi della sua vita, dall’estrema vecchiaia all’adolescenza in età avanzata. Benché anche Cate Blanchett attraversi le varie età della vita il suo personaggio è stato visibilmente sacrificato e messo in ombra da quello di Pitt. La curiosità nel caso di Banjamin Button sarebbe capire quale è l’obbiettivo del film; un prologo che sembra suggerire una relazione fra un orologio (fatto da un orologiaio cieco, per giunta) che va al contrario e la vita stessa di Benjamin, anch’essa invertita, viene lasciato lì e non approfondito; sembra quindi che al film non interessi capire le cause della sua vita a rovescio per concentrarsi su altri aspetti. Peccato che non lo faccia. Troppe sono le citazioni (e le scopiazzature) ad altri film, dalle frasi che la madre adottiva rivolge a Benjamin (“Non sai mai cosa la vita ha in serbo per te”) agli altri sfacciati rimandi a Forrest Gump, paragone inaffrontabile per questo film. Come Forrest, anche Benjamin vaga spaesato in un mondo frenetico e in cambiamento, attraversa la storia del ‘900, migliora involontariamente la vita delle persone che incontra (la donna che attraversa a nuoto al manica) e dopo mille peripezie ritrova il suo grande amore. Anche l’incidente di Cate, frutto di mille coincidenze, è un chiaro rimando ad altre opere, così come l’intera narrazione del film in flashback con lei sul letto di morte e la figlia che legge i diari del padre, mentre Katrina incombe (altro fattore citato chiaramente ma per nulla sfruttato). Insomma chi è Benjamin Button? Cosa vuole dirci? È un Forrest Gump figo e intelligente, privo del fascino e della genialità del personaggio reso indimenticabile da Tom Hanks, è un tizio che vive al contrario che vaga per il mondo, senza chiedersi il perché della sua condizione e senza che nessuno glielo chieda, è un puro esercizio fine a se stesso in cui si vede cosa farebbe un giovane nel corpo di un vecchio e un vecchio nel corpo di un giovane. Uscendo dalla sala è immancabile un senso di incompiutezza, tipico di quando si vede qualcosa che si barcamena per quasi 3 ore senza trovare un proprio sentiero, restando in bilico fra troppi generi e altrettante (sfacciate) citazioni a opere francamente superiori.
Tipico esempio di film introspettivo “all’americana”, portato in pompa magna agli Academy con ben 13 nomination, il curioso caso di Benjamin Button è quel classico film che viene presentato con forte risonanza dalla grancassa mediatica e che (prevedibilmente) delude le eccessive aspettative createsi attorno a un film che è passato ma che probabilmente non lascerà alcun segno dietro di sé.
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(di rita)
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