Spregiudicata, sexy, elegante e molto moderna: la regina di Francia raccontata in Marie Antoinette è la testimone della fine di un'epoca. Sofia Coppola sorprese tutti con il suo primo film in costume mettendo in scena con la complicità della bravissima Kirsten Dunst una giovane donna lontana dal suo ambiente e dalla sua famiglia, suo malgrado al centro di trame e complotti. Il film mai banale e certamente lontano da ogni stereotipo è ora in streaming su TIMVISION. 
 

Nel guardare Marie Antoinette è necessario prestare attenzione anche alla colonna sonora che Sofia Coppola ha voluto fosse un mix di musica classica (alla Kubrick di Barry Lyndon) e rock indie con gli Strokes, i New Order, i Bow Wow Wow o i Siouxsie & The Banshees per rimarcare come la regina e la sua corte fossero modernamente pop.

Marie Antoinette è il terzo film di Sofia Coppola e quello che sancisce la maturità della bravissima figlia di Francis Ford Coppola. Dopo il felice esordio con Il giardino delle vergini suicide (che vede nel cast già Kirsten Dunst) e il fortunato Lost in Translation (con Scarlett Johansson) continua la narrazione di donne, tutte diverse e in qualche modo speculari. Un racconto coerente che continuerà poi con Bling Ring o nel suo ultimo film L'inganno (dove nel cast di nuovo troviamo la Dunst). 

Marie Antoinette ha nel cast uno dei suoi motivi di interesse, perché se la scena è ovviamente rubata da Kirsten Dunst, il resto degli attori è straordinario. A Cominciare da Judy Davis (Passaggio in India), quindi Rose Byrne (La dea del '67) è la contessa di Polignac, e la cantante Marianne Faithfull dà il volto a Maria Teresa d'Austria. Sul fronte maschile invece abbiamo l'esordio cinematografico di Jamie Dornan diventato celebre come Mister Grey (la trilogia di Cinquanta sfumature), l'ottimo in ogni circostanza Tom Hardy (Venom) e Mathieu Amalric (7 uomini a mollo).

Il film sceneggiato dalla stessa Coppola è ispirato alla biografia di Maria Antonietta scritta da Antonia Fraser dal titolo “La solitudine di una regina”. Marie Antoinette infatti racconta della 14enne arciduchessa d'Austria che per motivi politici è data in sposa al futuro Luigi XVI. La "consegna" della Delfina al confine con Maria Antoinette che deve spogliarsi di tutto ciò che in qualche modo la collega alla sua precedente vita è uno dei momenti simbolici. Come anche quello, in coda al film, in cui lei e il sovrano sono costretti a lasciare Versailles in carrozza tra sguardi e silenzi desolati.

La Coppola non vuole rappresentare la rivoluzione francese e persino la celebre battuta delle brioche nel film viene rubricata a malignità. Spazio invece alla vita di Marie Antoinette, il suo difficile rapporto con l'aristocrazia francese, l'etichetta, ma anche lo sfarzo, lo shopping - diremo adesso - l'eleganza e i pettegolezzi. Un mondo a volte frivolo, molto pop dove le scarse gioie del matrimonio trovano il suo riflesso nel bellissimo amante (Jamie Dornan). 

Non mancano le curiosità per un film di questo genere che ha avuto il privilegio di poter essere girato a Versailles. Nel cast, da notare, la presenza dell'attrice italiana Asia Argento nei panni di Madame du Barry. Senza dimenticare come le centinaia di scarpe utilizzate a corte siano state appositamente disegnate e prodotte dal celebre stilista americano Manolo Blahnik. Sempre rimanendo tra le calzature, una delle inquadrature mostra anche un paio di Converse color malva. Il film è andato benissimo al botteghino incassando oltre 75 milioni di dollari a fronte di un budget di 40 milioni. Alla splendida ricostruzione hanno contribuito i costumi realizzati da Milena Canonero (lavoro premiato con l'Oscar). 

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