Titolo originale | Trainspotting |
Anno | 1996 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 115 minuti |
Regia di | Danny Boyle |
Attori | Ewan McGregor, Robert Carlyle, Ewen Bremner, Kelly MacDonald, Jonny Lee Miller Kevin McKidd, Peter Mullan, James Cosmo, Eileen Nicholas, Susan Vidler, Pauline Lynch, Shirley Henderson, Stuart McQuarrie, Irvine Welsh, Dale Winton. |
Uscita | lunedì 19 agosto 2024 |
Distribuzione | Medusa |
MYmonetro | 4,15 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 21 agosto 2024
Dal romanzo di Irvin Welsh. Quattro amici drogati in Scozia. Il protagonista all'inizio elenca una serie di ottime ragioni che inducono a drogarsi. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, In Italia al Box Office Trainspotting ha incassato 5 milioni di euro .
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ASSOLUTAMENTE SÌ
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Ventenne di Edimburgo, Mark Renton ha scelto per sé "un'onesta e sincera tossicodipendenza" in modo da non doversi preoccupare del sesso, del lavoro o dei rapporti sociali. Ha degli amici o meglio dei compari con cui rubacchiare, parlare a vuoto, bere birra e bucarsi le vene: sono Sick Boy, tutto provocazioni e capelli ossigenati, Begbie, imprevedibilmente violento e alcolizzato, Tommy, che cerca di star fuori dal giro dell'eroina, e Spud, forse l'unico di cui può fidarsi. Tra tentativi di disintossicazione, ricadute e un inatteso colpo che può cambiare la vita a tutti, Mark forse entrerà a far parte dell'odiata, ma rispettabile società.
Basterebbe il tuffo nel cesso più sporco di Scozia, alla ricerca di due supposte di oppio, per consegnare Trainspotting alla storia del cinema più cult. Subito dopo il fortunato esordio di Piccoli omicidi tra amici, già scritto da John Hodge, prodotto da Andrew MacDonald e interpretato da Ewan McGregor al primo ruolo cinematografico, Danny Boyle ha l'ambizione di firmare uno dei film-scandalo degli anni Novanta, fornendo il ritratto di una generazione senza ideali che non ha alcuna intenzione di cavarsi fuori dalla situazione in cui versa. È la stessa Diane, la studentessa con cui Mark finisce a letto, a fotografare il presente con allarmante attenzione: la musica sta cambiando, le droghe anche, c'è da scegliere altro, gli dice con il tono di chi la sa lunga. Ma come?
Tratto dal romanzo omonimo di Irvine Welsh, ampiamente sfrondato delle sue componenti più politiche, è un film che può contare su una colonna sonora travolgente (da Lou Reed a Iggy Pop, dagli Underworld ai Blur), un gruppo di attori più che precisi e dialoghi immediatamente entrati nella cultura di massa (si pensi solo a "Provate a immaginare l'orgasmo più bello della vostra vita, moltiplicatelo per mille, e capirete cosa significa farsi di eroina"). Memore della lezione di Tarantino, quasi si gioca a superare l'americano nell'uso delle ellissi e nei dettagli forti, Trainspotting è certamente un esercizio di stile, un lavoro fin dall'inizio progettato per essere di culto, in sintesi, fatto per colpire il gusto dei benpensanti e per deliziare i "non allineati". Eppure, al di là del campionario di sangue, sostanze fecali, aghi e corpi in disfacimento, Boyle dà una lezione morale non da poco. Accusato all'epoca di esaltare il consumo di eroina, in realtà, il racconto non fa altro che scoperchiare il male assoluto della tossicodipendenza: a cominciare dalla fine di Tommy, sono molteplici i momenti realmente tragici, quasi sempre stemperati dalla giustapposizione di altre sequenze nella volontà di non far capire la vera natura del gioco.
Certamente furbo, spesso geniale, comico, spaventoso, divertente, angosciante, ossessivo, ma non ambiguo come si è detto, è un lavoro che prende a piene mani da Kubrick, Scorsese, dai fratelli Coen, Almodóvar, Lester, Roeg, Russell; nella discoteca Volcano, citazioni dirette da Arancia meccanica, la stanza simile al Korova Milk Bar, e Taxi Driver, le gigantografie di Travis e Iris. Può essere letto come una riflessione sulla pochezza del presente e sulla grandezza del passato: Mark che legge la biografia di Montgomery Clift o Sick Boy che parla in continuazione dello Sean Connery che fu non rimandano forse a questo? Irvine Welsh interpreta il ruolo di Mikey.
Dal romanzo di Irvin Welsh. Quattro amici drogati in Scozia. Il protagonista all'inizio elenca una serie di ottime ragioni che inducono a drogarsi. In sostanza se prendi l'eroina hai un solo problema: l'eroina. Se non la prendi hai tutti gli altri problemi della vita, infinitamente peggiori. Gli amici parlano, si bucano, fumano, c'è anche un po' di sesso. Muore una bambina figlia di drogata. Tentativi di disintossicarsi. Genitori quasi complici. Infine i quattro incappano in un fortunato colpo: guadagnano sedicimila sterline vendendo una partita di droga. McGregor, il protagonista, ruba il denaro. Si redimerà.
Le ultime parole del film sono: "..scegliete un lavoro, la famiglia, lavatrici, automobili, apriscatole elettrici e un cazzo di televisore col maxischermo. E poi una domenica chiedetevi chi cazzo siete e perché avete scelto di marcire...". Nel frattempo abbiamo visto il ragazzo pescare due supposte, appena espulse, da un water, un altro che riempie di merda un lenzuolo. E ogni particolare di iniezioni, vomito, sporcizia, turpiloquio, eccetera. Per giustificare certe iniziative il regista ricorre a volte all'ironia e al surreale e in quel senso il film riesce a funzionare. Certo, è drammatico il significato generale. Questo film non è nemmeno ammiccante, è una chiara apologia della droga. Ci offre un mondo come se fosse normale, e non lo è.
Frank Sinatra era drogato ne L'omo dal braccio d'oro, poi incontrava Kim Novak che lo salvava. Qui ci si dice che la salvezza sta nell'eroina.
Dal lavoro del grande regista Danny Boyle e l'autore del romanzo omonimo Irvine Welsh (che nel film interpreta Mikey Forrester) c'erano da aspettarsi grandi cose, e così è infatti. Film e romanzo sono due cose con un sapore e un ritmo narrativo molto diversi. Film originale, crudo, realistico e freddo ma allo stesso tempo divertente, pregno di black humor e fottutamente fuori [...] Vai alla recensione »
Tratto dal romanzo di Irvine Welsh,ambientato principalmente nella fredda ed affascinante Edimburgo.L'interpretazione dei personaggi è assolutamente sublime,specie se si considera che per molti di loro la ribalta internazionale arriva con questo film. Ewan McGregor(Renton)rappresenta l'emblema del giovane tossicodipendente insicuro di se,che non è un membro di spicco nel proprio gruppo ma che al momento [...] Vai alla recensione »
Traispotting è un cult. Trainspotting NON è ASSOLUTAMENTE un film-invito alla droga, come pensavano in molti quando la pellicola è uscita nelle sale. Trainspotting(letteralmente “guardare i treni mentre passano”, metaforicamente “vivere la vita in modo passivo, mentre altri decidono di prenderla in pugno, senza lasciarsi schiacciare da dipendenze varie”) [...] Vai alla recensione »
Il film è forse il punto più alto della carriera di Danny Boyle: se la trama, specialmente nella seconda parte del film, non decolla, la fotografia e soprattutto la colonna sonora rendono Trainspotting un ottimo film. Le rivisitazioni di canzoni come Perfect Day di Lou Reed e di Temptation dei New Order sono da brividi. Spicca facilmente un Ewan McGregor eccezionale circondato da un cast [...] Vai alla recensione »
"Trainspotting" è forse il film più controverso che abbia mai visto. Un film che certo allude all'eroina e alla tossicodipendenza, ma ha una trama stabile e forte e nello stesso tempo sul filo di un rasoio. Personaggi descritti e interpretati alla perfezione, messi come vittime di una vita troppo turbolenta e noiosa i quali ricorreranno all'uso della droga per "far [...] Vai alla recensione »
Credo, come alcuni qui su mymovies, che molte persone non abbiano davvero capito questo film, credendolo un'inno alla droga e alla vita sregolata (basta fare un giro su forum o gruppi FB per capire cosa intendo). Trainspotting è uno di quei film che ti arrivano dritti allo stomaco, se trovi una qualche affinità con la linea di pensiero che accompagna tutte le vicende, dall'inizio [...] Vai alla recensione »
Film culto degli anni 90 firmato da Danny Boyle, regista mai banale nelle sue opere cinematografiche. Il protagonista, Renton, ci guida in questo mondo perduto dell'eroina attraverso un gruppo di amici quasi tutti drogati. Attraverso la voce fuori campo Renton ci porta con sé nei meandri oscuri della vita di un tossicomane, scene crudeli ma veritiere, l'uso di sostanze, la disintossicazione [...] Vai alla recensione »
Questo film è una colonna sonora di un'overdose. Coglie assolutamente nel segno. Ebbene, mi ritrovo qui a scrivere la mia opinione su questo film, dopo 15 anni che è uscito, ma lo faccio con estremo rigore e vigore. Non ho problemi a confessare di aver avuto a che fare con la droga: per questo dico che le atmosfere ricreate dal regista Danny Boyle, sono ASSOLUTAMENTE azzeccatissime. [...] Vai alla recensione »
Trainspotting è un film cult perché attraversa tutte le generazioni senza mai invecchiare. Purtroppo è sempre attuale. Forse negli anni,l'informazione ha fatto in modo di diminuire scambi di aghi e di malattie,forse anche il consumo,ma l'effetto devastante dell'eroina e delle nuove droghe è ancora ampiamente visibile nella quotidianità.
Grande grandissimo film di un giovane Danny Boyle e di un giovanissimo e già grande Ewan McGregor. Difficile cadere nella retorica, nel perbenismo o nel patetico parlando di tossici o di chi fa parte del gruppo ma non si fa mai. Ancor più difficile tenere alto il ritmo e l'attenzione in una serie senza fine di pere e pasticche. Boyle si mette dietro, al di fuori della cosa, te la [...] Vai alla recensione »
Attraverso gli occhi e la coscienza combattuta, e a tratti inconsapevole, di Renton siamo spettatori di un triste e demoralizzante spettacolo umano: la droga dal punto di vista del tossico che ne dipende. La debolezza della volontà e della risoluzione è al centro di questa pellicola ben diretta e fotografata, i personaggi sono credibili e anche instabilmente realistici nel mostrare [...] Vai alla recensione »
Trainspotting è terribile, crudo, cinico, non offre spiragli di redenzione, così come l'eroina, o come il segno che, indelebile, ti lascia se riesci ad uscirne. La droga nei protagonisti non si limita a divenire una momentanea via di fuga, ma la realtà costante in cui vivere, l'unica cosa che sappia dare una parvenza di senso all'esistenza (attenzione: [...] Vai alla recensione »
A suo modo. Trainspotting riesce a darti un forte messaggio per quanto riguarda l'eroina e le droghe pesanti, anche se penso che il film si concentri su due moralità: uno è la violenza esagerata e gratuita di Bagbie che esprime il paradosso di un uomo che pur essendo in un contesto di drogati decide di non farsi ma comunque rappresenta un vero pericolo per la società [...] Vai alla recensione »
Edimburgo, Scozia, anni ‘90. Siamo nell’ epoca della noia, il benessere è quasi ovunque, il lavoro ce n’è in abbondanza e nell’ Occidente americanizzato ci sono pochi hobby e poche cose per cui vale la pena spendere del tempo. Tutto questo sembra il preludio ad una vita tranquilla, fatta di 8 ore di lavoro, la sera a casa in famiglia, il venerdì [...] Vai alla recensione »
Film cult degli anni '90, ti sbatte in faccia cos'è davvero l'eroina attraverso la storia di alcuni amici in una Scozzia degradata, che quasi sembra non ti offra grosse alternative. Ognuno ha il suo carattere e con il medesimo si pone nei confronti della droga in modo diverso: dall'eroinomane più convinto, a quello consapevole e che si colpevolizza, a quello sportivo che finisce anch'egli per cadere [...] Vai alla recensione »
Le vicende di un gruppo di drogati. Un film fuori, prendete quest’affermazione come volete ma l’unico modo che ho per descriverlo è questo:UN FILM FUORI. Fuori di testa, fuori dagli schemi, fuori da tutto, una storia estrema che sarebbe potuta essere una noiosa cronaca di denuncia ma che invece sfrutta la via del grottesco, del folle , dell’esagerato.
- Questi sono tutti problemi a cui non devi pensare (riferendosi al discorsone prima) quando hai una sana e onesta tossicodipendenza - Mark Renton è un tossicodipendente assuefatto dall'eroina e il suo gruppo di amici non è da meno. Nonostante i suoi sforzi per disintossicarsi in qualche modo ricade sempre in quel dannato tunnel. Fino a quando un avvenimento non sconvolge la sua [...] Vai alla recensione »
Esiste un'alternativa alla vita?Un qualcosa che esuli dalla vita normale?La risposta è nella droga,forse. Avere una famiglia,un lavoro,degli hobby sani,una cazzo di tv, così Renton definisce tutto quello a cui rinuncia.Perchè?Perchè ha scelto una non-vita. La realtà è troppo dura, ogni giorno passa solo per distribuire dell'insensatezza e così [...] Vai alla recensione »
" Io ho scelto di non scegliera la vita...Ho scelto qualcosaltro. Le ragioni? Non cisono ragioni! Chi ha bisogno di ragioni quando hai l' eroina? E ancora: " Sono nel limbo dei tossici...Ho bisogno di un altro schizzo! " "Trainspotting", di Danny Boyle, è un film presentato fuori concorso nel 1996 al Festival di Cannes.
“Non riuscirai mai a capire una persona finchè non provi a metterti nei suoi panni”: muove da questo concetto, tradizionale cliché della storia del cinema drammatico (basti ricordare “To kill a Mockingbird”, 1962), la ricerca di Boyle nella presentazione dei 4 personaggi di Trainspotting. Film coraggioso che segue le disavventure di un gruppo di amici tossicodipen [...] Vai alla recensione »
Cosa si può dire su tranispotting? beh l'unica cosa che ha senso dire è: Se non l'hai mai visto è assolutamente ora di guardarlo!
Non ho idea di come si faccia a dare 0 stelle a un simile capolavoro. Veramente una recensione incommentabile.
Un cult. C'è poco da aggiungere. Attori competenti, regia perfetta, sceneggiatura scritta divinamente. Rimane bello anche dopo la decima volta che lo rivedi. Alcune scene sono indimenticabili. Film da non prendere troppo seriamente. Perde qualcosa nel finale.
Tratto dal romanzo di Irvine Welsh,ambientato principalmente nella fredda ed affascinante Edimburgo.L'interpretazione dei personaggi è assolutamente sublime,specie se si considera che per molti di loro la ribalta internazionale arriva con questo film. Ewan McGregor(Renton)rappresenta l'emblema del giovane tossicodipendente insicuro di se,che non è un membro di spicco nel proprio gruppo ma che al momento [...] Vai alla recensione »
Nella recensione si fa intendere che sia quasi un inno alla droga. Dissento semplicemente affermando che quando lo vidi mi provocò una sensazione esattamente opposta. Il film è spietato,crudo e va al dritto al punto:l'eroina ti fa vivere una vita squallida. Basterebbe la scena del bambino nella culla o quella di Tommy e il gattino,da brividi sulla pelle.
Assolutamente da vedere, capolavoro angosciante!
Non un colossal di 4 ore, bensì un capolavoro di 80 minuti. E' tra i tre film più belli che abbia mai visto.
Visivamente magnifico! soffre solo un il ritmo frenetico (in 80 minuti racchiude di tutto!). Di certo e la migliore interpretazione di Ewan Mcgregor (dopo Big Fish). Contenuti pesanti: è meglio indicare la visione ad un pubblico più maturo. Danny Boyle ha realizzato un film magnifico!
trainspotting tiene incollati allo schermo! grazie alla regia e un montaggio scorrevole come un treno. mai noioso, intrigante, divertente e interessante. un capolavoro di regia e tecnica cinematografica!
Film capolavoro con forte stile inglese,colonna sonora che si fonde perfettamente con il film per tutta la sua durata e montaggio perfetto.La tematica è la droga e i suoi effetti,più che sulla persona, sulla vita sua e di quelli che gli stanno intorno.
Non mi sembra un'apologia della droga,tutt'altro,le immagini crude e rivoltanti servono proprio a prendere le distanze da un mondo squallido, fatto di coscienze ottenebrate e ridotte a larve senza dignità.E' un film particolare di grande impatto visivo e alcune scene sono senz'altro scioccanti,ma l'opera mi sembra comunque valida.
Trainspotting un capolavoro ineguagliabile come lo sono gli anni 90. Niente da dire a riguardo del film che secondo me è perfetto , film così non ce ne saranno più quindi chi non l ha visto lo guardi
Sconvolgente. Squallido. VERO. Trainspotting è un film sulla dipendenza da droga, vista dal punto di vista dei drogati. Privo di ogni moralismo e perbenismo, spiattella in faccia la realtà per quello che è, senza cercare giustificazioni, mettendosi anzi dalla stessa parte dei suoi protagonisti, riuscendo allo stesso tempo a mostrarne la caduta e la miseria in piena lucidità. [...] Vai alla recensione »
Intanto vorrei cominciare dicendo che un film non debba per forza lasciare un messaggio positivo, vediamo tutte le sere in TV delle serie televisive che di educativo non hanno niente, eppure sono in prima serata col bollino giallo... Ma parliamo del film... Il film si avvicina al capolavoro, ha raccontato con una sottile ironia (che poi alla fine è la stessa ironia che applicano i ragazzi alla loro [...] Vai alla recensione »
Bel film che riesce a mostrare il mondo che non vediamo o non vogliamo vedere, un mondo cattivo per quelli che ne sono fuori, un mondo caldo e confortevole per quelli che vi si rifugiano. Ottimo film 4 stelle
Fantastico. Ritmo incalzante che immedesima alla perfezione nel contesto della Droga. Delirante!
Grandissimo film, dall'inizio alla fine.. mai banale, con una grande trama, grande significato, e sopratutto con una grande colonna sonora. Da vedere e rivedere. L'unico film che riesce a far capire il mondo della droga in tutte le sua sfaccettature.
Ottimo, mostra allo spettatore l'eroina com'è realmente. Inizia con una presentazione affascinante di questo "schifo", è bellissima, regala sensazioni inimmaginabili, man mano che il film prosegue tra scene divertenti e altre più serie ci si rende bene conto che dietro l'apparenza di un paradiso iniettabile si nasconde un vortice di atroce sofferenza [...] Vai alla recensione »
Film impegnativo da guardare, disturbante. Alcune scene sono davvero forti a livello espressivo e per i contenuti. Il monologo iniziale di Renton è fondamentale per capire il film. Bravissimo Ewan McGregor.
La verità estrema di questo film rende in modo impeccabile l'idea di quel mondo che per molti è sconosciuto e da molti ignorato. Assolutamente da vedere.
Un film che mi riporta sempre all'adolescenza, cioè quando lo vedevo spesso questo bel film. Certo ti colpisce e ti fa vivere situazioni anche schifose, ma reali per alcuni aspetti!
Un film comico o drammatico? Tutte e 2; questo film è un mix di emozioni contrastanti e di scene psichedeliche. Inizia e finisce con un monologo; inizia con il rifiuto della vita, dei canoni, delle idee del tempo e il rifugio nella droga come scappatoia; finisce con la consapevolezza che nella vita devi farcela da solo, con furbizia, accettando la società per quello che è, conformandosi al resto della [...] Vai alla recensione »
Questo cult anni '90 è un vero e proprio film realista. Rende plasticamente l'immagine della tossicodipendenza da eroina, forse la peggior droga in circolazione all'epoca. Il protagonista tenta più volte di uscirne, ma non è così semplice; il richiamo dell'ennesima ultima dose è fortissimo e risucchia ogni logica, ogni capacità di pensiero razionale, [...] Vai alla recensione »
Guardatevi anche "Christiana F. - Noi i ragazzi dello zoo di Berlino" che è un suo precursore (credo) rispetto al quale trainspotting è, se non altro, più variegato e meno pesannte.
Scorrevole proiezione incentrata sui personaggi, rifugiati nella droga (e non solo) per sfuggire alla quotidianità di un Edimburgo incolore. Trainspotting tramite i suoi personaggi bizzarri rappresenta quel senso di inadeguatezza nei confronti della società conformista e la disparata ricerca di una via d'uscita. Il tutto virato sull'ironia, condito di cinismo qua e là e [...] Vai alla recensione »
Hanno scelto di non scegliere la vita. Ecco la vita di questo gruppo di amici scozzesi. Il loro atteggiamento è violento, disordinato e confuso. Ma da come si capisce nel film, il loro stato d'animo è colmo di rancore, sfiducia, rabbia. Una realtà ben poco appagante.
io la definisco una commedia grottesca. è un film di cattivo gusto, specialmente perchè banalizza una realtà (l'eroina) che è un gravissimo problema sociale. in genere gli altri film su questo argomento sono molto più realistici ed eccessivamente drammatici mentre trainspotting è leggero, scorrevole , grottesco.
Dove arriverà il giovane Mark Renton, in cammino alla fine di Trainspotting? La domanda non è di quelle che facciano perdere il sonno. Si ha notizia di molti che hanno continuato ad avere notti tranquille, anche dopo aver visto il film del giovane Danny Boyle ispirato al romanzo del giovane Irvin Welsh. Ma nemmeno si può dire che il giovane Mark Renton proprio non la stimoli, la curiosità.
Se conservate ancora qualche idea romantico-turistica della Scozia - tipo vecchi manieri, distese verdi e battute dal vento, gente più cordiale di quella che abita dalle parti di Londra - ebbene, è proprio il caso che non andiate a vedere Trainspotting, di Danny Boyle (lo stesso regista di Piccoli omicidi tra amici). Siamo agli antipodi della cartolina, benché l'ombra dello stereotipo, mutato di segno, [...] Vai alla recensione »