Burt Lancaster e Joan Fontaine in un classico della storia del cinema.
di Pino Farinotti
Succede spesso che un'uscita in dvd possa valere, come interesse e storia, un film distribuito nelle sale. Si tratta di classici che è bene "ripassare". Alludo a un titolo peraltro inedito, Per te ho ucciso, diretto da Norman Foster, con Burt Lancaster e Joan Fontaine; è uno dei classici "noir" del cinema americano. Il genere presenta, fra le molte qualità, un'anomalia particolare, a favore del cinema: spesso quei film erano migliori dei libri da cui erano tratti. Non succede quasi mai.
Quel "noir" aveva una genesi particolare, magari nobile, era, spesso, una derivazione dell'espressionismo tedesco: atmosfere cupe, bianchi e neri a grande contrasto, tante scene notturne e un senso drammatico sempre a incombere.
Giungla d'asfalto (Huston), Forza bruta (Dassin), Doppio gioco (Siodmak), Le catene della colpa (Tourneur), La fiamma del peccato (Wilder) sono titoli esemplari di quel genere.
La storia: un reduce coinvolto in una rissa uccide un uomo senza volerlo. Braccato si rifugia nella casa di un'infermiera. A poco a poco nasce un rapporto. E la donna riuscirà ad affrontare le patologie complesse del fuggiasco, coinvolto anche in situazioni di criminalità. Il teatro è Londra, che si presta al noir, seppure americano, col suo buio, la nebbia, le strade umide che riflettono i lampioni. Il film, del 1948, è perfetto per le attitudini di Burt Lancaster, presente in molti di quei titoli di genere. Due anni prima aveva esordito, già protagonista, ne I gangsters, per la regia di Siodmak, tratto da un racconto di Hemingway. Dunque, divo subito. Sarebbero seguiti, in breve tempo, Forza bruta, Le vie della città, Doppio gioco, Il terrore corre sul filo, fra gli altri.