Titolo originale | Sorry, Wrong Number |
Anno | 1948 |
Genere | Giallo |
Produzione | USA |
Durata | 89 minuti |
Regia di | Anatole Litvak |
Attori | Barbara Stanwyck, Burt Lancaster, Tina De Mola . |
Tag | Da vedere 1948 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,59 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar,
CONSIGLIATO SÌ
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Leona Cotterell, figlia di un industriale farmaceutico, soffre di una malattia psicosomatica che la costringe a letto. Sola nella sua grande casa, cerca di telefonare al marito Henry Stevenson, l'uomo che per capriccio ha strappato a un'amica, trasformandolo da umile commesso in vicepresidente dell'industria Cotterell. Ma, per un errore del centralino, ascolta invece una conversazione tra due individui che progettano un delitto per quella sera alle undici e un quarto. Ignorata dalla polizia, senza nessuno a cui rivolgersi in città, Leona tenta di ricostruire i movimenti del marito attraverso una serie di chiamate. Scopre che l'ex fidanzata di Henry, ora sposata a un poliziotto, ha cercato di avvertirlo che sono in corso indagini su di lui, su un certo Evans e su una misteriosa vecchia casa sulla spiaggia. Mentre Leona capisce di essere la vittima designata del delitto, una telefonata del signor Evans chiarisce ogni dubbio: tentando di fare soldi per liberarsi del giogo econimico della moglie, Henry si è messo nei guai con un'organizzazione criminale. Per uscirne, ha stipulato un patto che prevede la morte di Leona. Ma nel frattempo sono arrivate le undici e un quarto... Incastro di flashback uniti dall'ossessiva presenza del telefono, il film copre quasi puntualmente l'arco di novanta minuti in cui si svolge la trama. Nella sceneggiatura, l'autrice Lucille Fletcher sfrutta appieno la possibilità di abbinare immagini al proprio testo radiofonico: prendono vita non solo le sequenze retrospettive, ma anche gli ambienti che fanno da sfondo al disperato scambio di chiamate. La storia, venata di amara ironia, racconta di come una serie di messaggi vengano trascurati o fraintesi. L'impossibilità di comunicare resta il motore di un meccanismo che produce angoscia. Anche se fin dalle prime inquadrature la protagonista appare insopportabile (Barbara Stanwick è perfetta in parti di questo genere), alla fine lo spettatore non può fare a meno di identificarsi con lei, trascinato da un crescendo di suspense abilmente orchestrato.
Leona Stevenson è una ricca ed altolocata donna sposata malata di nervi, che a causa delle sue fobie è incapace di muoversi e si trova immobilizzata nel letto della propria casa; una sera, mentre tenta in tutti i modi di rintracciare il marito Henry al telefono, casualmente la donna intercetta una conversazione fra due individui misteriosi che hanno in programma di commettere un omicidio per quella notte...
Tratto da un fortunatissimo dramma radiofonico scritto da Lucille Fletcher, Il terrore corre sul filo è uno dei più originali e riusciti thriller americani dell'epoca, portato sul grande schermo con notevole successo nel 1948 dal regista di origine russa Anatole Litvak, attivo a Hollywood dalla seconda metà degli anni '30, ed interpretato dalla diva de La fiamma del peccato Barbara Stanwyck, accanto ad un giovane Burt Lancaster. La traduzione italiana del titolo, per quanto azzeccata, non conserva l'ironia della versione originale, Sorry, wrong number ("spiacente, ha sbagliato numero"), un riferimento ad una frase del film e, allo stesso tempo, all'elemento centrale della storia: il telefono.
Il terrore corre sul filo rappresenta, infatti, il caso più unico che raro di un film che si svolge interamente al ricevitore di un telefono: la protagonista, Leona Stevenson (Stanwyck), è bloccata a letto nella propria stanza, e l'unica possibilità di contatto con il mondo esterno è costituita dall'apparecchio telefonico. A partire dalle sue varie conversazioni, la trama della pellicola si sviluppa attraverso una serie di flashback che ripercorrono la vita della donna, il suo rapporto con il marito Henry (Lancaster), e le sue indagini per rintracciare l'uomo che sembra scomparso nel nulla, fino a un imprevedibile colpo di scena finale.
A metà strada fra il giallo classico e il dramma psicologico, Il terrore corre sul filo è un appassionante thriller caratterizzato da un'atmosfera claustrofobica ed inquietante, ma anche un magistrale esercizio di stile che ne ha fatto un autentico gioiello della suspense degno di Hitchcock. Eccellente l'interpretazione della splendida Barbara Stanwyck, che ha ricevuto la nomination all'Oscar come miglior attrice grazie al suo intenso ritratto di una donna fragile e nevrotica, in un ruolo basato completamente sull'espressività del volto e dello sguardo.
IL TERRORE CORRE SUL FILO disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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€7,75 | – | |||
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'Il terrore corre sul filo', 'Sorry, wrong number' il titolo originale, è un film tutto da godere. E' perfetto, cioè, per chi adora spaventarsi. Ad avvalorare quanto ho appena scritto interviene un'affermazione della attrice protagonista, la bravissima Barbara Stanwick (o 'Missy', nomignolo con cui era conosciuta nell'ambiente cinematografico, [...] Vai alla recensione »
'Il terrore corre sul filo', 'Sorry, wrong number' il titolo originale, è un film tutto da godere. E' perfetto, cioè, per chi adora spaventarsi. Ad avvalorare quanto ho appena scritto interviene un'affermazione della attrice protagonista, la bravissima Barbara Stanwick (o 'Missy', nomignolo con cui era conosciuta nell'ambiente cinematografico). [...] Vai alla recensione »
Il film è tratto da un famoso radiodramma di Lucille Fletcher, dove la protagonista era Agnes Moorehead. Il programma riscosse un grande successo e la Paramount decise di acquistarne i diritti. Il dramma durava mezz’ora e lo Studio le chiese di scrivere l’adattamento e ampliare la durata ad 80 minuti. Il dramma era un quasi monologo della Moorehead e la Fletcher si vide costretta [...] Vai alla recensione »
E' un film uscito nel 1948, un noir ambientato a Manhattan nella stanza di una grande villa, ebbe a suo tempo un grande successo commerciale, la regia è di Anatole Litvak bravo regista di Hollywood che nel periodo 1939-1970 diresse molti film tra cui: La fossa dei serpenti, Anastasia (Oscar come migliore attrice a Ingrid Bergman, Le piace Brahms?, La notte dei generali).
Visto nell'epoca dei telefoni tascabili ad un primo impatto questo film fatto di cornette bianche,di spinotti e centraliniste sembra lontano e quasi surreale ma basta avere un pò di pazienza e ci si accorge che non ha perso niente della suspence originale e anzi la difficoltà nel comunicare e nel rintracciare i vari personaggi per mettere insieme i pezzi del puzzle mettono [...] Vai alla recensione »
Di questo film non si può che dire un gran bene,sotto ogni profilo lo si consideri. Tolta qualche digressione che può infastidire (flashback nel flashback),tutto scorre che è una meraviglia. Innanzitutto la Stanwyck,divina più che mai,capace di convincere nella disperazione cosi come nel capriccio (il racconto della conoscenza con l'umile Lancaster è uno spasso). [...] Vai alla recensione »