12ª edizione del Biografilm Festival, il programma dei 12 film di lunedì 13 giugno. Bologna - 10/20 giugno 2016. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Un film dove la manualità e la tipografia vengono esaltate come forme d'arte che ci riportano all'essenzialità delle parole e dei pensieri. Documentario, Italia, Svizzera2016. Durata 72 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ritratto di Alberto Casiraghy e Josef Weiss, tra Italia e svizzera, artisti unici nel mondo della parola scritta. Espandi ▽
Proprio come Johannes Gutenberg, Alberto Casiraghy ha trasformato la sua casa di Osnago in una vera "bottega" editoriale: con una vecchia macchina a caratteri mobili stampa piccoli e preziosi libri di poesie e aforismi. Non molto lontano, oltre il confine svizzero, Josef Weiss per realizzare le sue edizioni artistiche unisce la sensibilità del grafico con la tecnica del restauratore. Silvio Soldini restituisce un ritratto insieme realistico e poetico di due artisti-artigiani che hanno scelto di fare un mestiere antico in un mondo moderno, e hanno conquistato il successo più grande. Imparare a tessere la più eterna delle magie, quella delle parole. Recensione ❯
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Ausman torna nel suo paese, la Libia, per contribuire al cambiamento con la rivoluzione. Cosa troverà al suo ritorno in patria? Espandi ▽
Ausman ascolta musica metal, suona la chitarra elettrica, indossa magliette delle sue band preferite, ha un'amicizia con una ragazza ed è ateo. Un ragazzo come tanti altri, verrebbe da dire; ma non in Libia, il suo paese. Appartiene per origine a quella minoranza chiamata Amazigh, ovvero i berberi, che letteralmente significa "uomini liberi". Cresciuto nella Libia di Gheddafi, Ausman scopre il mondo occidentale dopo un'esperienza a New York e incomincia un percorso personale di critica verso la sua terra d'origine e i precetti falsi e ipocriti della religione islamica. Rientra in patria per partecipare alla rivoluzione libica ma presto si troverà a non tollerare più l'integralismo religioso e la violenza che attanagliano il paese e che tarpano le ali a chi crede nella democrazia e nella libertà di espressione. Ausman, la pecora nera, disconosciuto dalla famiglia e osteggiato da alcuni amici e parenti, cercherà rifugio in Finlandia, dove le cose girano in maniera differente, dove le tutele per chi riceve asilo politico sono maggiori e dove potrà sentirsi finalmente se stesso. Recensione ❯
PROGRAMMAZIONE A BOLOGNA
Lumiere
venerdì 10 giugno 2016 ore 19:00
Europa
lunedì 13 giugno 2016 ore 21:30
Lumiere
domenica 19 giugno 2016 ore 19:00
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Il racconto del più grande fallimento nella storia della NSA, delle logiche economiche che l'hanno permesso e delle conseguenze che ci riguardano tutti. Documentario, Biografico, Storico - Austria2015. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
William Binney, al centro del caso Snowden, analizza i flussi di dati, verità nascoste emergono, ma non troppo facilmente. Espandi ▽
William Edward Binney è un critto-matematico, decodificatore, analista dell'intelligence ed ex Direttore Tecnico della National Security Agency degli Stati Uniti. Dopo la fine della guerra fredda, e dopo aver dimostrato le sue geniali capacità interpretative durante la guerra del Vietnam, Bill Binney comincia a sviluppare un programma in grado di tracciare collegamenti precisi tra due miliardi e mezzo di telefoni, che pian piano si allargano a coprire la quasi totalità di individui e mezzi di comunicazione sul globo terrestre. Il programma si chiama Thin Thread e sarebbe stato probabilmente in grado di sventare l'11 settembre, come ha dimostrato un esperimento successivo, subito secretato. Ma poche settimane prima della data fatidica, Thin Thread veniva chiuso, spento, proibito, nonostante la sua efficace funzione di sorveglianza, perché troppo economico. Il software rivale, incapace di gestire la mole di dati in arrivo senza sosta, costava però mille volte di più e dunque offriva ai vertici della NSA l'occasione di domandare al Congresso gli ingenti fondi a cui aspirava per costruire il suo impero. Con buona pace dello scopo militare per cui veniva proposto. Recensione ❯
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Un atto d'amore, una storia tutta privata e familiare che coinvolge spettatori lontanissimi da quel mondo e diventa di fatto una storia di tutti. Documentario, Azione, Biografico - Italia, Tailandia2016. Durata 74 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Chantal Ughi, ex modella, attrice e cantante, ora combatte sul ring, trasformando la rabbia in grinta. Espandi ▽
Chantal Ughi brilla nella Muay Thai. Ex modella, attrice, cantante e cinque volte campionessa mondiale, combatte contro gli avversari e contro i fantasmi in un corpo a corpo che non lesina pugni e calci. Perché nella vita come nella Thai Boxe tutti i colpi sono permessi. Ma non sono i colpi a ferire ma il passato che Simone Manetti risale lentamente, inesorabilmente fino alla sorgente del dolore. In un'infanzia 'battuta' affonda il cuore combattente di Chantal, che ha debuttato al cinema con Peter Del Monte, Giuseppe Piccioni e Fulvio Ottaviano prima di raggiungere New York e volgere l'attrice in cantante nella cornice della cultura musicale underground. Ma una storia d'amore sbagliata con un sassofonista paranoico la rimette in cammino, alla ricerca di un luogo in cui riparare e quietare la 'voce del sangue', la fitta che preme dall'interno, preme e preme finché non ti decidi a respirare e a neutralizzarla. Chantal accetta la sfida e sceglie l'arma, un'arte marziale convertita in sport alla fine del XX secolo. Si trasferisce in Thailandia e impara a combattere come un thailandese, piegandosi ai costumi ancestrali di una disciplina secolare marcata da un cerimoniale religioso. Recensione ❯
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Ritratto di ordinaria vita in jalalabad, dove il regista ha arruolato ragazzini per partecipare ad una scuola di arti e spettacolo da lui fondata. Espandi ▽
Il regista australiano George Gittoes ha raccontato le zone devastate dai conflitti per oltre quarant'anni. Nel 2011 ha fondato a Jalalabad, in Afghanistan, la "New Yellow House": un centro multiculturale per le arti e il cinema. Un'istituzione al centro di questo racconto, in cui si intrecciano quotidianità e destino di diversi personaggi. Molti sono ragazzini e poi ci sono gli snow monkey, bambini che vendono gelati per le strade, e che in un continuo gioco di realtà e ricostruzioni vengono messi in scena come attori e registi. I loro video si mescolano e si fondono con immagini di povertà e terrorismo restituendo, nelle due ore e mezzo del film, un Afghanistan zeppo di umanità e contraddizioni. Recensione ❯
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Genesi e sviluppi del telo arancione che nel 1972 Christo e la copmpagna Jeanne-Claude appendono tra due montagne. Espandi ▽
Rifle Gap, Colorado: una scoscesa "V" tra due montagne spoglie. Che grazie al progetto dell'artista Christo Vladimirov Yavachev insieme alla compagna Jeanne-Claude Denat de Guillebon viene riempita, nel 1972, con un telo arancione di 18.600 metri quadrati, teso al di sopra del fiume, tra le pareti di pietra. Cosa significa un'opera come questa? Quali sono le difficoltà e segreti della sua preparazione? Christo ci accompagna dietro le quinte del montaggio e dell'allestimento: una fase cruciale capace di cambiare l'identità e i significato dell'opera stessa. In una dinamica di svelamento e crescita che è specchio della vita e dell'arte. Nominato agli Oscar nella sezione Best Documentary Short. Recensione ❯
PROGRAMMAZIONE A BOLOGNA
Lumiere
lunedì 13 giugno 2016 ore 20:15
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Genesi ed evoluzione di un'opera d'arte simile alla Grande Muraglia, il "Running Fence" di Christo e Jeanne-Claude. Espandi ▽
Quattro anni di lavoro, dal 1972 al 1976, per un progetto osteggiato a lungo in California dalla popolazione locale: si chiama "Running Fence". Lo scopo è realizzare, su un'area di 24 miglia, dalle contee di Marin e Sonoma fino all'oceano Pacifico, una gigantesca siepe di teli di nylon bianchi, alta cinque metri e mezzo, una sorta di versione contemporanea e non permanente della Grande Muraglia cinese. Il film di Albert Maysles, David Maysles e Charlotte Zwerin, nel ripercorrerne le tappe della preparazione, raccoglie i pareri degli abitanti della zona. Tra questi sono in molti a osteggiare il progetto... ma non hanno fatto i conti con i due artisti, Christo e Jeanne-Claude, decisi a realizzarlo superando qualsiasi ostacolo. Recensione ❯
PROGRAMMAZIONE A BOLOGNA
Lumiere
lunedì 13 giugno 2016 ore 19:15
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I dieci anni che hanno deciso l'opera visionaria di Christo e Jeanne-Claude sul Pont Neuf di Parigi. Espandi ▽
Il Pont Neuf di Parigi è stato immortalato in numerosissimi film, percorso dai passi di innumerevoli turisti: è un'icona della città. Finché non arriva Christo, il grande artista bulgaro, accompagnato dalla sua compagna Jeanne-Claude, che decide di sottrarlo alla sua dimensione di simbolo per riportarlo a quella di oggetto, interessato da processi di cambiamento sempre attivi. Come? Imballandolo in un lungo telo di poliestere, di 41800 metri quadri. Il questo capolavoro di "direct cinema" di Albert e David Maysles, co-diretto con Deborah Dickson e Susan Froemke, ripercorriamo i dieci anni di incontri e richieste che sono stati necessari per ottenere finalmente il permesso ed elaborare l'imponente opera. Un film vincitore dell'Ivens Award all'Amsterdam International Documentary Film Festival. Recensione ❯
PROGRAMMAZIONE A BOLOGNA
Lumiere
lunedì 13 giugno 2016 ore 16:45
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Ombrelli si aprono in Giappone e in U.S.A., un ponte immaginario si apre tra le due sponde del Pacifico. Espandi ▽
Ottobre 1991: 1340 ombrelloni blu vengono aperti tra le immense risaie della provincia di Ibaraki in Giappone e 1760 ombrelloni gialli si schiudono tra gli allevamenti e i ranch sconfinati del Sud della California. Quei 3000 ombrelloni alti sei metri sono per Christo un ponte ideale tra le due sponde del Pacifico. David e Albert Myles documentano la genesi e la vita dell'opera realizzata dall'artista e da Jeanne Claude: dagli incontri per spiegare il progetto agli abitanti al momento insieme frenetico e magico dell'apertura dei grandi ombrelli, e poi la vita che scorre al di sotto, tra raffiche di vento che ogni tanto costringono a chiuderli e occhi curiosi che guardano in alto, vivendo inaspettatamente l'arte. Recensione ❯
PROGRAMMAZIONE A BOLOGNA
Lumiere
lunedì 13 giugno 2016 ore 15:00
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Surrounded Islands, la performance di Christo e la compagna Jeanne-Claude, genesi e sviluppi. Espandi ▽
In questo film per la tv, diretto dai padri del "direct cinema" Albert e David Maysles, insieme a Charlotte Zwerin, i registi americani tornano a seguire la carriera di Christo, dopo avergli dedicato Christo's Valley Curtain del 1974 e Running Fence del 1978. Le "islands" del titolo sono isole della baia di Biscayne, una laguna non lontano da Miami. Nel 1983 Christo porta a termine il suo sensazionale progetto Surrounded Islands, sempre in collaborazione con la compagna Jeanne-Claude: undici isole della baia sono circondate da una cintura di sessanta ettari di polipropilene galleggiante, per quindici giorni. È senza dubbio la performance più spettacolare di un artista che pure non finisce mai di sorprendere. Recensione ❯
PROGRAMMAZIONE A BOLOGNA
Lumiere
lunedì 13 giugno 2016 ore 17:45
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Malik entra in prigione a 19 anni per scontare una lunga pena ma apprende subito a caricarsi di nuove colpe, poi a sopportarle, quindi a farle fruttare. Espandi ▽
Condannato a sei anni di prigione, Malik El Djebena non sa né leggere né scrivere. Solo al mondo, appare più giovane e fragile degli altri detenuti. A prenderlo sotto la sua ala protettrice sono un gruppo di prigionieri corsi che gli insegnano tutti i trucchi per sopravvivere. Malik sfrutta, però, tutto che ha appreso a suo vantaggio facendosi amici i Mussulmani, l'altro clan del carcere. Quando esplode una guerra tra i due gruppi Malik dovrà decidere da che parte stare. Recensione ❯
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Un documentario dove le criticità del consumismo e delal sue esibizione vengono descritte con una chiarezza disarmante. Espandi ▽
Un incredibile viaggio nel mondo della propaganda occidentale, una critica spietata al nostro modello di vita che mostra un inferno di consumismo in oscena esibizione, dove le celebrità e il terrorismo sono minacce di uguale misura. È un filmatochoc apparso insidiosamente su Youtube: l'opera, si dice, di due studenti nordcoreani. Ma quanto nel film è reale, quanto finzione? Si tratta di una controversa opera anonima o di un'astuta opera propagandistica, prodotto del mostruoso meccanismo che finge di denunciare? Lo spettatore lo scopre a proprio rischio e pericolo nel dipanarsi di questo documentario, che ci mostra come in uno specchio deformante il volto grottesco della nostra quotidianità. Recensione ❯
PROGRAMMAZIONE A BOLOGNA
Lumiere
lunedì 13 giugno 2016 ore 21:30
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