L'amore per la cucina fa incontrare un camorrista e una chef. Espandi ▽
Carmine Giordano è cresciuto a Napoli all'ombra del boss della camorra Pasquale Rizzuto detto "Scimitarra". Il padre di Carmine ha salvato la vita a Scimitarra, e questo è valsa al figlio una protezione costante anche se Carmine è "troppo buono e non ce la può fare" a condurre una vita nel crimine. Dunque il boss lo spedisce a Roma e gli affida la gestione di un ristorante che servirà a riciclare il denaro sporco della camorra. Il ristorante serve solo cibo scongelato e non si cura di fare bene il suo lavoro. Ma Carmine incontra Consuelo, una giovane chef di origine argentina che punta ad ottenere una stella Michelin, e le consegna lo scettro della cucina del ristorante. Lei è bravissima, ma per rientrare nelle spese di un ristorante di lusso ci vogliono tempo e molto, molto denaro: dunque sarà assai difficile per Carmine smarcarsi dalla continua sudditanza con Scimitarra.
Davide Minnella dirige un soggetto di Stefano Sardo, da quest'ultimo anche sceneggiato insieme a Giordana Mari e Gianluca Bernardini, con la collaborazione di Salvatore Esposito che interpreta il ruolo di Carmine.
Ed è proprio Esposito la marcia in più di una storia parecchio improbabile che ha più la dimensione della fiaba che della storia di vita (credibile). Con la sua presenza tranquilla e la sua recitazione minimalista Esposito compensa le implausibilità della storia, evidenti a chi ha recitato per anni in una serie come Gomorra nella quale le dinamiche del crimine organizzato campàno, nonché la sua spietatezza ineludibile, venivano rappresentate con estrema franchezza.