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Alain Delon: vizi, virtù e fascino di Francia

Un uomo dalla vita privata completa e avventurosa, un attore che ha toccato tutti i generi. Un ricordo dell'attore recentemente scomparso. Di Pino Farinotti.
di Pino Farinotti

Alain Delon 8 novembre 1935, Sceaux (Francia) - 18 Agosto 2024, Douchy (Francia).
domenica 15 novembre 2015 - Focus

Qualche anno fa ero a Venezia per il festival. C'era l'opportunità di incontrare Alain Delon per il ruolo di protagonista di un film tratto da un mio romanzo. La produzione poi non concluse perché l'attore era impegnato altrove. Avevo il suo numero di cellulare. Ero ospite di una signora veneziana in uno di quei palazzi sul Canal Grande. C'erano altre signore, mia moglie compresa. Qualcuno accese la televisione e apparve Delon, nella Prima notte di quiete. Allora le donne presero posto su poltroncine e divani, catturate.

Mia moglie, imprudentemente disse che c'era quel progetto su Delon e il mio romanzo. Aggiunse: «Dai, chiamalo.» E gli occhi di tutte furono su di me. Cercai di scoraggiare «... ma non risponderà mai ...» «E tu prova. » Invece rispose, e fui il primo a sorprendermi. Le signore scattarono all'unisono, tutti gli specchi della stanza, molti e artistici, vennero invasi. Chi si sistemò i capelli, chi sbottonò un bottone della camicetta, tutte ritoccarono il rossetto. Sui loro sguardi, intensi, si ci poteva camminare.

Mi feci riconoscere, dissi a Delon del film ma subito introdussi l'argomento che stava a cuore in quella stanza. «Signor Delon stanno trasmettendo La prima notte di quiete, ci sono qui cinque signore... tutte affascinanti, e tutte innamorate di lei.» Delon fece.. Delon. Lo sentii ridere. Certo non era uno che si fa sorprendere da una situazione come quella. «Dai, gli dica una frase, le faccia felici.»

E così a turno, le signore ebbero il loro trionfo: «... ma che emozione Alain... ma che bello Alain... Alain, ti aspettiamo... » Mia moglie Daniela aveva un pregresso. Disse «Alain, io ti ho conosciuto a Parigi, con mie colleghe indossatrici, lei venne a una sfilata al George V, poi la sera ballò con tutte noi indossatrici... » Chiesi a mia moglie «E lui che ti ha detto? » «Che ricordava perfettamente, che eravamo tutte bellissime.» «L'avrà detto per essere gentile... » «No, no, si ricordava. » Lo sviluppo interessante, anche professionale, fu quando io chiesi alla signore di redigere una classifica. Suggerii i concorrenti: RedfordConneryClooneyPitt. Erano tutte d'accordo: con Alain non c'era gara. Solo la padrona di casa si dissociava, appena. Metteva Delon sullo stesso piano di Brando in Ultimo tango a Parigi. «Tutti e due con quel cappotto cammello.»
 

Negli anni, nelle varie classifiche sull'erotismo e sul fascino, redatte dai vari magazine, Delon ha sempre prevalso. Lui, con quella sua cifra di ambiguità e di mistero che fa parte dello charme francese. Concetto che, dico io, si può applicare anche alle francesi. "Non c'è gara" richiama un modello femminile alla DelonBrigitte Bardot, epoca appena precedente. Nessuna al mondo poteva confrontarsi con lei. Forse... Marilyn.


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