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Catherine Hardwicke

Catherine Hardwicke (Helen Catherine Hardwicke) è un'attrice statunitense, regista, produttrice, produttrice esecutiva, scrittrice, sceneggiatrice, scenografa, è nata il 21 ottobre 1955 a Cameron, Texas (USA). Catherine Hardwicke ha oggi 68 anni ed è del segno zodiacale Bilancia.

Generation Adolescent

A cura di Fabio Secchi Frau

Al suo primo film come regista, la scenografa Catherine Hardwicke era già una celebrità. Le altre pellicole che ha diretto non hanno fatto altro che confermare quanto fosse tagliata per stare dietro la macchina da presa. Perché piace così tanto? Perché tutti i film della Hardwicke sono sottesi di controcultura e diventano pellicole ribelli con l'effetto di una canzone punk-rock suonata a tutto volume.
Qualche critico americano, con un linguaggio molto colorito, ha scritto che sono dei veri "vaffanculo" adolescenziali all'America dei genitori, della religione ultraconservatrice, delle imposizioni intolleranti e della tv tutto-sesso. Non ci si poteva aspettare altro da una donna che è nata e cresciuta in Texas, culla della musica alternativa a stelle e strisce, oasi liberal-intellettuale e un luogo dove praticamente la Hardwicke ritrova se stessa e i suoi personaggi. I suoi progetti sono realizzati talmente in sordina (per evitare controversie da parte degli Studios) che a un certo punto si è persino pensato che fosse tornata al suo lavoro originario, quello di architetto e designer per interni. Invece, di punto in bianco tira fuori un film che la afferma, ancora una volta, come una regista capace di sintonie molto speciali con le generazioni giovani e come autrice che predilige le forme aperte e gli studi di carattere.
Hardwicke non è mai una scelta scontata per portare sul grande schermo una storia. La si vuole quando la materia della sceneggiatura è aliena, quando ci sono soggetti che non sono abituati a essere trattati e vanno affrontati esplicitamente, ma con garbo, altrimenti c'è il rischio che diventino film difficili o, peggio ancora, noiosi. Non bisogna aspettarsi roba tipo American Pie da lei, ma l'acidità della realtà che si scontra con la fantasia e che marca una linea di confine ben precisa: adolescenti/adulti (Thirteen), umani/vampiri (Twilight), sacro/profano (Nativity) e via discorrendo.

Studi e mestieri
Nata a Cameron, in Texas, figlia di Jamee Elberta Bennett e di John Benjamin Hardwicke, cresce coi suoi due fratelli (Jack e Irene) in una grande fattoria affacciata sul Rio Grande a McAllen, in Texas, proprio al confine con il Messico.
Diplomata alla McAllen High School, è pienamente inserita nella religione presbiteriana. Nel 1980 si iscrive alla UCLA Film School, e comincia a realizzare qualche cortometraggio, fra cui spicca Puppy Does the Gumbo.
Una volta laureata in architettura, lavora con suo padre alla fattoria, progettando delle case che poi verranno vendute.

Il lavoro di scenografa
Chiamata a lavorare a Hollywood come scenografa, si impone con questo mestiere nell'industria del cinema. Firma così le scenografie di alcuni noti film come il cult-skateboard Thrashin' (1986) di David Winters, con Josh Brolin e Sherilyn Fenn, le due pellicole con Tim Robbins Tapeheads del 1988 e Synapse - Pericolo in rete del 2001, il satirico Mad City - Assalto alla notizia (1997), con John Travolta e Dustin Hoffman e Vanilla Sky (2001) con Tom Cruise e Cameron Diaz.

Adolescenza femminile
A questo punto, però, decide di tentare la carriera di regista e parlando con Nikki Reed, un'amica di sua figlia, scrive la sceneggiatura di Thirteen - 13 anni (2003) che lei stessa dirige, con Evan Rachel Wood, la stessa Reed, Holly Hunter, Jeremy Sisto e Brady Corbet. Il film vince il Leopardo d'Argento e il Premio della Regia al Sundance Film Festival (nel quale sarà membro della giuria anni dopo) per essere riuscito ad affrontare un tema delicato e raramente analizzato come quello della "girl culture" attraverso una efferata commedia metropolitana, lontana da moralismi e alla ricerca del vero significato dell'essere una tredicenne losangelina. Fra gli ostacoli emotivi di una comune madre, le amicizie sbagliate e insidiose, la perdita dei dolci freni inibitori autodistruttivi, la scelta sempre vuota della droga in risposta all'emulazione e all'omologazione, ma soprattutto il sesso messo in saldo, saccheggiato, malmenato, umiliato anche dentro se stessi. Un autentico pugno allo stomaco che non passa inosservato per la propria drammaticità, per il linguaggio aggressivo e inquietante, ma (alla fine di tutto) realistico.

Adolescenza maschile
Nel 2005 gira la frittata ed ecco che torna agli adolescenti, stavolta maschi, con Lords of Dogtown, un docu-fiction sugli Z-Boys, un gruppo di skateboarders adolescenti di Venice (California) che sono entrati nella leggenda degli sport estremi, utilizzando come piste le piscine vuote degli abitanti di un quartiere noto, appunto, come Dogtown.

Twilight
Nel 2008, dopo aver firmato il religioso Nativity (2006) affrontando la nascita di Cristo da un punto di vista laico, traspone sul grande schermo il primo romanzo della saga Twilight di Stephenie Meyer. Con Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner, Billy Burke e Peter Facinelli, racconta l'amore possibile fra l'umana Bella e il vampiro Edward, trasformandolo in una metaforica marcia verso la maturità (aspetto che film dopo film, la saga poi purtroppo perderà). Per qualcuno, è un grave errore nella sua finora immacolata carriera, uno scivolone ridicolo su un fenomeno di culto che le fa perdere audacia ma lei dimostra di essere, anche se al principio di una saga fantasy adolescenziale americanizzata oltre i limiti, un'autrice che è capace di ammaliare visivamente lo spettatore, con semplicità, ritmo e seduzione.
Nel 2011 forse impantanata nell'horror, passa dai vampiri ai lupi con Cappuccetto Rosso Sangue.

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