La pazza gioia |
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Un film di Paolo Virzì.
Con Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti, Tommaso Ragno, Bob Messini.
continua»
Commedia drammatica,
Ratings: Kids+13,
durata 118 min.
- Italia 2016.
- 01 Distribution
uscita martedì 17 maggio 2016.
MYMONETRO
La pazza gioia
valutazione media:
3,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Siamo in o out?di jackmaloneFeedback: 3550 | altri commenti e recensioni di jackmalone |
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sabato 18 giugno 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il problema della patologia psichiatrica, dall'entrata in vigore della legge 180 in avanti, si è sempre mescolato con quello del disagio sociale ed economico , della tossicodipendenza o della crisi delle famiglie. Si sono provate tante strade, teorizzati ed attuati percorsi terapeutici e clinici di ogni tipo, a volte fallimentari, a volte di successo, grazie alla lungimiranza e all'abnegazione di operatori, medici e psicologi.Un'umanità che lavora spesso nell'ombra, rischia la propria incolumità ogni giorno ed è chiamata a scelte dolorose in cui è coinvolta emotivamente a volte anche senza l'appoggio delle istituzioni. In questo marasma di leggi, terapie, comunità , procedure , permessi, bolli e rimpalli di responsabilità c'è un'altra variegata umanità, individui che non sono solo casi clinici o giudiziari ma persone con un pesante fardello che chiedono solo di essere ascoltate e amate. Virzì squarcia un velo sul mondo, spesso ignorato,della malattia psichiatrica; lo fa senza retorica, senza pietismo, senza pessimismo o stantia critica sociale mostrando un'enorme ricchezza di sentimenti e di emozioni, e descrivendo tipi umani che, pur portando tutti i segni di esperienze dolorose e traumatiche, sono ancora in grado di riappropriarsi della loro vita e non hanno alcuna voglia di arrendersi. Beatrice e Donatella sono così diverse: socialmente , culturalmente e caratterialmente: hanno in comune la voglia pazza di provare a vivere ancora un poco facendo delle scelte autonome, con molta leggerezza , incoscienza e soprattutto allegria ; se lo possono permettere, visto che dalla loro, hanno almeno una diagnosi clinica di pazzia certificata .Il comportamento dei sani,invece, quelli senza diagnosi , sembra molto più folle ma soprattutto fa molta più tristezza ;una mamma che, sperando di ricevere un'eredità, si dimentica della figlia e del nipotino , il proprietario del locale che va a letto con tutte le dipendenti, rifiuta le sue responsabilità e sfoggia la sua rispettabile famiglia,la coppia di anziani altolocati preoccupati più della sorte delle loro finanze che di quelle della loro figlia , un padre anziano, malato e in bolletta che suona ancora nei localini indossando una giacca di lamé. Il messaggio è molto chiaro: ci sono solo 2 strade per la normalizzazione: o si rimane completamente fuori dalla realtà, come fa Beatrice , che non riesce proprio a vivere nella mediocrità o ci si sforza di interiorizzarla questa realtà che non ci piace, per accettarla però serve un'ottima motivazione, che nel caso di Donatella è l'amore per il figlio. Mi piacerebbe dire una sola cosa a Virzì: grazie!
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