Youth - La giovinezza |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano, Jane Fonda.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 118 min.
- Italia, Francia, Svizzera, Gran Bretagna 2015.
- Medusa
uscita mercoledì 20 maggio 2015.
MYMONETRO
Youth - La giovinezza
valutazione media:
3,65
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La leggerezza vs il presuntuoso intellettualismodi GiancampisiFeedback: 100 |
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sabato 23 maggio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nonostante sia prerogativa di Sorrentino sparpagliare sulla scacchiera(il film) le pedine(personaggi,dialoghi ed immagini)un po' alla rinfusa,lasciando all'altro giocatore(lo spettatore)la libertà di riposizionarle liberamente,stavolta il regista lancia fin da subito un esplicito indizio per l'interpretazione del film. E lo fa attraverso uno dei primi dialoghi tra il protagonista,Michael Caine,e il giovane attore,per niente soddisfatto di aver interpretato Mr. Co,un banale robot.Michael Caine,che interpreta un musicista,noto presso il grande pubblico per aver composto "Simple song",dichiara che il semplice,quindi il banale,spesso è giusto,nonostante,erroneamente,potrebbe essere apprezzato di più il congetturare fine a se stesso,da cui discende una presunzione arida,inutile e vorticosa. Il film è pieno zeppo di elogi all'intuitività e alla semplicità:una massaggiatrice che non parla,poichè comprende tutto attraverso il primitivo senso tattile;un protagonista accusato di troppi silenzi,dato che,per sua stessa ammissione,comprende solo la musica,poichè in essa non c'è nulla da capire:"La musica c'è!";la vecchia attrice Brenda Morel,apprezzata esclusivamente per il suo innato talento,essendo che non hai mai studiato,avendo letto,nell'arco della sua vita,solo due libri,di cui uno era la sua autobiografia.In questa dialettica tra vecchiaia e "La giovinezza"Sorrentino scandaglia il suo animo,mettendo in scena il proprio alter ego,il regista,interpretato da Hervey Keitel,giungendo alla conclusione che,mettendo da parte il presuntuoso intellettualismo,"le emozioni non sono sopravvalutate.Sono l'unica cosa che abbiamo"."Levitano"così,giungendo a questa conclusione,il regista,il protagonista e il monaco tibetano,lasciato a meditare,per tutto il corso del film,nel giardino dell'hotel-spa,luogo in cui si srotola l'intima riflessione di tutti i personaggi. Eccezzionale.
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