Opera d'anelito pacifista ambientata nel Kosovo postbellico, gravata da un simbolismo programmatico. Drammatico, Serbia, Germania2015. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
il nodo centrale della disputa serbo/albanese, che quindici anni fa ha portato alla guerra, crimini e distruzione Espandi ▽
Kosovo, 2004. In seguito al conflitto, le forze della Nato presidiano il territorio per mantenere la pace. L'enclave in cui vive il piccolo Nenad è quella di serbi all'interno di un territorio a maggioranza albanese. Il ragazzino, isolato dai suoi coetanei albanesi e musulmani, appartiene infatti a una famiglia serba e cristiano ortodossa, formata dal padre Volja, che trova conforto nell'alcol, e dal nonno Milutin, il suo unico interlocutore e compagno di giochi. Ci sarebbe anche una zia, ma è rifugiata a Belgrado dopo l'occupazione dei territori. Per andare ogni giorno a scuola Nenad, unico alunno della classe, percorre a piedi una strada sterrata e raggiunto il check point sale su un blindato delle KFOR (Kosovo Force), spesso in compagnia di padre Draza, presenza religiosa della comunità. Recensione ❯
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Un lavoro sincero, che guarda oltre la guerra dei Balcani e si iscrive nel ristretto gruppo di opere che hanno colto nel profondo lo specifico del conflitto. Drammatico, Croazia, Serbia, Slovenia2015. Durata 123 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'amore fra un ragazzo croato e una ragazza serba, moltiplicato per tre volte nell'arco di tre decenni consecutivi. Stessi attori ma coppie diverse, dentro il cuore avvelenato di due villaggi balcanici. Espandi ▽
1991. Jelena e Ivan si amano stanno per lasciare i paesi in cui vivono per trasferirsi a Zagabria. Ma lei è serba e lui croato e i primi segnali dell'esplodere dell'odio etnico non aiutano questo loro progetto. 2001. Dopo il conflitto la giovane serba Nataša torna con la madre nella casa in cui avevano vissuto e in cui la guerra ha lasciato profonde ferite che segnano anche gli animi. Ante, croato, accetta di lavorare nell'edificio per riattarlo ma la ragazza non sopporta la sua presenza. 2011. Luka, croato, torna al paese in occasione di una festa dopo una lunga assenza. Va a trovare i genitori che non vede da tempo ma, soprattutto, decide di recarsi a casa di Marija, serba con la quale ha avuto molto di più di una relazione. Recensione ❯
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Quando l'errore di un rookie operativo costa la vita di tutta la sua squadra, è costretto a correre e deve mettere insieme la verità ricreando gli eventi della missione sfortunata con solo la registrazione audio per guidarlo. Recensione ❯
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La vita di Jovan, che compete con Milan su chi riesce a conquistare più ragazze, viene stravolta dall'arrivo di Maja. Espandi ▽
La vita di Jovan si basa sulla discoteca e sulla competizione con il suo amico d'infanzia, Milan, su chi riesce a conquistare più ragazze. Vive da solo, sostenuto economicamente dai genitori. Tra le altre, Jovan frequenta Maja, una ragazza apparentemente normale, modesta e che lui tratta in modo disinteressato. La prima impressione che ha avuto di Maja, tuttavia, cambia quando vede le clip che la ragazza ha postato su Internet. Alcune di esse indicano specifici punti a Belgrado. Jovan vi si reca, incuriosito, e scopre una Maja misteriosa. La passione tra i due diventa più forte e la gelosia e gli impulsi possessivi di Jovan scompaiono solo quando sono insieme. Recensione ❯
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Non c'è compiacimento nello sguardo del regista serbo ma l'inclinazione ad un realismo raggelato che sottolinea le tremende conseguenze di una guerra fratricida. Drammatico, Serbia2015. Durata 110 Minuti.
Un lavoro sulla Serbia di oggi, dopo i traumi della guerra, raccontato attraverso un aspro ritratto familiare. Espandi ▽
Oleg Novkovic dirige un film sui peccatori e sulla loro ricerca di salvezza. Ma Dio è difficile da trovare... Patria può considerarsi come un lavoro sulla Serbia di oggi, dopo i traumi della guerra, raccontato attraverso un aspro ritratto familiare. Recensione ❯
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Ogni giorno Ana, Sloba e Bojan mettono le loro vite a rischio andando al lavoro, perché i loro uffici sono vicini all'edificio della televisione nazionale di Belgrado: un luogo strategico per i bombardamenti della NATO. Tutti e tre forzano se stessi per guardare in faccia la paura e non permettere che la guerra travolga la loro quotidianità. Ma non c'è più una quotidianità "normale". Mentre dal cielo cadono le bombe i protagonisti cercano di rispondere all'unica domanda che continua a risuonare nelle loro menti: come posso sopravvivere e non impazzire in un mondo tanto folle? Recensione ❯
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Un documentario low budget con coproduzione danese e serba, presentato al Festival internazionale del cinema di Berlino 2015. Espandi ▽
Quando il regista è ancora un ragazzo, si ferma di fronte alla "Flotel Europa". Entusiasta di questa gigantesca nave ormeggiata a Copenaghen, decide di trasformarla in una nuova casa per lui, sua madre e suo fratello maggiore. Vladimir Tomic, insieme ad altri mille profughi dalla ex Jugoslavia, ripercorre la sua biografia ripescando vecchi VHS usati come lettera da spedire a casa, descrivendo l'inizio di una nuova vita a bordo della nave. Recensione ❯
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Bura è un 35enne trombettista in una band di jazz-rock fusion che sta per sposarsi con la sua fidanzata, Jana, dalla quale aspetta un figlio. Le spese del matrimonio le copriranno i genitori di Bura, Zdravko e Marija. Gli amici di Jana, Slaven e Klara, si offrono di contribuire, ma senza risultato. Zdravko possiede un mattatoio e gli affari di famiglia vanno a gonfie vele. Il suo primogenito, Dragec, dirige l'impresa. Recensione ❯
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Si può vivere in Germania la maggior parte della propria vita e scoprire, a quasi trent'anni, di non essere tedeschi ed essere deportati. È quello che è capitato a due fratelli rom provenienti dal Kosovo che hanno vissuto da quando avevano 8 e 10 anni a Essen. Sono cantanti rap, affiatati e scanzonati. I due ritornano in un Kosovo che a malapena conoscevano e si ritrovano prima divertiti e poi sempre di in trappola. Recensione ❯
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Saremo i campioni del mondo è la storia di quattro pionieri che crearono dal nulla la scuola jugoslava di pallacanestro, e che facilitarono l'espansione di questo sport in Europa. L'evento centrale è il gioco medaglia d'oro vinta ai Mondiali 1970 dalla Jugoslavia contro gli Stati Uniti . Recensione ❯
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Dopo dieci anni di latitanza, un generale della guerra dei Balcani viene trasportato in una villetta in campagna. E la sua vita cambia. Espandi ▽
Dopo dieci anni di latitanza, un generale della guerra dei Balcani viene segretamente trasportato in una villetta alla periferia di un villaggio di montagna, di proprietà di un vecchio chiamato Slavko. In un primo momento, il generale non apprezza il cambiamento e, solo nella sua stanza, trascorre ore seduto su una sedia vicino alla finestra o sdraiato sul letto a fissare il soffitto. Non si fida: tiene sempre due pistole con lui. Tuttavia, dopo qualche tempo, l'uomo gradualmente si abitua alla vita rurale, e insieme a Slavko inizia a tagliare la legna, a costruire una recinzione, ad acquistare qualcosa al villaggio vicino. Nessuno, nel villaggio, sembra riconoscere in quell'uomo un duro e burbero generale. Recensione ❯
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La via balcanica dei migranti nella tappa in Serbia prima dell'ondata emergenziale del 2015. Il regista ha seguito due giovani africani e un mediatore siriano che hanno trovato la loro via per l'interazione/integrazione nella società serba. Recensione ❯
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