Il curioso caso di Benjamin Button |
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Un film di David Fincher.
Con Brad Pitt, Cate Blanchett, Tilda Swinton, Julia Ormond, Jason Flemyng.
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Titolo originale The Curious Case of Benjamin Button.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 159 min.
- USA 2008.
- Warner Bros Italia
uscita venerdì 13 febbraio 2009.
MYMONETRO
Il curioso caso di Benjamin Button
valutazione media:
2,72
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Visivamente impeccabile, ma...di jacopo b98Feedback: 37256 | altri commenti e recensioni di jacopo b98 |
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lunedì 28 ottobre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nel 1918 nasce a New Orleans Benjamin Button (Pitt), un neonato di circa ottant’anni. Man mano che cresce Benjamin ringiovanisce e vedrà morire tutte le persone a lui care, tra cui la madre adottiva (Henson), il padre naturale (Flemyng), ecc. Alla fine morirà anche lui, sotto forma di neonato, tra le braccia dell’amore della sua vita (Blanchett). Tratto dal famoso racconto di Francis Scott Fitzgerald, è un melodramma di quasi tre ore, diviso in due parti ben distinte: la vecchiaia di Benjamin, in cui avvengono le cose tipiche della giovinezza: le prime esperienze, i primi amori, il primo lavoro su un rimorchiatore, l’andare in guerra… La seconda è invece la giovinezza-vecchiaia del protagonista, che si crea una famiglia e continua perennemente a ringiovanire. Lo spunto era notevole e se ne poteva cavare un grande film, ma, grazie alla sceneggiatura di Eric Roth e Robin Swicord, tutti gli spunti di riflessione sono demoliti da carrettate di buonismo. Perciò sta qui l’errore e il difetto maggiore di un film altrimenti impeccabile, ai limiti della perfezione: se l’aspetto visivo contasse più di quel che realmente conta nel valore di un film Il curioso caso di Benjamin Button sarebbe un capolavoro: infatti scenografie (Donald Graham Burt), fotografia (Claudio Miranda) e trucco (applicato abbondantemente, soprattutto su Pitt, ma anche sulla Blanchett) sono assolutamente perfetti, oltre a tutto il resto. Insomma, formalmente è un film perfetto, e persino gli interpreti funzionano abbastanza, con un bravo Pitt, prima invecchiato e poi notevolmente ringiovanito. Ma, come ho già detto, i difetti di sceneggiatura si fanno sentire e la colpa è presumibilmente imputabile a Roth, già Oscar per Forrest Gump, e infatti è proprio il capolavoro di Zemeckis che questo film ricorda: un “diverso” che alla fin fine cambia la storia del suo paese. Ma la formula aveva funzionato nel 1994, nel 2008 si rivela un fallimento. Tuttavia Hollywood cade ai piedi di Fincher e del suo film e lo premia con la bellezza di tredici nomination agli Oscar (tra cui film, regia, attore, attrice non protagonista (Henson) e sceneggiatura), per fortuna l’Academy si è resa conto dell’errore in tempo e ha riconosciuto al film solo tre statuette, peraltro meritate: scenografia, trucco e effetti speciali.
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