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Barbara Hershey

Barbara Hershey (Barbara Herzstein) è un'attrice statunitense, è nata il 5 febbraio 1948 a Los Angeles, California (USA).
Nel 1988 ha ricevuto il premio come miglior attrice al Festival di Cannes per il film Un mondo a parte. Dal 1987 al 1988 Barbara Hershey ha vinto 2 premi: Festival di Cannes (1987, 1988). Barbara Hershey ha oggi 76 anni ed è del segno zodiacale Acquario.

Hippie nera

A cura di Fabio Secchi Frau

Dalla sorridente Lee di Hannah e le sue sorelle alla donna matura e supersexy del grottesco La colazione dei campioni: Barbara Hershey cambia pelle ed è la protagonista di alcune bellissime pellicole che hanno segnato, nello scandalo, la storia del cinema. Un'evoluzione definitiva che ha poi portato all'algida e menzognera Contessa Serena Merle, antagonista di culto nel pantheon delle donne fatali e toste. Nata dalla penna di Henry Miller, ma poi portata sullo schermo dall'australiana Jane Campion in un film (Ritratto di signora) che è un capolavoro in profumo di Oscar. E per lei, che si è fatta carne di alcune delle più interessanti femme fatale del cinema, è la conferma definitiva di una carriera che, in ben 50 anni, l'ha delineata come una delle attrici drammatiche più notevoli dagli Anni Sessanta a oggi, riempiti con una varierà incredibile di ruoli televisivi e cinematografici che includono generi anche non propriamente adatti a una donna, come il western. Ha iniziato giovanissima, a soli 17 anni, nel 1965, ma non ha attirato da subito l'attenzione media. Solo più tardi, il Chicago Tribune la nota e comprende che dietro quel volto comune e anonimo da semplice ragazza americana si nasconde un'attrice di finissima grazia e di portentosa passione drammatica. Gli Emmy e i Golden Globe la incensano come lo strano ibrido fra una mentalità hippie e la professionalità di una veterana della cinepresa, l'ideale quando sarà corpo e volto di una Maria Maddalena che non potrà che far rimpiangere l'eterea figura vangelica della prostituta redenta. Un ruolo che la renderà più seriosa e poco ironica verso la vita, soprattutto visto che era appena uscita dalla turbolenta relazione con quello che è considerato il suo grande e caustico amore: l'attore David Carradine, con il quale ha avuto un figlio. Carradine, durante la loro storia d'amore, le farà credere che Hollywood non è altro che una società oppressiva che usa la bellezza estetica come ulteriore forma di controllo e dominazione e la spingerà nella perigliosa decisione di cambiare il suo nome d'arte da Barbara Hershey a Barbara Seagull. Una decisione che, come tutti ben sanno, non la aiuterà artisticamente, anzi segnerà una pesante discesa verso l'oblio. Frustrata, pentita, messa in ridicolo da Carradine e dalle sue teorie, è a questo punto che lascia l'attore e torna a essere Barbara Hershey, cercando di tenere la sua vita privata più nascosta possibile. A questo punto, la sua reputazione si risolleva e ritorna quella sorprendente attrice piena di oscuro fascino che fa la differenza in un film.

La televisione
Ultima figlia del giornalista sportivo di religione ebraica Arnold Herzstein e di Melrose Moore, nasce e cresce in un piccolo bungalow a Hollywood, in California, coltivando da sempre il sogno di diventare un'attrice cinematografica. È talmente profonda questa convinzione che la sua famiglia la soprannomina simpaticamente Sarah Bernhardt, come la grande attrice teatrale. Timidissima durante l'infanzia e la sua adolescente, rimane socialmente fuori dai giri di amicizia tanto che i compagni suppongono che sia sorda. È la recitazione ad aiutarla a diventare più espansiva e ad avere maggior sicurezza. Già all'età di 10 anni, aiutata dal suo insegnante liceale di recitazione, cerca un agente che la possa supportare nel trovare qualche piccola scrittura. La prima (di molte) è il ruolo di Ellen in tre puntate di Gidget (1965-1966) con Sally Field, poi seguiranno: Polvere di stelle (1966) di Sam Peckinpah; The Farmer's Daughter (1966); l'intera serie di The Monroes (1966-1967); Daniel Boone (1967) di Ida Lupino; Ai confini dell'Arizona (1968) di Richard Benedict; The Invaders (1968) di Robert Day con Edward Asner; e I giorni di Bryan (1968) di Alexander Singer con Ben Gazzara. È da questo punto in poi che utilizzerà il nome d'arte di Barbara Hershey. Pare che nel 1966 avesse ultimato la sua istruzione alla Hollywood High School, ma la notizia non è attendibile visto che David Carradine, nella sua biografia, scriverà che la Hershey aveva lasciato la scuola immediatamente dopo aver cominciato a recitare in televisione e quindi senza diplomarsi. Il mondo della televisione, con le sue fiction e i suoi serial, accompagnerà la carriera di questa interprete americana fruttandole spesso anche qualche importante riconoscimento (Emmy Award e Golden Globe) come nel caso di A Killing in a Small Town (1990), ma soprattutto aiutandola a risorgere professionalmente da periodi di oblio, come avvenne nel 1979 grazie alla miniserie From Here to Eternity (1980). Partecipa ai film tv: Inondazione (1976); L'inferno può attendere (1980); Come l'orchidea (1986); Una lunga notte (1972); e Abramo (1993) con Vittorio Gassman. Poi sarà nel cast di: Un uomo chiamato intrepido (1979) di Peter Carter con David Niven e Michael York; Return to Lonesome Dove (1993) con Jon Voight; Chicago Hope (1999-2000) con Adam Arkin, Hector Elizondo, Peter Berg, Christine Lahti, Mark Harmon e Mandy Patinkin; Daniel Deronda (2002); e The Mountain (2004-2005).

Da Barbara Hershey a Barbara Seagull
Il primo ruolo cinematografico è nella commedia romantica C'è un uomo nel letto di mamma (1968) di Howard Morris con Doris Day, Pat Carroll e George Carlin. E sarà proprio il cinema ad aiutarla a risollevarsi da un momento della sua vita particolarmente frustante, all'interno del quale sembrava essere stata etichettata semplicemente come attrice televisiva. Inquadrata come una "ragazza selvaggia" o la hippie di Hollywood, la giovanissima Hershey tenta di cambiare e rilanciare la sua immagine dopo aver partecipato al western Il pistolero di Dio (1968) con Glenn Ford e I brevi giorni selvaggi (1969), ma l'incontro con l'attore David Carradine sul set del primo film non le renderà la cosa facile. Perdutamente innamorata, avrà con lui una relazione turbolenta, fatta di alti e bassi, che culminerà con la nascita del suo primo figlio Tom, soprannominato "Free" e in una serie di film decisamente da "figli dei fiori". Basti pensare che, fra il 1972 e il 1974, la Hershey arriva a cambiarsi il nome d'arte in Barbara Seagull, dopo aver ucciso un gabbiano in una scena di I brevi giorni selvaggi, così da onorare l'anima del volatile morto. I risultati di questa scelta saranno pessimi, ovviamente. L'attrice è messa in ridicolo da Hollywood e in molti le ridono dietro.

I film con Martin Scorsese
Dopo aver lavorato in Il silenzio si paga con la vita (1970) di William Wyler, viene scritturata, assieme a Carradine, per America 1929 - Sterminateli senza pietà (1972) di Martin Scorsese. Il film, che è prodotto da Roger Corman, le offre la possibilità di recitare in una pellicola che sta fra Il clan dei Barker (1970) e Bonnie e Clyde (1967), in un ruolo che è un mix perfetto di sesso e violenza e che emerge notevolmente in alcune scene (giurano non finte!) di amplessi focosi fra lei e il suo partner Carradine. Scorsese diventerà grande amico dell'attrice, tanto da regalarle una copia di un romanzo che stava leggendo fra le pause del set: "L'ultima tentazione di Cristo" di Nikos Kazantzakis. La Hershey leggerà appassionatamente il libro e quando poi verrà a sapere che Scorsese è intenzionato a girarne un adattamento cinematografico, busserà alla porta del grande regista italo-americano supplicandolo di darle la parte di Maria Maddalena. Scorsese, non del tutto convinto, chiederà comunque alla Hershey di sottoporsi a un provino per avere il ruolo. È così che l'attrice riuscì a prendere parte allo scandaloso L'ultima tentazione di Cristo (1988) con Harvey Keitel, ottenendo la sua prima candidatura ai Golden Globe come miglior attrice non protagonista. Fu una lavorazione difficile: la Hershey recitò sotto il sole cocente e fu costretta a tatuarsi da sola continuamente le proprio mani perché non c'erano i soldi per pagare abbastanza truccatori.

La discesa nell'oblio
Sfortunatamente, prima di questo fortunato film, l'attrice lavorò in pellicole sconosciute come The Crazy World of Julius Vrooder (1974) - durante il quale il produttore Hugh Hefner insisté per farle pagare una multa di 50.000 dollari quando lei lo obbligò a essere accreditata come Barbara Seagull, nome che lui non sopportava minimamente - e Gli ultimi giganti (1975) con Charlton Heston, che sperava potessero dare una sferzata alla sua carriera ormai sull'orlo del fallimento, dopo la fine della relazione amorosa con Carradine. Sfortunatamente non furono queste le pellicole che la aiutarono, ma come ho già detto la serie tv From Here to Eternity, il film Professione pericolo (1979) con Peter O'Toole e il ritornare a essere semplicemente Barbara Hershey.

I film con Barry Levinson
Nel 1984, arriva il ruolo di Harriet Bird in Il migliore con Robert Redford e Glenn Close, divenuto celebre per quel particolare cappello che la Hershey indossava durante la lavorazione del film. Il regista Barry Levinson non fu per niente d'accordo sulla scelta di quell'accessorio da parte dell'attrice, ma la sua recitazione istintiva e il suo essere convincente sulla scena, lo convinse presto del contrario, tanto da volerla ancora una volta nella pellicola Tin Men - Due imbroglioni con signora (1986) come moglie di Danny DeVito.

Lee in Hannah e le sue sorelle
Nel 1986, la Hershey e suo figlio lasciano l'assolata California e si trasferiscono a Manhattan, dove fatale fu un incontro con il regista Woody Allen il quale, dopo averla corteggiata per tre giorni, le offre il ruolo di Lee in Hannah e le sue sorelle (1986) con Michael Caine e Max von Sydow. Un personaggio perfetto per l'attrice, che le fece guadagnare non solo una candidatura ai BAFTA come miglior attrice non protagonista, ma anche abbastanza denaro per poter comprare una vecchia casa nel Connecticut. Un regalo meraviglioso che la Hershey fece a se stessa.

Il collagene e le due Palme d'Oro
Dopo Colpo vincente (1986) con Gene Hackman e Dennis Hopper, vince per ben due anni consecutivi la Palma d'oro come miglior attrice al Festival di Cannes. La prima è per I diffidenti (1987), mentre la seconda è per il ruolo dell'attivista anti-segregazione razziale Diana Roth nella pellicola Un mondo a parte (1988). Clamoroso il suo rifiuto di Attrazione fatale (1987), che favorì la carriera di Glenn Close, per recitare nel più sconosciuto Spiagge (1988), all'interno del quale, per sembrare più giovane, si sottopose a delle iniezioni di collagene nelle labbra. Nel 1991, è Hannah Trout nella pellicola Il cuore nero di Paris Trout con Dennis Hopper, che originariamente fu creato per il grande schermo ma fu diviso e trasmesso per il piccolo, grazie al quale avrà un'altra candidatura agli Emmy Award.

Il ritorno sulle scene
Dopo alcuni anni di assenza, dedicati alla sua vita privata, deciderà di tornare a recitare. Inizialmente lo fa nel videoclip "Enough To Be On Your Way" di James Taylor, poi passa a Un giorno di ordinaria follia (1993) con Robert Duvall e Michael Douglas e Swing Kids - Giovani ribelli (1993) con Kenneth Branagh. Ma la sua performance migliore rimane quella nobile Madame Merle nell'incredibile Ritratto di signora (1996) di Jane Campion, dove è la segreta antagonista di Nicole Kidman e l'amante altrettanto segreta di John Malkovich. Candidata ai Golden Globe e agli Oscar come miglior attrice, con Ritratto di signora, Barbara Hershey torna in carreggiata e appare nel film di James Ivory La figlia di un soldato non piange mai (1998) con Kris Kristofferson, La colazione dei campioni (1998) con Nick Nolte e Bruce Willis e la commedia romantica Tre amici, un matrimonio e un funerale (1999) con Gwyneth Paltrow. Altro grandissimo ritorno nel 2010, quando entra nel cast del thriller psicologico Il cigno nero (2010) di Darren Aronofsky con Natalie Portman, Vincent Cassel, Mila Kunis e Winona Ryder. Diventa Erica, l'oppressiva e tenebrosa madre di Natalie Portman, ricevendo una candidatura ai BAFTA.

Vita privata
Nel 1969, Barbara Hershey incontra sul set di Il pistolero di Dio l'attore David Carradine, con il quale ha una relazione che durerà fino al 1975. E sarà proprio questa storia d'amore a distruggere la carriera di Barbara Hershey, sebbene poi insieme abbiano partecipato a una pellicola notevole come America 1929 - Sterminateli senza pietà di Martin Scorsese. Nel 1972, la coppia posa nuda per Playboy, ricreando le scene di sesso più calde del suddetto film, ma passando per ridicoli di fronte a tutta l'industria cinematografica. Con la nascita del loro primo figlio Tom, chiamato Free fino ai 9 anni seguendo gli ideali della controcultura americana del '68, la Hershey decide di lasciare Carradine. Non è una decisione presa improvvisamente, l'attore era stato arrestato per furto con scasso e aveva pubblicamente dichiarato alla stampa di avere una relazione anche con Season Hubley, sua collega nel telefilm Kung Fu. Coperta di vergogna, la Hershey non gli rivolgerà mai più la parola, nonostante lui tentasse di provocarla sparlando di lei ai media per alcune sue azioni troppo hippies, come usare la placenta del loro unico figlio per fertilizzare il terreno. L'8 agosto 1992, la Hershey si sposerà con l'artista Stephen Douglas, ma l'unione durerà solo un anno, mentre dal 1999, ha avuto una relazione con l'attore indiano, ben più giovane di lei, Naveen Andrews. Una relazione non felice, visto che Andrews divenne padre di un figlio avuto da un'altra donna.

Ultimi film

Thriller, (USA - 2010), 110 min.
Horror, (USA - 2010), 97 min.
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