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Tre manifesti a Ebbing, Missouri, temi antichi in una cornice attuale

Tra le rivelazioni di questa stagione, il film di Martin McDonagh potrebbe essere ricordato come l'Antigone necessaria per l'America di oggi.
di Marco Castelli, vincitore del Premio Scrivere di Cinema

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Frances McDormand (Frances Louise McDormand) (67 anni) 23 giugno 1957, Chicago (Illinois - USA) - Cancro. Interpreta Mildred Hayes nel film di Martin McDonagh Tre manifesti a Ebbing, Missouri.
sabato 13 gennaio 2018 - Scrivere di Cinema

Premiato a Venezia, acclamato ai Golden Globe, Tre manifesti a Ebbing, Missouri (guarda la video recensione), terzo lavoro del regista anglo-irlandese Martin McDonagh, si presenta come uno dei film che segnerà la stagione. «La storia che ho voluto raccontare - ha spiegato il regista - è quella di una guerra tra due persone che sono entrambe, in una certa misura, nella parte giusta»: è infatti il dramma di non riuscire a scegliere da che parte emotivamente "stare" che segna più di ogni altro elemento il coinvolgimento dello spettatore.

Ciò che colpisce maggiormente dell'opera è l'incardinamento di temi e problemi antichi in una cornice assolutamente - e forse oltre ogni previsione, visto che la sceneggiatura è stata scritta qualche anno prima della produzione - attuale.
Marco Castelli, vincitore del Premio Scrivere di Cinema

Il riferimento immediato è il parallelismo con il dramma sofocleo di Antigone, costretta a contrapporsi a Creonte, re di Tebe, per aver dato, contro il decreto di quest'ultimo, sepoltura al fratello. Antigone è in questo caso Mildred, madre che chiede vendetta per la brutale uccisione della figlia, ed il potere è qui lo Sceriffo Willoughby, il quale (ormai bonariamente) prova a mantenere l'ordine nella piccola cittadina immaginaria di Ebbing.

Tuttavia queste due prospettive disegnano un conflitto ancora più visceralmente stretto rispetto a quello messo in scena dal tragediografo greco: se lo scontro tra Antigone e Creonte si muoveva infatti sul piano del dibattito tra legge naturale e legge positiva, tra "leggi non scritte" e volontà del governante, lo scontro tra Mildred e Willoughby non vede un estremo che si richiama alla mera e fredda presenza di codici e leggi ma si realizza nell'incompatibilità tra una giustizia naturalmente assoluta, indiscutibile nel suo fanatismo, ed una giustizia naturalmente razionale, che accetta i limiti procedurali ed inquisitori, tanto conscia della sua inadeguatezza quanto convinta della sua necessità.


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